Bambini e genitori impegnati nella piantumazione di nuovi alberi nella zona del parco fluviale degli impianti sportivi di Castelraimondo. Una bella mattinata di sole ha riscaldato le decine di persone presenti per l’iniziativa di messa a dimora di una pianta per ogni bambino nato nel comune negli anni 2020 e 2021.

Ben 48 le piante autoctone che sono andate ad arricchire la flora della zona, con la piantumazione effettuata proprio dai tanti ed entusiasti bambini delle classi prime, seconde e terze delle scuole elementari e i più piccoli della materna Manfredi Gravina, presenti per l’evento organizzato dall’associazione “L’umana dimora” in collaborazione con il comune di Castelraimondo.

piantumazione

Oltre agli alunni e ad alcune famiglie dei bambini nati nelle ultime due annate, presenti anche il sindaco Patrizio Leonelli, il vice Roberto Pupilli, gli assessori responsabili del progetto Edoardo Bisbocci ed Ilenia Cittadini, l’assessore Elisabetta Torregiani, il presidente dell’associazione “L’umana dimora” Primo Mancini, i carabinieri e i volontari della Protezione Civile.

L’iniziativa era stata accolta e promossa anche dal compianto dirigente scolastico Maurizio Cavallaro, al quale i presenti hanno dedicato un sentito applauso in suo ricordo. Un omaggio che ha reso la mattinata ancor più emozionante e sentita.

"Iniziative come questa riempiono di gioia l'amministrazione e la cittadinanza – spiega l’assessore all’ambiente Bisbocci - vedere tutti questi bambini in mezzo al nostro bellissimo verde è stato emozionante. È importante per tutti noi sensibilizzare le nuove generazioni verso il rispetto del verde. 48 piante sono un piccolo, ma significativo, gesto. Spero che un giorno questi bambini torneranno davanti ai loro alberi con un po' di emozione».

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Una pasquetta nel segno della musica, quella organizzata dall’Associazione Adesso Musica di Camerino. Prove, esibizioni, attività ludiche e il concerto finale hanno coinvolto le tante persone che hanno aderito all’iniziativa. La giornata, patrocinata dal Comune di Camerino, dall’Università camerte e dalla Andrea Bocelli Foundation, ha rappresentato un momento di festa per allievi, componenti della banda, genitori e amici che si sono ritrovati a condividere la passione per la musica. Attimi di commozione nel ricordo di Maurizio Cavallaro, amico, allievo e sostenitore dell’Associazione. A celebrarne la memoria l’esibizione di un giovane allievo di corno, Damiano Senesi. 

Nel pomeriggio, all’esterno dell’Accademia, con il profilo della città camerte sullo sfondo, l’improvvisata “orchestra di Pasquetta” coinvolto allievi, docenti e componenti della banda/orchestra Città di Camerino, diretta dal maestro Vincenzo Correnti. Un concerto dall’avvio semplice, con la partecipazione di tutto il gruppo, per poi passare all’esecuzione di pezzi importanti del repertorio della banda/orchestra (tributo agli Abba e a Santana, Volare, il Concerto a colori e Cin ci là). A presentare la giornata Donatella Pazzelli. Soddisfazione per il risultato dell’iniziativa da parte del presidente Gilberto Spurio e da tutto lo staff di Adesso Musica: il pensiero è già rivolto all’edizione del prossimo anno.

l.c.
Un volo di palloncini colorati, la canzone del suo gruppo musicale preferito, le note allegre della Banda città di Camerino. Così, in una mattinata di sole, un intero territorio ha salutato per l'ultima volta il prof. Maurizio Cavallaro, "maestro di vita" la cui umanità ha lasciato un segno indelebile in chiunque abbia incontrato.
“Non un addio ma un arrivederci ad un padre, un musicista, un ballerino ma soprattutto un amico” la frase che campeggiava sullo striscione davanti al colonnato della basilica di San Venanzio. Una frase che più di ogni altra sintetizza i tratti della personalità eclettica, e per certi versi unica, di Maurizio Cavallaro, uomo generoso e gioioso, dalle tante passioni coltivate che, ovunque si siano posate, hanno seminato bellezza. Unita al dolore dei familiari, una folla immensa ha voluto partecipare alle esequie, officiate a Camerino dall’arcivescovo Francesco Massara e concelebrate dai sacerdoti della città.

