Una tre giorni dedicata alla libertà di stampa e alla memoria di Leo Birzoli. Sarnano è pronta a ospitare il festival del giornalismo “Art.21” nel suo “anno zero”, come lo ha definito il direttore artistico e noto volto del Tg1 Attilio Romita. Riflessioni importanti, su diffamazione, informazione durante la pandemia, divulgazione scientifica e altri temi e sfide che la contemporaneità ha imposto al giornalismo, saranno oggetto di incontri e dibattiti insieme a giornalisti di fama nazionale.

“Quando abbiamo pensato di mettere insieme questo festival – ha spiegato proprio Romita – non si era ancora parlato della riforma della legge sulla libertà di stampa, del ‘bavaglio’, del carcere per diffamazione da parte dei giornalisti. Questo ci ha dato la possibilità di trattare un tema di assoluta e scottante attualità. Lo faremo per tre giorni: credo che una riflessione approfondita sia un atto dovuto e necessario. La libertà di stampa va difesa con tutte le nostre forze, la censura respinta. Nel frattempo – prosegue Romita – la reputazione dei cittadini va difesa”.

Poi gli altri temi che il festival tratterà, su tutti il giornalismo legato alla pandemia: “Avremo ospite, tra gli altri, Michele Mirabella che potrà offrire la prospettiva del divulgatore scientifico – spiega Romita – . Oltre a questo daremo spazio anche alle criticità e alle difficoltà che il giornalismo ha affrontato durante questi diciotto mesi: dagli aghi alle bare che abbiamo visto in tv, cercheremo di capire luci e ombre che la comunicazione giornalistica ha vissuto in questo periodo. In questi tre giorni – conclude Romita – Sarnano sarà il cuore pulsante del giornalismo italiano”.

l.c
Lutto nel mondo del giornalismo. È venuto a mancare ieri sera, nella sua abitazione di Roma, il giornalista Alberto Sensini. Aveva 93 anni ed aveva cominciato l'attività di giornalista proprio con L'Appennino Camerte, viste le origini camerinesi dei suoi genitori.
Dopo la collaborazione anche con “Il Corriere d’informazione”, ha lasciato la città ducale per stabilirsi a Roma dove è stato assunto dal Corriere della Sera, di cui diventerà poi responsabile.
Per quella testata è staTo anche editorialista, fino al 1976, quando ha assunto per pochi mesi la direzione del Tg2.
È stato direttore responsabile de “La Nazione” di Firenze; editorialista per “Il Gazzettino” di Venezia e collaboratore al “Mondo” di Pannunzio, alla “Nuova Antologia”, al “Mulino”.
Presidente della Stampa Parlamentare e docente di Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico all’Università di Macerata e alla L.U.I.S.S. di Roma, dove è stato anche responsabile del settore giornalismo nella Scuola postlaurea in comunicazioni di massa.
Lascia tre figli, Angelo, Michele e Mario. Quest’ultimo responsabile dell’ufficio stampa del Commissario straordinario per la ricostruzione post-terremoto, che ne ricorda gli inizi a L'Appennino camerte. "Mio padre - ricorda commosso - è sempre rimasto affezionato alle sue origini e al settimanale con il quale aveva iniziato a scrivere. Un affetto rimasto immutato anche per Camerino e l'intero territorio".
L'Appennino camerte ricorderà nel prossimo numero la figura del "suo" collaboratore Alberto Sensini.

GS

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