Premio Marche 2023: a Gradara la mostra iconografica

Giovedì, 21 Marzo 2024 15:02 | Letto 207 volte   Clicca per ascolare il testo Premio Marche 2023: a Gradara la mostra iconografica La seconda tranche dell’edizione 2023del Premio Marche, curata dal giornalista e storico dell’arte Andrea Carnevali e dal critico e giornalista d’arte Cecilia Casadei, sarà costituita dalla mostra monografica dal titolo “Intorno allo Stato dell’arte nelle Marche” che si terrà fino al 9 giugno 2024 al MARV - Museo darte Rubini Vesin di Gradara (PU). In questa particolare sezione del Premio Marche si cercherà di riflettere sull’apporto marchigiano alla storia dell’arte contemporanea individuato tra quegli artisti marchigiani presenti alla Biennale di Venezia del 150° dell’Unità d’Italia. Attraverso una selezione ponderata degli artisti e con criteri di disciplinata scientificità, il progetto diventa un contribuito alla storiografia artistica contemporanea dato dalle Marche, regione caratterizzata da importanti flussi artistici e da personalità di spicco, luogo fertile di produzione artistica che merita un più approfondito esame di alcuni aspetti dei valori estetici e culturali prodotti ai giorni nostri. Organizzata a Gradara, in una sede prestigiosa, la mostra affronterà due filoni analitici di opere occupandosi di una rilettura critica aggiornata al decennio successivo nella considerazione di alcune linee stilistiche e tematiche che considerino anche (con una selezione degli di artisti presenti), sviluppate secondo il seguente schema individuato dai curatori: Dalla tradizione ai nuovi linguaggi e dalle parole alle immagini (Andrea Carnevali) e Linguaggi e poetica dalla evocazione della Natura e nuove prospettive (Cecilia Casadei). Un po’ di storia Fin dall’esordio, con la prima edizione del 1957 (grazie alla dedizione di Alfredo Trifogli, storico promotore e Presidente), e per tutti gli anni Novanta il Premio Marche si è affermato come una tra le rassegne più significative del secondo Novecento (dietro solo alle grandi manifestazioni come la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma e la Triennale di Milano), annoverando tra i suoi curatori, critici quali Mariano Apa, Barilli, Calvesi, Caramel, Crispolti, Dania, De Micheli, De Santi, Dorfles, Fagone, Ginesi, Di Genova, Sandra Orienti, Toni Toniato, ecc., e con la partecipazione di quasi la totalità dei maggiori artisti del Novecento, come Luigi Bartolini, Burri, Cagli, Campigli, Capogrossi, Casorati, Ciarrocchi, Cintoli, Cucchi, Bruno da Osimo, D’Arcevia, Fazzini, Dante Ferretti, Galliani, Gilardi, Mattiacci, Migneco, Peschi, Peruzzi, Scipione, Severini, Sironi, Tulli, Tamburi, Vangi, Trubbiani, per citarne solo alcuni, elenco che, tra i tanti menzionabili, risulta estremamente incompleto. Dopo l’ultima edizione del 1999 alla Mole Vanvitelliana di Ancona, il Premio Marche è tornato alla ribalta delle attività espositive nelle Marche e in Italia con l’Edizione regionale del 2018 e quella nazionale del 2021 allestite al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, quest’ultima curata da Andrea Bruciati Il tempo, lo sbaglio, lo spazio: Gino De Dominicis, e con la monografica Omaggio a Cecco d’Ascoli, a cura di Stefano Papetti, con la presenza di opere di molti tra i maggiori e più importanti artisti italiani del ‘900 e contemporanei. Nel dare continuità alla Rassegna (che prevede di approdare con cadenza biennale in ogni diversa città delle Marche), il progetto della presente Edizione Nazionale è previsto negli spazi espositivi più prestigiosi della città di Urbino (e del pesarese), dopo la recente Rassegna Regionale del 2022 presentata al Palazzo Ducale e alla Galleria Comunale d’Arte Albani di Urbino.
La seconda tranche dell’edizione 2023del Premio Marche, curata dal giornalista e storico dell’arte Andrea Carnevali e dal critico e giornalista d’arte Cecilia Casadei, sarà costituita dalla mostra monografica dal titolo “Intorno allo Stato dell’arte nelle Marche” che si terrà fino al 9 giugno 2024 al MARV - Museo d'arte Rubini Vesin di Gradara (PU). In questa particolare sezione del Premio Marche si cercherà di riflettere sull’apporto marchigiano alla storia dell’arte contemporanea individuato tra quegli artisti marchigiani presenti alla Biennale di Venezia del 150° dell’Unità d’Italia. Attraverso una selezione ponderata degli artisti e con criteri di disciplinata scientificità, il progetto diventa un contribuito alla storiografia artistica contemporanea dato dalle Marche, regione caratterizzata da importanti flussi artistici e da personalità di spicco, luogo fertile di produzione artistica che merita un più approfondito esame di alcuni aspetti dei valori estetici e culturali prodotti ai giorni nostri.

