Un piccolo borgo e tanta buona musica. Così potrebbero riassumersi gli appuntamenti del mese di agosto proposti dal comune di Belforte del Chienti in collaborazione con la Pro Belforte e con le diverse realtà associative che concorrono all’organizzazione.

“Abbiamo voluto realizzare diversi eventi anche per il mese di agosto, perché il nostro borgo possa essere vissuto da residenti e turisti. Dopo le tappe dell’Appennino Foto Festival che hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico, ora sarà la musica ad animare la nostra estate, con un appuntamento davvero speciale per noi: Simone Cristicchi Trio”. Parole del Sindaco Alessio Vita, che con i suoi 32 anni è uno tra i più giovani delle Marche.

Prima di arrivare all’appuntamento di mercoledì prossimo, domenica 8 agosto nella piazza del paese ci sarà l'evento "Febbre a 45 giri", la storia del vinile nel periodo di massima espansione con musica degli anni 60. Ospite anche l'imitatore Tony Russi. Presentano l’evento, organizzato dall’associazione Fontana, Marco Moscatelli e Francesca Berrettini. 

Mercoledì 11 agosto alle ore 21,30 allo stadio Renzo Salvatori, appuntamento da non perdere con “Simone Cristicchi Trio”. Dopo 7 anni di successi teatrali, l’artista torna con uno spettacolo musicale che, come nel suo stile, alterna canzoni e monologhi.MAT Mc (Musica a Teatro), la Rete Musicale dei Teatri Storici della Provincia di Macerata che nella sua anteprima estiva promuove 16 proposte sceniche, in 9 borghi della provincia.  Prima del concerto saliranno sul palco due piccole cantanti: la belfortese Anita Bartolomei e la settempedana Nicole Marzaroli. Anita, otto anni, con il brano "Custodi del mondo", scritto da Simone Cristicchi e Gabriele Ortensi, è la vincitrice dell’ultima edizione, la 63esima, dello Zecchino D'Oro. Anita ha una “collega” e amichetta speciale come Nicole, la cui mamma lavora proprio a Belforte del Chienti. Anita e Nicole si sono conosciute frequentando le lezioni di canto della maestra Tiziana Muzi, che è riuscita a portarle a raggiungere ottimi risultati. Nicole all’età di 4 anni partecipò al 60esimo Zecchino d’Oro dove arrivò al secondo posto con la canzone “L’Anisello Nunù”, con un testo sul disturbo della dislessia. Anita quest’anno si è aggiudicata la vittoria del Festival canoro per bimbi più importante d’Italia con una canzone il cui testo è un invito a prendersi cura e ad essere custodi del mondo. 
Gestire il successo che arriva all’improvviso può essere difficile per gli adulti, figuriamoci per una bambina di 8 anni che, fino a due settimane fa, sentiva di aver già realizzato il suo sogno con la sola partecipazione allo Zecchino D’oro ed in un attimo ne è diventata  la vincitrice.

Quando si spengono le luci della ribalta e si torna alla quotidianità con un successo nazionale bisogna essere bravi ad incastrare lo straordinario con l’ordinario e per farlo, in questo caso, sono fondamentali i genitori.

A raccontare il ritorno a casa ed il dietro le quinte della belfortese Anita Bartolomei, che ha vinto il 63esimo Zecchino D’oro, è la mamma, Marina Migliorelli.

“Nei minuti successivi alla vittoria abbiamo sperimentato la gioia pura – racconta – È stato un momento di felicità incredibile, anche perché è stato contornato dall’affetto di tutti i bambini dello Zecchino. Non c’è stata rivalità, ma solo un abbraccio collettivo meraviglioso. Poi le telefonate di Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi (autori della canzone ndr).

Ricordo Anita con gli occhi commossi, sorrideva, era senza parole”.

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Anita con i genitori ed il fratello

I festeggiamenti hanno proseguito a Belforte del Chienti, ma gestire il successo che andrà avanti anche nei prossimi mesi diventa un vero e proprio impegno: “Credo che Anita non abbia ancora capito quanto sia arrivata al cuore di tante persone – prosegue la mamma che è anche una insegnante - . A volte era un po’ stordita. Finché a complimentarsi erano i conoscenti si sentiva a suo agio, poi ci sono stati dei momenti in cui è stata fermata al supermercato o in pizzeria da persone che non conosceva e si è intimidita. Mi ha chiesto come mai ci fermassero tutti. Personalmente ci siamo trovati spiazzati – confida - , perché è vero che non eravamo pronti alla vittoria, ma nemmeno a tutto quello che c’è stato dopo. Stiamo cercando di gestire la situazione nel miglior modo possibile, soprattutto per lei che è una bambina e ha voglia di normalità, ma anche tanta voglia di cantare”.

