Terme di Sarnano, a proposito di precisazioni

Lunedì, 17 Settembre 2012 02:00 | Letto 917 volte   Clicca per ascolare il testo Terme di Sarnano, a proposito di precisazioni Nel settimanale LAppennino camerte il Sindaco di Sarnano scrive un lungo articolo nel quale fa una cronistoria delle procedure amministrative messe in atto per la cessione a terzi del pacchetto di maggioranza della Società. Lo fa e lo articola in maniera di mettere in cattiva luce le opposizioni consiliari, le quali nel consiglio comunale del 26 Luglio per lapprovazione del bando, a suo dire, hanno sic et simpliciter o votato contro o si sono astenute per non assumersi responsabilità, pur avendo precedentemente votato loperazione di privatizzazione. Come a dire che chi rappresenta elettoralmente la maggioranza dei votanti sarnanesi - le due opposizioni purtroppo rappresentano a Sarnano il 70% della popolazione - si sia, poi, dimostrato ostile ad unoperazione che in teoria può risollevare le sorti della Società e salvare quello che ormai è il salvabile. Perché il sindaco non riferisce ai lettori le vere motivazioni per le quali le opposizioni hanno “protestato” con il loro voto non favorevole. Troppo facile per lui tagliare corto e non riferire le discussioni, anche animate, che hanno preceduto la votazione. Discussioni che tendevano a far inserire nel bando alcune clausole di garanzia sia per il comune come pure per il personale delle terme. Lopposizione, consapevole che il comune è creditore verso la Società di circa 380 mila euro, chiedeva che fossero inserite clausole di salvaguardia di questo credito (nulla toglie che il nuovo azionista di maggioranza possa, per vicissitudini varie, diventare insolvente e quindi il comune perdere delle somme che ha scritte in bilancio. Un mancato introito delle stesse comporterebbe il dissesto del bilancio stesso). La seconda preoccupazione era per il personale al quale si intendeva garantire la continuità lavorativa e le indennità di fine rapporto maturate e qualche arretrato. Nulla impediva linserire una clausola con la quale chi si aggiudicava il bando si fosse obbligato a mantenere in forza gli attuali dipendenti e prestato fideiussione a garanzia del T.F.R. maturato. Alla completa chiusura della maggioranza ad ogni forma di mediazione su quanto proposto, non si poteva che agire come si è agito, consapevoli che in ogni caso il bando sarebbe stato approvato e che le procedure sarebbero andate avanti ugualmente. Altro che mancanza di responsabilità!   Le Opposizioni Consiliari

Nel settimanale L'Appennino camerte il Sindaco di Sarnano scrive un lungo articolo nel quale fa una cronistoria delle procedure amministrative messe in atto per la cessione a terzi del pacchetto di maggioranza della Società.

Lo fa e lo articola in maniera di mettere in cattiva luce le opposizioni consiliari, le quali nel consiglio comunale del 26 Luglio per l'approvazione del bando, a suo dire, hanno sic et simpliciter o votato contro o si sono astenute per non assumersi responsabilità, pur avendo precedentemente votato l'operazione di privatizzazione. Come a dire che chi rappresenta elettoralmente la maggioranza dei votanti sarnanesi - le due opposizioni purtroppo rappresentano a Sarnano il 70% della popolazione - si sia, poi, dimostrato ostile ad un'operazione che in teoria può risollevare le sorti della Società e salvare quello che ormai è il salvabile.

Perché il sindaco non riferisce ai lettori le vere motivazioni per le quali le opposizioni hanno “protestato” con il loro voto non favorevole. Troppo facile per lui tagliare corto e non riferire le discussioni, anche animate, che hanno preceduto la votazione. Discussioni che tendevano a far inserire nel bando alcune clausole di garanzia sia per il comune come pure per il personale delle terme. L'opposizione, consapevole che il comune è creditore verso la Società di circa 380 mila euro, chiedeva che fossero inserite clausole di salvaguardia di questo credito (nulla toglie che il nuovo azionista di maggioranza possa, per vicissitudini varie, diventare insolvente e quindi il comune perdere delle somme che ha scritte in bilancio. Un mancato introito delle stesse comporterebbe il dissesto del bilancio stesso). La seconda preoccupazione era per il personale al quale si intendeva garantire la continuità lavorativa e le indennità di fine rapporto maturate e qualche arretrato. Nulla impediva l'inserire una clausola con la quale chi si aggiudicava il bando si fosse obbligato a mantenere in forza gli attuali dipendenti e prestato fideiussione a garanzia del T.F.R. maturato.

Alla completa chiusura della maggioranza ad ogni forma di mediazione su quanto proposto, non si poteva che agire come si è agito, consapevoli che in ogni caso il bando sarebbe stato approvato e che le procedure sarebbero andate avanti ugualmente.

Altro che mancanza di responsabilità!

 

Le Opposizioni Consiliari

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