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Una testimonianza di grande affetto, che nei ricordi e nella vicinanza alla famiglia, ha unito ogni fascia d’età: dai bambini delle scuole ai tanti componenti le diverse associazioni che hanno visto il più grande amico della città, sempre attivo presente e disponibile, dalle autorità comunali a quelle provinciali, alla folta rappresentanza delle istituzioni scolastiche con le quali, nel lungo tempo di dirigenza di più istituti  dell’entroterra, il prof. Maurizio Cavallaro ha stretto rapporti.

un momento della cerimonia funebre

Carica di emozione, l’omelia di saluto pronunciata da Mons. Massara: ”Maurizio era una persona mite nel cuore. Una mitezza che manifestava nelle sue relazioni personali, nel mondo della scuola, nella società civile, nei contatti col mondo ecclesiale. Una mitezza fatta di bontà- ha ricordato Massara-,  Maurizio era la bontà personificata e con il suo sorriso, con la sua musica e col suo modo di essere, sapeva manifestarla con grande amore. Non ho mai sentito da parte sua una parola che non fosse positiva. E questo accadeva anche a scuola, nelle sue relazioni con gli alunni con i quali è sempre riuscito a creare empatia. Un uomo misericordioso, un puro di cuore, un operatore di pace. Col suo modo di fare, semplice e nel contempo geniale, ha saputo essere presente in tutte le situazioni: la sua perdita è per Camerino e per un intero territorio.
Credo che adesso dal cielo si stia chiedendo il perché di tanta gente qui riunita, ma sono sicuro che starà già dirigendo il coro degli angeli. Nel cuore di Maurizio, la musica è sempre stato l’elemento capace di innalzare di fronte alle cose umane; la scorsa domenica era qui a suonare e oggi è come se fosse sempre presente: è ritornato da quel Dio che ha sempre rispettato. Col suo modo di essere, con la sua forte testimonianza, Maurizio è sempre stato presente; così negli scout, nella rievocazione storica della Corsa alla Spada, nelle tante manifestazioni cittadine di ogni genere. Io debbo ringraziarlo per la sua umanità  e - ha concluso  - ,credo che lascerà un segno nel cuore di ognuno di noi. E se vogliamo fare veramente una bella memoria di Maurizio, penso che anche noi dobbiamo sforzarci di praticare quello che lui ha vissuto nella sua vita: la bontà, la mitezza, la pace, l'accoglienza, così come questo suo modo bello di riuscire a coinvolgere il prossimo anche con la musica. Maurizio noi ti ringraziamo. Se tanta gente oggi è qu,i è perché ti ha incontrato nella vita. E quando noi incontriamo delle persone così positive, non possiamo rimanere come eravamo. Dobbiamo anche noi cercare di cambiare, imitare le cose belle che persone positive e belle come Maurizio ci hanno insegnato».
Significativi i ricordi e le testimonianze di saluto ad un grande amico che si sono succeduti prima dell'ultima benedizione e che hanno visto prendere la parola  una rappresentante dei Centri di riabilitazione Santo Stefano di Camerino e Matelica, l'attuale dirigente dell'Istituto Comprensivo Betti di Camerino e amico d'infanzia Francesco Rosati, la vice preside del Betti Iole Alma. Sono seguiti gli interventi di Paola, legata da amicizia quarantennale a Maurizio e alla sua famiglia, di Stefano Belardinelli, presidente del Cus Camerino, della rappresentante dell'Istituto Comprensivo Strampelli di Castelraimondo, alla cui direzione Cavallaro era subentrato proprio nell'attuale anno scolastico. Parole toccanti sono state pronunciate anche dall'ex parroco di Santa Maria in via don Mariano Ascenzo Blanchi. 
Sentito, autentico e sincero il commiato, come le tante coinvolgenti occasioni che Maurizio ha saputo offrire. 

C.C.

Servizio di approfondimento nel prossimo numero di Appennino Camerte

Murizio fuori da chiesa

Maurizio striscione

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Dolore e sgomento ha suscitato a Camerino, sua città di origine, Castelraimondo e in tutto l'entroterra l'improvvisa scomparsa a soli 58 anni di Maurizio Cavallaro, attualmente dirigente scolastico dell'Istituto Strampelli di Castelraimondo.

Un malore improvviso lo ha colto nella notte tra lunedì e martedì, a seguito del quale era stato ricoverato all'ospedale regionale di Torrette dove i medici lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico nel tentativo di salvargli la vita e dove, purtroppo, è deceduto.

