“Pronto? Vorrei parlare con l’istruttore che segue questa pratica”. “Mi dispiace, non c’è nessuno a lavoro, soltanto gli addetti ai Sal (stato di avanzamento lavori)”. Questa è la risposta che un ingegnere o un tecnico che si sta occupando dei progetti di ricostruzione riceverà chiamando l’ufficio speciale ricostruzione di Caccamo in questi giorni. Provare per credere. Già, perché come denunciato un paio di giorni fa dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti, con il ritardo nell’approvazione della legge finanziaria (arrivata il 30 dicembre), non si è potuto rinnovare automaticamente le convenzioni e i rapporti di lavoro per ben 113 dipendenti.

Ora quindi, si auspica quanto meno una stipula dei nuovi contratti in tempi rapidi. Dall’ufficio ricostruzione ipotizzano almeno una settimana.

Un’altra beffa dunque che va ad aggiungersi ai danni e a tutte le assurdità che i terremotati hanno dovuto subire da due anni a questa parte.

g.g.

Tutto secondo cronoprogramma. Puntuale, con l’inizio del 2018, l’ ”Ufficio Speciale Ricostruzione Marche”, voluto dal Commissario Vasco Errani per la ricostruzione post sisma 2016 e confermato da Paola De Micheli, da alcuni giorni è operativo a Caccamo di Serrapetrona. Sarà il centro nevralgico per l’esame dei progetti della costruzione e ristrutturazione degli edifici danneggiati.

Come riportato nel numero in edicola del settimanale Appennino Camerte, nella struttura troveranno” posto” tutte le pratiche da gestire relative al sisma, insieme ad un’autentica task force di circa 100 unità, tra tecnici ed esperti del settore.

E’ questo in sostanza  il progetto definitivo previsto da Regione e Protezione civile, anche se i primi “utenti del servizio” hanno riscontrato alcuni “disagi”, dovuti al trasloco delle pratiche, provenienti dall’ufficio di Macerata, ubicato nel palazzo della Provincia. Al riguardo, tuttavia, gli ingegneri Cesare Spuri, direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione post sisma della regione Marche, e Francesca Claretti, dirigente dell’ufficio speciale post sisma delle province di Ancona e Macerata, hanno assicurato che, nel giro di pochi giorni, tutto diventerà efficiente e funzionale alle esigenze di professionisti e cittadini.

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     Nella foto l'Ing. Francesca Claretti

 

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      Nella foto l'Ing. Cesare Spuri

A lungo contestata, la scelta di Caccamo probabilmente si rivelerà comoda per l’intero territorio e utile a servire  un più largo bacino di utenza.

E’ questa la prima pietra della ricostruzione sulla quale si esprime con soddisfazione lo stesso ingegnere Cesare Spuri.  “ L’operatività dell’Ufficio di Caccamo è partita- dichiara - Intanto il numero di riferimento per i contatti telefonici è lo 0733-904711. All’interno della sede è racchiusa  tutta l’istruttoria delle pratiche di edilizia privata e tutta “la coda” dell’antecedente sisma del 1997. I primi giorni ci vedono ancora attivi nella sistemazione del tutto, tuttavia - aggiunge- l’Ufficio è già operativo. Caccamo è la nostra sede principale di lavoro, utile a servire sia la Valle del Fiastra, che le Valli del Potenza e del Chienti. Un luogo baricentrico, che vale ad accorciare le distanze fisiche con chi ha bisogno di rivolgersi a noi. Siamo riusciti a trovare una sede che riteniamo soddisfacente per le nostre esigenze che sono sempre abbastanza importanti; abbiamo la disponibilità di 1400 metri quadrati che ci permettono di poter sistemare negli uffici, fino a 100 persone. All’incirca una sessantina gli attuali operatori di un organico destinato a crescere in una sistemazione che riteniamo buona, sia per possibilità di parcheggio, sia per la facilità di essere raggiunta, attraverso  una comoda viabilità. Da qui insomma, contiamo di riuscire a lavorare bene, a contatto con la popolazione e con gli operatori”.

Da ultimo, un commento positivo anche riguardo alle nuove ordinanze del Commissario alla Ricostruzione De Micheli. “ Nascono da un lavoro con il quale, sentendo bene tutti gli operatori,- spiega Spuri- si è cercato di analizzare i vari  passaggi, modificandoli  per renderli più leggeri, più brevi e, ci auguriamo capaci di poter produrre il maggior numero di pratiche possibile”. 

C.C.

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, o meglio: popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori

È la parte rimasta più famosa di un discorso che Benito Mussolini  pronunciò il 2 ottobre 1935 contro la condanna all’Italia, da parte delle Nazioni Unite, per l’aggressione all’Abissinia. Questa stessa citazione campeggia sulle quattro facciate del Palazzo della civiltà Italiana, uno splendido edificio che si trova a Roma nel quartiere dell'Eur.

Non vogliamo neanche scomodare il grande navigatore genovese Cristoforo Colombo che da oltre 5 secoli scoprì l'America e vide che oltre quel " lago " c'era qualcosa di immenso.

Tutto questo preambolo serve per rilanciare la presa di posizione del consigliere comunale di Camerino Pietro Tapanelli. La scelta di Caccamo di Serrapetrona come sede degli uffici per la ricostruzione, voluti dalla Regione Marche e del presidente Ceriscioli, non è piaciuta.

