Il Corpo Forestale dello Stato di Fabriano ha provveduto al sequestro di un manufatto di accumulo di acque provenienti dalle attività di scavo del cantiere dell’Asse viario Umbria - Marche del Progetto Quadrilatero, in località Cancelli di Fabriano. Le acque di lavorazione confluivano in un bacino di decantazione artificiale, dal quale invece di essere convogliate nell’impianto di depurazione, traboccavano e si riversavano nel torrente Giano, di importante rilievo ambientale, rendendolo completamente bianco. Per verificare le caratteristiche fisico – chimiche delle acque sversate, è stata inoltre richiesta la collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Ancona, che provvederà ad effettuare le analisi delle acque campionate.

I forestali hanno comunque consentito l’uso dell’impianto sequestrato alla ditta, per non bloccare il lavori, intimando comunque alla stessa di procedere secondo quanto previsto dalle prescrizioni tecniche di progetto, al fine di evitare gravi danni all’ambiente.

Le indagini hanno portato alla denuncia di cinque persone, tra cui il direttore dei lavori e il responsabile del cantiere, in concorso con altre tre figure dirigenziali della Ditta esecutrice, per i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, deturpamento di bellezze naturali, immissione di rifiuti liquidi in acque pubbliche, getto pericoloso di cose, alterazione dello stato dei luoghi in zone tutelate da vincolo paesaggistico, reati che prevedono pene fino a tre anni di reclusione.

prelievo acque inquinate

 

inquinamento Giano

 

inquinamento Giano 1

Saranno portate a termine dall’Anas tutte le attività precedentemente perviste a carico di Quadrilatero che prevedono il completamento delle due arterie principali, Foligno - Civitanova Marche (SS77) e Perugia - Ancona (SS76 e SS318),

oltre alla Pedemontana delle Marche tratto Fabriano-Muccia/Sfercia e gli altri allacci e intervallive (innesto della Foligno-Civitanova-SS77 con la Statale 16 e alle intervallive Tolentino-San Severino e Macerata),

tutti interventi idonei ad assicurare il raccordo con i poli industriali esistenti e, più in generale, a migliorare e incrementare l’accessibilità alle aree interne delle regioni interessate.

È questo l’esito di un incontro che si è svolto a Roma tra il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il presidente dell’Anas Armani e il presidente della società Quadrilatero Perosino,

per valutare il progetto di fusione per incorporazione di Quadrilatero in Anas.

Il percorso è stato dunque tracciato e a breve sarà firmato un protocollo di intesa per monitorare gli interventi che saranno proseguiti da Anas,

al fine di consentire che tutte le attività siano definitivamente concluse.

 

 superstrada

 

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Un territorio che non interessa a nessuno

"Mentre a Roma (ed anche ad Ancona) si dicute, Sagunto viene conquistata". Ancora una volta prendiamo in prestito la massima delle storie di Tito Livio per riflettere su quanto accade nei territori dell'entroterra maceratese. Lo spunto da un fatto di cronaca accaduto a Pieve Torina (ma sarebbe potuto capitare in qualunque altro paese) dove una giovane donna colta da infarto acuto al miocardio non ha trovato posto negli ospedali di Macerata e Ancona, ma neppure in quelli di Ascoli e Pesaro (unici presidi in cui è presente il reparto di emodinamica, necessario per curare la patologia) ed è stata salvata grazie alla disponibilità dell'ospedale di Foligno. Tutto è bene quel che finisce bene si dirà, ma l'episodio impone alcune necessarie considerazioni. Anzitutto la costatazione, ormai arcinota, che i continui tagli alla sanità, in nome di un non sempre correttamente identificato risparmio, causano enormi disagi alla popolazione che vive nelle zone montane fino a mettere seriamente a rischio i beni più preziosi della vita e della salute, diritti tra l'altro costituzionalmente tutelati. In secondo luogo il fatto che ormai da tali zone diventa sempre più semplice usufruire dei servizi e delle strutture presenti nella vicina Umbria, pur continuando a pagare tasse alla regione Marche. Ma qui si apre un altro problema. L'Umbria sarebbe davvero vicina se fossero stati completati i lavori della superstrada 77 Valdichienti, opera che vide la luce circa 35 anni fa e il cui termine viene continuamente rinviato per motivi che risultano ai più sconosciuti. E allora, nella speranza che non abbia mai a "scapparci il morto", non ci resta che tornare alla frase iniziale. Quando termineranno le discussioni e si opererà realmente nell'interesse dei cittadini, anche coloro che vivono in zone apparentemente svantaggiate, povere di voti, ma in realtà ricche di risorse?   

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