Saranno il Commissario straordinario Giovanni Legnini e il suo capo ufficio stampa Mario Sensini, questo pomeriggio, a chiudere il lungo percorso di didattica del Master di II livello in “Aree interne. Strategie di sviluppo e rigenerazione post eventi catastrofici”, avviato ad aprile scorso nella Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino, con la direzione scientifica di Massimo Sargolini.

In questa edizione del Master, giunto alla sua 14esima edizione, il tradizionale grande tema della valorizzazione delle aree montane, in particolare quelle dell’Appennino centrale, si è innestato su una riflessione a tutto tondo sui percorsi di rinascita e ricostruzione post sisma 2016 e post Covid. Dopo i saluti del rettore Unicam, Claudio Pettinari, e un’introduzione del direttore del Master, Massimo Sargolini, e del segretario generale di Symbola, Fabio Renzi, in rappresentanza della Fondazione per le qualità italiane  partner nell’organizzazione del corso, la giornata di studi proseguirà con un intervento su “La comunicazione nei processi di ricostruzione dei territori e delle comunità” , a cura di Mario Sensini, e con una riflessione del Commissario Legnini su “Il rilancio nel post sisma tra visione, ricostruzione e partecipazione”.

Il percorso didattico del Master Aree Interne, durato oltre 260 ore a cui seguiranno oltre 300 ore di stage fino ad aprile prossimo, ha avuto l’obiettivo di formare ricercatori e professionisti provenienti da ambiti professionali e di studio molto diversi, toccando tematiche e discipline complementari. Dalle dinamiche insediative, con un’analisi del ruolo delle comunità locali, dell’identità territoriale e del capitale umano per lo sviluppo dei territori più fragili, agli aspetti socio-economici, con un focus su sviluppo sostenibile e innovativo e leve culturali; dai paesaggi e risorse naturali in aree montane, con approfondimento di temi quali la  biodiversità e la gestione sostenibile, al  turismo naturalistico nelle aree intere e nelle aree protette montane, con esempi di piani di sviluppo socio-economico e marketing territoriale; dagli strumenti legislativi nazionali ed europei, con particolare riferimento ai territori montani e alle aree protette, al rapporto Natura-Città per delineare un nuovo modello di sviluppo per costruire nuovi spazi di relazione tra città, montagna e aree interne, con particolare attenzione al caso Appennino.

I candidati al titolo di Master hanno anche potuto conoscere casi studio visitando comuni e comunità colpiti dal sisma del 2016: da Arquata a Pescara del Tronto, da Camerino a Cessapalombo, da Bolognola a Fiastra fino ai Sibillini. Da qui la consapevolezza che fondamentale nel processo di ripensamento, rinascita, ricostruzione di questo territorio è e sarà la partecipazione delle comunità.

Investire nell’alta formazione e nella ricerca – commenta Sargolini a chiusura del corso – è condizione imprescindibile per costruire un futuro possibile in aree caratterizzate da straordinarie risorse non opportunamente valorizzate”.
È stato firmato questa mattina il documento per l’affidamento dei lavori di ricostruzione della ex struttura di Geologia a Camerino.
Un edificio che sarà demolito e da cui nasceranno gli spazi per l’archivio dell’Istituto diocesano, della diocesi e della Fondazione Giustiniani Bandini; gli uffici della curia e dell’Istituto diocesano e alcune unità abitative.
“Purtroppo questa struttura è stata fortemente danneggiata dal sisma – spiega Ippolito Antonini, presidente dell’Istituto diocesano - e non è stata inserita nei finanziamenti pubblici per la ricostruzione perché era una struttura privata ad uso pubblico e, al momento del sisma, era stata da poco lasciata dall’Istituo professionale. Questo ha impedito la concessione dei fondi per la ricostruzione. Come Istituto diocesano siamo stati costretti a finanziare interamente, con le nostre risorse, i lavori.
Si tratta di un intervento che ammonta a circa due milioni di euro e che ci auguriamo venga terminato in tempi abbastanza veloci. La ditta stima di finire in un anno e mezzo circa”.

