Notizie di cronaca nelle Marche
Giovedì, 06 Maggio 2021 16:26

Carambola in superstrada e traffico in tilt

Carambola di auto lungo la superstrada 77 Val di Chienti nel tratto compreso fra le uscite di Pollenza e la zona industriale di Tolentino in direzione monti.

Per cause al vaglio della polizia stradale, intervenuta sul luogo del sinistro insieme alla squadra dei vigili del fuoco e ai sanitari del 118, 4 vetture sono rimaste coinvolte in una spettacolare carambola, che fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze per gli occupanti dei veicoli.

Traffico bloccato per il tempo necessario ai pompieri per liberare la sede stradale dalle vetture incidentate e  mettere in sicurezza l’area interessata dalla carambola.

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f.u.
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Un grave incidente sul lavoro si è verificato in un cantiere edile della ricostruzione ad Amandola. Per cause in corso di accertamento 3 operai sono caduti dall'impalcatura sulla quale stavano lavorando precipitando da un'altezza di circa 4 metri.

Sul posto i sanitari del 118, che viste le condizioni dei feriti, i quali hanno tutti riportato ferite multiple, hanno richiesto l'intervento di due eliambulanze per il trasporto degli stessi nelle strutture ospedaliere di Torrette e Teramo.

Intervenuti con tre automezzi anche i vigili del fuoco del locale distaccamento per la messa in sicurezza dell'area dell'incidente, oltre ai carabinieri per l'effettuazione dei rilievi di rito.

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f.u.
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La rivisitazione del Programma Speciale della Ricostruzione è stata oggetto del consiglio comunale straordinario convocato dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci all'esito degli incontri avuti nei giorni scorsi con la struttura commissariale.

"Abbiamo evidenziato la lentezza con cui si è provveduto ad emanare l'ordinanza speciale, fatto che ci ha costretto ad espungere dal Programma alcune opere che fortunatamente sono andate avanti velocemente e per le quali non abbiamo più bisogno del potere speciale - il commento del primo cittadino - Questo significa che abbiamo lavorato bene in questi 2 anni, anche se mi preme sottolineare come, considerato l'aumento del prezzo delle materie prime, non sia possibile che per i cittadini terremotati si applichi un prezziario e per il superbonus se ne applichi un altro. Il tutto a discapito delle popolazioni del nostro territorio. Un aspetto che provoca sicuramente indignazione per cui mi farò portatore di uno specifico atto di indirizzo presso il Commissario Legnini affinchè intervenga su questa questione".
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Mancano pochi giorni al ritorno delle auto da competizione sul nuovo percorso da Sarnano, località Brilli, fino a Sassotetto, dopo 9977 metri e 783 metri di dislivello, con lo staff organizzatore che ha voluto allungare il tracciato sulla SP120 di oltre 1 chilometro. La modifica che era già stata approvata da Acisport per l’edizione 2020 non disputata per la pandemia, si avvicina sensibilmente al tracciato originale inaugurato mezzo secolo fa.

La linea di partenza (nella foto) si trova ora più in basso, arretrata di circa 850 metri rispetto la precedente utilizzata dal 2009 al 2019, ora nel tratto di falsopiano in località Brilli. L’Amministrazione provinciale di Macerata ha provveduto alla messa in opera di nuovi guard-rail per la sicurezza passiva di questa parte iniziale ed anche nell’ultimo chilometro di percorso, con il tratto conclusivo che sarà 250 metri più avanti del traguardo precedente, a tutto vantaggio delle postazioni dei commissari e dei cronometristi.

nuova partenza

Non sono previste le zone adibite al pubblico, per il divieto di assistere alla manifestazione,
con l’attenzione massima che è stata rivolta alle protezioni passive, con circa 200 rotoballe di paglia secondo le direttive dei risponsabili Renzo serrani, Euno Carini; Guglielmo Vaioli ed il direttore di gara Fabrizio Bernetti. Cambierà anche la disposizione dei paddock, per semplificare i controlli sanitari richiesti dal protocollo. Saranno ubicati ora sia nel solito Parcheggio Bozzoni, ma anche in Via Aldo Moro e Via De Minicis, con strade di avvicinamento al percorso diverse da quelle precedentemente utilizzate e che non penalizzeranno molto la viabilità locale.

