Una ricostruzione storica “immersiva” per il pubblico in vista dei 550 anni dalla prima tipografia.

Organizzato dalla Fondazione il Vallato, in collaborazione con la Pro Matelica e il patrocinio del comune, arriva nel fine settimana l’evento dell’estate “Matelica 1473. L’arrivo della stampa a caratteri mobili”.

Resa nota la mappa degli appuntamenti con una piazza Enrico Mattei che tornerà ad essere centro dell’iniziativa con un accampamento militare dell’epoca, una cucina militare, un armaiolo e poi le logge costruite da Giovanni Ottoni, che ospiteranno dopo secoli, un’esposizione di pannilana, i prestigiosi tessuti che si venivano ad acquistare a Matelica da mezza Europa.

Bisognerà quindi spostarsi nel cortile del ristorante il Mosaico al teatro (luogo dove sorgeva al tempo la chiesa di Santa Croce) per trovare un cuoiaio e un artista che realizzerà maschere.

Nella vecchia piazza delle erbe, oggi piazza Giacomo Leopardi, arcieri con l’arco storico di legno, consentiranno al pubblico di tirare frecce e vedere quanto sia difficile con un’arma del genere essere precisi nei bersagli.

Calandosi ancora più nella vita del tempo, nei pressi di crociera Sant’Agostino, a due passi cioè dalla chiesa dove questa attività ebbe origine, sarà possibile trovare insegnanti e ragazzi della Schola Grammaticae che fece conoscere Matelica nel basso Medioevo e proseguì poi come Ginnasio fino alla fine del Settecento. A due passi sarà possibile infine scoprire le arti del celebre Bartolomeo Colonna da Chio, abate commendatario dell’abbazia di Roti, monaco amanuense, miniatore, dotto e conoscitore delle lingue greca, latina e italiana: il laboratorio della carta bambacina, dell’amanuense, del pittore di araldica e della stampa a caratteri mobili attende il pubblico nel cortile di Palazzo Monti, oggi Hotel Fioriti.

Sarà una grande sorpresa per tutti immergersi nel Rinascimento cittadino e poter scoprire angoli poco noti della città del tempo attraverso le visite guidate che ogni ora avranno inizio da piazza Garibaldi e da piazza Mattei, accompagnando gli ospiti nei luoghi dove si svolgeva la vita quotidiana di questa vivace cittadina.

Scherma storica



Tiro con larco
Un partecipato evento dedicato al tema dell’albergo diffuso si è svolto nel pomeriggio di venerdì 29 aprile presso la sede della Fondazione il Vallato a Matelica.

A presentare l’incontro Edoardo Marini, componente del consiglio di amministrazione, il quale ha illustrato ai presenti le numerose potenzialità economiche e turistiche collegate al progetto, invitando poi tutti a partecipare domenica 29 maggio prossimo alla presentazione della struttura di Palazzo di Esanatoglia.

Testimoni della serata sono stati la , la quale, in una dettagliata presentazione ha prospettato le opportunità economiche, il quadro normativo e i punti di forza di questo nuovo genere di ricettività per un territorio come quello ricompreso tra le alte valli dell’Esino dott.ssa Laura Salvuccie del Potenza.

A seguire il dott. Giannadrea Eroli, docente dell’Istao di Ancona, ha fatto conoscere l’ambizioso e articolato progetto di turismo culturale e di ricettività che è stato avanzato per salvare l’abbazia di San\ta Maria de Rotis e si sta portando avanti attraverso l’Odv Roti. «Attraverso il recupero dell’abbazia – ha spiegato Eroli – puntiamo a creare una filiera delle imprese del territorio sul modello economico benedettino, attraverso quale potrebbe essere sviluppato uno sviluppo dell’intero comprensorio».

Infine, in vista appunto del prossimo appuntamento del 29 maggio, Adua Rossi, presidente della onlus Lulù e il Paese del sorriso, ha portato la propria testimonianza di una realtà di albergo diffuso, organizzata nel castello dei Malcavalca a Palazzo di Esanatoglia, grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, a rappresentare la quale era presente il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci.

«Io che provengo dal mondo della riabilitazione – ha affermato la Rossi – ho desiderato per il progetto di Palazzo portare avanti un piano di ricettività e di inclusione sociale, per l’accoglienza in questo spazio anche di soggetti con delle difficoltà, affinché diventi un luogo confortevole, nel verde, dove l’armonia della natura abbraccia chiunque cerchi di trascorrere momenti di serenità e riposo».

Andrea e Francesca da San Leo

Il turismo lento è stato oggetto della presentazione, che si è svolta nella sede della Fondazione Il Vallato a Matelica, dell’offerta completa di Marche Italia Tour per il cicloturismo marchigiano.