GS
“#Universitas: Persona, Sapere, Istituzione” sarà il tema dell’inaugurazione del 685mo anno accademico dell’Università di Camerino che si terrà il prossimo 28 gennaio, in modalità esclusivamente telematica in osservanza delle misure per contrastare la pandemia. Sono previsti gli interventi del Presidente della Camera dei Deputati on.le Roberto Fico e del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi.
L’evento, che si terrà a partire dalle ore 10:00 e che sarà possibile seguire in streaming collegandosi al canale youtube VideoUnicam (https://www.youtube.com/VideoUnicam), si aprirà con i saluti del Sindaco del Comune di Camerino Sandro Sborgia, del Presidente del Consiglio degli Studenti Riccardo Cellocco, della Rappresentante del personale docente e ricercatore Dennis Fiorini, della Rappresentante del personale tecnico e amministrativo Donatella Fedeli, del Direttore Generale Vincenzo Tedesco, del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.  Il Rettore Claudio Pettinari, terrà poi la relazione al termine della quale sarà dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico.
Come ogni anno, l’inaugurazione è dedicata, oltre che ad un momento di riflessione interna, nella quale si riscoprono e si rafforzano motivazioni e senso di appartenenza, anche ad un’analisi più generale di quanto sia importante il percorso universitario per la formazione delle giovani generazioni, ancora di più in questo particolare momento storico che stiamo tutti vivendo.
Nuova tappa fondamentale per l'Università di Camerino e per il prof. Claudio Pettinari, al suo terzo mandato rettorale.
"E' un' inaugurazione importante- sottolinea il Magnifico Rettore di Unicam -. Da una parte comunicheremo infatti il molto che è già stato fatto e che ci ha caratterizzati in questi primi tre anni del mio mandato,  dall'altra, informeremo sulle iniziative che stiamo mettendo in campo con la finalità di innovare e rinnovare  tanti settori: la ricerca, la didattica, le nostre strutture e nel contempo il nostro rapporto con gli enti, le istituzioni e le imprese del nostro territorio. Esplicativo sotto questo punto di vista il titolo scelto per l'inaugurazione del nostro 685mo anno accademico: Universitas: Persona, Sapere, Istituzione. Le "persone" sono oggetto del nostro lavoro- spiega il Rettore Claudio Pettinari-. Noi abbiamo cura del benessere dei nostri studenti, dei nostri dipendenti e collaboratori. Vogliamo che trovino in Unicam le risposte ai loro desideri, ai loro progetti e a quelle che sono le loro necessità. Per far questo, è insieme agli studenti e ai docenti che costruiamo nuovi corsi. Siamo pertanto contemporaneamente progettatori e costruttori di nuove didattiche ed è proprio nel senso di una collaborazione alla crescita che stiamo lavorando all'attivazione di due nuovi Corsi di Laurea. Al già annunciato nuovo corso di Informatica per la Comunicazione digitale, si aggiungerà ad ottobre prossimo l'avvio di un ulteriore Corso di Laurea sul quale ugualmente stiamo attendendo conferma. E' questo il segno di una università che si sta rinnovando e che sta innovando la sua formazione. Questi sono "i saperi' che debbono essere oggetto del nostro lavoro, anche alla luce delle 6 linee indicate dal Ministro Manfredi e dal Presidente del Consiglio per tracciare il Recovery Fund e pensare alla Next Generation Europe azione.
Dunque- conclude Pettinari- Persone, Saperi e infine Istituzioni, perché con le "istituzioni" è necessario dialogare e fornire loro gli strumenti necessari per operare nei nostri territori. Sarà una bellissima inaugurazione e, proprio trattando queste tematiche, sono sicuro che la presenza del Presidente della Camera insieme a quella del nostro Ministro dell'Università, contribuiranno ad elevare il valore e il significato delll'intera cerimonia".
c.c.  
La prof.ssa Lucia Ruggeri, direttore della Scuola di Specializzazione in Diritto civile dell’Università di Camerino, è tra gli autori dello studio dedicato a storie di resilienza al femminile, pubblicato sulla rivista UC Hastings Women's Law Journal, dell’università californiana Husting College.
La prof. Ruggeri analizzando la legislazione emergenziale scaturita, ha in particolare focalizzato l'attenzione sulla vicenda di Giuseppina Fattori, l’anziana donna ormai conosciuta come "Nonna Peppina", costretta ad abbandonare la sua casa a seguito del sisma del 2016.