La cittadina di Sarnano è pronta ad ospitare piloti ed addetti ai lavori provenienti da tutta Italia, come si evince dalle parole del sindaco Luca Piergentili: “Sarnano è pronta a raccogliere piloti e team per la prossima edizione della cronoscalata Sarnano-Sassotetto del 21-23 maggio. Siamo convinti di poter offrire un’organizzazione di alto livello, insieme con l’ACI Macerata ed il sostegno della Regione Marche. Abbiamo passato un periodo difficile dal punto di vista sanitario, ma oggi i numeri ci dicono che la gara si svolgerà in assoluta sicurezza sia per chi verrà a trovarci che per i nostri concittadini. E’ grande la soddisfazione di poter avere a Sarnano quello che sarà poi considerato l’evento della rinascita del motorsport per i nostri territori. Avremo con noi anche il Presidente della Regione che verrà ad inaugurare l’evento e questo è un segnale forte per tutta la rinascita sportiva delle Marche. Aspettiamo quindi con piacere, piloti e team con le loro bellissime auto, che segnano ormai da molti anni la vita del nostro paese. Il percorso ancora più lungo, sarà più appassionante per i protagonisti, e quindi diamo a tutti appuntamento sulla linea di partenza, per una spettacolare Sarnano-Sassotetto.”
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Sono otto le ordinanze, di cui sette in deroga e una sulla ricostruzione degli edifici considerati di interesse storico, artistico e culturale, che il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha firmato oggi e presentato in conferenza stampa.

Si tratta, in particolare, delle Ordinanze Speciali in deroga per la ricostruzione dei centri storici di Amatrice, Camerino e Valfornace, delle scuole di Ascoli Piceno e Teramo, degli immobili pubblici del comune e degli edifici Ater della provincia di Teramo, e delle Ordinanze per le scuole di San Ginesio e la Basilica di San Benedetto di Norcia, che saranno firmate nei prossimi giorni, nonchè dell’Ordinanza che aumenta i contributi di ricostruzione per la riparazione e la ricostruzione degli edifici considerati di interesse storico, artistico e culturale. 

Ulteriori semplificazioni che arrivano ad un anno dal suo insediamento: “Una giornata importante – dice Legnini - perché possiamo constatare i frutti della forte semplificazione che abbiamo introdotto all’inizio del 2020 e iniziare una fase ulteriore: quella delle ordinanze speciali in deroga”.

Quindi il bilancio di quanto fatto in questo primo anno: “Le semplificazioni sperimentali ci hanno portato per i primi 4 mesi del 2021 ad autorizzare l’apertura di 2600 cantieri privati. Durante tutto il 2020 le autorizzazione dei cantieri erano state 2700: questo significa che in 4 mesi abbiamo fatto ciò per cui prima era stato necessario un anno.

I Comuni hanno così triplicato la capacità di risposta ai soggetti privati e sono dati destinati a migliorare ulteriormente nei prossimi mesi”.

La qualità è ciò su cui la struttura commissariale punta per ricostruire i borghi storici delle quattro regioni colpite dal sisma: “Vorremmo far sì che questi borghi rinascano più belli, attrattivi  e sostenibili di prima. Sono misure mirate a garantire la qualità della ricostruzione”.

I contenuti delle ordinanze saranno presentate nei prossimi giorni nei luoghi interessati dalle misure in questione, mentre Legnini ha già annunciato che “sono allo studio numerose altre ordinanze in deroga, tutte finalizzate a dare maggiore operatività per i borghi distrutti”.

E se si parla di borghi, in tutta la nazione, si parla di tesori storici i cui vincoli vanno a cozzare con la necessità di ottenere la sicurezza antisismica, ma il commissario rassicura: “Nell’ordinanza dedicata ai beni storici ed artistici – prosegue - si troverà una disposizione relativa al rapporto con la sicurezza sismica. Quando prevale l’esigenza di tutela di un bene vincolato – spiega - la sicurezza sismica recede a un livello inferiore rispetto al necessario.