Una cinquantina i presenti, quasi tutti tour operator e titolari di strutture ricettive dei sette comuni (Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Pioraco e Sefro) inclusi nel progetto che, come spiegato da Carlo Pasqualini di Marche Italia Tour, «è nato in questo territorio come una start up ed è dedicato a chi ama la bicicletta, con un obiettivo volto allo sviluppo turistico, grazie alla stretta collaborazione con la Federazione Ciclistica Italiana e la Regione Marche».

Lo stesso Pasqualini ha poi illustrato dettagliatamente il progetto ricordando come «Marche Italia Tour, nata nel 2020 con sede legale a Serra San Quirico e sede operativa a Matelica, si è prefissa come obiettivo l’offerta di nuove opportunità anche per le strutture ricettive locali, attraverso un apposito sito ed un'app, prodotta con la partecipazione dell’Unicam di Camerino e la supervisione del preside Flavio Corradini, per far conoscere itinerari e strutture presenti di bike hospitality, inserite aderendo ad un apposito disciplinare. L'utente attraverso il sito e l’app può visitare e chiamare direttamente la struttura e richiedere come accompagnatori guide regolarmente iscritte ed attrezzate. Nei tour ci sono tanti i format già programmati, ma non mancano gli eventi sportivi promossi con la Federazione Ciclistica».

Quanto agli specifici 14 pacchetti turistici, che riguardano diversi itinerari nelle varie province marchigiane, avranno per quest’anno come testimonial l’ex campione italiano Gianni Bugno e saranno promossi attraverso il Decathlon in numerosi ipermercati del nord Italia.

«Il turismo lento di cui rientrano il cicloturismo e gli itinerari trekking del progetto di Marche Italia Tour – ha dichiarato Anna Masturzo per la Fondazione il Vallato – è un’importante risorsa economica, tutta da sviluppare, che ci pone al sesto posto in Italia, con fruitori, per lo più coppie tra i 40 ed i 60 anni, che spendono mediamente 80 euro al giorno e che desiderano trovare determinati servizi e proposte sul territorio scelto».

Pubblico in sala
«Albergo diffuso: un’opportunità per il territorio» è stato il tema centrale dell’incontro organizzato dalla Fondazione il Vallato alla presenza di tour operator, imprenditori e agenti immobiliari locali. L’argomento è stato affrontato attraverso l’analisi annoso del problema della ricettività locale e le opportunità all’orizzonte di un suo possibile sviluppo economico. Tre i relatori della serata, invitati a parlare quali esperti del settore: Amalia Cardelli, titolare dell’albergo diffuso “Le Case della Posta” di SantoStefano di Sessanio (Aq), Matteo Baldelli, gestore dell’albergo diffuso “Borgo Montemaggiore” di Montemaggiore al Metauro (Pu) e Alberto Mazzini, funzionario del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Marche.

I primi due hanno raccontato la loro personale esperienza professionale, nata dal desiderio di recuperare degli edifici, precedentemente rimasti disabitati se non abbandonati, quindi trasformati in modo da usarli per una gestione turistica distribuita nei rispettivi borghi di appartenenza ed in grado di garantire i servizi essenziali ai visitatori.

Incontro albergo diffuso Antonio Roversi



Il dott. Mazzini da parte sua ha invece affrontato il tema in termini tecnici, con riferimenti alle leggi in materia ed ai bandi che presto andranno ad incentivare la nascita di nuove strutture ricettive pur di piccole dimensioni. «E’ necessario – ha affermato Mazzini – andare incontro alle richieste del turismo che è molto cambiato negli ultimi decenni anche in termini di accoglienza e di periodicità. Si cerca sempre più la qualità e pacchetti che uniscano ospitalità e circuiti tematici culturali e naturalistici. Se inizieremo a lavorare più in sinergia tra tour operator, imprenditori ed istituzioni locali, i nostri territori diventeranno maggiormente attrattivi e gli introiti economici che per molti oggi sono solo degli arrotondamenti del reddito, a quel punto potranno diventare vere e proprie professioni».



Il presidente della Fondazione il Vallato, Antonio Roversi, da parte sua ha tenuto a precisare che «tra gli obiettivi che ci siamo prefissi c’è quello di promuovere un turismo che non potrà certo essere di massa, ma di qualità e ben strutturato, cercando di coordinare e fare sinergia sul territorio della Sinclinale Camerte, l’area ricompresa tra Fabriano e Camerino fino ai Sibillini, prendendo spunto da quanto fanno da sempre in Romagna o in Trentino. Sicuramente per la sua riuscita serve una rivoluzione culturale e fare formazione, facendo meglio comprendere il giusto valore dei nostri prodotti e servizi, che, pur essendo spesso ottimi, vengono venduti a basso prezzo».