Organizzata a Gradara, in una sede prestigiosa, la mostra affronterà due filoni analitici di opere occupandosi di una rilettura critica aggiornata al decennio successivo nella considerazione di alcune linee stilistiche e tematiche che considerino anche (con una selezione degli di artisti presenti), sviluppate secondo il seguente schema individuato dai curatori: Dalla tradizione ai nuovi linguaggi e dalle parole alle immagini (Andrea Carnevali) e Linguaggi e poetica dalla evocazione della Natura e nuove prospettive (Cecilia Casadei).



Un po’ di storia

Fin dall’esordio, con la prima edizione del 1957 (grazie alla dedizione di Alfredo Trifogli, storico promotore e Presidente), e per tutti gli anni Novanta il Premio Marche si è affermato come una tra le rassegne più significative del secondo Novecento (dietro solo alle grandi manifestazioni come la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma e la Triennale di Milano), annoverando tra i suoi curatori, critici quali Mariano Apa, Barilli, Calvesi, Caramel, Crispolti, Dania, De Micheli, De Santi, Dorfles, Fagone, Ginesi, Di Genova, Sandra Orienti, Toni Toniato, ecc., e con la partecipazione di quasi la totalità dei maggiori artisti del Novecento, come Luigi Bartolini, Burri, Cagli, Campigli, Capogrossi, Casorati, Ciarrocchi, Cintoli, Cucchi, Bruno da Osimo, D’Arcevia, Fazzini, Dante Ferretti, Galliani, Gilardi, Mattiacci, Migneco, Peschi, Peruzzi, Scipione, Severini, Sironi, Tulli, Tamburi, Vangi, Trubbiani, per citarne solo alcuni, elenco che, tra i tanti menzionabili, risulta estremamente incompleto.

Dopo l’ultima edizione del 1999 alla Mole Vanvitelliana di Ancona, il Premio Marche è tornato alla ribalta delle attività espositive nelle Marche e in Italia con l’Edizione regionale del 2018 e quella nazionale del 2021 allestite al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, quest’ultima curata da Andrea Bruciati Il tempo, lo sbaglio, lo spazio: Gino De Dominicis, e con la monografica Omaggio a Cecco d’Ascoli, a cura di Stefano Papetti, con la presenza di opere di molti tra i maggiori e più importanti artisti italiani del ‘900 e contemporanei.

Nel dare continuità alla Rassegna (che prevede di approdare con cadenza biennale in ogni diversa città delle Marche), il progetto della presente Edizione Nazionale è previsto negli spazi espositivi più prestigiosi della città di Urbino (e del pesarese), dopo la recente Rassegna Regionale del 2022 presentata al Palazzo Ducale e alla Galleria Comunale d’Arte Albani di Urbino.

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