Si illumina di un messaggio altamente simbolico l'albero natalizio ideato da Lorella Pettinari, negoziante del Sottocorte village di Camerino.
Chiavi legate a tanti cuori rossi costituiranno le sue decorazioni, a rappresentare tutte le porte che migliaia di famiglie sono state costrette a chiudersi dietro, a causa dei danni prodotti dalle scosse del 2016.
Istintivo e istantaneo il disegno di questo progetto che ha toccato la sensibilità delle persone.
Ognuna con un proprio percorso da raccontare, tante sono le chiavi già uscite dai cassetti per fondersi insieme in questa unica forte emozione che potrà essere abbracciata anche da tutte le persone costrette ad abbandonare le mura domestiche per via delle recenti inondazioni o di altri terremoti, così come da quanti vogliano semplicemente esprimere vicinanza a queste situazioni di sofferenza.
Chiavi di volta hanno infatti rappresentato tutti coloro che a vario titolo, hanno portato aiuto, sollievo e affetto alle popolazioni colpite da eventi calamitosi. La loro presenza sul singolare albero camerte, renderà ancora più intenso il segnale che si vuol dare.
Nella convinzione della sua ideatrice «per riaprire le tante porte chiuse delle case e dei paesi, ci sarà bisogno dell’aiuto di tutte le popolazioni» quindi,  tante più luci simboliche potranno essere accese dall’albero che si fa messaggero di storie d’umanità, tanto più luminosa e forte sarà la luce della speranza.
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«Ho pensato a questo progetto particolare proprio perché, più delle tante tipologie di luci colorate o led che si vedono in giro per il mondo, desideravo che per tutti noi si potesse accendere soprattutto la speranza di fare ritorno a casa, di riavere un paese. Anche questa è una modalità per essere vicini e uniti – conclude la negoziante-. L’unione è in questo momento ciò di cui abbiamo più bisogno, per riuscire a non scomparire del tutto nella mente e soprattutto nel cuore delle persone. Solo insieme e con un grande cuore, la vita può andare avanti e tornare ad avere senso». 

Chi volesse partecipare a questa singolare idea natalizia potrà lasciare le sue chiavi direttamente al negozio “La stellina dei desideri” che si trova pochi metri più avanti dell’ufficio postale al Sottocorte village.
Le chiavi potranno anche essere spedite in busta chiusa a Pettinari Lorella, Sottocorte village, 62032 Camerino (MC).

Carla Campetella 

Nella foto sotto, l'albero provvisorio, in attesa di appendere le chiavi all'abete che sarà posizionato all'esterno 
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Antibiotico resistenza: sconfiggiamola insieme”. Questo il motto della Giornata europea degli antibiotici che a Camerino ha offerto un doppio appuntamento di sensibilizzazione nei confronti della popolazione, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza verso il corretto utilizzo dei farmaci anti-microbici contrastandone l’uso inappropriato e l’abuso.
“Preveniamo insieme la resistenza anit-microbica” il titolo della campagna promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità, quest’anno anche insieme alla Fao, all’Unep (Programma nazioni unite per l’ambiente) e alla Woah (Organizzazione mondiale per la salute animale).
All’iniziativa hanno aderito a Camerino l’ospedale Santa Maria della Pietà, le scuole di bio-scienze Veterinaria e di Scienze del farmaco e dei prodotti della salute di Unicam, col patrocinio del comune di Camerino e del comitato locale della Croce Rossa italiana.

Le postazioni informative sono state collocate nell’atrio dell’ospedale Santa Maria della Pietà e, nella mattinata di sabato 19 novembre, nell’area del Vallicenter. Nei due momenti d'incontro, rivolti alla cittadinanza, agli operatori del settore sanitario e alla comunità universitaria, è stato fornito materiale informativo e gli interessati hanno potuto rivolgere domande.

«Grazie anzitutto ai cittadini che si sono dimostrati interessati a questa nostra iniziativa presentandosi numerosi all’atrio dell’ospedale e nell’area del Vallicenter e a tutti coloro che ci hanno dato una mano nel portarla avanti» – ha affermato la promotrice dottoressa Anna Maria Schimizzi, primario dell’unità complessa di Medicina interna dell’ospedale di Camerino, nel salutare i rappresentanti dei vertici regionali, comunali e istituzionali intervenuti alla prima giornata.
Presenti per l’occasione anche i consiglieri regionali Renzo Marinelli in rappresentanza della maggioranza e, Romano Carancini, della minoranza PD e componente della commissione sanità.

