Autovelox e fusioni, bocciate le proposte di Pietro Tapanelli

Venerdì, 26 Febbraio 2016 09:56 | Letto 2343 volte   Clicca per ascolare il testo Autovelox e fusioni, bocciate le proposte di Pietro Tapanelli Clima disteso per il consiglio comunale di Camerino riunitosi nella serata del 25 febbraio. In apertura di seduta il sindaco Gianluca Pasqui ha espresso l’augurio di buon lavoro alle nuove cariche elettive del consiglio dell’Anpi e le congratulazioni personali per i proclamati eletti nel direttivo della Pro-Camerino che ha recentemente riconfermato presidente Renzo Riccioni. Si è passati poi alla discussione della prima delle mozioni, presentate dal consigliere Pietro Tapanelli, avente ad oggetto il “Controllo dell’uso degli autovelox sulle strade extraurbane principali per evitarne un utilizzo improprio non finalizzato in via principale alla sicurezza stradale”. Argomentando la sua proposta il consigliere ha chiesto un utilizzo degli autovelox in maniera e più propriamente orientata alla sicurezza del territorio urbano e particolarmente del centro abitato e in alcuni punti critici dove è più necessaria la tutela della sicurezza dei pedoni. La sua richiesta al consiglio, quella di vincolare l’amministrazione comunale a lasciare il controllo in superstrada alle forze di Polizia, concentrando la prevenzione nelle zone abitate di Camerino. La votazione ha visto l’astensione del gruppo di minoranza “ Comunità e territorio” e la contrarietà della maggioranza . Sul punto, sia il capogruppo della minoranza Fabio Troiani che gli interventi del consigliere Pepe e dell’assessore Lucarelli della maggioranza, hanno evidenziato che è un’ordinanza del prefetto che regolamenta il servizio tramite autovelox in superstrada,  demandandone il controllo preferenziale alla polizia stradale e, attraverso una pianificazione degli interventi, anche alla polizia municipale. Quanto all’ambito urbano, fermo restando che in alcune zone della città la situazione è critica e va migliorata, il gruppo di minoranza ha ritenuto che la prevenzione urbana non sia raggiungibile tramite autovelox, semmai sarebbe più opportuno investire i proventi riscossi a seguito di sanzioni contestate agli automobilisti, in dotazioni di sicurezza e prevenzione per le zone critiche, come quelle molto frequentate da studenti universitari( es, rotonda di via d’Accorso). Favorevole dunque la minoranza a rivedere un piano di prevenzione per la sicurezza, finalizzato a promuovere regole e corrette condotte di comportamento sia per pedoni sia per automobilisti. Pur esprimendosi sul punto con voto contrario la maggioranza ha preso atto dell’importanza della sicurezza stradale urbana,  che vede l’amministrazione attenta  e per la quale negli ultimi anni( ha ricordato Lucarelli) sono stati già messi in campo interventi in più zone della città, con la realizzazione di marciapiedi e l’installazione di dossi artificiali e, da ultimo, con l’ allocazione di telecamere nuove, in fase attuazione nei pressi della rotatoria di via D’Accorso e in località Pozzetto.  Non accogliendo la mozione il primo cittadino ha dichiarato comunque di attivarsi per mettere in piedi un tavolo sulla sicurezza. Più articolata la discussione in ordine alla seconda mozione presentata da Tapanelli e avente ad oggetto la “ Proposta di avvio del processo di fusione dei comuni di Camerino, Muccia, Serravalle del Chienti e Pieve Torina”. Sollecitando un’attenzione del consiglio sulla necessità di unire le forze e gli enti locali, nell’illustrare la sua proposta il consigliere ha affermato di aver voluto lanciare una provocazione, al fine di poter avviare una discussione che miri alla soglia di 10.000 abitanti per potersi confrontare in maniera più seria con i centri di Castelraimondo, Matelica e San Severino.  La sua proposta dunque, quella della creazione di un comune montano importante, a livello territoriale e numerico, con un maggiore peso politico. Quattro comuni come punto di partenza, con i quali discutere e condividere, in tavoli tecnici specifici, un processo articolato che conduca all’unico comune che significherebbe risparmio e numerosi vantaggi a livello economico. Negli interventi che si sono succeduti, e che hanno portato al voto favorevole dell’opposizione e contrario della maggioranza, sono emersi diversi punti di vista. Evidenziando la difficoltà a far funzionare le unioni, relativamente alle fusioni, il capogruppo di minoranza Troiani ha parlato di processo ancora più ambizioso, sottolineando l’opportunità di coinvolgere anche Pievebovigliana, comune con il quale Camerino condivide un confine, un lago artificiale e un progetto di valorizzazione dell’invaso con importanti risvolti turistici futuri. Pieno appoggio per forme di servizio associato ma con la predisposizione di un piano, rilanciando l’azione del punto di forza dell’Unione Montana e di un tavolo del servizio associato. Dal canto suo l’assessore Lucarelli, concordando sulla necessità di far funzionare l’ente Unione Montana, ha rimarcato che la partenza giusta sarebbe mettere insieme comuni numericamente più significativi quali Castelraimondo, Matelica, San Severino, così da arrivare ad un unico comune di circa 38mila/ 40 mila abitanti, risultato da raggiungere con un piano strategico di intervento, coinvolgendo l’Università di Camerino, i quattro territori, l’Arcidiocesi. Motivando il non accoglimento della mozione presentata da Tapanelli, il sindaco Pasqui ha voluto sottolineare il valore costruttivo della proposta, ma - ha osservato-:.” parlare di fusione vera oggi è prematuro e personalmente sono più orientato verso un tentativo di unione, impegno che può essere preso da tutti, dialogando con altri territori. Unire Camerino, Castelraimondo,Matelica, San Severino potrebbe portare importanti risultati, ma ho delle perplessità reali sulla fattibilità” .