Su questo noi vorremmo fare un passo avanti: garantire il miglioramento sismico per evitare che al prossimo evento sismico questi beni siano di nuovo in crisi o in rovina”.

Miglioramenti che arriveranno anche grazie all’applicazione del superbonus per il quale è stata emanata una guida specifica: “Uno strumento che renderà la ricostruzione sicura e sostenibile in edifici e borghi che prima non avevano queste caratteristiche”.

Tempi migliori anche per la ricostruzione pubblica: “Secondo i cronoprogrammi dovrebbero aprirsi 624 cantieri pubblici a cui bisogna aggiungere quelli contemplatati nelle ordinanze in deroga”.

In tema di accelerazione, si parla di tempi dimezzati rispetto alle procedure ordinarie utilizzate fino ad oggi: “I tempi di attivazione e conclusione dei cantieri vanno mediamente da un minimo di 6 a un massimo di 36 mesi. È chiaro che, un conto è intervenire sulla rimozione delle macerie e un contro recuperare edifici come il rettorato dell’università di Camerino”.

Ma se questa diminuzione sarà possibile è grazie all’applicazione “in grande” di quello che è stato il “Modello Genova” per la ricostruzione del ponte Morandi: “L’avvio di questa mia esperienza, un anno fa, era accompagnato da una condizione di sfiducia per lo stallo sulla ricostruzione e dall’invocazione del Modello Genova.

Chiaro che quel modello non era riproponibile per 7000 opere pubbliche da realizzare nel Centro Italia, con altrettante chiese ed edifici privati; tuttavia abbiamo condiviso con il Governo un modello di deroghe temperate che rendono possibile il trasferimento dei poteri dal commissario ai soggetti attuatori, attraverso alcune deroghe riguardanti procedimenti amministrativi”.

Complessivamente le ordinanze prevedono interventi per 280milioni di euro, dei quali circa 100 milioni sono aggiuntivi rispetto alle somme che erano state stanziate.

Ognuna verrà presentata nei luoghi interessati dalla specifica ordinanza ed il commissario ha puntualizzato su quella che riguarda la scuola di San Ginesio: “È una vicenda complicatissima – ammette – e per la complessità procedurale abbiamo ritenuto necessario sottoporlo a un facoltativo parere dell’Anac, prima della sua emanazione, così che appena si riparta lo si faccia in tempi brevi”.

Presente alla presentazione anche il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli: “Da quando ero in parlamento – ha detto – ho sollecitato per una accelerazione che avrebbe permesso di far partire la ricostruzione in maniera forte, anche con l’obiettivo di sostenere le realtà rimaste indietro. Questo potere andrà incontro a chi ha difficoltà nel ripartire. Il mio invito è di essere solerti e attivi perché in un territorio bisogna cercare di rispondere alle esigenze di tutte le realtà, soprattutto di chi manifesta la volontà di accedere a questo strumento”.

GS

All'argomento sarà dedicato un primo piano nel prossimo numero dell'Appennino Camerte in uscita la prossima settimana
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Si scrive ABRIOPACK, si legge “Il biopackaging in una filiera avicola industriale a basso impatto ambientale nel rispetto dell’economia circolare”: parliamo del progetto che ha ottenuto un finanziamento di 324.735 euro nell’ambito del PSR-Programma Sviluppo Rurale Marche 2014/2020 e che vede come capofila la Società cooperativa agricola Carnj (gruppo Fileni) ed un partenariato composto da Università di Camerino, Novamont S.p.A. Società Benefit, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche (IZSUM), Società Agricola Sorriso Srl, Società Agricola Biologica Fileni Srl, Arca Srl Benefit.

Avviato nel febbraio 2019 con durata triennale, il progetto ha l’obiettivo di sostituire i materiali tradizionali utilizzati nel packaging agroalimentare con un packaging biodegradabile adatto alla conservazione delle carni avicole ottenute con metodi di produzione antibiotic-free e valutare l’effetto dei materiali di scarto di questo processo (bioplastiche biocompostate) sui suoli destinati alla produzione della materia prima agricola, in ottica di economia circolare.

