Pasqui: "Disapproviamo risposte Regione. Misure immediate"

Giovedì, 12 Marzo 2020 09:33 | Letto 841 volte   Clicca per ascolare il testo Pasqui: "Disapproviamo risposte Regione. Misure immediate" Forte perplessità viene espressa dalla minoranza del Gruppo Consiliare Radici al Futuro sulle risposte che la Regione Marche ha dato in merito alla richiesta congiunta fatta da maggioranza e opposizione di un ospedale da campo per far fronte alle esigenze di santià dei cittadini dellentroterra, a seguito della riconversione del presidio ospedaliero Santa Maria della Pietà in Covid-Hospital riservato ai pazienti affetti da coronavirus. In un comunicato a firma del Capogruppo Gianluca Pasqui e di tutti i consiglieri di Radici al Futuro, viene espressa disapprovazione, spiegate le motivazioni dei dubbi e richiesti alla Regione Marche una serie di immediate misure e segnali urgenti da dare ad una comunità già profondamente colpita dal sisma e privata di un presidio sanitario fondamentale e di riferimento per tutto lentroterra montano. Lospedale da campo per i cittadini di Camerino non si può fare. Eventualmente lospedale da campo lo si fa per malati di coronavirus- recita in apertura la nota- È questo il senso delle risposte del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli,durante la conferenza stampa tenuta martedì pomeriggio, e del Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, in un messaggio inviato,la sera stessa, al sindaco di Camerino (che ci ha informato di questa comunicazione). Queste risposte - continua il comunicato-  non fanno che alimentare le nostre perplessità nei confronti delle ragioni, definitetecniche, che hanno portato a convertire lospedale di Camerino per la cura dei soli malati di coronavirus,smantellando un gioiello della sanità come è (era?) il nostro ospedale e lasciando di conseguenza la montagna scoperta della gran parte dei servizi sanitari ordinari. Se è possibile, infatti,realizzare ospedali da campo specializzati per la cura dei malati di coronavirus perché non sono stati attrezzati (anche a Camerino se necessario) lasciando inalterata loperatività del nosocomio camerte, garantendo così alla popolazione, anche studentesca, della nostra città il mantenimento dei servizisanitari ordinari? Non possiamo inoltre ritenerci soddisfatti dal contentino adottato (centro prelievi due o tre volte alla settimana; pronto soccorso con una dotazione strumentale minima, ecc...) per compensare la città dellimmane danno causato. Alle perplessità tecniche si aggiungono quelle sulle scelte politiche, che hanno come esito finale lennesima penalizzazione e depauperamento di un territorio che da anni lotta contro il tentativo di trasferimento delle bistituzioni e servizi ubicati a Camerino e nellintera area montana,determinando di fatto una lotta tra poveri,consequenziale, a possibili aspettative. Consapevoli,come sempre abbiamo fatto, siamo pronti a rispondere presenti allappello di solidarietà e di supporto alla causa nazionale, ma la sola promessa (tra laltro deliberata posticipata mente, per di più da unamministrazione in scadenza) di ripristino dellospedale camerte al termine dellemergenza, non giustifica assolutamente lesproprio messo in atto dalla Regione senza la benché minima condivisione con la comunità locale. Ancor più da condannare sono le modalità con le quali è stato impiegato personale medico e paramedico assolutamente non informato e formato per affrontare tale situazione di emergenza,esponendo, loro e ilorocari e tutta la comunità, a possibili rischi elevatissimi. A loro va, tutto il nostro ringraziamento e la nostra totale stima nellimpegno e dedizione che usano nel loro lavoro per salvare le nostre vite. Nel post sisma-prosegue la nota di Radici al futuro- non solo non si è voluta una strategia di sviluppo delle aree più colpite (non citiamo laricostruzione che è praticamente ferma in tutto il cratere perché quello è solo un problema ulteriore) ma lamministrazione Regionale si è resa protagonista di scelte che hanno dirottato fondi pensati per le aree colpite verso territori lontani che poco centrano col terremoto, per finalità non direttamente collegate ai danni del sisma. Basti ricordare i fondi del terremoto utilizzati per il Rettorato dellUniversità di Ancona o per la mensa dellUniversità di Urbino,il contributo del danno indiretto esteso a comuni fuori cratere,i mancati finanziamenti aggiuntivi al trasporto pubblico locale, i finanziamenti concessi al Rossini Opera Festival...lelenco potrebbe continuare.È ora di dire basta a tutto questo. Come Consiglieri comunali di minoranza, del gruppo Radici al Futuro, di Camerino,confermando la nostra vicinanza e supporto allamministrazione comunale, in questo momento di emergenz a cittadina,pretendiamo che la Regione dia segnali immediati e concreti nei confronti del territorio montano. In queste ore la quasi totalità delle attività commerciali ed economiche della città sta nuovamente chiudendo per unaltra emergenza e molti di loro ancora sono in attesa dei famosi fondi della delocalizzazione. A talproposito chiediamo limmediato pagamento di tutti i contributi,post sisma, a tutte le attività che ne hanno fatto richiesta; fondi che forse nellimmediato possono dare almeno un po di respiro ad una situazione economica oramai disastrosa da anni soprattutto nella zona montana di Camerino. Chiediamo inoltre limmediata sospensione di tutti i tempi e termini relativi alla ricostruzione, poiché questo stato di stallo potrebbe creare ancora più danni. Si pensi, per puro esempio, soltanto alla mancata sospensione dei lavori per gli interventi di riparazione leggera: infatti se entro sei mesi il proprietario non conclude i lavori questo perde lintero contributo. Nelle prossime ore, sempre nel massimo spirito collaborativo, chiederemo al Sindaco di organizzare un primo tavolo di lavoro costituito da maggioranza e minoranza,Università,Arcidiocesi,Unione Montana e Contram al fine di redigere un documento che ridia speranza ad una comunità che ha già dovuto affrontare le difficoltà del sisma e che oggi si vede privata anche della presenza sanitaria, da sottoporre sia a livello governat ivo siaregionale. Contemporaneamente organizzeremo una videoconferenza,al fine di rispettare le disposizioni governative, con tutti i rappresentanti delle forze politiche,chiedendo per questo aiuto alla nostra Università,in quanto siamo fortemente convinti che tutti devono prendere un impegno nei confronti di un intera area montana, oggi ancor più martoriata di ieri. Inoltre- conclude la nota- condividendo in pieno sia le affermazioni del Magnifico Rettore Claudio Pettinari sia quelle del Presidente della Contram Stefano Belardinelli, pretendiamo che la Regione si adoperi per porre in essere immediatamente (con la stessa velocità con cui ha portato via i pazienti ed ha trasformato il nostro ospedale) misure significative di contrasto al danno causato dalla scelta di privare la città dei servizi sanitari ordinari,attingendo alle risorse proprie visto che non si è fatta scrupoli di attingere a quelle del sisma per finanziareiniziative di altre parti della regione. I Consiglieri Comunali di Camerino Gianluca Pasqui Antonella Nalli Roberto Lucarelli Stefano Falcionic.c.
Forte perplessità viene espressa dalla minoranza del Gruppo Consiliare Radici al Futuro sulle risposte che la Regione Marche ha dato in merito alla richiesta congiunta fatta da maggioranza e opposizione di un ospedale da campo per far fronte alle esigenze di santià dei cittadini dell'entroterra, a seguito della riconversione del presidio ospedaliero Santa Maria della Pietà in Covid-Hospital riservato ai pazienti affetti da coronavirus. 
In un comunicato a firma del Capogruppo Gianluca Pasqui e di tutti i consiglieri di Radici al Futuro, viene espressa disapprovazione, spiegate le motivazioni dei dubbi e richiesti alla Regione Marche una serie di immediate misure e segnali urgenti da dare ad una comunità già profondamente colpita dal sisma e privata di un presidio sanitario fondamentale e di riferimento per tutto l'entroterra montano.