La pubblicazione è frutto di una collaborazione internazionale che vede impegnati l’Ateneo di Camerino, la State University della Louisiana con la prof.ssa Lecia Vicente e l’Università Toyo di Tokyo con la prof.ssa Kozue Kashiwazaki.

Oggetto della collaborazione è l’analisi della legislazione adottata dai tre Stati per verificare in quale misura sia garantito il diritto delle popolazioni colpite da disastri a poter restare nella loro terra.

Lo studio, a carattere multidisciplinare, prende in considerazione le politiche legislative riguardanti sostegni e aiuti per la rivitalizzazione economica, la rapidità della ricostruzione, il mantenimento di servizi necessari. Il tema del diritto a restare nelle proprie terre di origine è declinato avendo riguardo alle popolazioni colpite da disastri naturali (terremoti, inondazioni ecc.) che per la loro violenza e imprevedibilità possono costringere in via emergenziale intere popolazioni a spostarsi dai luoghi di origine.

La tematica, di rilevante significato per le aree interne marchigiane colpite dal sisma del 2016, è stata, peraltro, oggetto di un recentissimo finanziamento ottenuto dal team UNICAM grazie ai Fondi Strutturali e di Investimento Europei erogati dalla Regione Marche e verrà, pertanto, ulteriormente indagata in un quadro progettuale attento alle esigenze e alle peculiarità dell’entroterra marchigiano con l’interlocuzione preziosa degli enti locali impegnati nel difficile cammino della ricostruzione.

c.c.

E’ stato siglato ieri un protocollo d’Intesa che prevede concrete collaborazioni per attività di carattere culturale, formativo e progettuale, tra il comune di San Ginesio e l’Università di Camerino: il sindaco Giuliano Ciabocco e il Magnifico Rettore Claudio Pettinari hanno firmato l’accordo nella residenza municipale.

In particolare, come citato nell’art. 1 del documento sottoscritto “le Parti, al fine di una migliore realizzazione dei rispettivi fini istituzionali, riconoscono l'interesse comune a mantenere e sviluppare proficui rapporti di collaborazione per lo svolgimento di iniziative e attività di formazione e di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione”.

Tra le attività che potranno essere sviluppate, ci sono l’attivazione di collaborazioni culturali, sportive, scientifiche e/o didattiche su temi specifici di comune interesse; l’organizzazione di convegni e seminari; la promozione di tirocini formativi, di orientamento e di altre attività didattiche e divulgative; l’eventuale messa a disposizione di borse di studio per progetti culturali ad hoc; e l’eventuale possibilità di mettere a disposizione uno spazio gratuito informativo/promozionale per l’Ateneo in particolari eventi organizzati dal Comune, oltrechè la possibilità di partecipare  in progetti nell’ambito di bandi che vedano il coinvolgimento di più enti.

“Questo  Protocollo di Intesa- dichiara il sindaco Ciabocco – segna un importante traguardo verso quel percorso di “rinascita culturale”del borgo che non può non includere la vitalità dell’Ateneo camerte quale realtà tra le piu' interessanti ed innovative in ambito nazionale. Con i suoi quasi 700 anni di storia, l’università di Camerino ha la forza e lo slancio per evolversi continuamente ed affrontare le sfide del tempo pur rimanendo sempre fedele a se stessa, ai propri valori, alla propria lunga tradizione.”

All’inizio del mio mandato rettorale, - afferma il Rettore Unicam Pettinari -  ho scelto simbolicamente  l’hashtag #universitas per caratterizzare la politica universitaria che  avremmo intrapreso come governance. Nella sua accezione più ampia, l’universitas è un insieme, una totalità di azioni da intraprendere, da condividere.  Unicam è da sempre #universitas e ne sono un esempio le azioni di terza missione che stiamo intraprendendo e portando avanti, come il protocollo  appena siglato. Il sapere, la conoscenza, non possono  rimanere chiusi nella turris aeburnea di aule e laboratori, deve essere trasferita in primis attraverso la didattica agli studenti, ma deve anche trovare concreta applicazione nel sostegno allo sviluppo di territori, enti ed istituzioni con i quali si possa   collaborare. E’ solo collaborando tutti insieme, infatti,  che si possono vincere le sfide che siamo chiamati ad affrontare, per il benessere ed il progresso di questa società. Sono certo che la collaborazione con il comune di San Ginesio sarà vivace e fattiva e porterà ben presto a risultati concreti.”