Di seguito il comunicato integrale: 

Sembra che l’USR, ennesimo acronimo che sta per Ufficio Speciale per la Ricostruzione Post Sisma 2016, sarà dislocato a Caccamo è sarà pronto a giugno. D’altronde l’acqua dolce è sempre un ottimo surrogato della sorella salina, ormai sempre più inquinata dalle eiezioni dei bellissimi Chienti e Potenza, ed inoltre, alle porte dell’estate, contribuirà di sicuro alla serenità d’animo degli impiegati che dovranno gestire le innumerevoli pratiche della ricostruzione.

Speriamo solo che qualche tecnico, confuso dalle enigmatiche ordinanze del commissario, non si getti dalla diga in un momento di disperazione giuridica. Quale miglior luogo la Regione avrebbe potuto individuare? Personalmente lo avevo anche suggerito, in tempi non sospetti, a Matteo Renzi.

Qualche giorno prima della sua dipartita, politica, gli ho twittato l’idea. “@matteorenzi #caccamo #usr #ilgardadenoantri . La ricostruzione a Caccamo! What else?” Effettivamente avremmo potuto anche ingaggiare George Clooney per il lancio, visto che ormai Hollywood è di casa: da Leopardi a Dustin Hoffman, passando per l’ufficio ricostruzione. Sicuramente sarebbe stato più comunicativo della campagna finanziata dalla Regione per “una ricostruzione snella e veloce” (sic!). Non è mica uno scherzo; anzi, devo dire che qui il buon Ceriscioli ha fatto bingo. Chissà quanto gli saranno costati i due Village People che sono in bella mostra sulla brochure per i cittadini. Avranno fatto tutto un conto con Dustin Hoffman.

Seriamente. Sembra una boutade, ma l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione sarà di base a Caccamo. Caccamo! Gli amici di Caccamo me li sono sicuramente giocati, ma penso che una minima dose di buon senso riuscirebbe a far riflettere sul fatto che il simbolo della ricostruzione, della crisi sismica più importante da ca. 300 anni a questa parte, non può stare a Caccamo, dove non c’è niente da ricostruire, oltre lo storico mercato della domenica. Tanto valeva lasciarlo a Macerata, sede istituzionale della Provincia.

( foto della diga del lago di Caccamo di Serrapetrona )

lago caccamo diga piccola

Le cronache riportano che la ricostruzione è la chiave per ricomporre un’economia e una popolazione che il sisma ha spezzato da un giorno all’altro e il totem di tutto questo percorso lo posizioniamo a Caccamo? Sarà il pesce d’aprile della Regione Marche. È l’unica spiegazione. Anzi no. Dicono, sempre dalla Regione, che la location individuata si trova vicino a due uscite della superstrada. Ah, ecco il vero motivo. Beh, ora sì che ragioniamo. Io già me lo vedo il traffico tentacolare e le migliaia di tecnici e funzionari che sfrecceranno a 220 km/h sulla mare-monti, tra paraboliche rampe di accesso e di uscita, con performance degne della corsa più pazza del mondo.

Magari Camerino sarebbe stata la location ideale. A cavallo tra le vallate più danneggiate: 120 impiegati e tutti i tecnici avrebbero potuto dare anche un deciso aiuto alla ripresa economica delle attività commerciali messe in ginocchio dal sisma.

Raggiungibile con 20-25 minuti da San Severino Marche, da Tolentino, anche queste gravemente provate, da Caldarola, Visso, Ussita, Muccia e le altre realtà vicine, queste praticamente annientate. Magari all’Unione Montana? No, meglio no. Poi va a finire che l’Unione Montana della Marca di Camerino diventa utile e con un senso.

Per carità, non è il momento di scelte assennate. Pensandoci bene a Camerino non si può. C’è una uscita sola della superstrada; mica ce ne sono due come a Caccamo. Con una sola sarà sicuramente ingestibile il traffico convulso che l’ufficio ricostruzione genererà. A seguito di più attenta riflessione, forse è meglio spostarlo direttamente ad Ancona. Lì c’è anche il porto, la stazione e l’aeroporto, oltre due uscite dell’autostrada e la superstrada. Con tutto quel ben di Dio, uno potrebbe addirittura scegliere con quale mezzo di trasporto raggiungere il futuro fulcro amministrativo della ricostruzione.

Vuoi vedere che i buontemponi della Regione pensano che l’entroterra non è dotato di strade carrabili. Confessiamo! Non abbiamo neanche i computer. Lavoriamo ancora a macchina. Poi, anche se fossimo dotati delle diavolerie di Bill Gates e di Steve Jobs, non sapremmo come farle funzionare, visto che l’energia elettrica ancora non è arrivata nelle case dell’entroterra, quelle poche non cancellate dal terremoto. Ma non c’è un modo per scambiare l’esito del ricorso al Tar che ha spazzato via alcuni dirigenti chiave della Regione, con uno gemello che azzeri la Giunta regionale? Non si può? Sicuri? Allora, via! Vada per Caccamo. Così i posteri se lo ricorderanno per il mercato domenicale e per l’USR.

Caccamo caput mundi.

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