Persona molto conosciuta e stimata non solo nel mondo della scuola, dove ha operato prima come insegnante e poi come preside, ma anche nel mondo degli scout e del volontariato cattolico, e grande appassionato di musica Maurizio Cavallaro lascia la moglie Maria Laura Moreni, i figli Alessandro, Maria e Michele, i fratelli Alberto, Mario, Marcello, Gabriella.

Come dirigente scolastico ha diretto gli istituti Lucatelli di Tolentino, Antinori a Camerino, il circolo didattico di Matelica, l'istituto Betti sempre a Camerino e attualmente l'Istituto comprensivo Strampelli di Castelraimondo, città nella quale si era trasferito dopo il terremoto.

Un tragico destino lo ha strappato all'affetto dei suoi cari e ad un territorio da lui amato e che ora ne piange la scomparsa.

I funerali si terrannio venerdì 15 aprile alle ore 11.30 nella basilica di San Venanzio. Questo giovedì pomeriggio, dalle ore 15.00, verrà allestita la camera ardente nella chiesa di comunità di Vallicelle.

La redazione de L'Appennino camerte - RadioC1 inblu, con la quale ha spesso collaborato, si stringe al dolore della sua famiglia.

il dirigente Maurizio Cavallaro

Maurizio Cavallaro con Francesco Rosati
Maurizio Cavallaro con Francesco Rosati






Consegnata questa mattina alla ditta che eseguirà i lavori, l’area dove sorgerà la nuova scuola Ugo Betti di Camerino.

“La realizzazione di questa scuola – dice il sindaco Sandro Sbrogia -  avrebbe dovuto essere una priorità per la città, sin da subito. Noi abbiamo fatto l’impossibile perché si arrivasse finalmente alla sua costruzione. Siamo arrivati alla consegna delle aree, da parte della struttura commissariale all’impresa che eseguirà i lavori, e credo che sia un passo fondamentale affinchè poi si passi alla consegna vera e propria del cantiere che dovrebbe avvenire tra qualche settimana.

Un passo che arriva al termine di un lungo e impegnativo lavoro, iniziato due anni e mezzo fa, ma sono questi risultati che ci devono spingere a continuare il percorso che abbiamo iniziato.

Abbiamo preferito dare risposte con i fatti piuttosto che con le chiacchiere”.

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Sottolinea l’importanza dei tempi anche il dirigente Francesco Rosati: “Quello di stamattina è un passo fondamentale. Ora cominciamo a contare quanti giorni mancano per vedere la scuola finita. Questo passaggio – ricorda - doveva avvenire quattro anni fa”.

Poi la sua visione sul futuro della scuola Betti e degli istituti superiori: “L’istituto è articolato su più plessi – precisa - e costruire la nuova scuola è la condizione per poter anche programmare una offerta formativa futura di alto livello. Logisticamente è collocata vicino al polo scolastico dove ci sono già l’Antinori e i Licei, in una zona dove Unicam ha insediato tutti gli istituti di natura scientifica. Sembra scontato dire che si può fare scuola anche in un campo: la scuola è fatta certamente di relazioni, ma quella moderna ha bisogno di tanti spazi per superare il concetto di classe, mescolare gli studenti e permettere loro di fare più esperienze possibile”.

Nei giorni scorsi, tra l’altro, è partito anche il cantiere per il nuovo auditorium del polo scolastico: “Il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, ci tiene molto alla struttura e al completamento del polo – prosegue Rosati - . Suo è stato il merito, nel 2013, della riapertura della scuola, seppur parziale. Ha dato grande ossigeno alle due scuole e per agosto 2022 Camerino avrà l’auditorium che sarà, non solo a servizio delle due scuole superiori, ma anche della città. Aspettiamo anche la nuova palestra – aggiunge - costruita sopra quella attuale. È un bel sistema integrato che permetterà a Camerino di crescere, come avvenuto per le iscrizioni degli studenti ai licei che sono aumentate in questi anni”.

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E proprio per l’impegno che il dirigente Francesco Rosati (ex dirigente dei licei, oggi a capo dell’istituto Betti e reggente dell’Antinori,  ndr) e il dirigente Maurizio Cavallaro (ex dirigente dell’istituto Betti, oggi a capo dello Strampelli di Castelraimono, ndr) hanno profuso e continuano a portare avanti per la città ducale, questa mattina è stata anche l’occasione, da parte dell’amministrazione, di consegnare loro un riconoscimento.

