Con 238 chiese da recuperare in provincia di Macerata, e un importo di 117milioni e 500mila euro, è stato approvato il secondo piano per i beni culturali. La fetta maceratese è quella più sostanziosa dell’intero programma, che prevede per le Marche 391 interventi di riparazione e restauro e un importo totale di 175milioni di euro.
Scendendo nel particolare, la maggior parte degli interventi riguardano l’arcidiocesi di Camerino-San Severino: 5 ad Apiro, 2 a Belforte del Chienti, 8 a Caldarola, 19 a Camerino, 2 a Camporotondo, 5 a Castelraimondo, 12 a Castelsantangelo sul Nero, 3 a Cessapalombo, 3 a Esanatoglia, 9 a Fiastra, 4 a Fiuminata, 2 a Gagliole, 1 a Montecavallo, 4 a Muccia, 10 a Pieve Torina, 2 a Pioraco, 1 a Poggio San Vicino, 1 a Ripe San Ginesio, 10 a San Ginesio, 17 a San Severino, 6 a Sarnano, 2 a Sefro, 3 a Serrapetrona, 4 a Serravalle di Chienti, 7 a Ussita, 9 a Valfornace e 9 a Visso.
Relativamente alla diocesi di Macerata-Recanati e Treia, sono 52 gli interventi finanziati: 11 per Cingoli, 2 per Colmurano, 12 per Macerata, 4 per Pollenza, 10 per Tolentino, 10 per Treia e 4 per Urbisaglia.
Per la diocesi di Fermo, 22 interventi previsti nel secondo stralcio di finanziamenti: 2 a Corridonia, 4 a Gualdo, 4 a Loro Pieceno, 1 a Mogliano, 1 a Monte San Giusto, 1 a Monte San Martino, 2 a Penna San Giovanni, 3 a Petriolo, 1 a Potenza Picena e 3 a Sant’Angelo in Pontano.
Per la diocesi di Fabriano-Matelica, soltanto 3 interventi previsti, proprio nella città di Matelica.
g.g.