Segue la strategia delle 3 R (Ridurre - Riutilizzare - Riciclare) e punta, quindi, a diminuire l’impatto sull’ambiente e a salvaguardare le risorse naturali in un’ottica di economia circolare.

L’incontro di presentazione dei primi risultati del progetto, che si è tenuto nel pomeriggio di martedì 4 maggio, è stato aperto dai saluti del Rettore Unicam Claudio Pettinari, del Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura Regione Marche Mirco Carloni, dell’Amministratore Delegato Carnj S.C.A e Vice Presidente della Fileni Alimentare spa Massimo Fileni, dell’Amministratore Delegato Novamont S.p.A. Società Benefit Catia Bastioli.

Sono poi seguiti gli interventi di Alessandro Tramontano Gruppo Fileni, Francesca Blasi dell’IZSUM, Giacomo Rossi, Gianni Sagratini e Antonietta La Terza di Unicam, Daniele Turati di Novamont S.p.A. Società Benefit, Marco Ricci di CIC, Bruno Garbini Presidente Arca Srl Benefit, Francesco Petretti, biologo.

“Siamo capofila di questo progetto, che ci sta dando davvero delle grandi soddisfazioni - ha affermato Massimo Fileni, Amministratore Delegato Carnj Società Cooperativa Agricola - perché sta già portando benefici molto importanti per la nostra produzione, sia dal punto di vista dell’allevamento, con l’eliminazione degli antibiotici, sia dal punto di vista del packaging. Un progetto, quindi, che seguo davvero con interesse e che sicuramente porterà al raggiungimento di obiettivi importanti”.

Alessandro Tramontano, Project Manager Filiera Estesa Fileni, ha poi introdotto Abriopack in tutta la sua complessità, presentando nel dettaglio le finalità, i partner e le attività svolte dall’avvio dei lavori. “Questo è un progetto interdisciplinare che permetterà di promuovere un modello agroindustriale circolare volto alla riduzione dei rifiuti indifferenziati, al recupero di materia organica e ad un fine vita virtuoso e sostenibile. Le parole chiave che potrebbero riassumerlo, infatti, sono: riciclo, rigenerazione, eco-design e agricoltura”.

Per Unicam sono coinvolti nel progetto i ricercatori delle Scuole di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, di Bioscienze e Medicina Veterinaria e di Scienze e Tecnologie con il coordinamento dei professori Gianni Sagratini e Giacomo Rossi.

“Gli studi condotti – hanno sottolineato il prof. Sagratini ed il prof. Rossi a nome di tutto il team Unicam coinvolto – attestano che il nuovo packaging compostabile, biodegradabile e prodotto a partire da biopoliesteri è in grado di conservare la carne avicola antibiotic free durante tutta la sua shelf life (14 giorni) con la stessa efficacia di una classica vaschetta in Polietilene Tereftalato (PET). Un’innovazione tecnologica molto importante dunque, che va nella direzione di rispettare l’ambiente e allo stesso tempo di preservare la sicurezza del consumatore”.

“Con questo progetto si conferma ancora una volta – ha affermato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – non solo la vitalità dei nostri ricercatori, ma anche l’importanza delle attività di trasferimento tecnologico dell’innovazione prodotta all’interno dei nostri laboratori a beneficio dello sviluppo economico del territorio, attraverso il sostegno alle imprese che in esso vi operano, in questo caso a beneficio della valorizzazione dell’agroalimentare con un attenzione particolare alla sostenibilità ed alla circolarità dell’economia”.

I dati raccolti dal gruppo di ricerca Unicam e IZSUM suggeriscono nuove soluzioni per la riduzione della resistenza antibiotica negli allevamenti, attraverso interventi per modulare la flora microbica intestinale nei primi giorni di vita del pulcino. In attesa di una standardizzazione della procedura, le prove condotte mostrano una riduzione significativa della colonizzazione da parte di germi antibiotico-resistenti accompagnata da un miglioramento della salute intestinale negli animali.

