Serrapetrona è pronta a vestirsi a festa per “Appassimenti aperti”, la manifestazione che ogni anno invita gli amanti del buon vino nelle terre del vitigno Vernaccia Nera. Domenica 13 novembre è in programma la prima giornata dell’evento, organizzato dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini in collaborazione con il Comune di Serrapetrona, con protagonisti i produttori. L’appuntamento è nella piazza del borgo, dalle ore 11 alle 19, per degustare i due volti del vitigno: la Vernaccia di Serrapetrona docg e il Serrapetrona doc; saranno presenti le cantine Alberto Quacquarini, Colleluce, Fontezoppa, Podere sul lago, Serboni, Terre di Serrapetrona e VerSer. A pochi passi dalla piazza, a partire dalle ore 14, partiranno le navette gratuite per la visita alle cantine Colleluce, Terre di Serrapetrona, Serboni e Podere sul lago, che racconteranno tutta la passione che c’è dietro questa produzione così peculiare nel panorama vitivinicolo non solo regionale, ma internazionale. Una peculiarità che tocca il gusto e la storia: i vini da vitigno autoctono Vernaccia Nera si possono produrre soltanto qui, e raccolgono l’antica e suggestiva tradizione dell’appassimento, che seleziona i grappoli più belli e li lascia riposare, appesi o disposti in cassetta, per impiegarli in fasi diverse della lavorazione.

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Accanto al cuore della manifestazione, una serie di eventi renderà ancora più allettante la domenica di Appassimenti aperti. Alle 9.30, da piazza Santa Maria, partirà un tour cicloturistico, mentre alle 12, sempre in piazza, evento speciale con il Grand Tour delle Marche: un cooking-talk show dal titolo “Ambasciatori. Vernaccia di Serrapetrona & Vincisgrassi: le Marche a denominazione”.

Il borgo poi si accenderà con le animazioni circensi di Teatro Lunatico e con i mercatini dell’artigianato e delle tipicità gastronomiche locali. Appassimenti aperti è anche l’occasione perfetta per scoprire il patrimonio culturale di questo territorio: a Palazzo Claudi si potranno visitare le mostre “Fossili, il passato ritrovato” e “Claudio Claudi: un umanista del secolo breve”, mentre nella Chiesa di Santa Maria di Piazza con “Il Bello…della ricostruzione. L’arte salvata si mostra” si potranno ammirare le opere del territorio messe in sicurezza dopo il sisma. Visitabile anche la Chiesa di San Francesco, con lo splendido Polittico di Lorenzo d’Alessandro.
Serrapetrona torna a brindare con il suo prodotto principe, il vitigno autoctono Vernaccia Nera. Dopo lo stop dello scorso anno dovuto alla pandemia, la storica manifestazione “Appassimenti aperti” riparte nelle domeniche del 14 e del 21 novembre, seppur con un’edizione diversa che si svolgerà in piazza e lungo le vie del borgo.
L’evento è organizzato dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) nell’ambito del piano di promozione sostenuto dal Programma di Sviluppo rurale 2014 – 2020 (misura 3.2) della Regione Marche, in collaborazione con il Comune di Serrapetrona.
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“Un’edizione - dice Alberto Mazzoni, direttore di Imt – tutta incentrata sul gusto dei vini ottenuti dal vitigno autoctono Vernaccia Nera, vini che grazie ad un processo di produzione interamente concentrato in questa piccola zona del maceratese sono la massima espressione della tipicità. Si potranno degustare i due volti di questo vitigno: la Vernaccia di Serrapetrona docg, versione spumantizzata con il suo metodo di lavorazione assolutamente unico che prevede tre fermentazioni, e il Serrapetrona doc, vino fermo che con le sue sfumature speziate ben esprime la particolarità di questi vini”.
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L’incantevole borgo marchigiano, incastonato sui Monti Azzurri, si riempirà dei profumi e dei sentori dei vini da Vernaccia nera. In piazza saranno allestiti gli stand per le degustazioni per apprezzare le diverse qualità di questa perla della produzione marchigiana: saranno presenti le cantine Alberto Quacquarini, Fontezoppa, Colleluce, Terre di Serrapetrona, Podere sul lago e Vitivinicola Serboni.