Ecco, quindi, che nella bellezza del successo emergono l’umiltà e la semplicità che Anita ha saputo dimostrare davanti alle telecamere e che è stata forse la qualità che le ha permesso di arrivare al cuore di tutti gli italiani: mentre tutti pensano alla vittoria, lei pensa a cantare.

“In lei non vedo un atteggiamento da piccola diva – dice la mamma - . Quando siamo tornati a fare lezione di canto con l’insegnante Tiziana Muzi, Anita non voleva più smettere di cantare.

Il nostro ruolo in questo momento è duplice – ammette Marina Migliorelli - . Da un lato farle capire che è normale che sia ricercata e che ha una responsabilità nei confronti di chi l’ha sostenuta. Dall’altro cerchiamo di fare attenzione affinché resti un gioco. Le chiediamo sempre se ha il desiderio di fare ciò che le viene proposto (esibizioni, interviste). Non vorremmo mai che fosse una imposizione. Allo stesso tempo le dico anche che sarà, probabilmente, solo un momento e che poi questo andrà a scemare. Ce ne saranno altri, ma la invito a restare coi piedi per terra.

Come si è impegnata tanto per raggiungere questo obiettivo, dovrà farlo per raggiungerne altri.

Deve continuare a sognare e a ricordare chi è, ciò che ama fare.

Non deve dimenticare che è una bambina”.

GS
Quando la sensibilità di un cantautore come Simone Cristicchi si unisce alla purezza di un bambino il risultato non può che arrivare dritto al cuore.
Ancora di più se, a suggellare quella luce, ci sono le Marche e l’entroterra maceratese.
La canzone vincitrice della 63esima edizione dello Zecchino D’Oro è come uno scrigno che racchiude tutti questi gioielli e, da quando è stato aperto, non riesce a smettere di sfavillare da Belforte del Chienti, paese della piccola Anita Bartolomei, su tutta la nazione.

Raramente una canzone dello Zecchino D’Oro è arrivata così tanto al cuore di chi la ascolta. Forse perché in una terra doppiamente ferita come questa, si è più predisposti ad accogliere messaggi di speranza; o perché Anita è riuscita a far arrivare le parole di Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi al cuore di ognuno e, saperla vicina a noi, la rende un po’ figlia, sorella e nipote di tutti.

Ma per appezzare ancora di più l’insegnamento che questo testo vuole dare basta conoscerne le origini e scoprire come la sensibilità dei più piccoli possa essere contagiosa e creare cose grandi: “'Custodi del mondo’ – dice Simone Cristicchi ai microfoni di RadioC1…inBlu - è una canzone speciale che nasce grazie ad un esperimento: un asilo nel bosco che si trova a Genazzano, nel Lazio, dove i bambini si prendono cura di loro stessi e dell’ambiente in cui vivono, facendo lezione a contatto con la natura.

Esistono diversi esperimenti di questo tipo che stanno prendendo piede negli ultimi anni e ‘Custodi del mondo’ vuole essere un seme per tante esperienze come quella dei custodi del bosco che potranno germogliare in futuro”.
Un germoglio che era già nato tra i più piccoli, tanto che prima della gara di domenica scorsa, la canzone cantata da Anita Bartolomei aveva già ricevuto il ‘Premio Chicco e Doretta’ assegnato da tutti i bambini della Galassia dell’Antoniano.

“Questo ci aveva riempito il cuore di gioia – prosegue Cristicchi – e, successivamente, la conquista del gusto e del parere positivo delle altre giurie, ha decretato la vittoria della canzone, grazie all’interpretazione bellissima di Anita”.

La piccola belfortese di 8 anni ha raccontato a tutti con grande emozione di aver parlato al telefono con uno degli autori della canzone: “Ho voluto chiamarla subito dopo la sua esibizione – racconta Simone Cristicchi - , prima ancora che sapessimo il verdetto. Era molto emozionata nel sentire la mia voce, ci siamo scambiati poche parole e per me è stata una emozione da batticuore.
È bellissimo vedere come questa canzone sia arrivata al cuore di tutti, grazie alla sua semplicità. Una grande emozione anche la commozione che è uscita fuori nel momento della proclamazione della vittoria”.

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Anita Bartolomei

Un momento in cui tutti, grandi e piccini, hanno compreso come sia giusto non perdere mai, crescendo, le caratteristiche dei bambini che Cristicchi definisce “superpoteri”.
“Essere su questo pianeta comporta delle responsabilità – ammette il cantautore -, ognuno di noi deve fare il proprio meglio per prendersi cura di questo pianeta meraviglioso e i bambini ci insegnano, con la loro purezza, intuizione e curiosità, la strada per avere cura di questo nostro mondo”.