Il 2021 per l’Università di Camerino comincerà guardando al futuro con un pizzico di speranza in più, oltre a quella che non è mai mancata all’ateneo della città ducale.

Dalla Regione, infatti, sono stati assegnati i fondi per il nuovo student center.

“Quando parliamo di un’opera pubblica dovremmo considerare un fatto che spesso passa in secondo piano: che intorno alla realizzazione di una strada, un ponte, una ferrovia, un ospedale o un edificio scolastico, si genera un valore che va ben oltre il progetto e la relativa costruzione, e riguarda lo sviluppo socio-economico che quella stessa opera è in grado di generare nel medio-lungo periodo per chi vive e lavora in quello specifico territorio”.

Le parole di Francesco Baldelli, Assessore regionale alle Infrastrutture, Viabilità, Governo del Territorio, Lavori Pubblici, Politiche per la Montagna e le Aree Interne, nell’annunciare il co-finanziamento della Regione per il nuovo “Unicam Student Center”, un’opera a servizio del Campus Universitario Unicam di Camerino.

“E’ un piacere doppio – sottolinea Baldelli – perché coinvolge in un unico intervento due deleghe fondamentali dell’Assessorato, quella dei Lavori Pubblici e quella delle Aree Interne. A tutto ciò aggiungo anche il particolare impatto che il Campus avrà anche per il rilancio di una delle zone più colpite dal sisma del 2016”.

La costruzione, il cui costo è stimato intorno ai 10milioni di euro, di cui 3 a carico alla Regione Marche, 2 della Protezione Civile, 1 di Bankitalia e il restante con Fondi assegnati dal Miur, è prevista all’interno del Campus Universitario Unicam, il più importante fulcro della vita universitaria della cittadina maceratese, posto a circa 1 km a nord rispetto al centro, in un’area non distante dai Poli didattici delle Scuole di Scienze e Farmacia.

Il nuovo Unicam Student Center, inserito all’interno del Piano Particolareggiato PP6 di iniziativa pubblica e localizzato entro il perimetro territoriale definito dal PRG vigente, prevede l’ampliamento del Campus con 140 posti letto per gli studenti e la realizzazione di uffici, sale riunioni, auditorium, interno ed esterno, un’aula da 80 posti, una piccola biblioteca, una zona-studio ed altri servizi annessi.

“Con questo progetto – si legge nella Delibera regionale - si vuole anche dar vita ad un luogo-simbolo attraverso cui gli studenti si sentano rappresentati e partecipi di una comunità, un luogo che agisca come cuore pulsante del campus e rifletta la cultura universitaria camerte, che sia altresì luogo di aggregazione e conoscenza, che fornisca spazi per servizi di supporto all’intero bacino di utenti del campus e dell’università in generale, un hub che unisce e crea identità, aprendo possibilità inaspettate di incontri e collaborazioni”.

“Con la sottoscrizione della convenzione – conclude Baldelli - la Regione Marche si impegna al co-finanziamento dell’opera e a gestire, insieme alle altre Amministrazioni aderenti, la realizzazione dell’intervento all’interno del campus universitario di una città che dev’essere un punto di riferimento per una comunità, quella dell’Alto maceratese, resa ancor più fragile dal ‘combinato’ drammatico di sisma e pandemia”.

GS
Certificazione confermata senza alcuna riserva per il Sistema di Gestione per la Qualità dell’Università di Camerino.

Si è svolto, infatti nei giorni scorsi, in modalità telematica, con esito positivo, il ciclo di audit esterno da parte dell’Ente certificatore per la certificazione, secondo lo standard internazionale, del Sistema di Gestione per la Qualità dell’Ateneo.

Si tratta di una conferma importante dal momento che Unicam è stata la prima Università in Italia, nel 2003, ad aver definito modelli organizzativi conformi alle norme.

In questa fase sono stati oggetto di verifica e certificazione anche i nuovi corsi di laurea istituiti recentemente da UNICAM, che non avevano mai ottenuto questo tipo di certificazione, ossia i corsi in Scienze gastronomiche, in Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali e in Scienze geologiche e tecnologie per l’ambiente. Sono inclusi nei processi formativi certificati anche quelli svolti nell’ambito delle attività di supporto per l’orientamento, il tutorato, lo stage e placement e la mobilità internazionale degli studenti.