Eccellenza vitivinicola, gusto, tradizioni, cultura: queste due domeniche saranno l’occasione per vivere il meglio del territorio di Serrapetrona.
In piazza anche street food e le golosità gastronomiche a chilometro zero che meglio si sposano con i vini da Vernaccia nera, dai salumi ai dolci della tradizione.
Lungo le vie del borgo si snoderà poi il mercatino dell’artigianato, con creazioni dal vivo dei maestri artigiani.
A rendere ancora più festosa l’atmosfera, ci saranno gruppi folk e artisti di strada.
Da non perdere, tra le proposte per conoscere patrimonio culturale di Serrapetrona, la straordinaria mostra paleontologica “Fossili, il passato ritrovato”, appena inaugurata a Palazzo Claudi.
Per l’edizione di quest’anno della manifestazione non sono previste visite organizzate in cantina, né navette per gli appassimenti. È possibile contattare i singoli produttori per verificare eventuali orari d’apertura (http://www.appassimentiaperti.it/le-cantine.html).

I sindaci di Caldarola, Belforte del Chienti, Serrapetrona, Camporotondo di Fiastrone e Cessapalombo, denunciano la chiusura del servizio di Guardia Medica. “Ciò che ci stupisce – riferiscono i sindaci – è la miopia con cui gli organi preposti a governare la sanità territoriale, decidano di aprire o chiudere tali presidi, senza pensare minimamente alle conseguenze nefaste che le loro decisioni possono comportare, anche e soprattutto sotto il profilo sociale, umano e morale”. Per quanto concerne l’attività del servizio, nell’arco temporale 2017-2020 sono stati registrati 180 interventi di assistenza medica, di cui per 5 di essi si è reso necessario il ricovero ospedaliero. L’emergenza terremoto ha provocato danni alla struttura per il cui ripristino sono stati destinati €50.000 e l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha dimostrato, a sentire i sindaci, la necessità di tali servizi sanitari per rispondere alle necessità della popolazione locale.



“Scelte del genere – prosegue la nota - non hanno una valenza solamente in campo sanitario ma anche e soprattutto in termini di dinamiche demografiche e di sviluppo dei territori, poiché sono proprio queste decisioni a determinare la rinascita o la morte di un territorio. Evidentemente questi aspetti fondamentali non sono percepiti da chi amministra la sanità locale, poiché la gestione è focalizzata esclusivamente alla soluzione di problemi cogenti e localizzati e non ad una visione d'insieme delle problematiche, che tenga conto delle esigenze anche della popolazione delle aree interne del maceratese”.



I sindaci Luca Maria Giuseppetti di Caldarola, Alessio Vita di Belforte del Chienti, Massimiliano Micucci di Camporotondo di Fiastrone, Giuseppina Feliciotti di Cessapalombo e Silvia Pinzi di Serrapetrona manifestano le loro criticità su questa scelta, scelta non riconducibile “né ad una mancanza di interventi di assistenza né ad una eventuale inadeguatezza dei locali presso quali viene espletato il servizio, che come è stato detto prima sono fatti inesistenti, ma dalla sola necessità di sopperire alla carenza di medici che svolgono il servizio di Guardia Medica nel territorio di Tolentino, mentre per quella di Caldarola non ci sono mai stati problemi di organico. Per risolvere il problema di Tolentino, allora, invece che pensare all'assunzione di nuovi medici, si è ben pensato di cooptare gli operatori sanitari del presidio di Caldarola, ignorando che il territorio dei 5 Comuni conta oltre 5.500 abitanti, che hanno gli stessi diritti di tutti gli altri Comuni più grandi. Senza considerare che la scellerata chiusura della guardia medica di Caldarola, andrebbe ad eliminare un importante presidio sanitario di supporto e filtro alla medicina di emergenza territoriale. Il Pronto Soccorso di Macerata, già sotto enorme stress in seguito alla chiusura di tanti ospedali periferici ed il servizio del 118, si troverebbero così impossibilitati a garantire adeguate risposte ai cittadini, molti dei quali residenti a distanze chilometriche importanti dai presidi assistenziali più vicini, con l'impossibilità di un celere intervento anche nei casi più critici, dove il fattore tempo è determinante per garantire la sopravvivenza. A tale soluzione discriminante noi, Sindaci dei Cinque Comuni sentiamo il dovere civico, etico e morale di opporci con ferma determinazione, respingendo una volta di più tali logiche incomprensibili e pretendiamo per i nostri cittadini il rispetto che meritano. Non si possono più tollerare proclami di buone e vuote intenzioni in merito alle attenzioni rivolte ad aree svantaggiate del territorio, quali sono quelle interne, laddove nello stesso tempo si implementano politiche che comportano tagli dei servizi in maniera indiscriminata e sempre a favore di aree più popolose e già sviluppate”.



