Ad Unicam, l'intitolazione di un'aula e una giornata di festa nel nome di Noemi Avicolli

Venerdì, 14 Luglio 2017 02:07 | Letto 12358 volte   Clicca per ascolare il testo Ad Unicam, l'intitolazione di un'aula e una giornata di festa nel nome di Noemi Avicolli Un’aula e una giornata di festa dedicate a Noemi Avicolli, in memoria delle sue passioni, delle sue idee e del suo sorriso. Aperta da una toccante cerimonia con l’intitolazione di un’aula della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria in via Gentile III da Varano, la giornata è proseguita al Campus universitario, con il Footprints Festival, organizzato  dai ragazzi di ESN Aure Camerino, per ricordare la loro amica Noemi, rimasta vittima a soli diciannove anni di un terribile incidente sulla A1 nell’aretino. Era il 26 novembre 2016 e, soltanto poche ore prime, insieme al padre e alla nonna. la giovane aveva festeggiato a Milano  il traguardo della laurea del fratello Matteo. Stavano tornando in auto, quando la felicità della famiglia è stata spezzata. Nell’incidente aveva perso la vita anche la nonna della ragazza. Originaria di Isernia, Noemi Avicolli era iscritta al primo anno di Bioscienze e Biotecnologie, all’università di Camerino. Alla cerimonia di intitolazione, presieduta dal rettore Flavio Corradini e dal Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria prof Guido Favia, erano presenti il fratello Matteo e il papà della giovane, Giovanni Avicolli, giornalista e in forza al Consiglio europeo di Bruxelles. Nel nome di Noemi, preannunciato anche il progetto di una borsa di studio annuale da assegnare a due studenti della Scuola di Bioscienze e biotecnologie. L’iniziativa, abbracciata dall’ateneo, si deve ai genitori degli alunni della Scuola Europea di Bruxelles, dove nel 2015, Noemi Avicolli ha conseguito la maturità     “Noemi oggi fisicamente non è qui, ma entrando in questa sala si percepisce e si continuerà a percepire la sua presenza- ha detto il rettore Corradini-, Ovunque palloncini colorati, tanti amici, ragazze e ragazzi insieme a giovani di associazioni di volontariato. Siamo qui a porre in risalto il ruolo di una persona all’interno di una comunità e della società; ciascuno di noi si mette a disposizione e ciascuno ha un passato un presente e un futruro, che è infinito,come anche oggi abbiamo voluto rappresentare, dedicando un’aula ad una giovane studentessa di Unicam. Noemi l’avremo sempre nel cuore e chiediamo a lei di continuare a pregare e benedire  le nostre studentesse e studenti. Io posso solo ad immaginare cosa si possa provare per la mancanza di una figlia e di una sorella. La presenza del papà e del fratello ci rende felici e ci onora; auspichiamo che la famiglia di Noemi e lei stessa continuino a stare con noi per il prossimo futuro”. L’iniziativa della dedica, si deve innanzitutto al prof .Guido Favia, la cui idea, scaturita  poco dopo aver appresso del dramma, ha subito trovato condivisione negli amici e volontari dell’ associazione camerte  IoNonCrollo, della quale la stessa giovane era parte attiva. “ A quel punto- ha dichiarato Favia- ci siamo preoccupati di sapere se anche Giovanni Avicollii potesse essere d’accordo. La sera del 21 dicembre ci siamo sentiti al telefono; una telefonata molto intensa che ha lasciato il segno. Rimasto ferito nellincidente, abbiamo solo atteso che migliorassero le sue condizioni di salute  e si è pensato che il 13 luglio fosse la giornata migliore, coincidendo la data con le Lauree di BioScienze e Biotecnologie, corso frequentato dalla stessa studentessa. L’aula che le abbiamo dedicato, credo che potrà legare Noemi in maniera indelebile all’università di Camerino e perpetuarne il ricordo.  In più – ha aggiunto Favia- è  accaduto che mentre io proponevo l’iniziativa dell’intitolazione, il suo papà ne proponesse un’altra.  E così si è arrivati a stringere anche un accordo  per due borse di studio  che vorremmo riuscire ad attivare dal prossimo anno accademico. Ringrazio i familiari di Noemi per tutti gli insegnamenti che mi hanno dato in questi pochi mesi e, insieme a loro, ringrazio anche i giovani studenti che hanno dato vita a questa giornata di ricordo”. “ Sono grato all’università di Camerino e ai ragazzi che hanno pensato ad una festa da dedicare a mia figlia- ha detto Giovanni Avicolli- ; ringrazio in particolare il Magnifico rettore Flavio Corradini e il prof. Favia che ha avuto l’idea di intitolare l’aula. Quando il professore me ne ha parlato ho provato una grande gioia. In questi mesi ho potuto scoprire meglio la personalità della mia Noemi, una ragazza benvoluta da tutti. Ho appreso di cose che lei faceva che ignoravo, compresa la capacità di attrarre nuove amicizie; grazie anche  ai mezzi di comunicazione sociale, era riuscita a creare dei gruppi idealmente uniti tra Isernia, Camerino e Bruxelles. Prova ne sia che oggi sono qui ragazzi venuti da Bruxelles e da Isernia e che il contatto tra di loro persiste. La capacità di Noemi di amalgamare piuttosto che dividere, è qualcosa che ho scoperto di recente e che mi riempie di gioia. L’idea delle borse di studio, alla quale ho aderito subito, mi è stata comunicata  per iniziativa di alcuni genitori  della scuola europea che Noemi frequentava a Bruxelles. Genitori di amici e compagni di studi di Noemi, si sono uniti per raccogliere dei fondi. Hanno creato lassociazione“ Domani per Noemi Avicolli” che servirà a finanziare le borse di studio per studenti dell’università di Camerino. L’amore per le materie scientifiche e il fatto che il Corso di laurea fosse in inglese avevano portato mia figlia ad iscriversi a Camerino. Noemi si era da subito innamorata di questa città , tanto  che si era decisa a rimanervi anche dopo il terribile terremoto del 26 ottobre. Da genitore le avevo chiesto cosa intendesse fare e lei , partecipando anche alle attività dell’associazione IoNonCrollo, non aveva esitato un attimo nel dirmi che sarebbe rimasta. Noemi era fortemente integrata nel tessuto, non solo universitario ma anche della città, per questo ho subito accolto con grande emozione l’’idea di intitolarne un’aula. Chi l’ha conosciuta potrà pensare che in qualche modo Noemi sarà ancora presente. Auguro alluniversità di Camerino e alla sua città di ricostruire sulle macerie e di riprendere un cammino spedito verso il futuro. “ Quello che si prova non è facile da esprimere- ha detto il fratello Matteo- Mi  fa piacere vedere qui riunite tante persone che prima non conoscevo ma che mi auguro di non perdere. Le ringrazio per la risposta inaspettata e la vicinanza che ci hanno trasmesse. E’ un abbraccio che mi terrò sempre stretto.” Intense e toccanti anche le parole dei giovani studenti e amici di ESN Aure Camerino, la cui presidentessa Sofia Calamita, ha consegnato un omaggio ai familiari di Noemi. “Per ricordare la nostra amica – ha affermato Camilla- abbiamo pensato ad una giornata  gioiosa, piena delle idee e delle passioni che non è riuscita a realizzare:  laboratori artistici, concerti e jam session una mostra fotografica dedicata alla città di Camerino e a Noemi. Un Festival chiamato Footprints che significa impronta: un qualcosa che rimane, come Noemi che resterà sempre con noi, come Camerino, città che ci ha accolto e che, nel chiamarci a reagire alle difficoltà, ci ha fatto capire quello che possiamo essere” C.C.

