Tapanelli: "Caccamo caput mundi". U.S.R. è polemica sull'ufficio del terremoto.

Lunedì, 03 Aprile 2017 09:06 | Letto 3622 volte   Clicca per ascolare il testo Tapanelli: "Caccamo caput mundi". U.S.R. è polemica sull'ufficio del terremoto. Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, o meglio: popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori.  È la parte rimasta più famosa di un discorso che Benito Mussolini  pronunciò il 2 ottobre 1935 contro la condanna all’Italia, da parte delle Nazioni Unite, per l’aggressione all’Abissinia. Questa stessa citazione campeggia sulle quattro facciate del Palazzo della civiltà Italiana, uno splendido edificio che si trova a Roma nel quartiere dellEur. Non vogliamo neanche scomodare il grande navigatore genovese Cristoforo Colombo che da oltre 5 secoli scoprì lAmerica e vide che oltre quel lago cera qualcosa di immenso. Tutto questo preambolo serve per rilanciare la presa di posizione del consigliere comunale di Camerino Pietro Tapanelli. La scelta di Caccamo di Serrapetrona come sede degli uffici per la ricostruzione, voluti dalla Regione Marche e del presidente Ceriscioli, non è piaciuta. Di seguito il comunicato integrale:  Sembra che l’USR, ennesimo acronimo che sta per Ufficio Speciale per la Ricostruzione Post Sisma 2016, sarà dislocato a Caccamo è sarà pronto a giugno. D’altronde l’acqua dolce è sempre un ottimo surrogato della sorella salina, ormai sempre più inquinata dalle eiezioni dei bellissimi Chienti e Potenza, ed inoltre, alle porte dell’estate, contribuirà di sicuro alla serenità d’animo degli impiegati che dovranno gestire le innumerevoli pratiche della ricostruzione. Speriamo solo che qualche tecnico, confuso dalle enigmatiche ordinanze del commissario, non si getti dalla diga in un momento di disperazione giuridica. Quale miglior luogo la Regione avrebbe potuto individuare? Personalmente lo avevo anche suggerito, in tempi non sospetti, a Matteo Renzi. Qualche giorno prima della sua dipartita, politica, gli ho twittato l’idea. “@matteorenzi #caccamo #usr #ilgardadenoantri . La ricostruzione a Caccamo! What else?” Effettivamente avremmo potuto anche ingaggiare George Clooney per il lancio, visto che ormai Hollywood è di casa: da Leopardi a Dustin Hoffman, passando per l’ufficio ricostruzione. Sicuramente sarebbe stato più comunicativo della campagna finanziata dalla Regione per “una ricostruzione snella e veloce” (sic!). Non è mica uno scherzo; anzi, devo dire che qui il buon Ceriscioli ha fatto bingo. Chissà quanto gli saranno costati i due Village People che sono in bella mostra sulla brochure per i cittadini. Avranno fatto tutto un conto con Dustin Hoffman. Seriamente. Sembra una boutade, ma l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione sarà di base a Caccamo. Caccamo! Gli amici di Caccamo me li sono sicuramente giocati, ma penso che una minima dose di buon senso riuscirebbe a far riflettere sul fatto che il simbolo della ricostruzione, della crisi sismica più importante da ca. 300 anni a questa parte, non può stare a Caccamo, dove non c’è niente da ricostruire, oltre lo storico mercato della domenica. Tanto valeva lasciarlo a Macerata, sede istituzionale della Provincia. ( foto della diga del lago di Caccamo di Serrapetrona ) Le cronache riportano che la ricostruzione è la chiave per ricomporre un’economia e una popolazione che il sisma ha spezzato da un giorno all’altro e il totem di tutto questo percorso lo posizioniamo a Caccamo? Sarà il pesce d’aprile della Regione Marche. È l’unica spiegazione. Anzi no. Dicono, sempre dalla Regione, che la location individuata si trova vicino a due uscite della superstrada. Ah, ecco il vero motivo. Beh, ora sì che ragioniamo. Io già me lo vedo il traffico tentacolare e le migliaia di tecnici e funzionari che sfrecceranno a 220 km/h sulla mare-monti, tra paraboliche rampe di accesso e di uscita, con performance degne della corsa più pazza del mondo. Magari Camerino sarebbe stata la location ideale. A cavallo tra le vallate più danneggiate: 120 impiegati e tutti i tecnici avrebbero potuto dare anche un deciso aiuto alla ripresa economica delle attività commerciali messe in ginocchio dal sisma. Raggiungibile con 20-25 minuti da San Severino Marche, da Tolentino, anche queste gravemente provate, da Caldarola, Visso, Ussita, Muccia e le altre realtà vicine, queste praticamente annientate. Magari all’Unione Montana? No, meglio no. Poi va a finire che l’Unione Montana della Marca di Camerino diventa utile e con un senso. Per carità, non è il momento di scelte assennate. Pensandoci bene a Camerino non si può. C’è una uscita sola della superstrada; mica ce ne sono due come a Caccamo. Con una sola sarà sicuramente ingestibile il traffico convulso che l’ufficio ricostruzione genererà. A seguito di più attenta riflessione, forse è meglio spostarlo direttamente ad Ancona. Lì c’è anche il porto, la stazione e l’aeroporto, oltre due uscite dell’autostrada e la superstrada. Con tutto quel ben di Dio, uno potrebbe addirittura scegliere con quale mezzo di trasporto raggiungere il futuro fulcro amministrativo della ricostruzione. Vuoi vedere che i buontemponi della Regione pensano che l’entroterra non è dotato di strade carrabili. Confessiamo! Non abbiamo neanche i computer. Lavoriamo ancora a macchina. Poi, anche se fossimo dotati delle diavolerie di Bill Gates e di Steve Jobs, non sapremmo come farle funzionare, visto che l’energia elettrica ancora non è arrivata nelle case dell’entroterra, quelle poche non cancellate dal terremoto. Ma non c’è un modo per scambiare l’esito del ricorso al Tar che ha spazzato via alcuni dirigenti chiave della Regione, con uno gemello che azzeri la Giunta regionale? Non si può? Sicuri? Allora, via! Vada per Caccamo. Così i posteri se lo ricorderanno per il mercato domenicale e per l’USR. Caccamo caput mundi.