" L'ospedale da campo per i cittadini di Camerino non si può fare. Eventualmente l'ospedale da campo lo si fa per malati di coronavirus- recita in apertura la nota- 
È questo il senso delle risposte del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli,durante la conferenza stampa tenuta martedì pomeriggio, e del Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, in un messaggio inviato,la sera stessa, al sindaco di Camerino (che ci ha informato di questa comunicazione).

Queste risposte - continua il comunicato-  non fanno che alimentare le nostre perplessità nei confronti delle ragioni, definite"tecniche", che hanno portato a convertire l'ospedale di Camerino per la cura dei soli malati di coronavirus,smantellando un gioiello della sanità come è (era?) il nostro ospedale e lasciando di conseguenza la montagna scoperta della gran parte dei servizi sanitari ordinari.

Se è possibile, infatti,realizzare ospedali da campo specializzati per la cura dei malati di coronavirus perché non sono stati attrezzati (anche a Camerino se necessario) lasciando inalterata l'operatività del nosocomicamerte, garantendo così alla popolazione, anche studentesca, della nostra città il mantenimento dei servizisanitari ordinari?

Non possiamo inoltre ritenerci soddisfatti dal "contentino" adottato (centro prelievi due o tre volte alla settimana; pronto soccorso con una dotazione strumentale minima, ecc...) per compensare la città dell'immane danno causato.