Bruno Garbini, Presidente di Arca Srl Benefit, partner di Abriopack, ha illustrato brevemente il Progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ribadendo l’importanza di un suolo sano per ottenere cibi sani, che fanno bene alle persone e, quindi, al pianeta. “Terra buona, cibo sano", infatti, è lo slogan del Progetto ARCA - ha dichiarato Garbini - perché tutto dipende dal suolo che, se curato e rispettato, ha la capacità di preservare l’eco-sistema. Ecco perché ARCA promuove un’agricoltura bio rigenerativa, che va oltre il biologico tradizionale e che utilizza tecniche e tecnologie per rigenerare il terreno in termini di microflora, microfauna e humus. Un progetto, quello ARCA, che punta inoltre alla costruzione di una filiera innovativa. Filiera che inizia in campo e arriva direttamente al mercato, all’interno della quale viene valorizzata la figura dell’agricoltore dal punto di vista economico e sociale per il suo ruolo di presidio e gestore del territorio”. Garbini, infine, ha espresso soddisfazione per la recente costituzione del Distretto Biologico Regionale, proponendo di porre la futura sede a Camerino, anche come segnale di rilancio per le aree interne in difficoltà.

Francesco Petretti, biologo, ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura amica dell’ambiente, poiché almeno il 50 % della biodiversità europea in qualche modo è collegata alla gestione degli ambienti agricoli. Chiudendo il cerchio, rappresentato dalla sostenibilità dei sistemi agricoli, dalla qualità del prodotto per i consumatori, dalla conservazione della biodiversità e dal benessere degli animali allevati, l’agricoltura diventerà veramente il pilastro della gestione sostenibile del nostro territorio.
C.C.
Pubblicato in Cronaca
Sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino funzionale del piano terra dell’Ospedale di Comunità di Matelica. Il lavori si sono resi necessari a causa delle lesioni subite dall'immobile a seguito del sisma del 2016.
A fare il punto della situazione è l'Assessore ai Lavori Pubblici e alla Sanità Rosanna Procaccini

"Abbiamo atteso molti anni prima di vedere ristrutturata la porzione della struttura ospedaliera danneggiata, ma ora possiamo dirci soddisfatti perché il lavoro improntato a tal fine da questa Amministrazione sta portando i primi risultati- spiega Rosanna Procaccini-.  
Finalmente i cittadini, a conclusione dell’intervento, potranno fruire nuovamente dei servizi all’epoca locati in ambienti di emergenza".
Addentrandosi nello specifico, l'assessore chiarisce ancora: "I lavori consistono nella posa in opera del sistema antiribaltamento, posa in opera dei montanti verticali in tubolari da bloccare su pavimenti e soffitti per aggancio delle pareti dei nuovi divisori, posa in opera delle pareti e dei servizi igienici, posa in opera della nuova pavimentazione adeguata alle esigenze previste dalle normative sanitarie vigenti per la destinazione d’uso per le sale di pronto soccorso, miglioramento del comportamento sotto l’azione sismica della tamponatura esterna e ulteriore chiusura della medesima tamponatura, ripresa delle lesioni interne in corrispondenza di vecchie aperture e tamponature interne, ripristino delle linee elettrice ed idrauliche- conclude l'assessore ai Lavori Pubblici e alla Sanità di Matelica- 
Attraverso i sopra citati interventi, si otterrà il raggiungimento delle condizioni di sicurezza con la conseguenza che Matelica vedrà nuovamente la piena fruibilità dell’immobile con conseguente miglioramento del plesso".

c.c.

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Sessanta milioni di euro saranno assegnati in tre anni per attività di alta formazione e ricerca nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017.
A emanare il decreto è stato il ministro per la Coesione territoriale Mara Carfagna-, spiega una nota della struttura commissariale alla ricostruzione post terremoto.

