Iniziati a Belforte del Chienti i lavori sul ponte di via Colli. Opere dettate anche da esigenze di sicurezza. Verrà realizzato un attraversamento ciclo pedonale che completa una più ampia e importante “passeggiata” che unisce due quartieri, quello di Santa Maria e quello delle Fornaci: “Questo percorso - spiega il sindaco Roberto Paoloni - è molto usata dai cittadini di Belforte ma non solo, anche dalle persone che vengono a camminare dalle nostre parti. Quindi era giusto e corretto completare questo asse pedonale”. Una delle ragioni più importanti di questa opera è la sicurezza, dato che i pedoni fin ora passavano di fianco al guardrail della provinciale e in passato si erano verificate dei piccoli incidenti in tal senso. Per i lavori sono stati investiti circa 90mila euro di risorse comunali e sarà realizzato prevalentemente in acciaio: “Sarà quindi una struttura molto leggera e anche esteticamente bella perché si troverà all’ingresso del nostro paese. In quella zona peraltro - aggiunge - era importante completare questo asse perché avevamo fatto già in precedenza un investimento importante per l’illuminazione pubblica. Inoltre fa parte anche di un percorso che stiamo mettendo in piedi insieme alla Proloco per le camminate che organizziamo d’estate e che stiamo proponendo pure per l’inverno”.
g.g.

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È stata una serata densa di emozioni quella ospitata venerdì 10 agosto al giardino dell’ex chiesa di San Sebastiano a Belforte del Chienti.
"Una stella è andata in cielo. Serata dedicata al ricordo di Milva Dossena un amore per le marche e per la vita" ha messo in evidenza come l'impegno personale e collettivo possa essere il vero motore della ripartenza post sisma.
Si chiamava Milva Dossena, era di Galgagnano in provincia di Lodi, ed è scomparsa il 15 febbraio scorso.
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Donna impegnata come volontaria del centro antiviolenza di Lodi, si è mossa in prima linea quando ad ottobre 2016 la nostra terra è stata colpita dal sisma, acquistando prodotti di aziende enogastronomiche marchigiane e mettendo in contatto associazioni e Comuni per inviare aiuti nelle nostre città.
Milva amava molto le Marche e il maceratese in particolare lo visitava ogni estate.
L’idea dell'evento nasce per ricordare la figura di una donna e al tempo stesso la forza, la spinta al bene delle persone che credono che in questa vita il contributo di uno possa mettere in moto la solidarietà di molti.
Un' occasione per ringraziare l’impegno di Milva e della sua famiglia con un evento che ha racchiuso una parte dei suoi  interessi e quelli di cittadini che impiegano una parte del loro tempo a favore della comunità, come Gabriella Accoramboni de "La voce del cuore per la chirurgia”, una Onlus che mette luce il rapporto paziente medico a favore di una buona sanità pubblica.
A rendere la serata speciale sono state le parole di Lucia Nardi, poetessa e Art Director, che ha anche presentato le foto del progetto "Comunità resilienti" curate da Gabriele Montemarani.
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Durante la serata è stata trasmessa una video-testimonianza dei volontari "Operativi al massimo” di Lodi, con cui Milva collaborava per portare avanti progetti di solidarietà.
Il documentarista Manuele Mandolesi, regista del video "La Vulnerabilità della Bellezza”, presentando il teaser del docufilm, ha evidenziato come  la forza di alcuni resilienti potrà essere di aiuto a non far dimenticare la bellezza dei Sibillini e delle piccole comunità che hanno scelto di continuare a vivere in questi luoghi.
La vissana Alessandra Antonini con la sua testimonianza diretta, raccolta dal giornalista Luca Pagliari, ha presentato il progetto di rinascita "Generazione 6.5" che sta girando le Marche e altre regioni d'Italia per testimoniare l'attaccamento alla propria terra di una giovane ragazza. Alessandra ha anche raccontato come sta evolvendo il progetto #vitadipaese, un comitato di cittadini che ha donato fondi e speranze ad alcuni proprietari di attività economiche dell' Alto Nera. 
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A portare i saluti finali è stato il Sindaco di Belforte del Chienti Roberto Paoloni, che ha ringraziato i familiari di Milva e tutti i numerosi presenti alla serata, promossa in collaborazione con la Pro Loco del Presidente Alessandro Trucchia.
L'evento, a cui ha offerto la sua  disponibilità Giorgio Roselli della "Elekttri Service" per la parte tecnica, si è chiuso con la visita alla mostra personale "Path to harmony" di Ravikumar Kashi, India, esposta negli spazi del museo MIDAC di San Sebastiano, aperti per l'occasione grazie alla collaborazione di Alfonso Caputo.
Per finire la degustazione di dolci offerti dal panificio locale Montanari con un brindisi alla Vernaccia.
La serata, trasmessa in diretta sulle frequenze di RadioC1 in Blu e condotta dalle giornaliste Barbara Olmai e Giulia Sancricca, è stata mista di poesia e immagini di bellezza per portare un messaggio di rinascita sotto il cielo della notte di San Lorenzo.
   
