"Non dividiamoci, ci indebolirebbe". Intervento dei sindaci del Pd sulla suddivisione del cratere per danni

Lunedì, 23 Aprile 2018 12:31 | Letto 1540 volte   Clicca per ascolare il testo "Non dividiamoci, ci indebolirebbe". Intervento dei sindaci del Pd sulla suddivisione del cratere per danni “Non è il momento di dividersi. Certo che ci sono differenze rispetto ai danni subiti, ma dobbiamo lavorare insieme”. Anche i sindaci Pd del cratere maceratese intervengono sul dibattito creatosi dopo la proposta degli amministratori della montagna di suddividere il cratere in fasce di danno. Un’idea che ha già fatto molto discutere il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi e su cui si sta creando una vera e propria querelle. Ora anche Roberto Paoloni, primo cittadino di Belforte e responsabile degli amministratori locali del Pd maceratese, ha diffuso una nota proprio sull’argomento: “La nostra posizione sui temi legati al cratere è certamente quella di riconoscere in maniera molto chiara e netta che all’interno di esso vi siano delle differenze rispetto ai danni subiti e, soprattutto, rispetto alle condizioni di vita e di socialità in quei territori che hanno quasi completamente perso la maggioranza degli edifici pubblici e privati e numerose attività produttive e commerciali. Infatti - sottolineano - anche il secondo piano delle opere pubbliche prevede giustamente maggiori finanziamenti per i comuni più in difficoltà, e si è voluto con questo principio rispettare le esigenze specifiche di quei territori dove siamo consapevoli che oggi le comunità, seppur assistite, si trovano ad affrontare problematiche complesse”. Nel riconoscere tutto questo però, i primi cittadini affermano con forza quello che ritengono un concetto cardine per la ricostruzione, ovvero che “un cittadino terremotato è uguale in qualsiasi comune facente parte del cratere e anche fuori, se ha subito dei danni. Comprendiamo le paure dei sindaci maggiormente feriti ma riteniamo che non sia il momento di dividersi poiché questa scelta non ci renderebbe certamente più forti”. Una scelta del tutto inopportuna, secondo gli amministratori del Pd, quella di dividere adesso il cratere: “Non è il momento dei distinguo ma del lavorare insieme per il bene dei nostri territori. Non è il momento di escludere ma di affrontare con unità le prossime sfide relative alla ricostruzione”. La necessità, dicono, è quella di confrontarsi quanto prima col nuovo Parlamento e soprattutto col nuovo Governo una volta che sarà formato, per risolvere tutte quelle problematiche che stanno rallentando e ingolfando il sistema di ricostruzione. Si dicono anche pronti a discutere con la Regione, l’attuale Governo e il commissario straordinario, e con tutti quei soggetti che possano contribuire a risolvere le varie questioni legate al terremoto “a partire dalle lungaggini che stanno impedendo, nonostante le risorse messe a disposizione, di vedere una reale ripartenza”. Poi i sindaci Pd avanzano una richiesta al primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui, uno tra i promotori della suddivisione del cratere per fasce di danno: “Utilizzi il ruolo che l’Anci gli ha affidato, ovvero quello di responsabile sisma, e convochi con urgenza una riunione tra tutti i sindaci del cratere della nostra provincia in modo da discutere assieme quali siano realmente le difficoltà e le eventuali soluzioni per i comuni maggiormente colpiti. Siamo infatti disponibili a discutere se servano norme speciali per i territori con maggiori danni, ovviamente valutando con un metodo valido l’individuazione di quei paesi senza che qualcuno possa a secondo simpatie o amicizie escludere nessuno. La nostra - concludono - è una visione di unità per evitare guerre tra poveri che dividerebbe e frammenterebbe ulteriormente i territori”.

“Non è il momento di dividersi. Certo che ci sono differenze rispetto ai danni subiti, ma dobbiamo lavorare insieme”. Anche i sindaci Pd del cratere maceratese intervengono sul dibattito creatosi dopo la proposta degli amministratori della montagna di suddividere il cratere in fasce di danno. Un’idea che ha già fatto molto discutere il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi e su cui si sta creando una vera e propria querelle. Ora anche Roberto Paoloni, primo cittadino di Belforte e responsabile degli amministratori locali del Pd maceratese, ha diffuso una nota proprio sull’argomento: “La nostra posizione sui temi legati al cratere è certamente quella di riconoscere in maniera molto chiara e netta che all’interno di esso vi siano delle differenze rispetto ai danni subiti e, soprattutto, rispetto alle condizioni di vita e di socialità in quei territori che hanno quasi completamente perso la maggioranza degli edifici pubblici e privati e numerose attività produttive e commerciali. Infatti - sottolineano - anche il secondo piano delle opere pubbliche prevede giustamente maggiori finanziamenti per i comuni più in difficoltà, e si è voluto con questo principio rispettare le esigenze specifiche di quei territori dove siamo consapevoli che oggi le comunità, seppur assistite, si trovano ad affrontare problematiche complesse”. Nel riconoscere tutto questo però, i primi cittadini affermano con forza quello che ritengono un concetto cardine per la ricostruzione, ovvero che “un cittadino terremotato è uguale in qualsiasi comune facente parte del cratere e anche fuori, se ha subito dei danni. Comprendiamo le paure dei sindaci maggiormente feriti ma riteniamo che non sia il momento di dividersi poiché questa scelta non ci renderebbe certamente più forti”.

Una scelta del tutto inopportuna, secondo gli amministratori del Pd, quella di dividere adesso il cratere: “Non è il momento dei distinguo ma del lavorare insieme per il bene dei nostri territori. Non è il momento di escludere ma di affrontare con unità le prossime sfide relative alla ricostruzione”.

La necessità, dicono, è quella di confrontarsi quanto prima col nuovo Parlamento e soprattutto col nuovo Governo una volta che sarà formato, per risolvere tutte quelle problematiche che stanno rallentando e ingolfando il sistema di ricostruzione. Si dicono anche pronti a discutere con la Regione, l’attuale Governo e il commissario straordinario, e con tutti quei soggetti che possano contribuire a risolvere le varie questioni legate al terremoto “a partire dalle lungaggini che stanno impedendo, nonostante le risorse messe a disposizione, di vedere una reale ripartenza”.

Poi i sindaci Pd avanzano una richiesta al primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui, uno tra i promotori della suddivisione del cratere per fasce di danno: “Utilizzi il ruolo che l’Anci gli ha affidato, ovvero quello di responsabile sisma, e convochi con urgenza una riunione tra tutti i sindaci del cratere della nostra provincia in modo da discutere assieme quali siano realmente le difficoltà e le eventuali soluzioni per i comuni maggiormente colpiti. Siamo infatti disponibili a discutere se servano norme speciali per i territori con maggiori danni, ovviamente valutando con un metodo valido l’individuazione di quei paesi senza che qualcuno possa a secondo simpatie o amicizie escludere nessuno. La nostra - concludono - è una visione di unità per evitare guerre tra poveri che dividerebbe e frammenterebbe ulteriormente i territori”.

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