Continuano le ricerche da parte dei vigili del fuoco e del soccorso alpino per rintracciare Alfio Farabbi, un 55enne di Perugia che ha fatto perdere le sue tracce da martedì scorso.
A dare l'allarme sono stati subito i famigliari che hanno sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Ponte San Giovanni.
Gli amici hanno scritto un post su Facebook per sensibilizzare la cittadinanza alle ricerche tanto che nelle ultime ore la sua auto, una Smart, è stata trovata a Pintura di Bolognola.
Nel post i perugini hanno spoegato che Farabbi è un amante della montagna e dell'escursionismo: non è escluso quindi che abbia scelto i monti Sibillini per una passeggiata e poi si sia trovato in difficoltà.
Non ha con sé né documenti né telefono cellulare.
Al momento tanti i professionisti e i volontari che stanno cercando il 55enne anche con l'elicottero.

(servizio in aggiornamento)
Emanuela Leli è un’albergatrice, una ristoratrice e soprattutto una donna eclettica che sa reinventarsi continuamente. Gestisce con la sua famiglia una attività ricettiva a Pintura di Bolognola. Dopo la mancata riapertura degli impianti di risalita, siamo andati a trovarla e a vedere di persona come era la situazione in un giorno infrasettimanale in un posto che vive grazie ai flussi turistici.

Oggi a Pintura di Bolognola c’erano famiglie, bambini, ragazzi, persone adulte a godersi la montagna, il sole e la neve. Tutti erano ben distanziati. “La gente è venuta comunque, è da lunedì che è tutto pieno. La gente ha voglia di montagna, poi con le giornate belle, il tappeto per scivolare con bob e slittini, le famiglie sono accorse”. Questo lascia ben sperare in una situazione abbastanza complicata. “Sì, ci lascia sperare. Purtroppo la chiusura dello sci è stata una grossa batosta ma semplicemente perché è stata detta all'ultimo minuto. L'importante era non dare delle false aspettative alle persone.” Il turismo lo sappiamo crea lavoro e crea un indotto importantissimo. “In un posto come questo, credo che il turismo sia la prima risorsa economica della vallata del Fiastrone. Noi viviamo di turismo e anche la maggior parte delle famiglie che sono qui vivono di turismo che dà lavoro.” Tra te e i tuoi colleghi e anche con gli impianti scioviari, più o meno quante persone sono impiegate? “Sono circa trenta persone e per una realtà piccola come questa è un numero molto importante.”

Emanuela, cosa ti auguri per il futuro? “Mi auguro che questa pandemia possa terminare, che i vaccini funzionino perché li vedo come l'unica forma per venirne fuori e di poter tornare alla normalità.”



Barbara Olmai
Se già negli ultimi due anni era diventato il simbolo della speranza e della rinascita che dal punto più alto delle Marche guardava alla regione infondendo coraggio per il futuro, ora più che mai l’albero di Natale a Pintura di Bolognola rappresenta la tenacia e la voglia di guardare avanti con ottimismo.

Ieri, giorno dell’Immacolata, con qualche appassionato presente e molti collegati in diretta Facebook, è stato acceso l’albero più in alto delle Marche ideato e realizzato, per il terzo anno consecutivo, dalla Pro Loco di Bolognola con la presidente Antonella De Santis e suo marito Simone.

Ad accendere le luci, insieme alla presidente della Pro Loco, il sindaco Cristina Gentili, l’onorevole Tullio Patassini e Renzo Marinelli per la Regione Marche.

“Siamo arrivati alla terza edizione – ha detto Antonella De Santis - e mai nessuno, lo scorso anno, avrebbe pensato che questo giorno, per noi così importante, sarebbe stato tanto diverso. Dietro quelle luci ci sono la speranza, la rinascita, significa illuminare queste terre e tenere accesa questa vita. Anche quest’anno l’albero di Pintura vuole tenere accesa la speranza di cui abbiamo bisogno in questo periodo . Un Natale sicuramente diverso da tutti gli altri: veniamo da un periodo che ci ha segnato, scoraggiato, impaurito, cambiato, portato via i nostri cari, ma non ha fermato la nostra voglia di fare. Eravamo abituati a festeggiare insieme questo giorno, con baci e abbracci, torneremo a farlo e ad apprezzarlo ancora di più. Collegatevi quando avete voglia – ha invitato – attraverso le telecamere d Bolognolaski - per ammirare questo segno di speranza e ci sentiremo tutti più vicini di quanto possiamo immaginare”.

Le ha fatto eco il sindaco: “È un momento diverso – ha esordito -  ma ormai ci siamo abituati, negli ultimi 4 anni, a reinventarci per uscire dall’emergenza. Ne usciremo anche questa volta perché le restrizioni non ci potranno mai togliere il valore dell’amicizia e della dignità. Lo dimostrano i turisti che non ci hanno mai abbandonato. Lo dimostra la Pro Loco, rinata grazie a persone che non abitano a Bolognola ma che sono state contagiate dalla voglia di rallentare, senza fermarsi. Venite a vedere il nostro albero – l’invito del sindaco - con le dovute distanze e cautele, e speriamo che prima o poi se ne vada anche questa emergenza”.

Poi il consigliere regionale Renzo Marinelli: “Spesso si dice che per la ripartenza bisogna partire dal basso, ora lo facciamo dal punto più in alto. Questo è il segnale che c’è la volontà di proseguire: vivere in questi luoghi è sicuramente più difficile rispetto ad altri, ed è per questo che tutti insieme dobbiamo impegnarci affinchè sia per tutti più semplice”.