«Tra le tante problematiche che assillano un direttore di ospedale è questo invece un bel momento ricco di soddisfazione- ha affermato nel portare il suo saluto il dottor Carlo Di Falco, direttore medico dell’Area Vasta 3-. Soddisfazione perché questa occasione ci dà la possibilità di dare una giusta visibilità, ben guadagnata dall’ospedale di Camerino e, in particolare, alla Unità complessa di Medicina diretta dalla dottoressa Anna Maria Schimizzi arrivata da poco ma che ha subito dimostrato capacità, vitalità, voglia e passione all’interno del suo lavoro. Un’attività che le sta riuscendo molto bene, proprio perché è aiutata e supportata da tutti i colleghi e dal resto del personale. La giornata europea sugli antibiotici- ha spiegato- pone l’accento su una problematica di estrema importanza e, anche preoccupante, visto che l’Italia è una delle nazioni dove la resistenza agli antibiotici è abbastanza diffusa e, oltretutto, riguarda aspetti di grande rilievo. Corriamo il rischio di non avere più delle armi per contrastare l’aggressione da parte dei germi patogeni. Ovviamente c’è bisogno della massima sensibilità legata anzitutto alla massima professionalità degli operatori sanitari che deve essere sempre più adeguata a quelle che sono le attuali conoscenze nel campo dell’utilizzo degli antibiotici ma- ha aggiunto- deve riguardare anche tutta la popolazione che va sensibilizzata e che deve capire che l’antibiotico, nella sua stessa etimologia, è anti-bios, cioè contro la vita. Ne discende che dobbiamo essere tutti molto attenti nell’utilizzarlo al momento giusto. Problematica che sicuramente va affrontata a livello di sistema sanitario nazionale che poi deve dare le giuste indicazioni affinché, noi che lavoriamo in periferia, possiamo metterle in pratica».
Il rilievo dell’iniziativa per l’ospedale di Camerino è stato messo in evidenza dal vicesindaco e assessore ai servizi sociali Antonella Nalli , sottolineando che la stretta sinergia tra istituzioni e comitati cittadini, nell’occasione specifica, si è rivolta alla prevenzione.
«Chi lavora nel territorio – ha detto – deve essere animato da grande spirito di sacrificio ma anche da tanta voglia di fare. Iniziative come questa sono uno dei segnali della volontà di tornare a sperare del nosocomio camerte e dell’intero territorio di riferimento».
Coinvolta nell’attività di sensibilizzazione dei cittadini l’Università di Camerino, con il concreto apporto dei docenti David Vitali e Dezemona Petrelli.
«L’università – ha sottolineato il prorettore vicario Graziano Leoni- è proprio il mondo in cui questi fenomeni vengono spiegati agli studenti e studiati, ma anche il luogo adatto per sensibilizzare tante persone. Per richiamare attenzione su questi temi, dall’inizio alla conclusione della settimana dedicata all’uso consapevole degli anti-microbici, la sede del rettorato è illuminata di blu. E siamo molto contenti che l’iniziativa sia partita proprio dall’ospedale di Camerino. Momenti importanti come questo danno forza a questa struttura sanitaria che nel contempo dà forza anche alla nostra università - ha aggiunto -. Credo che se tanti studenti si iscrivono all’università di Camerino è anche perché c’è un ospedale vicino. Altrimenti, se la città rimanesse isolata all’interno del territorio appenninico, avremo sicuramente una riduzione di quelle che sono le nostre potenzialità. E penso che questo non lo voglia nessuno».
C.C. 
È prevista per sabato 3 dicembre, alle ore 10,30, a Camerino, la posa della prima pietra per la realizzazione di Casa Amica, la nuova casa di riposo che la Croce Rossa Italiana ha donato alla città dopo il sisma del 2016.
Atteso da tempo, sarà quello il segnale concreto dell'inizio lavori per la nuova struttura di ospitalità che, con un investimento da oltre 2 milioni di euro, sorgerà a Vallicelle, a due passi dalla sede temporanea degli uffici comunali.
Un edificio moderno e funzionale in grado di accogliere 35 ospiti. 
Grande soddisfazione esprime Gianfranco Broglia, presidente del comitato locale di Croce Rossa.
«Finalmente siamo approdati al reale inizio dell'opera - afferma-. Un percorso complesso che per raggiungere questo traguardo, ci ha fatto faticare non poco, soprattutto per via della burocrazia che ci ha messi davanti parecchi ostacoli. Li abbiamo superati tutti, in particolare, grazie anche alla determinazione dell'Unità sisma della Croce Rossa Italiana di Roma. Ce l'abbiamo fatta e, dopo un venticinquennio d'attesa - continua Broglia- spero che nell'arco di due anni riusciremo a donare agli anziani di Camerino e del circondario questa nuova struttura residenziale ». 