Un’aula e una giornata di festa dedicate a Noemi Avicolli, in memoria delle sue passioni, delle sue idee e del suo sorriso. Aperta da una toccante cerimonia con l’intitolazione di un’aula della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria in via Gentile III da Varano, la giornata è proseguita al Campus universitario, con il Footprints Festival, organizzato  dai ragazzi di ESN Aure Camerino, per ricordare la loro amica Noemi, rimasta vittima a soli diciannove anni di un terribile incidente sulla A1 nell’aretino.

Era il 26 novembre 2016 e, soltanto poche ore prime, insieme al padre e alla nonna. la giovane aveva festeggiato a Milano  il traguardo della laurea del fratello Matteo. Stavano tornando in auto, quando la felicità della famiglia è stata spezzata. Nell’incidente aveva perso la vita anche la nonna della ragazza. Originaria di Isernia, Noemi Avicolli era iscritta al primo anno di Bioscienze e Biotecnologie, all’università di Camerino.

Alla cerimonia di intitolazione, presieduta dal rettore Flavio Corradini e dal Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria prof Guido Favia, erano presenti il fratello Matteo e il papà della giovane, Giovanni Avicolli, giornalista e in forza al Consiglio europeo di Bruxelles. Nel nome di Noemi, preannunciato anche il progetto di una borsa di studio annuale da assegnare a due studenti della Scuola di Bioscienze e biotecnologie. L’iniziativa, abbracciata dall’ateneo, si deve ai genitori degli alunni della Scuola Europea di Bruxelles, dove nel 2015, Noemi Avicolli ha conseguito la maturità

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“Noemi oggi fisicamente non è qui, ma entrando in questa sala si percepisce e si continuerà a percepire la sua presenza- ha detto il rettore Corradini-, Ovunque palloncini colorati, tanti amici, ragazze e ragazzi insieme a giovani di associazioni di volontariato. Siamo qui a porre in risalto il ruolo di una persona all’interno di una comunità e della società; ciascuno di noi si mette a disposizione e ciascuno ha un passato un presente e un futruro, che è infinito,come anche oggi abbiamo voluto rappresentare, dedicando un’aula ad una giovane studentessa di Unicam. Noemi l’avremo sempre nel cuore e chiediamo a lei di continuare a pregare e benedire  le nostre studentesse e studenti. Io posso solo ad immaginare cosa si possa provare per la mancanza di una figlia e di una sorella. La presenza del papà e del fratello ci rende felici e ci onora; auspichiamo che la famiglia di Noemi e lei stessa continuino a stare con noi per il prossimo futuro”.

