Calendario venatorio, stamattina l'udienza

Mercoledì, 18 Settembre 2019 08:40 | Letto 1233 volte   Clicca per ascolare il testo Calendario venatorio, stamattina l'udienza LEnalcaccia Marche si è costituita in giudizio al TAR, nellambito del ricorso che vede tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste schierate nellintento di bloccare lesercizio venatorio per la stagione appena iniziata. La delegazione regionale dellassociazione venatoria, con lavvocato Giorgio Salustri, del Foro di Macerata, appassionato cacciatore ed anche Presidente della sezione Provinciale di Macerata, ha depositato un atto di intervento, ponendosi quindi a difesa del calendario venatorio ed a sostegno della sua validità.Alludienza, in camera di consiglio, che si terrà questa mattina - spiega Salustri - , ci si auspica che il collegio, non venga influenzato dallondata animalista che imperversa nel nostro Paese, sappia valutare saggiamente le difese delle controparti ed emetta un provvedimento, innanzitutto di buon senso. La situazione attuale è anche figlia di una situazione di empasse coincisa con la forzata chiusura delle Provincie e conseguente riorganizzazione degli uffici. In questa situazione, per così dire precaria, complice anche la situazione politica nazionale, che vede al Governo una compagine dichiaratamente animalista e contro la caccia, si sono inserite tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste, le quali, anziché, sedersi intorno ad un tavolo con le associazioni venatorie e gli enti di gestione per concertare calendari venatori condivisi, preferiscono spendere i propri soldi proponendo ricorsi su ricorsi, avverso i calendari venatori di tutte le regioni.Poi la richiesta alla Regione: E sicuramente certo che esiste una legge nazionale che consente la caccia in un determinato periodo e così sarà sino a che non verrà abrogata, ma è inammissibile che lesercizio venatorio possa venir sospeso, o addirittura arrestato, nella sua calendarizzazione, da un Tribunale amministrativo solo ed esclusivamente in conseguenza delle sue modalità di approvazione.  La Regione - conclude - dovrà trovare il modo di rivedere le modalità di approvazione dei calendari venatori. Lunica soluzione, per dare certezza, potrebbe essere quella di approvarlo con legge, anziché con una semplice delibera di giunta, aggredibile da chiunque. GS
L'Enalcaccia Marche si è costituita in giudizio al TAR, nell'ambito del ricorso che vede tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste schierate nell'intento di bloccare l'esercizio venatorio per la stagione appena iniziata.

La delegazione regionale dell'associazione venatoria, con l'avvocato Giorgio Salustri, del Foro di Macerata, appassionato cacciatore ed anche Presidente della sezione Provinciale di Macerata, ha depositato un atto di intervento, ponendosi quindi a difesa del calendario venatorio ed a sostegno della sua validità.

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"All'udienza, in camera di consiglio, che si terrà questa mattina - spiega Salustri - , ci si auspica che il collegio, non venga influenzato dall'ondata animalista che imperversa nel nostro Paese, sappia valutare saggiamente le difese delle controparti ed emetta un provvedimento, innanzitutto di buon senso. La situazione attuale è anche figlia di una situazione di empasse coincisa con la forzata chiusura delle Provincie e conseguente riorganizzazione degli uffici. In questa situazione, per così dire precaria, complice anche la situazione politica nazionale, che vede al Governo una compagine dichiaratamente animalista e contro la caccia, si sono inserite tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste, le quali, anziché, sedersi intorno ad un tavolo con le associazioni venatorie e gli enti di gestione per concertare calendari venatori condivisi, preferiscono spendere i propri soldi proponendo ricorsi su ricorsi, avverso i calendari venatori di tutte le regioni".
Poi la richiesta alla Regione: "E' sicuramente certo che esiste una legge nazionale che consente la caccia in un determinato periodo e così sarà sino a che non verrà abrogata, ma è inammissibile che l'esercizio venatorio possa venir sospeso, o addirittura arrestato, nella sua calendarizzazione, da un Tribunale amministrativo solo ed esclusivamente in conseguenza delle sue modalità di approvazione.  La Regione - conclude - dovrà trovare il modo di rivedere le modalità di approvazione dei calendari venatori. L'unica soluzione, per dare certezza, potrebbe essere quella di approvarlo con legge, anziché con una semplice delibera di giunta, aggredibile da chiunque".

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