Con le altre autorità nazionali, regionali e locali, alla cerimonia del 3 dicembre che sottolinea il valore simbolico dell'inizio lavori, interverrà anche il vice presidente  della CRI nazionale Rosario Valastro.

«Con noi saranno anche gli altri componenti di questa squadra che, nonostante il traguardo si sia potuto raggiungere solo dopo sei anni, ha fatto un lavoro eccellente e non finirò mai di ringraziarli- dice Broglia-.
Vedremo dunque sorgere quella che sarà una struttura residenziale ma anche sanitaria, al passo con i tempi e soprattutto funzionale ed efficiente per l'ospitalità delle persone anziane che per tanti anni hanno potuto contare solo sugli spazi ristretti della palazzina di via Le Mosse. Per me, è davvero una grande soddisfazione».  

C.C.
Nel 130esimo anniversario della nascita, la città di Camerino celebra l’illustre concittadino Ugo Betti (Camerino 1892 – Roma 1953), poeta, scrittore e giudice, definito “dopo Pirandello, il più intenso e profondo drammaturgo italiano della prima metà del Novecento”.

Grazie al contributo della Città di Camerino e con il patrocinio dell’Università di Camerino, in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini, mercoledì 30 novembre ore 21,15 all’Auditorium Benedetto XIII di Camerino va in scena l’opera “Delitto all’isola delle capre” tratto dal dramma omonimo dell’autore marchigiano, su musiche di Marco Taralli e libretto di Emilio Jona.

L’opera lirica è una nuova commissione e nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, e debutterà in prima mondiale al Teatro Pergolesi di Jesi venerdì 25 novembre ore 20,30 e domenica 27 novembre ore 16 con anteprima giovani mercoledì 23 novembre ore 16 nell’ambito della 55esima Stagione Lirica di Tradizione di Jesi.

Successivamente l’opera lirica “Delitto all’isola delle capre” sarà rappresentata a Savona.

L’opera e la figura dello scrittore marchigiano è inoltre al centro di un percorso di approfondimento in tre tappe, tra Jesi e Camerino, realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini, nell’ambito del progetto “Essere Spettatore”, a cura di Pierfrancesco Giannangeli, con il patrocinio e alla compartecipazione del Consiglio Regionale delle Marche.
Riaprirà martedì prossimo la parte alta di via Viviano Venanzi. A farlo sapere è l’assessore ai lavori pubblici del comune di Camerino, Stefano Falcioni, che coglie l’occasione per lanciare un appello alla Regione: «Anche la nostra città venga inserita nel cratere dell’alluvione».

Il tratto di strada che conduce al centro storico di Camerino è stato chiuso ieri per i lavori di riparazione dei sottoservizi danneggiati dalle forti piogge di settembre. Negli ultimi due mesi il traffico è stato possibile su una sola corsia a causa di questi danni. Un percorso ad ostacoli per chi si recava in quella parte della città. La regolare viabilità è stata infatti ostruita da alcune transenne, sistemate per evitare il passaggio delle auto sui tombini sprofondati dopo il nubifragio. Ora i lavori di sistemazione con la deviazione delle auto verso il cimitero. «Gli uffici hanno attivato il cantiere per la riparazione dei danni causati dall’alluvione – afferma l’assessore Falcioni –. Per permettere l’esecuzione dei lavori è stato necessario chiudere via Venanzi che, salvo imprevisti, sarà riaperta martedì 15 novembre».