L’iniziativa della dedica, si deve innanzitutto al prof .Guido Favia, la cui idea, scaturita  poco dopo aver appresso del dramma, ha subito trovato condivisione negli amici e volontari dell’ associazione camerte  IoNonCrollo, della quale la stessa giovane era parte attiva. “ A quel punto- ha dichiarato Favia- ci siamo preoccupati di sapere se anche Giovanni Avicollii potesse essere d’accordo. La sera del 21 dicembre ci siamo sentiti al telefono; una telefonata molto intensa che ha lasciato il segno. Rimasto ferito nell'incidente, abbiamo solo atteso che migliorassero le sue condizioni di salute  e si è pensato che il 13 luglio fosse la giornata migliore, coincidendo la data con le Lauree di BioScienze e Biotecnologie, corso frequentato dalla stessa studentessa. L’aula che le abbiamo dedicato, credo che potrà legare Noemi in maniera indelebile all’università di Camerino e perpetuarne il ricordo.  In più – ha aggiunto Favia- è  accaduto che mentre io proponevo l’iniziativa dell’intitolazione, il suo papà ne proponesse un’altra.  E così si è arrivati a stringere anche un accordo  per due borse di studio  che vorremmo riuscire ad attivare dal prossimo anno accademico. Ringrazio i familiari di Noemi per tutti gli insegnamenti che mi hanno dato in questi pochi mesi e, insieme a loro, ringrazio anche i giovani studenti che hanno dato vita a questa giornata di ricordo”.

“ Sono grato all’università di Camerino e ai ragazzi che hanno pensato ad una festa da dedicare a mia figlia- ha detto Giovanni Avicolli- ; ringrazio in particolare il Magnifico rettore Flavio Corradini e il prof. Favia che ha avuto l’idea di intitolare l’aula. Quando il professore me ne ha parlato ho provato una grande gioia. In questi mesi ho potuto scoprire meglio la personalità della mia Noemi, una ragazza benvoluta da tutti. Ho appreso di cose che lei faceva che ignoravo, compresa la capacità di attrarre nuove amicizie; grazie anche  ai mezzi di comunicazione sociale, era riuscita a creare dei gruppi idealmente uniti tra Isernia, Camerino e Bruxelles. Prova ne sia che oggi sono qui ragazzi venuti da Bruxelles e da Isernia e che il contatto tra di loro persiste. La capacità di Noemi di amalgamare piuttosto che dividere, è qualcosa che ho scoperto di recente e che mi riempie di gioia. L’idea delle borse di studio, alla quale ho aderito subito, mi è stata comunicata  per iniziativa di alcuni genitori  della scuola europea che Noemi frequentava a Bruxelles. Genitori di amici e compagni di studi di Noemi, si sono uniti per raccogliere dei fondi. Hanno creato l'associazioneDomani per Noemi Avicolli” che servirà a finanziare le borse di studio per studenti dell’università di Camerino. L’amore per le materie scientifiche e il fatto che il Corso di laurea fosse in inglese avevano portato mia figlia ad iscriversi a Camerino. Noemi si era da subito innamorata di questa città , tanto  che si era decisa a rimanervi anche dopo il terribile terremoto del 26 ottobre. Da genitore le avevo chiesto cosa intendesse fare e lei , partecipando anche alle attività dell’associazione IoNonCrollo, non aveva esitato un attimo nel dirmi che sarebbe rimasta.

Noemi era fortemente integrata nel tessuto, non solo universitario ma anche della città, per questo ho subito accolto con grande emozione l’’idea di intitolarne un’aula. Chi l’ha conosciuta potrà pensare che in qualche modo Noemi sarà ancora presente. Auguro all'università di Camerino e alla sua città di ricostruire sulle macerie e di riprendere un cammino spedito verso il futuro".

“ Quello che si prova non è facile da esprimere- ha detto il fratello Matteo- Mi  fa piacere vedere qui riunite tante persone che prima non conoscevo ma che mi auguro di non perdere. Le ringrazio per la risposta inaspettata e la vicinanza che ci hanno trasmesse. E’ un abbraccio che mi terrò sempre stretto.”

Intense e toccanti anche le parole dei giovani studenti e amici di ESN Aure Camerino, la cui presidentessa Sofia Calamita, ha consegnato un omaggio ai familiari di Noemi.

consegna omaggio

“Per ricordare la nostra amica – ha affermato Camilla- abbiamo pensato ad una giornata  gioiosa, piena delle idee e delle passioni che non è riuscita a realizzare:  laboratori artistici, concerti e jam session una mostra fotografica dedicata alla città di Camerino e a Noemi. Un Festival chiamato Footprints che significa impronta: un qualcosa che rimane, come Noemi che resterà sempre con noi, come Camerino, città che ci ha accolto e che, nel chiamarci a reagire alle difficoltà, ci ha fatto capire quello che possiamo essere”

C.C.

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