Montecavallo sull'Aconcagua, il racconto dei protagonisti

Giovedì, 08 Marzo 2018 17:33 | Letto 967 volte   Clicca per ascolare il testo Montecavallo sull'Aconcagua, il racconto dei protagonisti Volevano portare sulla vetta dellAconcagua, 6962 metri, nel cuore dellAmerica del Sud, il vessillo di Monte Cavallo, uno dei comuni più piccoli tra quelli colpiti dal sisma del 2016, e della Provincia di Macerata. Puetroppo a fermare il loro gesto di solidarietà ci hanno pensato le avverse condizioni meteorologiche, che li hanno costretti a fermarsi. I tre amanti della montagna, animati da un sano spirito di solidarietà, sono tre amici, Marco Capodacqua, presidente della onlus, titolare di un agriturismo, Roberto Pellegrini, responsabile di unazienda in Albania, e il veneto Giovanni DallArmellina, ormai marchigiano a tutti gli effetti, responsabile di una clinica odontoiatrica ad Ancona. Li unisce, appunto, la passione per la montagna e, oggi, per la solidarietà. Oggi, nella sede della Provincia di Macerata, hanno raccontato la loro avventura, iniziata con la partenza lo scorso 23 gennaio. “Siamo riusciti a portare il nome di Monte Cavallo quasi in cima allAconcagua – racconta Marco Capodacqua, presidente della onlus Aconcagua Experience Team - Puertroppo per motivi meorologici non sianmo rousciti ad arriv are in vetta, siamo arriv atia 6300 metri, a meno di 500 metri dalla vetta. Ha funzioianto tutto, purtroppo il tempo a dosposoziione era quello e non potevamo fasre di più. Quando si va su qyuelle montagne, la montagna comanda. Dovevamo aspettare un miglioramento delle condizioni metro, ma purtroppo non ne avevamo a disposizione. Gli ostacoli più duri? Innanzitutto quelli di casa. Noi tre siamo tutti sposati e qualche problema lo abbiamo avuto. Poi la mancanza di ossigeno, laltidudine. Anche questo lo abbiamo pagato caro. Ma non ci fermeremo qua. Abbiamo in mente unaltra spedizione sullAconcagua ma soprattutto sul Kilimangiaro”. Rimane comunque una bellissima esperienza, una grande e significativa impresa e un bel segnale per montecavallo e per tutti i comuni colpiti dal terremoto. “Non essere riusciti a fare gli ultimi 600 metri – dice Pietro Cecoli, sindaco di Monte Cavallo - non toglie nulla a quello che hanno realizzato. Purtroppo si sono incontrati con condizioni atmosferiche deleterie. In quel periodo addirittura si sono registrati alcuni decessi e qualche assideramento. Sono stati bloccati a quota 6300 metri e oltre non li hanno fatti andare. Onore al merito. Hanno messo a repentaglio la loro vita. Anche arrivare a quelle altitudini è già una impresa. Monte Cavallo concederà a queste tre persone la cittadinanza onoraria. E ben poca cosa, ma lo facciamo in onore di queste tre persone che sulla solidarietà hanno dimostrato di essere uniche. Hanno anche dato un bel segnale alla folta comunità marchigiana che vive a Mendona. Hanno assicurato che ci riproveranno e noi aspettiamo fiduciosi sperando che questa volta vada meglio”. I fondi che riusciranno a mettere insieme con questo loro gesto e con altre iniziative saranno interamente devoluti al piccolo comune macaratese colpito dagli eventi sismici del 2016.

Volevano portare sulla vetta dell'Aconcagua, 6962 metri, nel cuore dell'America del Sud, il vessillo di Monte Cavallo, uno dei comuni più piccoli tra quelli colpiti dal sisma del 2016, e della Provincia di Macerata. Puetroppo a fermare il loro gesto di solidarietà ci hanno pensato le avverse condizioni meteorologiche, che li hanno costretti a fermarsi.

I tre amanti della montagna, animati da un sano spirito di solidarietà, sono tre amici, Marco Capodacqua, presidente della onlus, titolare di un agriturismo, Roberto Pellegrini, responsabile di un'azienda in Albania, e il veneto Giovanni Dall'Armellina, ormai marchigiano a tutti gli effetti, responsabile di una clinica odontoiatrica ad Ancona. Li unisce, appunto, la passione per la montagna e, oggi, per la solidarietà.

Oggi, nella sede della Provincia di Macerata, hanno raccontato la loro avventura, iniziata con la partenza lo scorso 23 gennaio.

Siamo riusciti a portare il nome di Monte Cavallo quasi in cima all'Aconcagua – racconta Marco Capodacqua, presidente della onlus Aconcagua Experience Team - Puertroppo per motivi meorologici non sianmo rousciti ad arriv are in vetta, siamo arriv atia 6300 metri, a meno di 500 metri dalla vetta. Ha funzioianto tutto, purtroppo il tempo a dosposoziione era quello e non potevamo fasre di più. Quando si va su qyuelle montagne, la montagna comanda. Dovevamo aspettare un miglioramento delle condizioni metro, ma purtroppo non ne avevamo a disposizione. Gli ostacoli più duri? Innanzitutto quelli di casa. Noi tre siamo tutti sposati e qualche problema lo abbiamo avuto. Poi la mancanza di ossigeno, l'altidudine. Anche questo lo abbiamo pagato caro. Ma non ci fermeremo qua. Abbiamo in mente un'altra spedizione sull'Aconcagua ma soprattutto sul Kilimangiaro”.

Rimane comunque una bellissima esperienza, una grande e significativa impresa e un bel segnale per montecavallo e per tutti i comuni colpiti dal terremoto.

Non essere riusciti a fare gli ultimi 600 metri – dice Pietro Cecoli, sindaco di Monte Cavallo - non toglie nulla a quello che hanno realizzato. Purtroppo si sono incontrati con condizioni atmosferiche deleterie. In quel periodo addirittura si sono registrati alcuni decessi e qualche assideramento. Sono stati bloccati a quota 6300 metri e oltre non li hanno fatti andare. Onore al merito. Hanno messo a repentaglio la loro vita. Anche arrivare a quelle altitudini è già una impresa. Monte Cavallo concederà a queste tre persone la cittadinanza onoraria. E ben poca cosa, ma lo facciamo in onore di queste tre persone che sulla solidarietà hanno dimostrato di essere uniche. Hanno anche dato un bel segnale alla folta comunità marchigiana che vive a Mendona. Hanno assicurato che ci riproveranno e noi aspettiamo fiduciosi sperando che questa volta vada meglio”.

I fondi che riusciranno a mettere insieme con questo loro gesto e con altre iniziative saranno interamente devoluti al piccolo comune macaratese colpito dagli eventi sismici del 2016.

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