di Barbara Olmai 
 
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PHOTO GABRIELE MONTEMARANI  *riproduzione riservata*

“Non è il momento di dividersi. Certo che ci sono differenze rispetto ai danni subiti, ma dobbiamo lavorare insieme”. Anche i sindaci Pd del cratere maceratese intervengono sul dibattito creatosi dopo la proposta degli amministratori della montagna di suddividere il cratere in fasce di danno. Un’idea che ha già fatto molto discutere il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi e su cui si sta creando una vera e propria querelle. Ora anche Roberto Paoloni, primo cittadino di Belforte e responsabile degli amministratori locali del Pd maceratese, ha diffuso una nota proprio sull’argomento: “La nostra posizione sui temi legati al cratere è certamente quella di riconoscere in maniera molto chiara e netta che all’interno di esso vi siano delle differenze rispetto ai danni subiti e, soprattutto, rispetto alle condizioni di vita e di socialità in quei territori che hanno quasi completamente perso la maggioranza degli edifici pubblici e privati e numerose attività produttive e commerciali. Infatti - sottolineano - anche il secondo piano delle opere pubbliche prevede giustamente maggiori finanziamenti per i comuni più in difficoltà, e si è voluto con questo principio rispettare le esigenze specifiche di quei territori dove siamo consapevoli che oggi le comunità, seppur assistite, si trovano ad affrontare problematiche complesse”. Nel riconoscere tutto questo però, i primi cittadini affermano con forza quello che ritengono un concetto cardine per la ricostruzione, ovvero che “un cittadino terremotato è uguale in qualsiasi comune facente parte del cratere e anche fuori, se ha subito dei danni. Comprendiamo le paure dei sindaci maggiormente feriti ma riteniamo che non sia il momento di dividersi poiché questa scelta non ci renderebbe certamente più forti”.

Una scelta del tutto inopportuna, secondo gli amministratori del Pd, quella di dividere adesso il cratere: “Non è il momento dei distinguo ma del lavorare insieme per il bene dei nostri territori. Non è il momento di escludere ma di affrontare con unità le prossime sfide relative alla ricostruzione”.

La necessità, dicono, è quella di confrontarsi quanto prima col nuovo Parlamento e soprattutto col nuovo Governo una volta che sarà formato, per risolvere tutte quelle problematiche che stanno rallentando e ingolfando il sistema di ricostruzione. Si dicono anche pronti a discutere con la Regione, l’attuale Governo e il commissario straordinario, e con tutti quei soggetti che possano contribuire a risolvere le varie questioni legate al terremoto “a partire dalle lungaggini che stanno impedendo, nonostante le risorse messe a disposizione, di vedere una reale ripartenza”.

Poi i sindaci Pd avanzano una richiesta al primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui, uno tra i promotori della suddivisione del cratere per fasce di danno: “Utilizzi il ruolo che l’Anci gli ha affidato, ovvero quello di responsabile sisma, e convochi con urgenza una riunione tra tutti i sindaci del cratere della nostra provincia in modo da discutere assieme quali siano realmente le difficoltà e le eventuali soluzioni per i comuni maggiormente colpiti. Siamo infatti disponibili a discutere se servano norme speciali per i territori con maggiori danni, ovviamente valutando con un metodo valido l’individuazione di quei paesi senza che qualcuno possa a secondo simpatie o amicizie escludere nessuno. La nostra - concludono - è una visione di unità per evitare guerre tra poveri che dividerebbe e frammenterebbe ulteriormente i territori”.

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