Oggi è la giornata della serrata degli studi tecnici, ossia di ingegneri, architetti e tutti i professionisti che stanno lavorando per la ricostruzione post sisma.
I tecnici chiedono la semplificazione nella presentazione delle pratiche per velocizzare i lavori e il rientro a casa delle persone, l’adozione di un sistema di anticipazione che garantisca la copertura delle spese tecniche da approntare, la revisione dei costi parametrici e delle parcelle dei professionisti che ad oggi non garantirebbero una ricostruzione di qualità.
Ma oggi è stato convocato dal Commissario straordinario Piero Farabollini, anche un tavolo tecnico in cui si discuterà di alcune problematiche tra cui proprio la misura tanto attesa e necessaria dell’anticipazione ai tecnici.
“Ma i rappresentanti convocati a questo tavolo - chiede il gruppo di tutela delle professioni tecniche - chi rappresentano? Hanno mai parlato con la base, con i tecnici coinvolti? Hanno mai sentito le problematiche tecniche e burocratiche che bloccano al ricostruzione? Perché si continua a convocare la RTP, colpevole della firma della scellerata e incostituzionale ordinanza 12, che contingenta incarichi, blocca la libera concorrenza, e non fa applicare il decreto parametri?
I tecnici sono stufi!”.
Fra gli ingegneri che hanno promosso la serrata, Roberto Di Girolamo, più volte intervenuto per mettere in luce le storture e ciò che della ricostruzione non sta funzionando: “A forza di attendere - dice - l’intervento è perfettamente riuscito, ma il paziente è morto. Basta lacci e vincoli, il tecnico è responsabile dei lavori e il tecnico assevera l’intervento. Il tecnico deve avere un compenso equo e deve poter fare un intervento di qualità, pertanto vanno rivisti i bassi costi parametrici. Siamo stufi di essere portati in giro”.
G.G.