"Ringrazio il ministro Carfagna per la sollecita approvazione del decreto con il quale si dà avvio all'assegnazione di importanti risorse per centri di ricerca e Università nel cratere del centro Italia", ha detto il commissario Giovanni Legnini.
"Si tratta di una iniziativa molto importante - ha aggiunto - con la quale si attribuisce agli atenei di quei territori così duramente colpiti, l'opportunità di sviluppare attività di alta formazione e ricerca necessari per rafforzare il processo di rinascita sociale e culturale". "Con tale provvedimento - ha detto ancora Legnini - il Contratto istituzionale di sviluppo e poi le misure contenute nel Pnrr, si dà finalmente avvio alla seconda gamba della ricostruzione, quella dello sviluppo e della ripresa economico-sociale del cratere".
    Lo stanziamento è di cinque milioni l'anno per tre anni per ciascuna delle quattro regioni del Centro Italia interessate dalla ricostruzione post sisma 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) che saranno destinatarie del fondo dal 2021 al 2023.
Al bando, emanato dall'Agenzia per la Coesione territoriale, potranno partecipare centri di ricerca e università, anche in cooperazione con enti pubblici, imprese pubbliche e private, operatori specializzati, purché con sede nelle regioni interessate.
    Il fondo sarà ripartito in maniera paritaria (20 milioni ciascuno) tra i settori di intervento previsti, a sostegno della creazione o il potenziamento di centri di ricerca, per il trasferimento tecnologico oppure per l'ampliamento dell'offerta formativa universitaria. Le attività potranno fare riferimento alle aree di intervento incluse nel Piano nazionale della ricerca 2021-2027 e spaziano dalla salute alle attività sociali, dal digitale al green
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Fumata nera del Comitato consultivo di coordinamento dei sindaci dell'ATA 3 di Macerata. In merito, infatti, all'individuazione delle aree da destinarsi a siti idonei per la nuova discarica i rappresentanti dei comuni partecipanti hanno deciso di indire un nuovo incontro con la presenza anche dell'assessore regionale all'ambiente Stefano Aguzzi.

"Come è noto da diversi anni, la discarica di Cingoli, che riceve i rifiuti della nostra provincia, è quasi in esaurimento - commenta il vice sindaco di Matelica Denis Cingolani - Ad oggi ulteriori rinvii per un qualsiasi motivo non sarebbero quindi opportuni. I tempi per ogni decisione sono veramente stretti, tanto che probabilmente a breve parte dei nostri rifiuti dovranno essere portati nella discarica di Fermo. Ventuno comuni, tra cui anche Matelica, con una lettera hanno richiesto, al Presidente dell’ATA 3 Pettinari, di annullare le due delibere approvate in precedenza dall'assemblea per definire le aree idonee. Come azioni alternative si propongono diverse soluzioni da studiare direttamente con la Regione Marche, deputata a stilare il nuovo piano. Proprio per queste motivazioni abbiamo chiesto un incontro con la presenza dell'Assessore regionale Stefano Aguzzi, delegato tra l’altro all'ambiente. In quella sede si cercherà di comprendere meglio cosa prevederà il nuovo piano regionale e se è vero che si contemplerà la creazione di due sole discariche, una a nord ed una a sud della regione a servizio comune di tutte e cinque le province. Il comune di Matelica come dichiarato più volte, continuerà a ribadire in ogni sede che è fermamente contrario nell'ospitare una discarica su tutto il territorio comunale - conclude Cingolani - Anche se non di propria competenza, esprime anche la netta contrarietà per quanto riguarda i territori limitrofi che fanno parte comunque della DOC del Verdicchio di Matelica. Questa nostra posizione è una posizione ferma ed irremovibile, condivisa da tutto il Consiglio comunale, che va a tutelare le tante attività impegnate nell’enogastronomia di qualità".
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Rafforzare l’attrattività delle Marche, valorizzando, insieme al territorio, i suoi asset produttivi e tecnologici, i servizi a supporto degli investitori. È l’obiettivo della proposta di legge, a iniziativa della Giunta regionale, che verrà presentata all’Assemblea legislativa per l’adozione. La normativa nasce dall’esigenza di rilanciare il sistema produttivo e imprenditoriale marchigiano, favorendo la crescita dell’occupazione e la competitività regionale. Definisce, in particolare, strumenti e strategie a sostegno degli investimenti delle imprese. In particolare, per quelli di elevate dimensioni e impatto sul tessuto economico locale, introduce lo strumento degli “accordi di investimento e di innovazione”, con il sostegno della Regione. Le imprese, in definitiva, possono proporre, con un’unica proposta, diverse progettualità riguardanti la ricerca e lo sviluppo, la formazione e l’occupazione, la riqualificazione energetica e ambientale, impegnandosi a incrementare l’occupazione sul territorio regionale. La crisi che ha investito l’economia marchigiana, a partire dal 2008, ha determinato nuovi scenari, rendendo evidente l’assoluta necessità di contrastare il declino aziendale e i processi di delocalizzazione.