Infine, i primi cittadini annunciano le loro mosse. “Noi sindaci saremo garanti dei principi costituzionali ai quali abbiamo convintamente giurato fedeltà e siamo pronti ad adottare ogni iniziativa per la loro reale attuazione, fino ad arrivare alla riconsegna delle ns. fasce tricolori all'Ill.mo Prefetto, se la nostra funzione di primi fiduciari dei cittadini sul territorio, resterà ancora una volta svilita”.



Marco Morosini


Due investimenti in strada. In mattinata, intorno alle 9.30, due pedoni, un 50enne di Macerata e un 70enne di Serrapetrona sono finiti al pronto soccorso. Gli incidenti, avvenuti nelle rispettive città di provenienza, hanno avuto gli stessi esiti. Entrambi sono stati infatti trasferiti all’ospedale di Macerata per gli accertamenti di rito, dove sono stati registrati in codice giallo. Non sono dunque in pericolo di vita.

Sui luoghi degli incidenti sono intervenuti i sanitari del 118 e le Forze dell’Ordine.

l.c.
E’ un tipo eclettico Michele Serafini, figlio di Maurizio che di eclettismo ne ha pure lui da vendere! Michele ha 32 anni, tra le sue numerose passioni c’è l’amore per la natura che lo vede coinvolto in progetti da lui stesso ideati e portati avanti grazie all’aiuto di altre persone motivate dal suo stesso entusiasmo.

E’ un ragazzo molto attivo che riesce ad avviare e realizzare progetti culturali ed ambientali poi, quando le cose funzionano e cominciano ad andare e quando arriva un po’ di gente, Michele va in altri posti a portare nuova vita. L’ultimo progetto che lo vede coinvolto è una nuova realtà associativa da lui stesso fondata e a cui partecipano alcuni compagni di viaggio. Siamo a Serrapetrona nel Bosco di Mambrica, dove esiste un rifugio realizzato dalla Forestale nel 1972.

“Abbiamo aperto l’associazione “Bosco di Mambrica” che racchiude varie personalità del territorio, per la cura, la manutenzione e la promozione. Ci sono guide escursionistiche, aziende agricole, storici, tutti interessati a rimettere in ordine, mantenere, fare un lavoro di cura, manutenzione ma anche di promozione e valorizzazione di queste zone. Insieme a Giampiero Feliciotti, Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, abbiamo sviluppato questo progetto per il recupero del comprensorio del Monte D’Aria e del Monte Letegge. Abbiamo presentato una domanda di contributo al GAL Sibilla che è stata finanziata e attraverso il progetto ma principalmente attraverso le nostre stesse energie, ci siamo messi a disposizione per recuperare la struttura demaniale abbandonata del Rifugio di Manfrica. Abbiamo fatto i primi lavori di manutenzione. Vorremmo che questo rifugio possa diventare un punto di incontro ma anche un punto di sosta per i pellegrini che dalla Via Lauretana fino agli altri cammini che riguardano la regione Marche si trovano a passare di qua.”

Oltre al Rifugio il gruppo ha in gestione anche 16 ettari di bosco. “Ci piacerebbe in qualche modo creare una didattica forestale che vada a coinvolgere sia bambini che adulti nell'apprendimento di antichi mestieri e anche di modalità nuove di vivere il bosco e tutte le economie che lo circondano.” Michele ha le idee chiare. Vorrebbe far vedere ad esempio ai più piccoli come un tempo si faceva la legna, raccontare ai grandi delle esperienze positive delle comunanze agrarie, poi vorrebbe mettere in circolo idee che possano contribuire a rivitalizzare le piccole economie del territorio, portate avanti da realtà imprenditoriali e professionisti che amano l’entroterra e che hanno deciso di restarci e di viverci bene.