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, o meglio: popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori

È la parte rimasta più famosa di un discorso che Benito Mussolini  pronunciò il 2 ottobre 1935 contro la condanna all’Italia, da parte delle Nazioni Unite, per l’aggressione all’Abissinia. Questa stessa citazione campeggia sulle quattro facciate del Palazzo della civiltà Italiana, uno splendido edificio che si trova a Roma nel quartiere dell'Eur.

Non vogliamo neanche scomodare il grande navigatore genovese Cristoforo Colombo che da oltre 5 secoli scoprì l'America e vide che oltre quel " lago " c'era qualcosa di immenso.

Tutto questo preambolo serve per rilanciare la presa di posizione del consigliere comunale di Camerino Pietro Tapanelli. La scelta di Caccamo di Serrapetrona come sede degli uffici per la ricostruzione, voluti dalla Regione Marche e del presidente Ceriscioli, non è piaciuta.

Di seguito il comunicato integrale: 

Sembra che l’USR, ennesimo acronimo che sta per Ufficio Speciale per la Ricostruzione Post Sisma 2016, sarà dislocato a Caccamo è sarà pronto a giugno. D’altronde l’acqua dolce è sempre un ottimo surrogato della sorella salina, ormai sempre più inquinata dalle eiezioni dei bellissimi Chienti e Potenza, ed inoltre, alle porte dell’estate, contribuirà di sicuro alla serenità d’animo degli impiegati che dovranno gestire le innumerevoli pratiche della ricostruzione.

Speriamo solo che qualche tecnico, confuso dalle enigmatiche ordinanze del commissario, non si getti dalla diga in un momento di disperazione giuridica. Quale miglior luogo la Regione avrebbe potuto individuare? Personalmente lo avevo anche suggerito, in tempi non sospetti, a Matteo Renzi.

