I carabinieri bussano alla porta della sua abitazione, dove era ai domiciliari, ma lui non risponde. L'inadempienza gli è costato l'aggravamento della misura ed il ritorno in carcere. Così i carabinieri, con in mano l'ordinanza di revoca del beneficio emessa dal Tribunale di Sorveglianza, sono tornati a suonare a quella porta ed hanno fatto scattare le manette ai polsi di un albanese 26enne, da circa un mese agli arresti domiciliari.
Dopo la condanna, avvenuta nel luglio 2012, a due anni di reclusione per spaccio di stupefacenti, all'uomo era stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari presso la propria dimora di Castelraimondo.
In almeno due episodi, i militari sono andati a controllare l'effettiva presenza dello straniero all'interno della sua abitazione ma nonostante le ripetute ed insistenti scampanellate non hanno ottenuto risposta. Alle contestazioni mosse circa la sua mancata risposta, l'uomo replicava che non aveva sentito i campanelli perché aveva il sonno pesante. Sull' accaduto i militari hanno poi informato l'autorità giudiziaria che ha disposto la revoca del beneficio degli arresti domiciliari ed il contestuale ripristino della detenzione in carcere.