Incontro albergo diffuso Amalia Cardelli



A tirare le conclusioni della serata è stato il patron della Fondazione, l’imprenditore Giovanni Ciccolini, fondatore della Halley Informatica. «Eventi come quello di stasera hanno una grande importanza – ha spiegato Ciccolini – perché servono a fare informazione e a mettere in contatto esperti con possibili imprenditori. Queste sono iniziative che mirano ad agevolaretale lavoro di incontro e confronto, quindi a diventareuno stimolo per investimenti da parte di terzi, in quanto la Fondazione non vuol sostituirsi a nessuno, ma certamente vuol facilitare la nascita di nuove attività, mettendo insieme soggetti ed interpreti interessati».
“Metelis – Luoghi di delizie”.

È questo il nome della prima creatura della giovane “Fondazione Il Vallato” nata dall’intuizione di Giovanni Ciccolini e Antonio Roversi che la presiede.

I prossimi 24, 25 e 26 settembre, infatti, la città del Verdicchio (e non sol) ospiterà una tre giorni dedicata alle bellezze del territorio, accompagnate da quella che il direttore artistico, Paolo Notari definisce “leggera profondità o profonda leggerezza”.

La kermesse, volutamente chiamata come “edizione zero” è stata presentata questa mattina in conferenza stampa, anticipata dai videomessaggi dei volti noti della televisione che arriveranno a Matelica: Edoardo Vianello, Rosanna Lambertucci, Raffaele Maiorano, Piero Massimo Macchini e i Ciao Rino Rino Gaetano Tribute Band.

“Matelica, per mentalità,  tende a valorizzare poco le sue ricchezze – ha ribadito antonio Roversi - . Caratteristica che, entro certi limiti è una dote, ma in altri è penalizzante.

Con la fondazione, a cominciare da questo evento, vogliamo far percepire a tutti i matelicesi le nostre opportunità e, successivamente, lavorare affinché vengano percepite a livello nazionale e internazionale.

Quello che stiamo presentando è l’evento zero, perché vuole essere sperimentazione e consapevolezza. Poi, dall’anno prossimo, ampliare gli orizzonti a un interesse che non sarà più tanto locale, ma proiettato nel mondo”.

“In tre mesi di tempo non potevamo che far nascere una prova generale di quello che sarà l’edizione del prossimo anno – ha detto Paolo Notari - . Vorrà dire che alla mezzanotte dell’ultima giornata taglieremo il nastro della prima edizione. Nonostante questo, però, crediamo sia nato un cartellone interessante e con tante personalità. Metelis diventa così un luogo di condivisione di idee e intenti, perché solo insieme si riesce a creare”.

Si comincia venerdì 24 settembre con una tavola rotonda in cui la città potrà conoscere gli obiettivi della Fondazione, mentre la sera vedrà come protagonisti sul palco Edoardo Vianello, Piero Massimo Macchini, Anita Bartolomei e l’omaggio a Rino Gaetano.

Sabato la prima tavola rotonda comincerà al mattino con i progetti della Fondazione per il prossimo anno e nel pomeriggio Edoardo Vianello partirà dalla leggenda della fontana di Matelica per poi raccontare la storia delle fontane romane.

Infine gli eventi clou della domenica riguarderanno le tagliatelle, con Rosanna Lambertucci e lo sport con Giancarlo Trapanese e Amedeo Goria.

Il “taglio del nastro della prima edizione” come ha detto Paolo Notari, ci sarà domenica sera con il concerto live dei New Trolls.

“I tre giorni – ha aggiunto il direttore artistico – saranno anche animati dal circo Takimiri e dalla Fucina di Metelis. Iniziative e laboratori per i più piccoli”.

Tra questi, stamattina è stato presentato quello a cura di Laura Salvucci, di Prezioso: “I bambini – ha spiegato l’artigiana – attraverso una esperienza manuale, olfattiva e tattile, saranno conquistati dalle suggestioni di una coltivazione già diffusa dai tempi più antichi in queste zone, unitamente all’esperienza artigiana e al benessere che la natura trasmette. Con ago e filo realizzeranno un particolare souvenir che rappresenta l’esperienza di Metelis”.

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Antonio Roversi, Paolo Notari e Laura Salvucci


Tra i tanti ospiti sono previsti anche gli interventi di Milena Baldassarri, fabrianese che ha partecipato alle Olimpiadi e dell’atleta paralimpico Giorgio Farroni.

La kermesse è sostenuta anche dalla Pro Loco di Matelica, presieduta da Caudio Marani, dal Comune e dalla Regione Marche.