La vittoria è stata data dalla potenza di un testo davvero significativo unita alla purezza della splendida Anita, ma il legame di Cristicchi con le Marche è sempre stato un valore aggiunto, da quando nel 2005 vinse Musicultura allo Sferisterio di Macerata.

Sono molto legato a questa regione – confida - perché mia madre ha origini marchigiane e tante sono le cose che in questi anni mi hanno legato a questa splendida regione. Spero di poter tornare presto, questa estate, con un concerto e poter godere dell’affetto del pubblico marchigiano che non mi ha mai abbandonato”.

A Camerino, poi, nessuno ha mai dimenticato il suo impegno per Casa Amica, con l’appello per la racconta fondi lanciato dal palco di Lunaria nel 2010: “Ricordo – dice - che in quella occasione cantai una canzone a cui sono molto legato ‘L’ultimo valzer’,  dedicandola proprio a questa casa per anziani che visitai il pomeriggio stesso del concerto.
Anche io porto nel cuore quella esperienza così toccante. I nostri anziani sono preziosi – conclude - dobbiamo sostenerli, avere cura di loro, perché sono la nostra memoria storica e ci possono insegnare davvero tanto”.

Giulia Sancricca

E’ partito il conto alla rovescia per l’attesissimo concerto evento di RisorgiMarche, il festival di solidarietà per la rinascita delle comunità colpite dal terremoto, che venerdì 6 luglio porterà il cantautore, attore teatrale e scrittore romano Simone Cristicchi a La Roccaccia San Lorenzo, fra San Severino e Treia, insieme allo Gnu Quartet, un quartetto dallo stile sicuro e inconfondibile che ha caratterizzato i progetti di grandi artisti quali Subsonica, Afterhours, Pfm, Gino Paoli, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Motel Connection. 

A dieci anni di distanza dal primo incontro su un palco, Simone Cristicchi e gli Gnu si affideranno l’un l’altro come acrobati ben allenati, volteggiando senza bisogno di copioni precisi, per proporre un’antologia di canzoni rimaneggiate in chiave da camera con il desiderio di giocare a trovare prospettive musicali divertenti e inusuali.

L’ultima occasione di incontro tra il cantautore e la straordinaria band è stata la tournée teatrale dello spettacolo Grand Hotel Cristicchi.

La Città di San Severino Marche ospiterà poi anche diverse iniziative organizzate per il DopoFestival. Dalle 20:30, nel chiostro di Castello al Monte, “Pasta party” con zona ristoro aperta a tutti e musica con la Andrea’s Band. In tutto il territorio comunale bar e ristoranti saranno aperti con menù tipici.

La festa avrà inizio alle 16:30, a La Roccaccia, con lo show di Cristicchi. Impegnato sempre più come attore e interprete di spettacoli di teatro civile, Cristicchi ne ha fatta moltissima di strada dal 2005, data del suo esordio con il tormentone “Vorrei cantare come Biagio”. Nel 2007 trionfò al Festival di Sanremo con la canzone “Ti regalerò una rosa”. Con il suo primo disco, “Fabbricante di canzoni”, si è aggiudicato la Targa Tenco per il miglior album d’esordio. Da allora il suo percorso è stato straordinario e ha riscosso grandi consensi e applausi da parte di pubblico e critica.

Con lui sul palco ci sarà lo Gnu Quartet, formazione composta da Stefano Cabrera (violoncello), Roberto Izzo (violino), Francesca Rapetti (flauto traverso) e Raffaele Rebaudengo (viola) cui si uniranno anche Simone Talone (percussioni), Domenico Mariorenzi (chitarra), Flavia Barbacetto e Angelica Dettori (voci).

Travolti dall’energia di Neri Marcorè, gli Gnu parteciperanno a RisorgiMarche, edizione 2018, anche in un’altra occasione.

Il luogo scelto per il concerto evento del 6 luglio è La Roccaccia, luogo di fortificazioni, natura e leggende, conosciuto con questo nome per via di un nobile che tiranneggiava sulla popolazione locale. Di questa antica fortezza, situata su una formazione rocciosa fra due valli a 740 metri di quota, restano in piedi pochi resti anche se fu strategica durante la guerra tra Bizantini e Longobardi. Un regno selvaggio per il suo isolamento, per questo tanto amato dagli eremiti, ma particolarmente bello e ricco di panorami che oggi rappresenta il baluardo di confine tra i Comuni di San Severino e Treia.

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