L’assessore lancia quindi l’appello: «Non è questo il solo nodo da sciogliere in materia di danni causati dalle piogge – rilancia –. È fondamentale che anche Camerino sia compresa nell’ordinanza speciale per i danni causati dal nubifragio. Senza questo tipo di provvedimenti sarà molto difficile trovare una soluzione ai problemi più grandi riconducibili a quell’evento. Le nostre preoccupazioni, in particolare, riguardano la strada Caselle – Le Calvie e il ponte di Rocca d’Aiello, che dovrà essere demolito e ricostruito».

l.c.
Un secolo. E’ il traguardo raggiunto dalla signora Daria Ciari e dalla signora Marina Tomassoni. Entrambe, infatti, hanno compiuto 100 anni in questi giorni e l’amministrazione comunale di Camerino ha voluto omaggiarle con un simbolico dono e, nel caso della signora Tomassoni, anche con la visita del sindaco Roberto Lucarelli e dell’assessore Silvia Piscini.

La signora Ciari ha compiuto i cento anni lo scorso 5 novembre e ha festeggiato insieme ai suoi cari a Osimo, cittadina in cui si è trasferita da qualche anno. Il Comune di Camerino le ha inviato una lettera di auguri insieme a una stampa della città.
La signora Tomassoni li ha invece compiuti ieri, 9 novembre, e, sempre nella serata di ieri, il sindaco Lucarelli e l’assessore Piscini l’hanno raggiunta nella sua abitazione camerte per la consegna di un omaggio floreale e un piccolo momento di festa insieme.

“Con Marina – ha raccontato l’assessore Silvia Piscini – abbiamo brindato e mangiato una fetta di torta oltre che scambiato alcune battute sugli episodi della Camerino del passato. Un momento di grande intensità per me che sono l’assessore più giovane e l’altra ‘Anni ‘90’, insieme al consigliere Alessandro Salvetti, eletta in consiglio comunale”
“Per adesso il bilancio è solo il grande spavento a cui, purtroppo, siamo abituati” – Il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli, ha voluto rassicurare la cittadinanza dopo le scosse di terremoto di questa mattina, avvertite distintamente anche in città.

“Immediatamente – ha aggiuntto – abbiamo messo in moto la macchina delle verifiche tecniche, provvedendo subito ai necessari accertamenti negli edifici scolastici.
Per quanto riguarda quelli di competenza comunale, non si sono registrate criticità di sorta e le lezioni si sono potute regolarmente svolgere. Siamo inoltre in contatto con i tecnici della Provincia di Macerata che stanno provvedendo alle medesime verifiche nelle strutture che fanno riferimento all’ente provinciale e, anche in questo caso, non abbiamo notizia di danni o di particolari disagi.
Contestualmente il nostro personale è al lavoro per ulteriori verifiche in altri edifici cittadini.
In via cautelativa, infine, abbiamo sospeso gli accessi nel centro storico, in Zona Rossa, così da poter effettuare tutti i necessari controlli e salvaguardare l’incolumità dei cittadini e di quanti operano in quell’area.
«È con vivo e sincero interesse che apprendiamo la notizia di una richiesta di apertura a un incontro con il comitato “Salviamo l’ospedale di Camerino” avanzata da parte del vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Gianluca Pasqui che peraltro è anche membro della IV Commissione Sanità».
Così Angiolo Napolioni, presidente del comitato nato per la salvaguardia del nosocomio a servizio del territorio, in risposta al tavolo di lavoro concertato proposto da Pasqui. 