“Vorremmo creare qui anche un pernotto abbastanza snello, tende, un paio di letti a castello dentro al rifugio per  dare la possibilità a tutti di pernottare un con un minimo di  quota associativa, in modo tale da rendere questa struttura socialmente utile anche per chi poi vuole farsi 3-4 giorni di cammino nelle Marche al di là delle grandi strategie per le aree interne che riguardano principalmente a volte in maniera un po' casuale un turismo di alta classe, un turismo elitario. Vorremmo invece aprire una struttura che non vada in quella direzione, che serva a chi vuole farsi veramente un giro nella natura delle Marche, quella che merita davvero.”

In mezzo al bosco c’è una strada, percorso della Via Lauretana frequentata in passato dai pellegrini ed oggi da camminatori e bikers. Michele vive da due anni in un posto poco distante dal Rifugio. “Qui ci venivo a funghi. Mi piaceva molto. Il bosco c’è, il tramonto pure, la possibilità la sera di mettersi davanti casa con una bevanda a guardare il tramonto, per me vale qualsiasi cosa succeda durante le ore precedenti.”

Prima dei saluti chiedo a Michele quanto ci crede a questo progetto. “Per la prima volta in vita mia ho messo una guaina su un tetto. Se non ci credevo non mi trovavo sul tetto a metter la guaina.”

Barbara Olmai
Altri Approfondimenti in uscita oggi su "L'Appennino Camerte" e nel podcast scaricabile nella pagina della rubrica "#primalepersone"

http://www.appenninocamerte.info/podcast/itemlist/category/121-primalepersone


La Terre dei Varano Off-Road, granfondo di mountain bike dal percorso ad anello che si snodava tra Camerino, punto di partenza e arrivo, e Serrapetrona, ha visto ieri la sua seconda edizione. Un successo secondo il presidente dell’Avis Frecce Azzurre di Camerino Sandro Santacchi, soprattutto per le difficoltà legate all’emergenza Covid e al rispetto delle misure restrittive che il virus ha imposto: ”Siamo riusciti a mettere in piedi questa manifestazione, nonostante tutto, grazie al nostro impegno – afferma Santacchi –. Possiamo dire che, grazie ai nostri sforzi, siamo riusciti a organizzare quella che è stata l’unica manifestazione di mountain bike nelle Marche. Penso sia degno di nota e testimonianza del lavoro fatto”.

“La giornata? È stata una splendida giornata di sport, tutti abbiamo ricevuto complimenti dai partecipanti per la bellezza del percorso e per l’organizzazione puntuale. Colgo l’occasione per ringraziare il Comune di Camerino, al nostro fianco per tutte le necessità, e la Contram, che ci ha offerto la possibilità di allestire il punto di partenza e arrivo nei suoi spazi, dandoci modo di svolgere la manifestazione nel pieno rispetto delle norme anti-Covid. Il ringraziamento va anche a tutti i collaboratori che ci hanno appoggiato, nella speranza che anno prossimo si possa tornare a vivere in maniera normale e a svolgere le nostre vite e le nostre attività in tutta tranquillità”.
red.
“L’occasione per aver una nuova conferma di quanto le aree interne siano il polmone di questa regione e ci sia bisogno di una visione per ripartire da qui”.

Così la candidata della lista Civitas Civici, Paola Giorgi, a sostegno del candidato governatore Francesco Acquaroli, che durante un aperitivo al bar Da Savè a Caldarola ha incontrato gli amministratori e i cittadini del territorio.

Un momento di ascolto di quelle che sono le criticità dei Comuni più piccoli dell’entroterra.

È stato il sindaco Luca Maria Giuseppetti a sottolineare le difficoltà del suo paese, come quello dei centri vicini: “Bisogna dare ai sindaci più margine d’azione - ha detto - ed essere consapevoli che se mantenuto in questo modo l’entroterra è una indecenza. I figli e i nipoti di queste terre saranno solo costretti ad andarsene. Mancano servizi ed infrastrutture, se c’è davvero la volontà di dar forza a questo territorio: l’economia gira sulle strade e senza le strade le aree interne sono morte”.