“Da qualche settimana – dice il sindaco Sborgia - volevamo ringraziarli per tutto l’impegno profuso nell’esercizio del loro ministero a guida degli istituti cittadini. Sono persone impagabili: che amano il lavoro che fanno, che dedicano ogni minuto della loro vita alla formazione dei ragazzi. Essendo entrambi nostri concittadini, tutta la città deve essere fiera di averli avuti come presidi. Rosati rimarrà alla guida del Betti, Cavallaro è andato a dirigere lo Strampelli di Castelraimondo ma comunque non lo perderemo. Volevamo quindi testimoniare la nostra gratitudine con un piccolo gesto ed abbiamo pensato fosse giusto farlo proprio oggi, in un momento in cui si fa un passo importante per un progetto che tutti davano per perso. Perché se siamo arrivati fin qui – conclude - è anche grazie al loro stimolo, sostegno e presenza”.

GS
Si avvicina a rapidi passi l'inizio del nuovo anno scolastico e ancora solo il 36,2% della popolazione scolastica marchigiana dai 12 anni in su risulta completamente immunizzato contro il 33,5 della scorsa settimana, percentuale che sale al 61,5% se si considerano però i giovani under 19 che hanno ricevuto almeno la prima dose di siero. A due settimane dall’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, la situazione più problematica appare quella della fascia di età dei 12-15enni, immunizzati solo per il 21,2%, mentre più positivo è il dato dei 16-19enni (51,3%). 

Al di là dei problemi legati all'andamento dell'epidemia e della campagna vaccinale nel territorio del cratere la scuola è alle prese anche con i problemi relativi allo spopolamento e, di conseguenza, alla difficoltà di mantenere i cosiddetti "numeri" nella formazione delle classi.

"E' assolutamente necessaria un'attenzione particolare dei livelli decisionali - il parere del dirigente scolastico Maurizio Cavallaro, chiamato a dirigere come titolare l'Istituto "Strampelli" di Castelraimondo e quale reggente l'Istituto "Paoletti" di Pieve Torina - Pur tra molte difficoltà nelle nostre scuole siamo riusciti a mantenere buoni livelli di apprendimento, per cui dovremo cercare di integrare le risorse del territorio con le poche disponibilità economiche della scuola".

Parla anche della necessità di apertura reciproca tra scuola e territorio per una stabilizzazione anche dell'organico il preside Cavallaro, a parere del quale occorre puntare su progetti assolutamente innovativi. "Sotto questo profilo - prosegue - il nostro territorio è avvantaggiato per puntare su progetti in materia ambientale grazie alla presenza del Parco, in materia storica grazie alla ricchezza di monumenti che possono diventare veri e propri libri a cielo aperto. Su questo bisogna lavorare in piena sinergia tra amministrazioni comunali, dirigenti scolastici, insegnanti, genitori per ritrovare un forte spirito di collaborazione fra tutti a vantaggio della scuola e del territorio".

f.u.
Con Decreto del 26 agosto a firma del direttore generale Marco Ugo Filisetti l’Ufficio Scolastico Regionale ha assegnato le reggenze ai dirigenti scolastici nelle sedi degli istituti cosiddetti sottodimensionati. Conferme per i presidi Francesco Rosati all’Istituto “Antinori” di Camerino e Maurizio Cavallaro all’Istituto “Paoletti” di Pieve Torina.

Soddisfazione per la scelta dell’Ufficio Scolastico viene espressa dal Sindacato SNALS Confsal per bocca del rappresentante sindacale Ermanno Pieroni. “La scelta operata dal direttore generale recepisce le istanze di continuità nella reggenza dei due istituti scolastici – le parole del segretario regionale della Confsal Pieroni – riassegnando la reggenza ai due dirigenti che l’hanno avuto fino ad oggi. Un segnale importante perché la continuità negli incarichi dirigenziali nella scuola è fondamentale per mantenere e progettare il futuro su un territorio martoriato da diverse eventi”.

(nella foto Ermanno Pieroni, segretario regionale Confsal e Snals Università, Ugo Barbi, segretario provinciale Snals, Paola Martano, segretaria regionale Snals)

snals

f.u.
La lettera inviata dagli alunni della classe quarta della scuola primaria Salvo D'Acquisto di Camerino dovrebbe strappare un sorriso, ma si porta dietro una riflessione importante sulla pandemia, sulla scuola e sui bambini.
Gli studenti parlano, infatti, di una gita, un viaggio d'istruzione al museo egizio di Torino. Ma solo la fantasia e la fiducia nel futuro dei più piccoli possono evidenziare come sia possibile trarre il lato positivo da ogni cosa.

