Notizie di cronaca nelle Marche
Abusi edilizi e reati ambientali, cinque persone denunciate e sanzioni per complessivi 33mila euro. Questo il bilancio dei controlli effettuati sull’intero territorio provinciale dai carabinieri forestali di Macerata.

I militari della stazione di Camerino hanno accertato in località “Martiri di Montalto” nel comune di Caldarola lo stoccaggio di rifiuti speciali costituiti da pietrisco e asfalto, denunciando il titolare dell’impresa.

In località Santa Maria in Piana, nel comune di Treia, i forestali di San Severino Marche hanno scoperto due strutture ricettive in legno, eseguite con pali e teli impermeabili complete di allaccio a tutti i servizi (elettrico, idraulico e relativi scarichi in fossa); su una superficie di circa 50 metri quadrati. I manufatti sono, però, risultati privi dei titoli edilizi abilitativi e, quindi, totalmente abusivi. Denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare dell’agriturismo.

L’illecito smaltimento di rifiuti non pericolosi è stato altresì scoperto presso un cantiere edile di Macerata. Nello stesso cantiere sono state inoltre accertate dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro violazioni per la mancata formazione dei lavoratori e l’assicurazione della viabilità del cantiere, con ammende contestate per un importo complessivo di 33mila euro e sospensione dei lavoratori interessati.

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«Sono entrato in questa scuola con la promessa che l’avrebbero ricostruita. Dopo cinque anni siamo ancora fermi». Sono le parole di Justin Janko, uno degli studenti dell’Itts “Divini” di San Severino che ha preso parte al sit in di fronte alla scuola. Gli studenti chiedono a gran voce che venga sbloccata l’ennesima impasse burocratica che riguarda il cantiere dell’istituto, fermo dallo scorso novembre e smobilitato dalla ditta vincitrice dell’appalto qualche giorno fa.

«Noi studenti abbiamo diritto a un ambiente adatto - continua Janko -. Provo rabbia e delusione, e soprattutto ci chiediamo il perché. È una situazione drammatica, una situazione all’italiana. Vogliamo questa nuova scuola, spero che venga ricostruita per mio fratello, mio cugino e per chi vorrà iscriversi».

A fargli eco è Giada Fiorini, presidente del comitato studentesco. «Non abbiamo spazi adeguati adesso - sottolinea -. Certo, non possiamo lamentarci, poteva andarci peggio, magari con i container, ma la Luzio non è la nostra sede. Sono entrata qui quattro anni fa, ci avevano promesso che la sistemazione alla Luzio era provvisoria e invece siamo ancora lì. Noi ragazzi siamo stanchi». 

Dirigente e vicepreside erano assenti perché impegnati con gli esami di maturità, ma in rappresentanza degli insegnanti è intervenuta Paola Fiori, professoressa di scienze motorie e referente del comitato per la ricostruzione: «Avevamo visto i lavori procedere fino a novembre ed eravamo speranzosi - spiega -. Poi gli operai hanno lasciato il cantiere dell’edificio principale e si sono spostati nella palestra. Abbiamo pensato che sarebbe stato meglio prima concludere i lavori del plesso principale ma tutto sommato non ci siamo molto preoccupati, e speravamo che sarebbero poi tornati dall’altra parte. Invece c’è stato lo stop e un movimento sospetto degli operai: hanno iniziato a portare via i materiali. Abbiamo chiesto chiarimenti, abbiamo scritto ai presidenti di regione e provincia e al commissario Guido Castelli che ci ha rassicurato, così come ha fatto con il sindaco, ma siamo comunque preoccupati. Tutta la città ha preso a cuore questa situazione perché abbiamo più di 600 iscritti, il passaggio di studenti è importante per San Severino».

Ha parlato infine anche la presidente del consiglio di istituto, Roberta Ricci: «I ragazzi si sono adattati nella vecchia scuola elementare, dove però gli spazi non sono idonei. Ormai basta, hanno diritto alla scuola. Siamo tutti stanchi delle promesse. La nostra - ha sottolineato - non è una protesta politica, non ci interessa chi finirà le opere, ma che siano concluse. Ne fanno le spese gli studenti e i professori».




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Una festa nella festa per la città di San Severino Marche alla cerimonia di consegna delle Bandiere Arancioni ospitata a Mondavio, in provincia di Pesaro Urbino, alla presenza del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e dei vertici del Touring Club Italiano.

Il vessillo viene assegnato proprio dal Tci alle località dell’entroterra che si distinguono per offerta e accoglienza d’eccellenza tenendo conto della valorizzazione del patrimonio culturale, della tutela dell’ambiente, dell’accesso e della fruibilità delle risorse e della qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici.

Siamo il quarto Comune della regione per estenzione, con i nostri 194 chilometri quadrati di territorio. Vantiamo un patrimonio storico, naturalistico, architettonico e artistico senza uguali. La Bandiera Arancione sventolerà su questa unicità che mette insieme i nostri dodici Castelli e presenta testimonianze di resti che risalgono al paleolitico e alla civiltà dei Piceni” - ha sottolineato il sindaco ringraziando nel ritirare la Bandiera Arancione in qualità di primo cittadino di una delle realtà new entry.