È stata rinnovata la certificazione anche per il corso di laurea magistrale a ciclo unico di Medicina Veterinaria che, in vista dell’ormai prossimo rinnovo dell’accreditamento europeo, potrà presentarsi a tale appuntamento con il valore aggiunto indubbiamente fornito da una certificazione.

La vera novità di questo nuovo ciclo di audit esterno è stata però la valutazione positiva e la certificazione del Sistema di Gestione Qualità impostato e dedicato all’alta formazione.

Tale sistema è finalizzato ad estendere le logiche della quality assurance anche alla formazione post-laurea, in particolare Master di I e II livello e corsi di alta formazione finalizzata, per i quali in Italia non esiste ancora un sistema di accreditamento nazionale che garantisca gli studenti e tutti gli utenti sulla reale efficacia ed efficienza dei processi formativi progettati e messi in atto.

Nel perimetro del sistema di gestione dei corsi post-laurea sono stati per ora inclusi tre Master di secondo livello: Cardiologia veterinaria, Medicina estetica e terapia estetica, Scienza dei prodotti cosmetici e dermatologici.

La volontà dell'Ateneo è quella di proseguire, già dal prossimo anno, all’allargamento graduale del perimetro di certificazione a tutti i Master e corsi di alta formazione attivati dall’Ateneo.

“Siamo estremamente soddisfatti – ha sottolineato il Rettore Claudio Pettinari – di questa conferma, che rappresenta da anni uno dei punti di forza del nostro Ateneo. L’Università di Camerino continua a dare evidenza di come prediliga l’utilizzo di strumenti di valutazione esterna e non autoreferenziale, per continuare a garantire agli studenti, agli utenti ed a tutte le parti interessate l’alta qualità dei propri processi formativi, dei servizi erogati e delle prestazioni fornite. Ringrazio il Prorettore alla didattica, il Presidio Qualità dell’Ateneo, il Delegato per l’alta formazione e tutti i colleghi ed il personale tecnico, in particolare quello dell’Area Programmazione, Valutazione e Sistemi Qualità, che garantiscono costantemente che tutto il sistema funzioni nel miglior modo possibile”.

GS

Perché dormiamo? Perché il sonno è uno strumento necessario per il benessere del nostro cervello. Lo studio del professor Michele Bellesi, professore associato presso la Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, sta portando avanti un progetto per la valutazione dell’uso del sonno e dei sogni come strumento per studiare lo stato di salute mentale, con particolare attenzione, in questo caso, alla popolazione del cratere.

Bellesi è un eccellente esempio di “rientro dei cervelli” a Unicam: dopo aver conseguito il dottorato di ricerca ha lavorato al Center for Sleep and Consciousness dell’Università del Wisconsin-Madison, per proseguire poi la sua attività di ricerca all’Università di Bristol, in un team di fama internazionale.

Tema, quello del “rientro dei cervelli” che il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari sottolinea con particolare enfasi, mettendo l’accento su quanto l’ateneo stia investendo nel campo della ricerca: “È una grandissima soddisfazione: le nuove forze che stiamo reclutando in Unicam in quest’ultimo anno sono testimonianza del nostro impegno nella ricerca. Tantissimi giovani: sono rientrati dei cervelli come il professor Bellesi, abbiamo trovato persone di grande valore. Voglio ricordare anche che stiamo facendo seminari multidisciplinari sul diritto al lavoro e sulle nuove tecnologie. Più in generale abbiamo cercato di rinnovare il nostro ateneo attraverso quella ‘impollinazione’ che può provenire da persone che vengono da altri atenei o da altre esperienze, magari condotte all’estero”.

red.
L’Università di Camerino tiene alta la guardia sul tema Coronavirus e continua ad affrontare la pandemia con estrema attenzione. In questi giorni è stata avviata la campagna di screening sierologico per i dipendenti Unicam, un’iniziativa in collaborazione con la start-up dell’Università camerte Telepharmatec.

Il servizio di screening è rivolto al personale docente e tecnico-amministrativo dipendente, ai dottorandi di ricerca, borsisti e assegnisti. Coordinato dal responsabile del Covid-team di Unicam Francesco Amenta, medico chirurgo e Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, vuole essere un contributo dell’Ateneo al contenimento ed al contrasto dell’attuale pandemia.

