Quarto arresto nell'ambito dell' indagine “Diadema” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Camerino guidati dal Capitano Roberto Nicola Cara. In manette è finito stavolta Luca Pistola. L'arresto del matelicese è avvenuto alle prime ore del mattino da parte dei militari della Compagnia di Camerino, in esecuzione di un’ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del tribunale di Macerata su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il cinquantaduenne è risultato gestire una delle filiere della rete di spaccio che ha portato gli investigatori ad accertare che in pochi mesi, l'uomo si è reso responsabile di più di 200 cessioni di stupefacente per un totale di 300grammi di cocaina e un volume d’affari pari a 20.000 euro. L'indagine "Diadema" aveva portato alla luce la fitta rete di spaccio operante nel territorio dei comuni dell'entroterra (Camerino- Matelica- Castelraimondo) e le operazioni effettuate lo scorso 11 ottobre e sfociate nell'arresto di 3 persone, erano riuscite a disarticolarne il grosso dell'organizzazione, nell'ambito della quale si inserisce anche il quarto arresto. Una filiera dello spaccio della quale era già emersa l'abilità nello smerciare cocaina con 800 dosi cedute in pochi mesi e un chilo e mezzo di stupefacente sequestrato, del valore commerciale complessivo di circa 100mila euro. A seguito dell’esecuzione della misura cautelare dei 3 arresti domiciliari nei confronti di Pianese Ciro, Campana Libero e Campoli Alessandro, sempre nell'ambito dell’indagine denominata “diadema” e condotta dai carabinieri della Compagnia di Camerino, ulteriori accertamenti investigativi erano infatti stati svolti per chiarire l’emergente posizione di Luca Pistola. A originare le nuove ed ulteriori indagini, il fatto che, all’epoca dei fatti, sentito dagli investigatori in qualita’ di persona informata, Luca Pistola aveva spontanemaente dichiarato di aver custodito sostanza stupefacente del tipo cocaina per conto del Campoli. La scrupolosa analisi dei tabulati telefonici riferiti all'utenza di Luca Pistola, ha però permesso di appurare numerosi contatti telefonici intercorsi tra quest’ultimo e diversi soggetti, gia’ noti ai mjlitari quali assuntori di sostanze stupefacenti. Dall'analisi investigativa è dunque emerso che in seno all'organizzazione già indagata, la posizione di Pistola non era puramente marginale e che l'uomo era invece capace di gestire, anche autonomamente, una propria filiera illecita in grado di fruttare diverse migliaia di euro in pochi mesi. Da qui l'esecuzione della misura cautelare nei suoi confronti.
C.C.