E una conferenza stampa in cui si è parlato di bellezza non poteva che concludersi con la performance di Diego Trivellini, una laurea in Giurisprudenza e una passione per la fisarmonica che ha trasformato in un riproduttore di suoni d’orchestra. Grazie alla sua maestria la musica ha allietato il termine della presentazione.

GS


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Diego Trivellini
Agorà e vallato insieme.

È in questi due luoghi storici che si sublima la mission della Fondazione “Il Vallato”, nata a Matelica e presentata questa mattina, in conferenza stampa, dal presidente Antonio Roversi e dal presidente della Halley Giovanni Ciccolini che ne ha sposato gli obiettivi decidendo di supportarne la nascita.

Agorà perché luogo di incontro e di ‘scontro’ su proposte e idee che riguardino la città del Verdicchio; vallato perché, come quella antica opera idraulica sfruttava al meglio l’acqua a caduta per muovere le macchine sottostanti, così la nuova realtà possa rappresentare un sodalizio in grado di sostenere i progetti proposti in favore del territorio.

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Giovanni Ciccolini spiega la riproduzione del vallato matelicese


Incontro e promozione, quindi, i principali obiettivi che la Fondazione vuole raggiungere per Matelica, per le sue associazioni e per le sue imprese.

“La vera anima della Fondazione – ha detto Ciccolini per presentare il presidente – è Antonio Roversi. Ex sindaco della città, docente emerito del Politecnico di Milano, porta il nome di una conceria dove hanno lavorato tutti i nostri nonni. Il nome di una famiglia che significa tanto per la storia di Matelica.

È stato lui a diffondere la cultura giapponese dell’organizzazione del lavoro in Italia, dimostrando una grande apertura a livello internazionale.

Ora è tornato nel luogo dove affondano le sue radici per il quale ha deciso di impegnarsi. È stato questo l’input che mi ha convinto ad accettare questa sfida”.

Gli ha fatto eco Roversi che ha trovato pieno appoggio nell’imprenditore matelicese: “Pensavo di essere io a proporre a Giovanni (Ciccolini ndr) l’idea, ma dopo averci parlato ho capito che lui aveva già tutto in testa. Ho la sensazione che Matelica abbia opportunità formidabili, delle quali i primi a non esserne consapevoli sono i matelicesi. È questo ciò che vogliamo cambiate e per farlo ci impegneremo ad essere l’acqua del vallato: da un lato scuola per gli imprenditori che, caratterizzati da una mentalità troppo montanara, realizzano prodotti eccellenti ma non hanno gli strumenti per promuoverli; dall’altro lato il supporto a chi vorrà venire a chiederci ‘l’acqua’ per realizzare i propri progetti”.

È qui che Ciccolini specifica le colonne che manterranno vivo il lavoro della Fondazione: “Non vogliamo sostituirci alle realtà associazionistiche già esistenti della città, ma vogliamo essere la linfa che permetta loro di operare. Siamo pronti ad accoglierle, ascoltarle e supportarle”.

Accanto, quindi, alle finalità culturali, sociali ed economiche, un pilastro fondamentale per Ciccolini è quello religioso: “Non nascondiamo – dice - che la Fondazione sia laica, ma formata da credenti, consapevoli dell’importanza che ricopre la tradizione religiosa nei territori”.

E da imprenditore qual è, il presidente della Halley ha voluto rivolgere una particolare attenzione a chi fa impresa nel territorio: “Si parla spesso di aiutare gli imprenditori – dice -. Io credo che questo termine sia sbagliato: perché l’imprenditore deve saper fare il suo lavoro, altrimenti ha perso in partenza. Ciò di cui ha bisogno sono piuttosto le conoscenze per vendere il prodotto di cui è, forse, troppo innamorato. Non basta saper fare prodotti validi se poi non riscuotono sul mercato il successo che dovrebbero. Qui entreranno in gioco diversi eventi con cui vorremmo stimolare la cultura della vendita, della promozione, del marketing nell’animo degli imprenditori. Realizzeremo giornate con testimonial importanti che hanno questa cultura”.

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Paolo Notari, Giovanni Ciccolini, Antonio Roversi

A proposito di eventi, è stato Paolo Notari ad annunciare il primo appuntamento in programma dal 24 al 26 settembre prossimi: “Per parlare di questa manifestazione – spiega – organizzeremo una conferenza ad hoc. Intanto possiamo dire che il titolo sarà ‘Metelis. Luogo di delizie’. Sarò il direttore artistico di una tre giorni con ospiti importanti, vip, musica ed appuntamenti su più luoghi e situazioni. Perché è giusto che la cultura – conclude – esca nelle piazze e sia rappresentata dall’incontro, dalle discussioni e magari accompagnata dalle delizie del posto”.

Giulia Sancricca


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