Di qui la doppia festa per San Severino Marche che ha presentato anche i suoi tanti borghi tra tutti quello di Elcito, il Tibet delle Marche con la vicina faggeta di Canfaito con i suoi alberi secolari. Per non parlare del castello di Pitino, una delle più importanti località picene dell’area centro italica.

“Questa Bandiera sarà per noi un biglietto da visita in più” - ha ancora ripetuto il sindaco portando il saluto della città insieme al presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata.

Con San Severino Marche e Frontone, altra new entry, sono 27 le Bandiere Arancioni che sventolano nella nostra regione.


bandiera gruppo
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Risponde al nome di Lorenzo Simoni il vincitore della XXVII edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani, conclusosi domenica a Camerino. Ventiquattro anni, il sassofonista di Gragnano, in provincia di Lucca, ha sorpreso tutti con un gusto e una tecnica smaliziata, un buon interplay e grande conoscenza dello strumento. Assieme al gradino più alto del podio, il sassofonista conquista anche il Premio Paolo Piangiarelli.

Una finalissima di grande livello che ha costretto la giuria tecnica presieduta da un ex vincitore del Premio Internazionale Massimo Urbani, Francesco Cafiso, a valutare con grande attenzione ogni dettaglio al fine di stilare una classifica quanto più rispondente alle effettive qualità dei musicisti in gara.

«Il Premio rappresenta un momento importante di condivisione, di scambio artistico, di crescita, di riflessione – commenta a caldo Cafiso – e nell’ascolto dei 10 talentuosi finalisti, ho cercato personalmente di valutare, assieme ai tratti principali quali il timing, lo swing, il linguaggio, la conoscenza della tradizione, tantissimi dettagli che costruiscono una impressione artistica dei musicisti nell’ascoltatore – evidenzia il sassofonista – Ad esempio l’interplay, il numero di chorus, la padronanza e il controllo, la varietà nei soli, gli attacchi, i finali e molto altro. Dettagli che fanno la differenza – conclude – e che sono stati la traccia per valutare i ragazzi e scegliere il vincitore. Benché la musica, il jazz in particolare, non sia competizione, siamo all’interno del più importante concorso per solisti jazz e quindi necessariamente, quelli che sono gli aspetti che ho attenzionato si sono rivelati la strada per leggere l’esibizione di Lorenzo. Siamo stati tutti concordi in giuria nell’assegnare a lui il primo premio».

«È stata un’esperienza incredibile, una grande sorpresa e sono ovviamente molto contento del risultato – commenta Lorenzo Simoni – Ho cercato di pensare il meno possibile al contesto del concorso e di concentrarmi esclusivamente sul piacere di suonare insieme, come ad un concerto, valorizzando inevitabilmente l’individualità ma basandomi molto sulle possibilità che emergono dall’interplay. Questa occasione la vivo come un trampolino di lancio, di quelle cose che ti accadono nella vita e che ti consentono di spingerti un po’ più in là, di andare avanti nella costruzione della propria identità musicale».

Sul secondo gradino del podio è salito Vitantonio Gasparro, vibrafonista di 25 anni di Sammichele di Bari che si aggiudica anche il premio del pubblico e quello della giuria critica formata da Fabio Ciminiera di Jazz Convention, Massimiliano Viti, giornalista del Corriere Adriatico, Giancarlo di Napoli, presidente di Ancona Jazz, e da Libero Farnè di All About Jazz Italia.

A seguire al terzo posto un ex aequo, quello aggiudicatosi dal chitarrista Gianmarco Ferri, 24 anni di Campobasso e dal contraltista israeliano Igor Senderov, di 22 anni. La cantante maceratese Perla Palmieri, vince il Premio Social e la borsa di studio a Nuoro Jazz, mentre la borsa di studio Fara Music Summer School, è stata assegnata al chitarrista Edoardo Cimino.

«Una XXVII edizione davvero bellissima – racconta il direttore artistico del Premio Internazionale Massimo Urbani, Daniele Massimi – che nonostante un esordio bagnato che ci ha costretti a spostarci all’Auditorium Benedetto XXIII, si è poi chiusa alla Rocca Borgesca in un contesto meraviglioso. Voglio ringraziare personalmente il Sindaco Lucarelli e l’amministrazione di Camerino, il numeroso pubblico di appassionati accorso e i tanti esperti che hanno composto le nostre giurie, quella tecnica e quella critica. Un grazie va anche ai musicisti del trio, Alessandro Lanzoni, Massimo Manzi e Gabriele Pesaresi che hanno accompagnato i finalisti in modo eccellente, nonché al presidente di giuria Francesco Cafiso, un gradito ritorno al Premio che aveva vinto da giovanissimo nel 2001.  La qualità dei musicisti in gara è stata, come sempre, di altissimo livello e mi auguro che tutti i ragazzi abbiano tratto il meglio da questa esperienza, che la serbino nei ricordi e che possano farne tesoro per il prosieguo della loro carriera».

Il Premio Internazionale Massimo Urbani è organizzato dall’associazione Musicamdo, in collaborazione con il Comune di Camerino, la Regione Marche, l’Università degli Studi di Camerino, I-Jazz, MIDJ, Nuoro Jazz, Fara Music Festival, Emme Record Label, NUOVO IMAIE, nonché con il supporto del MIBACT
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