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Gli ha fatto eco il sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita, incalzando sulla sanità: “Anche nel corso dell’inaugurazione dell’elisuperficie nel mio paese ho cercato di ricordare che, accanto all’importanza di essere trasportati d’urgenza ad Ancona con Icaro, ci sono tanti pazienti a cui basterebbe avere un ospedale vicino a cui rivolgersi senza tempi d’attesa inaccettabili. Per questo motivo è necessario riflettere sulla decisione dell’ospedale unico alla Pieve perché si porterà dietro il ridimensionamento degli altri nosocomi, come Camerino e San Severino che, invece, per le nostre zone, sono importanti; così come quello di Tolentino che poteva rappresentare un punto di riferimento vitale”.

Infrastrutture, agricoltura, allevamento ed anziani sono poi alcuni dei temi che il presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti ha portato all’attenzione della candidata che ha espresso le sue idee sui punti sollecitati dagli amministratori e che lei stessa aveva già messo sul tavolo della campagna elettorale.

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“L’esperienza in Regione con l’ex presidente Spacca - ha detto - mi ha dato la visione: la politica si fa guardando all’obiettivo che, a volte, può essere anche lontano, ma se c’è quello allora le azioni hanno un senso.

Credo che la ricostruzione avrà un senso solo se sapremo cosa fare delle aree interne che rappresentano il cuore della Regione. I bisogni da voi espressi hanno bisogno di risposte prioritarie, tra questi aggiungo un tema a me molto caro che è quello del welfare culturale: accanto ai servizi che devono arrivare in maniera primaria - ha spiegato - è necessario investire sulla cultura come fonte di benessere non solo dell’anima ma anche del corpo ed i piccoli centri dell’entroterra possono rappresentare il punto di partenza per questo modo di ragionare.

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Per avere una visione completa della nostra provincia - ha detto - ci dobbiamo porre sui punti più alti e questi Comuni sono i luoghi giusti”.

Infine le motivazioni della sua candidatura in una lista civica: “Questo non è il civismo di chi si avvicina alla politica ma non la fa - ha chiarito - . A me la politica piace e questa lista rappresenta un gruppo di persone che hanno già amministrato il territorio, che hanno esperienza nell’amministrazione, io nello specifico in Regione.

Quando oggi torno nei territori dove ho lavorato come assessore regionale - ha concluso - sento ancora la riconoscenza: questo per me è il valore più importante che oggi riporto a voi”.




