Piano di tutela delle acque, i ritardi della regione

Mercoledì, 07 Febbraio 2018 16:51 | Letto 814 volte   Clicca per ascolare il testo Piano di tutela delle acque, i ritardi della regione Il Piano di Tutela delle acque, PTA, è uno strumento fondamentale per garantire, nel lungo periodo, un approvvigionamento idrico sostenibile e per controllare la qualità e la quantità dei corpi idrici delle Marche. Un monitoraggio che significa anche valutare la portata dei corsi d’acqua, dei livelli piezometrici negli acquiferi sotterranei, dei livelli idrici dei laghi, serbatoi, stagni del nostro territorio. Compito della Regione è quello di perseguire questi obiettivi attraverso misure ed interventi stabiliti con legge. Compito che attualmente vede la Regione inadempiente almeno per quanto concerne la revisione del PTA. Per questo il Consigliere regionale, Sandro Bisonni, Vice Presidente della Commissione Ambiente, ha portato il caso in Consiglio regionale con una interrogazione al fine di conoscere le motivazioni di questo ritardo. “La risorsa acqua rappresenta un fattore determinante per le nostre comunità – afferma – soprattutto in questi anni in cui assistiamo a lunghi periodi di criticità idrica. La Regione, secondo quanto deliberato dall’Assemblea legislativa doveva aver già predisposto ed approvato la revisione del PTA entro il 26 gennaio del 2016. Cosa che non è avvenuta con tutto quanto ne consegue in termini di valutazione qualitativa e quantitativa della risorsa acqua nelle Marche.” Il primo PTA fu infatti approvato dal Consiglio il 26 gennaio del 2010 e come stabilisce la legge nazionale doveva essere revisionato entro i successivi sei anni. “Per la revisione del Piano delle acque, la legge nazionale impone un preciso percorso amministrativo – prosegue Bisonni – che prevede il coinvolgimento di vari soggetti come il Ministero dell’Ambiente, le Autorità di bacino, le Province. Ad oggi non si hanno notizie sulla presenza di una nuova versione o revisione del PTA che doveva essere redatta da più di due anni. Credo sia fondamentale conoscere quali azioni si stiano portando avanti e soprattutto entro quale data il Piano potrà essere approvato.” g.g.

Il Piano di Tutela delle acque, PTA, è uno strumento fondamentale per garantire, nel lungo periodo, un approvvigionamento idrico sostenibile e per controllare la qualità e la quantità dei corpi idrici delle Marche. Un monitoraggio che significa anche valutare la portata dei corsi dacqua, dei livelli piezometrici negli acquiferi sotterranei, dei livelli idrici dei laghi, serbatoi, stagni del nostro territorio.

Compito della Regione è quello di perseguire questi obiettivi attraverso misure ed interventi stabiliti con legge. Compito che attualmente vede la Regione inadempiente almeno per quanto concerne la revisione del PTA. Per questo il Consigliere regionale, Sandro Bisonni, Vice Presidente della Commissione Ambiente, ha portato il caso in Consiglio regionale con una interrogazione al fine di conoscere le motivazioni di questo ritardo.

La risorsa acqua rappresenta un fattore determinante per le nostre comunità – afferma soprattutto in questi anni in cui assistiamo a lunghi periodi di criticità idrica. La Regione, secondo quanto deliberato dallAssemblea legislativa doveva aver già predisposto ed approvato la revisione del PTA entro il 26 gennaio del 2016. Cosa che non è avvenuta con tutto quanto ne consegue in termini di valutazione qualitativa e quantitativa della risorsa acqua nelle Marche.

Il primo PTA fu infatti approvato dal Consiglio il 26 gennaio del 2010 e come stabilisce la legge nazionale doveva essere revisionato entro i successivi sei anni.

Per la revisione del Piano delle acque, la legge nazionale impone un preciso percorso amministrativo prosegue Bisonni che prevede il coinvolgimento di vari soggetti come il Ministero dellAmbiente, le Autorità di bacino, le Province. Ad oggi non si hanno notizie sulla presenza di una nuova versione o revisione del PTA che doveva essere redatta da più di due anni. Credo sia fondamentale conoscere quali azioni si stiano portando avanti e soprattutto entro quale data il Piano potrà essere approvato.

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