Casette, a Valfornace solo promesse. La protesta del sindaco Citracca

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 23:59 | Letto 866 volte   Clicca per ascolare il testo Casette, a Valfornace solo promesse. La protesta del sindaco Citracca Promesse tante, fatti pochi. Anzi per niente. A Valfornace non è stata consegnata nessuna casetta per gli sfollati del terremoto. “La mia è una constatazione. Noi – spiega Massimo Citracca - abbiamo atteso con pazienza, senza far troppo rumore, magari andando a bussare alle porte della Regione e raccomandandoci alle ditte che hanno iniziato i lavori. Abbiamo aspettato: le prime date parlavano di ottobtre e nel frattempo siamo arrivati a Natale. Abbiamo fatto una riunione lunedì scorso: sembra che le prime Sae, se il tempo non sarà inclemente, saranno consegnate i primi giorni di febbraio, per le ultime non ci sono indicazioni temporali. Io raccomando a tutti che i lavori vengano fatti in una maniera veloce, precisa, in modo da far rientrare i nostri cittadini, che hanno gli stessi diritti degli altri dellAlto maceratese che si trovano gia nelle Soluzioni abitative di emergenza. E dura far digerire lemergenza che dura da 15 mesi a chi vorrebbe rientrare, avere un po di intimità e ricostruire i nuclei originali in strutture consone. Stare in hotel e in un albergo non è facile”. I sindaci hanno davvero le mani legate? “Sulle casette, i sindaci – evidenzia Citracca - hanno scelto le aree dove posizionare le Sae, che a volte non sono risultate non proprio idonee, per cui è è stato necessario fare dei lavori di messa in sicurezza piuttosto impegnativi. A volte ci hanno pensato Erap e Regione a fare la progettazione, appalti e lavori. Qualche cittadino pensa che la colpa sia dellAmministrazione che non ha fatto abbastanza. Io sono sempre sul campo. Si cerca di avere risposte e soluzioni da chi ci sta sopra. Questo forse non è bastato. Noi ci mettiamo la faccia, ma senza avere colpe”. 

Promesse tante, fatti pochi. Anzi per niente. A Valfornace non è stata consegnata nessuna casetta per gli sfollati del terremoto.

“La mia è una constatazione. Noi – spiega Massimo Citracca - abbiamo atteso con pazienza, senza far troppo rumore, magari andando a bussare alle porte della Regione e raccomandandoci alle ditte che hanno iniziato i lavori. Abbiamo aspettato: le prime date parlavano di ottobtre e nel frattempo siamo arrivati a Natale. Abbiamo fatto una riunione lunedì scorso: sembra che le prime Sae, se il tempo non sarà inclemente, saranno consegnate i primi giorni di febbraio, per le ultime non ci sono indicazioni temporali. Io raccomando a tutti che i lavori vengano fatti in una maniera veloce, precisa, in modo da far rientrare i nostri cittadini, che hanno gli stessi diritti degli altri dell'Alto maceratese che si trovano gia nelle Soluzioni abitative di emergenza. E' dura far digerire l'emergenza che dura da 15 mesi a chi vorrebbe rientrare, avere un po di intimità e ricostruire i nuclei originali in strutture consone. Stare in hotel e in un albergo non è facile”.

I sindaci hanno davvero le mani legate?

“Sulle casette, i sindaci – evidenzia Citracca - hanno scelto le aree dove posizionare le Sae, che a volte non sono risultate non proprio idonee, per cui è è stato necessario fare dei lavori di messa in sicurezza piuttosto impegnativi. A volte ci hanno pensato Erap e Regione a fare la progettazione, appalti e lavori. Qualche cittadino pensa che la colpa sia dell'Amministrazione che non ha fatto abbastanza. Io sono sempre sul campo. Si cerca di avere risposte e soluzioni da chi ci sta sopra. Questo forse non è bastato. Noi ci mettiamo la faccia, ma senza avere colpe”. 

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