GS
Serrapetrona non rinuncia  a celebrare l'eccellenza del suo celebre prodotto "spumeggiante". Al via questo giovedì "Le Cene della Vernaccia". Col patrocinio del Comune e la direzione artistica di Inventori di Divertimento, in linea con tutte le misure e le normative dettate dal decreto anti-covid, la Pro Loco di Serrapetrona ha deciso di organizzare 4 serate all'insegna del buon cibo, del divertimento e soprattutto, della Vernaccia autoctona.
Per l'accesso all'evento sarà obbligatoria la mascherina e la prenotazione del tavolo tramite QR Code reperibile anche al link https://festanoproblem.it/Info/7f0973c. Ingressi dunque contingentati ma tante le novità e i momenti d'intrattenimento e gli spettacoli che faranno da contorno alle quattro serate in programma da giovedì 6 fino a domenica 9 agosto. 
"Debbo dire che quest'anno è stata fatta una scelta profondamente diversa dal solito - spiega il sindaco di Serrapetrona Silvia Pinzi-. Il motivo principale è quello noto a tutti, quindi, per rispettare  le normative di prevenzione per il covid-19 e dopo esserci interfacciati con la Pro Loco e con gli stessi produttori abbiamo voluto comunque non rinunciare a dare un segno di presenza e di vitalità del borgo. Q!uattro serate che vogliono testimoniare anche l'attaccamento a quella che ormai è una tradizione molto sentita oltre che uno delle degli eventi più antichi della regione Marche quando si parla di sagre.  E' dunque un tentativo per continuare comunque nella valorizzazione di questo prodotto di eccellenza che è la Vernaccia di Serrapetrona e il Serrapetrona doc, seppure in modo diverso. Come è già stato accennato- continua Silvia Pinzi- ci tengo a sottolineare che gli ingressi saranno contingentati: l' ingresso alla manifestazione avverrà esclusivamente su prenotazione che potrà essere effettuata tramite QR Code oppure tramite il link appositamente creato che si può trovare anche sulla pagina Social "Sagra della Vernaccia". Chi verrà a trovarci chiaramente non troverà gli assembramenti delle altre delle edizioni del passato, ma un'edizione appunto dal taglio completamente diverso: vi saranno degustazioni dei nostri prodotti tipici, preparati come di consueto dalla nostra Pro Loco con ingredienti di eccezionale qualità e che provengono dal territorio e, proprio per garantire presenze minori, altra  novità sarà  l'assenza degli stand dei produttori di Vernaccia ma i volontari della Pro Loco provvederanno comunque a far degustare tutte le bottiglie di produzione delle nostre aziende. Celebreremo dunque il nostro prodotto per eccellenza con un'edizione sicuramente a numero limitato ma che vuole dare un forte segnale di positività e di speranza - sottolinea il sindaco-. Metteremo in atto tutti i dispositivi di sicurezza e prevenzione per il covid grazie anche all'intervento e al supporto che garantiranno per l'occasione la Croce Rossa Italiana, le forze di polizia locale, i nostri Volontari del gruppo di protezione civile, in maniera tale che l'accesso alle serate possa avvenire nel rispetto delle normative alle quali dobbiamo assolutamente ancora attenerci pouichè il virus non è scomparso. Mi auguro che possa essere un'occasione di festa per tutti coloro che vorranno parteciparvi- conclude Silvia Pinzi-. Sarà in modalità diversa dal solito, ma non potevamo rinunciare ad uno degli appuntamenti per eccellenza dell'estate anche regionale". 
c.c.
È stata presentata questa mattina, in una conferenza stampa a Caldarola, l’edizione 2020 di TeatrOpera Festival.
“Alle radici dell’anima” il titolo di un calendario che quest’anno conta 8 serate che unisce altrettanti Comuni delle due vallate Maceratesi e che ha l’obiettivo di permettere ad ogni spettatore, in questo momento storico, di compiere un percorso che lo porti a ritrovare se stesso, a riconnettersi con la Natura che gli è Madre, a ricucire quei fili invisibili dell’anima.
Ancora una volta sono l’arte e la bellezza a risollevare i territori feriti dal sisma e fiaccati dal Covid. È per questo che, con tutte le norme da rispettare, non si è voluto rinunciare ad un appuntamento che è diventato caratteristico delle estati Maceratesi.

Le prime cinque serate saranno in programma ad agosto, con al serata inaugurale il 14, e porteranno nelle piazze di Sant’Angelo in Pontano, Cessapalombo, Camporotondo, Penna San Giovanni e Caldarola, il “Salotto lirico sotto le stelle”; mentre i tre appuntamenti di settembre saranno ospitati nelle chiese di Monte San martino, Serrapetrona e Belforte del Chienti (Ente capofila del progetto) con “Suor Angelica era mia madre”. 

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Sindaci e assessori dei comuni che ospiteranno le serate, con il presidente dell'Unione Montana Giampiero Feliciotti e l'assessore regionale Angelo Sciapichetti

Voce di tutti i Comuni che ospitano l’edizione 2020 del Festival è stato il consigliere con delega al Turismo e alla Cultura del Comune di Caldarola, Giovanni Ciarlantini: “Un evento che ci vede tutti riuniti - ha detto - per dare un segnale di ripartenza dal punto di vista culturale ed un bel messaggio al territorio e a chi ama lo spettacolo. Siamo convinti che abbiamo iniziato un percorso ottimale che ci possa vedere uniti nei futuri anni, in condizioni sempre migliori e con la speranza di essere supportati dalle autorità centrali, perché da soli siamo piccoli e possiamo ben poco”.

Ad illustrare lo spirito del Festival la direttrice artistica, Serenella Pasqualini insieme alla collaboratrice artistica Luisa Sanità: “Per noi solo collaborare con questi 8 Comuni è già bellissimo. Lo vediamo come un inizio di qualcosa che dovrebbe continuare, con l’obiettivo di avere una struttura che possa essere sempre più presente nel territorio. Anche in questo momento di fermo mi sembra una cosa meravigliosa poter dare il via al nostro Festival.