«L’iniziativa - prosegue la nota -,  non può che rallegrare tutti i cittadini dell’entroterra che hanno nel nosocomio camerte il presidio sanitario di riferimento. Si tratta di un argomento particolarmente delicato che riguarda la vita, il benessere e il futuro dell’intera popolazione dell’entroterra, per la stragrande maggioranza costituita da anziani, che ai disagi dovuti alla collocazione geografica, sommano quelli determinati dal sisma prima e dalla pandemia poi.
Da quasi due anni il Comitato per la salvaguardia dell’ospedale cerca di sensibilizzare le istituzioni locali, provinciali e regionali sulle continue carenze, inefficienze e disagi che la popolazione montana affronta ogni qual volta è costretta a ricorrere alle cure mediche ribadendo che la tutela delle popolazioni svantaggiate non può che passare necessariamente dal garantire il diritto fondamentale alla salute assicurando l’appropriatezza delle cure mediche. Prendiamo atto quindi, non senza sorpresa, della volontà del consigliere Pasqui di voler aprire un dialogo con il comitato e della sua evidente inversione di marcia rispetto alle dure critiche esternate nei confronti del comitato stesso all’indomani della sua costituzione e nei mesi che seguirono.
Ci sia consentito però sollevare, senza alcuna vena polemica ma solo con spirito costruttivo, qualche riflessione a riguardo - precisa Napolioni -. In particolare ci chiediamo perché proprio ora il consigliere Pasqui decide di aprire un dialogo con il comitato quando fino a questo momento lo ha considerato un nemico dell’attuale amministrazione regionale giungendo sin anche a ritenerlo strumento di lotta politica? Perché solo ora e non nel periodo antecedente l’approvazione del nuovo piano socio sanitario? Ci chiediamo ancora perché il consigliere decide di aprirsi al comitato quando lo stesso siede tra i banchi della maggioranza di Governo della regione e ne è autorevole rappresentante? Vi sono impedimenti per il consigliere regionale Pasqui nell’adottare, insieme alla sua maggioranza di governo, provvedimenti in favore dell’ospedale dell’entroterra? Obiettivamente, pur considerandola meritevole, troviamo curiosa questa sua iniziativa al punto da suscitare ulteriori, inquietanti, interrogativi: forse il consigliere Pasqui ha notizie non proprio positive per l’ospedale tanto da dover ricorrere all’appoggio del comitato? Forse nei pensieri della giunta regionale sono in programma provvedimenti con effetti penalizzanti per il nostro ospedale? Sono forse in programma ulteriori tagli e depotenziamenti? Ci auguriamo e vivamente speriamo che non sia così e che le nostre siano solo ingiustificate preoccupazioni - continua la nota -. Nessuna notizia invece dall’altro rappresentante camerte, il consigliere regionale Renzo Marinelli che probabilmente non ha nulla da dire a riguardo. Vedremo!! Per il momento consoliamoci (si fa per dire) dell’esito del concorso per la nomina del nuovo primario del reparto di cardiologia. Ci sia consentito esprimere innanzitutto i rallegramenti al vincitore che sembra essere il dottor Mazza, giovane professionista campano di alto profilo. A lui gli auguri più sinceri di buon lavoro. Il vincitore ci perdonerà se pubblicamente affermiamo di aver fatto sfacciatamente il tifo per altri concorrenti a noi più vicini.
Non ci resta che prendere atto, con un po’ di rammarico, dell’esito e sperare che il nuovo primario, chiunque esso sia, trovi nell’ospedale di Camerino il luogo ideale in cui dare il meglio della sua professionalità insieme a un ambiente che saprà sicuramente offrirgli, come sempre, tutto il sostegno, l’aiuto e l’affetto che le popolazioni della montagna sanno dare.
Sovviene alla mente solo una curiosa coincidenza - conclude Angiolo Napolioni -: sembra che i medici camerti siano quelli che pur vantando il più alto punteggio curriculare non riescano poi a esprimere nelle prove del colloquio tutte le loro potenzialità. Sicuramente una coincidenza, peccato».
Attimi di paura nella prima mattinata di oggi, quando la terra è tornata a tremare. Un terremoto di magnitudine 5,7 con epicentro in mare, al largo della provincia di Pesaro-Urbino ha svegliato le Marche alle 7.07, seguito da altre scosse di minore intensità. Avvertita distintamente anche nella provincia di Macerata, soprattutto sulla fascia costiera, la scossa ha fatto scattare immediatamente la macchina dei controlli. Diversi i comuni che hanno deciso per la chiusura delle scuole, nonostante molti degli studenti fossero ormai pronti a recarsi a lezione. Nel frattempo sono in corso i sopralluoghi per accertare la sicurezza degli edifici pubblici e delle infrastrutture.

In questo contesto Macerata è stato tra i primi comuni a decidere per la chiusura degli istituti. Nel capoluogo oggi nessuna lezione, neanche all'università che ha fatto sapere di aver sospeso lezioni, esami e sessioni di laurea. «Abbiamo predisposto quattro squadre di tecnici - spiega il sindaco Sandro Parcaroli - che si stanno occupando dei sopralluoghi nelle scuole. Oggi gli istituti rimangono chiusi, da noi come in molti altri comuni del maceratese, soprattutto nella zona costiera. Siamo in costante collegamento e seguiamo l'evolversi della situazione. Sembra comunque che non ci siano stati danni».