“È una legge importante perché, innanzitutto, supera una visione assistenzialistica dei territori – ha detto il presidente Francesco Acquaroli -  Non vogliamo più dare contributi per il fatto che un’impresa operi ed esista, ma li vogliamo garantire a quegli imprenditori che aiutino le Marche a recuperare la competitività. Questo è un elemento dirimente, di discontinuità per rilanciare gli ecosistemi e le filiere che possano garantire alle piccole e medie imprese di aggregarsi all’interno di dimensioni ottimali per il mercato, senza rinunciare all’artigianalità che ha contraddistinto il nostro tessuto produttivo”. Acquaroli ha parlato di un “appuntamento strategico per il mandato elettorale. Perché, in una fase pandemica come quella che abbiamo vissuto, arrivare alla presentazione di un secondo testo di legge, dopo aver approvato, appena due settimane fa, quella sulle start up, è un obiettivo che conferma quanto il governo regionale sia attento alla ricostruzione di una competitività del nostro territorio, del suo asset industriale e imprenditoriale e della ricostituzione di una visione che possa riportare, la nostra regione, a superare questa fase di transizione e a ricollegarsi alla crescita del Paese. È una di quelle leggi che non appartengono a una parte politica, ma diventano uno strumento di rafforzamento di un sistema che garantisce sostenibilità a un sistema, occupazione ai giovani, frema l’emigrazione delle migliori energie”. È una legge, ha rimarcato il presidente, “neanche semplice. Non ha tratti filosofici, ma pratici. La riteniamo uno strumento essenziale per la programmazione dei prossimi sette anni dei fondi europei, per il rilancio post pandemico, per recuperare quel tasso di competitività che, purtroppo, si è perso e che non riusciremmo a ottenere, se non valorizzando insieme quello che abbiamo. Superando le logiche campanilistiche”.

Il vicepresidente Mirco Carloni, assessore alle Attività produttive, ha parlato di un testo normativo come somma di “visioni e strategie. Creiamo il presupposto per parlare di futuro. È una legge che vuole plasmare un ecosistema Marche perché, laddove ci sono leader di un settore, bisogna creare una filiera che favorisca la crescita degli altri. È una legge che sostiene la promozione degli investimenti, aggrega innovazione e trasformazione digitale del sistema imprenditoriale. È una legge che deve divenire patrimonio della politica marchigiana: va approvata all’unanimità, siamo a disposizione per miglioramenti. Stiamo riformando le basi economiche della nostra regione nell’ottica di prospettiva, rivisitando leggi vecchi di un decennio che vanno aggiornate alle esigenze attuali. Se vogliamo che nelle Marche ci sia ancora una tenuta sociale dopo il Covid, dobbiamo rafforzare le pmi, valorizzare chi già opera sul territorio, confermare le strategie alle esigenze imprenditoriali”. La Regione, ha concluso Carloni, “non garantirà più risorse in maniera assistenzialistica, ma solo se serviranno a realizzare un aumento dell’impatto occupazionale, a favorire un trasferimento tecnologico (miglioramento di prodotto e processo produttivo), a sostenere un progetto di riqualificazione delle filiere in un’ottica di riconversione produttiva. La strada giusta per intercettare i fondi europei e quelli nazionali disponibili”.
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