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Cinque comuni ospiteranno nelle piazze il “Salotto lirico sotto le stelle” con cinque professionisti di fama internazionale e il coinvolgimento di un coro. Sarà la musica la vera protagonista perché ci sono delle restrizioni per il contesto che di solito si era abituati a vedere. 
Poi le tre serate dedicate a “Suor Angelica era mia madre” una rilettura che ci permette di inserire il teatro all’interno dell’opera e renderla fruibile anche ai meno appassionati. Viste le restrizioni le tre serate dello spettacolo si articoleranno in due turni con due cast diversi: uno alle 18 e l’altro alle 21.15”

A dimostrare la ferma volontà di ricominciare con un Festival di successo il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti: “Siamo sulla strada giusta affinché la musica sia protagonista in un territorio eccellente come il nostro. Come Unione Montana saremo al fianco dell’iniziativa e ci auguriamo che da questa esperienza si consolidi l’opportunità di programmare appuntamenti futuri. Questa è la strada giusta per far sì che le amministrazioni impieghino le giuste forze per la promozione del territorio, sempre con un occhio di riguardo alle eccellenze enogastronomiche presenti anche oggi con Valentino Lampa rappresentante del marchio Coroncinus”.

Ha ribadito l’importanza della sinergia l’assessore regionale Angelo Sciapichetti: “Lo scorso anno ho potuto toccare con mano la validità dell’organizzazione e del Festival.

I sindaci hanno dato dimostrazione di saper fare squadra. Soprattutto per la fase che stiamo attraversando, relativa alla ricostruzione, se non riconosciamo la capacità di fare squadra aldilà delle passioni e del credo politico, non potremo mai ripartire. È una storia che dobbiamo portare avanti insieme, da soli non si esce da questa situazione.
Da maceratese credo che un format come questo sia propedeutico all’attività dello Sferisterio perché in questo modo viene trasmessa la cultura del bel canto”.

GS






Continua il problema della consegna dei giornali nell'entroterra ed il problema che prima riguardava solo Visso, Castelsantangelo sul Nera ed Ussita ora è diventato reale anche a Serrapetrona. Una questione che l'azienda di distribuzione dei giornali aveva annunciato lo scorso inverno e che si è acuito con l'emergenza sanitaria.
Da oltre un mese, infatti, il bar - edicola Ferranti non riceve più i giornali, ma se per le zone montane la mancata distribuzione dei quotidiani era dovuta alle poche vendite, Caccamo è da sempre zona di passaggio e le vendite non mancano di certo.
Per risolvere questa situazione sta intervenedo in maniera decisa il primo cittadino, Silvia Pinzi, che si è unita insieme agli altri sindaci del territorio scrivendo al Presidente della Repubblica, al Sottosegretario all'Editoria, alla Prefettura e alla Regione. 

"Sembra una problematica difficile e da risolvere - esordisce il primo cittadino al microfono di Mario Staffolani - perchè riguarda una grande fetta dell'Alto Maceratese. Abbiamo dovuto fare i conti con i grandi servizi che rischiavamo di perdere negli ultimi anni - dice - ma che con grande impegno siamo riusciti a salvare".
Silvia Pinzi fa riferimento all'ufficio postale, all'istituto bancario, al distributore di benzina e alla farmacia. Tutti servizi che con fatica sono stati ripristinati.

"Purtroppo - prosegue - questa volta la mancata distribuzione dei giornali, cominciata da Visso, è piombata anche su di noi. Con gli altri sindaci ci siamo coalizzati, anche in tempi non sospetti, quando l'azienda di distribuzione ci aveva inviato una missiva per avvisarci del problema imminente.
Noi, benchè non avessimo ancora questo problema, ci siamo coalizzati, e in effetti questa sensibilità ci ha dato ragione perchè dopo il Covid anche nel nostro territorio è arrivata la mancanza di distribuzione".
E' fermo e deciso l'intervento del sindaco di Serrapetrona sulla questione che coinvolge la Regione Marche: "L'azienda di distribuzione dei giornali - dice - ha dato motivi pretestuosi perchè ricordo che nel consegnare i giornali a Caldarola e Belforte passa anche davanti all'edicola di Caccamo.
Questo - denuncia Silvia Pinzi - nasconde una protesta che il distributore ha verso la Regione, chiedendo un contributo per andare avanti, ma queste difficoltà non devono ricadere sul territorio. Spesso siamo noi della montagna a risolvere beghe che non ci riguardano. Comprendiamo le problematiche che una azienda privata può avere, ma non possiamo essere sempre noi a pagarne le spese".

Giulia Sancricca
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