L’attenzione alla montagna è emersa anche dall’intervento di Tullio Patassini. “La montagna – ha detto - potrà rinascere solo attraverso le sue bellezze. L’abete che resta verde durante tutto l’anno è simbolo di una montagna che resiste anche nei momenti più difficili. Questa è una montagna che va vissuta tutto l’anno: sciando d’inverno e passeggiando d’estate. A Pintura, come in altre zone marchigiane, l’ospitalità e l’accoglienza sono di casa grazie all’impegno ed alla passione di tutti coloro che non mollano e ci credono”.

Poi l’accensione delle luci al grido dei numeri che caratterizzano l’albero: 88 ore di lavoro,

300 metri di cavo elettrico, 1000 fascette da elettricista, 150 picchetti per definire il contorno, 70 metri di altezza, 22 sfere luminose al suo interno, 160 metri di tubo LED luminoso, 4 metri la lunghezza della stella cometa con 10 metri di tubo luminoso per la stella. La larghezza massima è di 28 mt e la sua altitudine è 1409 metri sul livello del mare.  Sono 4720 le luci che illumineranno tutti i Sibillini per tutto il periodo di Natale.

GS

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Grave incidente questo pomeriggio, intorno alle 16.30, a Pintura di Bolognola.
Un motociclista, in sella alla sua moto, per cause in corso di accertamento ha perso il controllo della due ruote finendo fuori strada.
Nessun altro mezzo sarebbe stato coinvolto. Sul posto i sanitari del 118 che, dopo aver prestato i primi soccorsi, viste le condizioni del dentauro, hanno deciso per il trasporto in eliambulanza all'ospedale di Torrette ad Ancona.

GS

Una domenica trascorsa ad ascoltare le voci femminili dei Sibillini e le storie di chi,a dispetto di tutto, resiste con caparbietà. Dopo la pioggia, un bellissimo sole a rendere ancora più piacevole la numerosa partecipazione all’eventoDonne dei Sibillini – Bellezza e dignità del territorio” , giornata ideata da Francesca Pedanesi, preparata dal comune di Bolognola, in collaborazione con la Pro loco e le associazioni Re- Cycle e “ Un aiuto Concreto per i Sibillini", col patrocinio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Un’iniziativa che si è voluta dedicare a Stefania Servili, moglie di Massimo Dell’Orso, scomparso il 1 maggio scorso.Nell’occasione la co-autrice Maria Cristina Garofalo ha presentato il suo libro “ La notte della polvere”.

Sui prati a 1340 metri di altezza di  Pintura di Bolognola, protagonista la forza delle donne, imprenditrici, allevatrici, madri, intervistate dalla giornalista Concita Di Gregorio, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle donne. Marchigiane e umbre, “amiche sibilline” che vivono il confine come opportunità, si sono ritrovate sullo scorcio di un paesaggio mozzafiato per dar vita al loro fiero racconto, simbolo dell'appartenenza alla loro terra, segno di quel viscerale amore che diviene forza inarrestabile davanti a qualsiasi difficoltà. In molti casi e, dalla precarietà, hanno dovuto anche reinventare anche il loro lavoro, ma non si sono date per vinte. Un’organizzazione tutta al femminile dietro l’evento stesso: Cristina Gentili, sindaco di Bolognola, unico comune dell’area montana coinvolta nel sisma amministrato al femminile, donne della Pro Loco di Bolognola, Antonella Grana dell’associazione veneta Progetto Re-Cycle, già impegnata nel realizzare altre iniziative nelle zone terremotate, Cristina Colasanti e Anna Tarragoni del gruppo “Un aiuto concreto per i Sibillini”che ha per fondatrice la stessa Francesca Pedanesi. Donne anche le guide che hanno accompagnato gli escursionisti per i sentieri del Parco, molti dei quali partono dall’enorme piazzale di Pintura.Rifugi, sentieri che si aprono su scorci incantevoli per percorsi che, nonostante le difficoltà post terremoto, conservano la loro praticabilità. Alla giornata hanno partecipato anche altre associazioni impegnate sul territorio già dalla scossa del 24 agosto 2016: Legambiente Marche, presente con una mostra-racconto sui recuperi dei beni culturali da chiese, abbazie e musei danneggiati dal terremoto in collaborazione con l’associazione “Con in faccia un po’ di sole” e l’organizzazione internazionale ActionAid, fin dai primi momenti post-sisma al fianco delle popolazioni terremotate. Numerosi gli stand al femminile presenti sul posto, per illustrare le proprie attività.

Pintura Colasanti Tuon Grana

“ Belle emozioni, da una giornata che ha realizzato appieno l’intento dell’ideatrice Francesca Pedanesi”. Così il sindaco Cristina Gentili. “ E’ stata lei a partire per prima e a trascinare tutte le altre collaborazioni, in un risultato significativo; personalmente - aggiunge – posso essere soltanto che contenta per la scelta di Pintura di Bolognola per realizzarla. La montagna è il nostro respiro e l’intento era proprio quello di far capire che, nella loro fragilità, le donne sono forti e coraggiose. Un’iniziativa servita a far comprendere che non si è mai soli e che alla fine , anche se in maniera un po’ diversa, la stessa situazione è vissuta da tutti. La voglia di rimanere attaccati alle radici, l’amore spassionato che si ha per questo territorio, fa resistere a tanto altro. Le donne di oggi con tutto il contorno delle loro famiglie e delle loro aziende, dimostrano questo: per quanto qualcuno voglia farci abbandonare queste terre, noi assolutamente resistiamo e restiamo ”

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