Alle perplessità tecniche si aggiungono quelle sulle scelte politiche, che hanno come esito finale l'ennesima penalizzazione e depauperamento di un territorio che da anni lotta contro il tentativo di trasferimento delle bistituzioni e servizi ubicati a Camerino e nell'intera area montana,determinando di fatto una lotta tra poveri,consequenziale, a possibili aspettative.

Consapevoli,come sempre abbiamo fatto, siamo pronti a rispondere presenti all'appello di solidarietà e di supporto alla causa nazionale, ma la sola promessa (tra l'altro deliberata posticipata mente, per di più da unamministrazione in scadenza) di ripristino dell'ospedale camerte al termine dell'emergenza, non giustifica assolutamente "l'esproprio" messo in atto dalla Regione senza la benché minima condivisione con la comunità locale.

Ancor più da condannare sono le modalità con le quali è stato impiegato personale medico e paramedico assolutamente non informato e formato per affrontare tale situazione di emergenza,esponendo, loro e ilorocari e tutta la comunità, a possibili rischi elevatissimi.

A loro va, tutto il nostro ringraziamento e la nostra totale stima nell'impegno e dedizione che usano nel loro lavoro per salvare le nostre vite.

Nel post sisma-prosegue la nota di Radici al futuro- non solo non si è voluta una strategia di sviluppo delle aree più colpite (non citiamo laricostruzione che è praticamente ferma in tutto il cratere perché quello è solo un problema ulteriore) ma l'amministrazione Regionale si è resa protagonista di scelte che hanno dirottato fondi pensati per le aree colpite verso territori lontani che poco c'entrano col terremoto, per finalità non direttamente collegate ai danni del sisma. Basti ricordare i fondi del terremoto utilizzati per il Rettorato dell'Università di Ancona o per la mensa dell'Università di Urbino,il contributo del danno indiretto esteso a comuni fuori cratere,i mancati finanziamenti aggiuntivi al trasporto pubblico locale, i finanziamenti concessi al Rossini Opera Festival...l'elenco potrebbe continuare.

È ora di dire basta a tutto questo.

Come Consiglieri comunali di minoranza, del gruppo Radici al Futuro, di Camerino,confermando la nostra vicinanza e supporto all'amministrazione comunale, in questo momento di emergenz a cittadina,pretendiamo che la Regione dia segnali immediati e concreti nei confronti del territorio montano.

In queste ore la quasi totalità delle attività commerciali ed economiche della città sta nuovamente chiudendo per un'altra emergenza e molti di loro ancora sono in attesa dei famosi fondi della delocalizzazione. A talproposito chiediamo l'immediato pagamento di tutti i contributi,post sisma, a tutte le attività che ne hanno fatto richiesta; fondi che forse nell'immediato possono dare almeno un po' di respiro ad una situazione economica oramai disastrosa da anni soprattutto nella zona montana di Camerino.

Chiediamo inoltre l'immediata sospensione di tutti i tempi e termini relativi alla ricostruzionepoiché questo stato di stallo potrebbe creare ancora più danni. Si pensi, per puro esempio, soltanto alla mancata sospensione dei lavori per gli interventi di riparazione leggera: infatti se entro sei mesi il proprietario non conclude i lavori questo perde l'intero contributo.

Nelle prossime ore, sempre nel massimo spirito collaborativo, chiederemo al Sindaco di organizzare un primo tavolo di lavoro costituito da maggioranza e minoranza,Università,Arcidiocesi,Unione Montana e Contram al fine di redigere un documento che ridia speranza ad una comunità che ha già dovuto affrontare le difficoltà del sisma e che oggi si vede privata anche della presenza sanitaria, da sottoporre sia a livello governat ivo siaregionale.

Contemporaneamente organizzeremo una videoconferenza,al fine di rispettare le disposizioni governative, con tutti i rappresentanti delle forze politiche,chiedendo per questo aiuto alla nostra Università,in quanto siamo fortemente convinti che tutti devono prendere un impegno nei confronti di un' intera area montanaoggi ancor più martoriata di ieri.

Inoltre- conclude la nota- condividendo in pieno sia le affermazioni del Magnifico Rettore Claudio Pettinari sia quelle del Presidente della Contram Stefano Belardinelli, pretendiamo che la Regione si adoperi per porre in esserimmediatamente (con la stessa velocità con cui ha portato via i pazienti ed ha trasformato il nostro ospedale) misure significative di contrasto al danno causato dalla scelta di privare la città dei servizi sanitari ordinari,attingendo alle risorse proprie visto che non si è fatta scrupoli di attingere a quelle del sisma per finanziareiniziative di altre parti della regione.

I Consiglieri Comunali di Camerino Gianluca Pasqui

Antonella Nalli Roberto Lucarelli Stefano Falcioni

c.c.


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