«Una misura precauzionale». L'ha definita così il sindaco di Matelica, Massimo Baldini. Anche nella sua città è scattata l'ordinanza che ha rispedito a casa gli studenti. «Non ci sono danni, l'ordinanza è preventiva, per evitare problemi alla sicurezza. Molti genitori erano preoccupati e quindi abbiamo deciso di prestare loro ascolto. Stiamo effettuando i sopralluoghi con i tecnici, la situazione è sotto controllo».

Altri comuni in cui ai è deciso per lo stop alle lezioni sono Recanati, Porto Recanati, Morrovalle, Monte San Giusto, Montecassiano e Appignano. In provincia di Ancona, tra gli altri, Fabriano.

Tutti in aula invece a San Severino Marche. Il sindaco Rosa Piermattei ha comunque fatto sapere come la macchina dei tecnici comunali sia già in azione per individuare eventuali criticità: «La situazione è sotto controllo e le strutture scolastiche sono al sicuro. Molti studenti erano già in auto o in pullman per venire a scuola e, visto che la loro sicurezza non è a rischio, abbiamo deciso di tenere gli istituti aperti».

Anche a Camerino nessuna interruzione nel servizio scolastico, anche qui in corso gli accertamenti del caso. A San Ginesio, il sindaco Giuliano Ciabocco ha fatto sapere di «aver effettuato le verifiche subito dopo le scosse - informa -. Questa volta c'è stato solo un forte spavento, ma siamo stati fortunati. Nessun problema alle strutture scolastiche, per questo le lezioni si tengono regolarmente».

l.c.
Il dottor Alfredo Mazza, medico cardiologo proveniente dall’Azienda sanitaria locale di Salerno, è risultato primo nella graduatoria degli idonei partecipanti alla selezione per il conferimento dell’incarico di direttore dell’unità operativa di cardiologia a indirizzo riabilitativo dell’ospedale di Camerino.
È questo l’esito della riunione dell’apposita commissione valutatrice avvenuta lo scorso 28 ottobre nella sede della direzione generale dell’Asur Marche di Ancona. Della commissione valutatrice, nominata il 3 ottobre 2022 con determina dell’area vasta 3, facevano parte nella fattispecie il direttore sanitario dott. Remo Appignanesi, componente di diritto e designato presidente, e i medici Antonino Granatelli, Francesco Greco e Vincenzo Antonio Ciconte, tutti e tre dirigenti cardiologi rispettivamente dell’ospedale Sandro Pertini- Asl di Roma, dell’azienda ospedaliera di Cosenza e dell’azienda ospedaliera Pugliese- Ciaccio di Catanzaro.
All’avviso pubblico di selezione per il conferimento dell’incarico, indetto lo scorso 13 giugno con determina dell’area vasta 3, ha fatto seguito la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della regione Marche e nella Gazzetta ufficiale della Repubblica.
Scaduti il 1 settembre i termini per la presentazione delle 
domande, con determina del 23 settembre sono risultati ammessi otto candidati, in seguito regolarmente convocati per essere sottoposti al colloquio che, insieme al curriculum, era parte fondamentale dei criteri di valutazione complessiva, determinati dalla commissione in relazione all'incarico da conferire,
Degli otto candidati ammessi e convocati alla selezione, ne sono risultati presenti sei.
Valutati i curricula e svolti i colloqui, sulla base dei migliori punteggi conseguiti dai candidati, la commissione è dunque pervenuta alla formulazione della graduatoria degli idonei che, per i provvedimenti del caso, è stata trasmessa al direttore dell’area vasta 3 Daniela Corsi.
mazza 1
Classe 1971, dirigente medico cardiologo presso l’ospedale di Sarno - Asl Salerno e ricercatore associato presso l’istituto dei sistemi complessi del Cnr – Roma, Alfredo Mazza ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia con lode presso l’Università Federico II di Napoli, poi un dottorato di
ricerca in scienze metaboliche alla II Università di Napoli. Si è quindi specializzato in cardiologia presso l’Università di Catania. Inoltre, ha conseguito una laurea specialistica in biotecnologie mediche ed una magistrale in scienze politiche, nonché vari master e perfezionamenti in settori
biomedici.
c.c.

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