Per favorire l’adesione alla campagna di screening, i test saranno realizzati nelle sedi di Camerino, Matelica, San Benedetto del TrontoAscoli Piceno, così da evitare spostamenti degli interessati e, in relazione alla partecipazione nonché all’andamento della pandemia, potrà essere svolto periodicamente per categorie particolarmente esposte e verrà comunque ripetuto per tutti, al ritorno dalle vacanze natalizie e pasquali.

Il Rettore Claudio Pettinari ha commentato: “L’Ateneo vuole assicurare la massima sicurezza per tutto il personale che lavora ed opera in Unicam, e di conseguenza anche quella di tutti i nostri studenti. Stiamo già riscontrando una elevata adesione allo screening. I luoghi di lavoro sono stati fin da subito, al rientro dal lockdown di marzo, adeguati alle esigenze di distanziamento e ad ogni dipendente viene consegnata periodicamente una fornitura di dispositivi di protezione individuale e di sicurezza. Ci tengo a sottolineare poi che qualora un dipendente risultasse positivo al test rapido, il protocollo di Ateneo prevede l’immediata effettuazione del tampone molecolare. Ringrazio il professore Amenta per il grande lavoro che sta svolgendo come responsabile del Covid Team di Unicam e per la tempestività con cui sta predisponendo tutte le azioni necessarie di prevenzione”.

Red.
Sarà avviato un nuovo progetto per le qualità e la sicurezza dell'acqua in distribuzione e della rete idrica di Camerino. L’Amministrazione comunale si è fatta promotrice di un progetto di collaborazione tra UNICAM e ASSM per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano cui parte integrante e sostanziale è la valutazione impatti odorigeni sull’acqua in distribuzione.

Sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), al centro delle politiche comunitarie e di molte proposte di legge, negli anni, la Comunità Europea ha affrontato il tema dell’accesso all’acqua potabile sicura promulgando una serie di direttive e stabilisce gli standard di qualità per i parametri chimici e microbiologici.

“Consapevoli della necessità di migliorare il processo di gestione dell’acqua potabile, come amministrazione abbiamo cercato sin da subito di coinvolgere la nostra Università - spiega l’assessore all’ambiente Marco Fanelli – e di favorire la collaborazione con l’ASSM che è il gestore del servizio idrico integrato del comune di Camerino. Devo ringraziare il Magnifico Rettore Claudio Pettinari per la disponibilità dimostrata già al primo incontro, la referente del progetto Stefania Scuri nonchè l’amministratore Delegato dell’ASSM Graziano Natali che ha accettato di buon grado il fatto di poter partecipare ad un piano ambizioso. È una bella soddisfazione la formalizzazione della collaborazione per un progetto di ricerca sul quale abbiamo iniziato a lavorare diversi mesi fa e che non solo prevede una serie di valutazioni per minimizzare l’impatto odorigeno delle procedure di disinfezione, ma anche la valutazione e la gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo secondo il modello WPS definito, per l’Italia, “Piano di Sicurezza dell’Acqua” (PSA), in base alle più recenti linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità”.

Un progetto all'avanguardia che guarda al benessere della comunità, anche secondo il Rettore Unicam Claudio Pettinari: “Da tempo sostengo che non basta accedere all’acqua, ma deve essere un diritto. Dobbiamo garantirlo e il benessere di una comunità dipende anche dalla qualità dell’acqua stessa. Per questo ci muoveremo in tre fasi: attraverso il monitoraggio delle strutture deputate a distribuire l’acqua; monitorando la qualità dell’acqua stessa e trovando le soluzioni per renderla più gradevole”.Le acque destinate al consumo devono rispondere a requisiti minimi di salubrità e di qualità fisica, chimica e microbiologica nel punto in cui le acque sono disponibili al consumatore. Per garantire questi requisiti è necessario porre in essere una serie di misure che riguardano prima di tutto la salvaguardia degli acquiferi, trattamenti efficaci e sicuri volti a ridurre l’esposizione della popolazione ai potenziali rischi associati alla qualità dell’acqua in origine e alla distribuzione, garantendo il mantenimento di una qualità igienica degli impianti di distribuzione fino al rubinetto di utilizzo dell’utente.

Radioc1inblu

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