La primavera è sempre stata la stagione delle gite, quella dell'emozione nel preparare l'occorrente per la partenza, la scelta dei posti sul pullman e la voglia di sentirsi "adulti" data da quel viaggio fatto solo con amici ed insegnanti.

Sono esperienze che, per chi ha avuto l'occasione di farle, resteranno indelebili, mentre per gli studenti di oggi cambiano forma. Noi adulti potremmo dire che sono semplicemente un punto in più da aggiungere alla lista delle cose che i bambini di oggi sono costretti a perdere, ma sono i più piccoli ad insegnarci che non è così: ci aprono gli occhi su un futuro che forse tornerà ad essere come prima, perchè loro credono che sarà così, e ci dimostrano che, nella spensieratezza dei loro 10 anni, può essere bello anche un viaggio immaginario.

Di seguito la lettera per imparare a sognare come loro:


Non ci crederete mai, ma oggi siamo andati a Torino! Sì, proprio a Torino! Al Museo Egizio! Una gita in questo periodo non è da tutti! Grazie al nostro dirigente scolastico, dott. Maurizio Cavallaro, insieme alle nostre insegnanti della classe quarta della scuola primaria Salvo D'Acquisto di Camerino dalle nostre posizioni da casa siamo arrivati a Torino in un baleno! Ognuno di noi aveva la sua “valigia dell'indispensabile” con dentro oggetti necessari. C'è chi si è portato un gatto! Sotto la guida di un egittologo, Stefania, abbiamo esaminato alcune mummie rappresentative di epoche storiche differenti e scoperto le relative tecniche di conservazione del corpo. Su una linea del tempo creata per l'incontro abbiamo capito l’evoluzione dell’architettura della tomba egizia. Grande spazio ha avuto il significato dei culti, dei rituali e dei corredi funerari. Conoscete la posizione dell'Egizio? Posizione eretta con i piedi rivolti verso destra, braccio destro piegato come una elle stampata maiuscola con il palmo della mano rivolto verso l'alto e il braccio sinistro in pozione opposta, testa rivolta verso destra come nei geroglifici. Abbiamo ballato per due volte su una musica che la maestra ha detto di chiamarsi “Walk like an Egyptian”! Fantastico!  Sapete che il direttore del museo, dott. Cristian Creco, ci ha dato il benvenuto salutandoci con la frase “IU EM HETEP”, cioè “Benvenuti in pace”. Ognuno di noi ha voluto dire ciò che ha provato!

Livia dice: -  In questo difficile momento ci ha dato la possibilità di visitare il museo e di mettere un po’ in pratica la storia che stiamo studiando. È stata un’esperienza unica e davvero interessante. Grazie.

Emanuel e Francesco: - Bellissima gita virtuale. Ci è piaciuto tutto! Soprattutto la mummia predinastica!!

Melissa: - Questa visita virtuale è  stata molto bella ed emozionante!

Leonardo: - Senza muoverci dalle nostre case, abbiamo fatto una gita bellissima.
Alessandro - Anche con questa pandemia le nostre maestre sono riuscite, come sempre, a darci un' opportunità unica.

Elena: - Bella esperienza che abbiamo vissuto questa mattina al museo egizio.

Tommaso: - Mi sono divertito molto durante la visita guidata al museo egizio di Torino, è stato come essere lì. Le domande dell'egittologa Stefania sono state molto interessanti e divertenti. Grazie per averci fatto partecipare a questo tour virtuale.

Khady: - Io rivivrei questa storia, mi sono divertita tanto perché ci ha fatto scoprire cose nuove. Io non ho mai visto un corpo di una mummia e  grazie a Stefania ho scoperto questa cosa, grazie mille .

Giuseppe: - Bellissima gita, soprattutto in questo momento. Le mummie sono state spettacolari e spaventose.

Giacomo: - Mi ha affascinato la visita virtuale al museo egizio di Torino, è stata un’esperienza bellissima che ha allietato la mia giornata e poi la maestra Stefania è stata davvero simpatica.

David  -Mi è piaciuta molto la visita al museo egizio di Torino. Stefania è stata molto brava.

Leandro: -Questa gita virtuale è stata molto bella, grazie anche a Stefania che ci ha spiegato molte cose interessanti.

Elena: - Questa gita è stata molto emozionante, sembrava di essere lì. Grazie per averci fatto vivere questa bellissima esperienza.

Camilla. - Grazie per questa gita al museo. La cosa che mi è piaciuta di più è stata la mummia dove abbiamo visto lo scheletro interno: per me è stato come se fossi lì al museo. Grazie mille!