Qualche giorno prima della sua dipartita, politica, gli ho twittato l’idea. “@matteorenzi #caccamo #usr #ilgardadenoantri . La ricostruzione a Caccamo! What else?” Effettivamente avremmo potuto anche ingaggiare George Clooney per il lancio, visto che ormai Hollywood è di casa: da Leopardi a Dustin Hoffman, passando per l’ufficio ricostruzione. Sicuramente sarebbe stato più comunicativo della campagna finanziata dalla Regione per “una ricostruzione snella e veloce” (sic!). Non è mica uno scherzo; anzi, devo dire che qui il buon Ceriscioli ha fatto bingo. Chissà quanto gli saranno costati i due Village People che sono in bella mostra sulla brochure per i cittadini. Avranno fatto tutto un conto con Dustin Hoffman.

Seriamente. Sembra una boutade, ma l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione sarà di base a Caccamo. Caccamo! Gli amici di Caccamo me li sono sicuramente giocati, ma penso che una minima dose di buon senso riuscirebbe a far riflettere sul fatto che il simbolo della ricostruzione, della crisi sismica più importante da ca. 300 anni a questa parte, non può stare a Caccamo, dove non c’è niente da ricostruire, oltre lo storico mercato della domenica. Tanto valeva lasciarlo a Macerata, sede istituzionale della Provincia.

( foto della diga del lago di Caccamo di Serrapetrona )

lago caccamo diga piccola

Le cronache riportano che la ricostruzione è la chiave per ricomporre un’economia e una popolazione che il sisma ha spezzato da un giorno all’altro e il totem di tutto questo percorso lo posizioniamo a Caccamo? Sarà il pesce d’aprile della Regione Marche. È l’unica spiegazione. Anzi no. Dicono, sempre dalla Regione, che la location individuata si trova vicino a due uscite della superstrada. Ah, ecco il vero motivo. Beh, ora sì che ragioniamo. Io già me lo vedo il traffico tentacolare e le migliaia di tecnici e funzionari che sfrecceranno a 220 km/h sulla mare-monti, tra paraboliche rampe di accesso e di uscita, con performance degne della corsa più pazza del mondo.

Magari Camerino sarebbe stata la location ideale. A cavallo tra le vallate più danneggiate: 120 impiegati e tutti i tecnici avrebbero potuto dare anche un deciso aiuto alla ripresa economica delle attività commerciali messe in ginocchio dal sisma.

Raggiungibile con 20-25 minuti da San Severino Marche, da Tolentino, anche queste gravemente provate, da Caldarola, Visso, Ussita, Muccia e le altre realtà vicine, queste praticamente annientate. Magari all’Unione Montana? No, meglio no. Poi va a finire che l’Unione Montana della Marca di Camerino diventa utile e con un senso.

Per carità, non è il momento di scelte assennate. Pensandoci bene a Camerino non si può. C’è una uscita sola della superstrada; mica ce ne sono due come a Caccamo. Con una sola sarà sicuramente ingestibile il traffico convulso che l’ufficio ricostruzione genererà. A seguito di più attenta riflessione, forse è meglio spostarlo direttamente ad Ancona. Lì c’è anche il porto, la stazione e l’aeroporto, oltre due uscite dell’autostrada e la superstrada. Con tutto quel ben di Dio, uno potrebbe addirittura scegliere con quale mezzo di trasporto raggiungere il futuro fulcro amministrativo della ricostruzione.

Vuoi vedere che i buontemponi della Regione pensano che l’entroterra non è dotato di strade carrabili. Confessiamo! Non abbiamo neanche i computer. Lavoriamo ancora a macchina. Poi, anche se fossimo dotati delle diavolerie di Bill Gates e di Steve Jobs, non sapremmo come farle funzionare, visto che l’energia elettrica ancora non è arrivata nelle case dell’entroterra, quelle poche non cancellate dal terremoto. Ma non c’è un modo per scambiare l’esito del ricorso al Tar che ha spazzato via alcuni dirigenti chiave della Regione, con uno gemello che azzeri la Giunta regionale? Non si può? Sicuri? Allora, via! Vada per Caccamo. Così i posteri se lo ricorderanno per il mercato domenicale e per l’USR.

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