Clima disteso per il consiglio comunale di Camerino riunitosi nella serata del 25 febbraio. In apertura di seduta il sindaco Gianluca Pasqui ha espresso l’augurio di buon lavoro alle nuove cariche elettive del consiglio dell’Anpi e le congratulazioni personali per i proclamati eletti nel direttivo della Pro-Camerino che ha recentemente riconfermato presidente Renzo Riccioni.

Si è passati poi alla discussione della prima delle mozioni, presentate dal consigliere Pietro Tapanelli, avente ad oggetto il “Controllo dell’uso degli autovelox sulle strade extraurbane principali per evitarne un utilizzo improprio non finalizzato in via principale alla sicurezza stradale”.

Argomentando la sua proposta il consigliere ha chiesto un utilizzo degli autovelox in maniera e più propriamente orientata alla sicurezza del territorio urbano e particolarmente del centro abitato e in alcuni punti critici dove è più necessaria la tutela della sicurezza dei pedoni. La sua richiesta al consiglio, quella di vincolare l’amministrazione comunale a lasciare il controllo in superstrada alle forze di Polizia, concentrando la prevenzione nelle zone abitate di Camerino. La votazione ha visto l’astensione del gruppo di minoranza “ Comunità e territorio” e la contrarietà della maggioranza . Sul punto, sia il capogruppo della minoranza Fabio Troiani che gli interventi del consigliere Pepe e dell’assessore Lucarelli della maggioranza, hanno evidenziato che è un’ordinanza del prefetto che regolamenta il servizio tramite autovelox in superstrada,  demandandone il controllo preferenziale alla polizia stradale e, attraverso una pianificazione degli interventi, anche alla polizia municipale. Quanto all’ambito urbano, fermo restando che in alcune zone della città la situazione è critica e va migliorata, il gruppo di minoranza ha ritenuto che la prevenzione urbana non sia raggiungibile tramite autovelox, semmai sarebbe più opportuno investire i proventi riscossi a seguito di sanzioni contestate agli automobilisti, in dotazioni di sicurezza e prevenzione per le zone critiche, come quelle molto frequentate da studenti universitari( es, rotonda di via d’Accorso). Favorevole dunque la minoranza a rivedere un piano di prevenzione per la sicurezza, finalizzato a promuovere regole e corrette condotte di comportamento sia per pedoni sia per automobilisti.

Pur esprimendosi sul punto con voto contrario la maggioranza ha preso atto dell’importanza della sicurezza stradale urbana,  che vede l’amministrazione attenta  e per la quale negli ultimi anni( ha ricordato Lucarelli) sono stati già messi in campo interventi in più zone della città, con la realizzazione di marciapiedi e l’installazione di dossi artificiali e, da ultimo, con l’ allocazione di telecamere nuove, in fase attuazione nei pressi della rotatoria di via D’Accorso e in località Pozzetto.  Non accogliendo la mozione il primo cittadino ha dichiarato comunque di attivarsi per mettere in piedi un tavolo sulla sicurezza.

Più articolata la discussione in ordine alla seconda mozione presentata da Tapanelli e avente ad oggetto la “ Proposta di avvio del processo di fusione dei comuni di Camerino, Muccia, Serravalle del Chienti e Pieve Torina”. Sollecitando un’attenzione del consiglio sulla necessità di unire le forze e gli enti locali, nell’illustrare la sua proposta il consigliere ha affermato di aver voluto lanciare una provocazione, al fine di poter avviare una discussione che miri alla soglia di 10.000 abitanti per potersi confrontare in maniera più seria con i centri di Castelraimondo, Matelica e San Severino.  La sua proposta dunque, quella della creazione di un comune montano importante, a livello territoriale e numerico, con un maggiore peso politico. Quattro comuni come punto di partenza, con i quali discutere e condividere, in tavoli tecnici specifici, un processo articolato che conduca all’unico comune che significherebbe risparmio e numerosi vantaggi a livello economico.

Negli interventi che si sono succeduti, e che hanno portato al voto favorevole dell’opposizione e contrario della maggioranza, sono emersi diversi punti di vista.

Evidenziando la difficoltà a far funzionare le unioni, relativamente alle fusioni, il capogruppo di minoranza Troiani ha parlato di processo ancora più ambizioso, sottolineando l’opportunità di coinvolgere anche Pievebovigliana, comune con il quale Camerino condivide un confine, un lago artificiale e un progetto di valorizzazione dell’invaso con importanti risvolti turistici futuri. Pieno appoggio per forme di servizio associato ma con la predisposizione di un piano, rilanciando l’azione del punto di forza dell’Unione Montana e di un tavolo del servizio associato.

Dal canto suo l’assessore Lucarelli, concordando sulla necessità di far funzionare l’ente Unione Montana, ha rimarcato che la partenza giusta sarebbe mettere insieme comuni numericamente più significativi quali Castelraimondo, Matelica, San Severino, così da arrivare ad un unico comune di circa 38mila/ 40 mila abitanti, risultato da raggiungere con un piano strategico di intervento, coinvolgendo l’Università di Camerino, i quattro territori, l’Arcidiocesi.

Motivando il non accoglimento della mozione presentata da Tapanelli, il sindaco Pasqui ha voluto sottolineare il valore costruttivo della proposta, ma - ha osservato-:.” parlare di fusione vera oggi è prematuro e personalmente sono più orientato verso un tentativo di unione, impegno che può essere preso da tutti, dialogando con altri territori. Unire Camerino, Castelraimondo,Matelica, San Severino potrebbe portare importanti risultati, ma ho delle perplessità reali sulla fattibilità” .

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