Cristian: - Che bella avventura!

Siamo pronti a partire di nuovo.



Giulia Sancricca
Bisognerà attendere questo pomeriggio, con l'ultima convocazione delle classi di sostegno, per dare una risposta alla mamma di Pieve Torina che ieri pomeriggio ha organizzato un sit in per denunciare la mancanza dell'insegnante di sostegno per suo figlio, alunno della scuola secondario di secondo grado.
"Le cattedre del sostegno dell'Istituto comprensivo sono due - spiega il dirigente Maurizio Cavallaro - e ad una prima tornata di nomine non sono state scelte. Bisognava aspettare che fossero finite le chiamate per tutte le classi di concorso e che fossero incrociate le graduatorie per farne una unica. Da questo pomeriggio c'è la convocazione per ulteriori classi di sostegno e sapremo dare maggiori risposte. Qualora le cattedre non venissero scelte scattano le graduatorie di Istituto.
La scuola - precisa - aveva messo a disposizione, tramite un progetto, alcune ore di una insegnate qualificata come supporto all'attività didattica. I ragazzi comunque sono sempre venuti tutti a scuola, sono stati presi in carico dagli insegnanti delle classi comuni, come prevede la legge qualora mancasse l'insegnante di sostegno.
Quest'anno c'è stato uno slittamento con le nuove graduatorie, mancano alti insegnamenti, ma ci siamo organizzati".


GS
Prosegue la scia di luce e speranza cominciata domenica scorsa con la riapertura di San Venanzio.
Questa mattina sono stati i bambini, coloro che quando il sisma ha tolto molto a queste terre erano così piccoli da non poter ricordare come fossero i luoghi simbolo, a rientrare nella basilica di Camerino.
Alla santa messa fortemente voluta dall’arcivescovo Francesco Massara che l’ha celebrata, erano presenti gli studenti e gli insegnanti dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, con i distaccamenti di Fiastra e Serravalle di Chienti

“ Offriamo i canti che abbiamo preparato – dice il dirigente Maurizio Cavallaro - . Siamo molto uniti e si lavora per il bene di questa gioventù. Qualcuno delle scuole medie dice che si ricorda della chiesa prima del sisma: è importante tirare fuori la memoria. Io coniato l’acronimo di CAS con Custodire il passato, Abitare il presente e Sognare il futuro. Questo deve essere lo spirito che ci muove per andare avanti”.

Il dirigente Cavallaro al piano
Il dirigente Cavallaro al piano

Uno spirito che i bambini vivono in prima persona, come Cesare, che durante la funzione si è avvicinato all’arcivescovo per esprimere il suo pensiero: “Cesare ci ha invitato a pensare – ha detto Massara - , che davvero ognuno possa pensare alle cose belle della vita. L’invito, agli insegnati che passano tante ore con loro, è quello di seguirli e aiutarli a diventare uomini e donne con i veri valori della vita”.

“ Abbiamo un compito enorme – dice la maestra Lorella - , sarebbe importante che anche la famiglia fosse da supporto al nostro grande lavoro. Ce la mettiamo tutta perché i nostri alunni sono la cosa più bella che abbiamo”.

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la maestra Lorella

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Grande lo stupore negli occhi dei bambini nel vedere la basilica; stupore che ha acceso il cuore del parroco don Marco Gentilucci: “Un momento bellissimo – ha detto - perché ci fa sentire una comunità viva. Quando ci dicono che le nostre comunità non hanno più giovani, non è vero, bisogna trovare il modo che questi giovani possano vivere l’esperienza cristiana. Un Natale che profuma di passato quello che ci apprestiamo a vivere: siamo ritornati in un luogo che parla della storia e della vita di tante persone. Sentiamo il bisogno di normalità, abbiamo sofferto per aver perso la semplicità di vita e penso che questa porta aperta dia tanta serenità a molti”.

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l'Assessore Stefano Sfascia con i ragazzi

Investire sul futuro di coloro che saranno i cittadini di domani è, dunque, il messaggio che è emerso anche dall’assessore Stefano Sfascia: “Un giorno di gioia per tanti motivi – ha spiegato -. Perché vediamo restituita alla città la chiesa più bella e significativa della nostra comunità. La gioia è anche nel vedere tanti bambini che rappresentano il futuro di questa città. Tutti ci dobbiamo impegnare affinchè possano restare dove sono nati ad esprimere le loro capacità e aspirazioni”.

GS

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l'alunno Cesare e l'arcivescovo Francesco

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