Approvato a Pieve Torina il piano dissesto idrogeologico. Prorogato lo stato di emergenza

Mercoledì, 21 Febbraio 2018 21:13 | Letto 946 volte   Clicca per ascolare il testo Approvato a Pieve Torina il piano dissesto idrogeologico. Prorogato lo stato di emergenza Approvati oggi in cabina di regia l’ordinanza sulla sincronizzazione degli interventi per i terremoti precedenti e per quelli del 2016 e il primo elenco di opere finanziate sui piani di dissesto idrogeologico e sugli interventi di messa in sicurezza idraulica. La riunione tra i presidenti delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016, il commissario per la ricostruzione Paola De Micheli e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, si è tenuta oggi pomeriggio nella nuova scuola di Pieve Torina. A concludere i lavori, il premier Paolo Gentiloni. Due le importanti misure approvate in questa sede, e domani il Consiglio dei Ministri approverà anche la proroga dello stato di emergenza.   “La mia presenza qui - ha annunciato Paolo Gentiloni al termine della riunione a porte chiuse - è stata l’occasione per confermare ai presidenti delle regioni che domani il Consiglio dei Ministri prorogherà diverse norme sullo stato di emergenza. Questo ha dei risvolti sul piano economico, nei rapporti di lavoro e in interventi più mirati per la ricostruzione. Nel frattempo abbiamo anche messo a punto alcune ordinanze che servono a ottimizzare determinati aspetti della ricostruzione”. Uno, ad esempio, riguarda la sincronizzazione degli interventi tra i terremoti del passato (fino al ’97) e quelli del 2016-2017. “Per noi - ha sottolineato il premier - è un’ulteriore occasione per dimostrare vicinanza alle comunità colpite dal sisma e mandare un messaggio, cioè che questa resta una priorità nell’agenda di questo Governo. Noi siamo pronti a fare tutti gli sforzi necessari”.   A spiegare più nel dettaglio quali misure sono state approvate dalla cabina di regia, è stata il Commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli. “Oggi - ha spiegato - abbiamo svolto un lavoro molto importante che porta a compimento un piano che ci eravamo dati a settembre. Abbiamo approvato l’ordinanza che deriva dalla norma sulle sovrapposizioni degli altri terremoti. Ci si baserà sulla prevalenza del danno e nell’ordinanza si troveranno i criteri da applicare per valutarlo”. Laddove emergesse la prevalenza del danno causato dal sisma del 2016, sarà il Commissario a provvedere a finanziare la ricostruzione di immobili, privati e pubblici. Nel caso ci dovessero essere altre prevalenze o altre procedure avviate, “faremo di tutto per evitare che ciò che è stato già fatto vada disperso”. L’altra approvazione importante, è il primo elenco di opere finanziate dal Commissario sui piani di dissesto idrogeolico e sugli interventi di messa in sicurezza idraulica. “Anche in questo caso - ha sottolineato De Micheli - Gentiloni si è impegnato personalmente nel sostenere la norma nel decreto fiscale. Abbiamo la possibilità di finanziare tutti gli interventi che sono direttamente connessi con il sisma del 2016 o che rappresenterebbero un rischio di natura idraulica o idrogeologica nel caso si avviassero le procedure di ricostruzione. Per la prima volta la struttura commissariale affronta al 100% la sicurezza, sismica ma anche idraulica e idrogeologica”. Il piano oggi varato è di 280milioni, e le Marche avranno, in virtù dei danni subiti, una prevalenza importante nella suddivisione delle risorse. “Questo - tornata poi a dire - è il primo punto che fissiamo rispetto a un cambio di modalità di ricostruzione. Ad oggi il governo ha finanziato 2 miliardi di opere pubbliche sul cratere. Se a questi aggiungiamo i piani-stralcio per le infrastrutture arriviamo a due miliardi e mezzo. Poi si va ad aggiungere alla parte dell’emergenza che domani verrà rifinanziata con la delibera del Consiglio dei Ministri. Questo, più di tante parole, è il segnale che in due anni abbiamo lavorato seriamente”. Un breve intervento quello di Borrelli, che ha fatto il punto sulla consegna delle soluzioni abitative emergenziali: sono circa 2.580 quelle consegnate nelle quattro regioni, vale a dire oltre il 70%. Nei prossimi giorni sono previste altre consegne e, viste le condizioni meteorologiche poco favorevoli, il Dipartimento conta di recuperare nel mese di marzo. “Ci sarà - ha poi annunciato - una norma che autorizza l’acquisto degli immobili invenduti, con risorse che saranno stanziate dalla Consiglio dei Ministri di domani”.   A concludere il ciclo di interventi è stato il governatore delle Marche Luca Ceriscioli che ha tradotto quanto detto in termini regionali: “Il finanziamento della proroga dello stato di emergenza significa dare un messaggio a 30mila persone molto importante. Cas, sistemazioni in hotel, si va avanti con tutte le misure di sostegno. Per quel che riguarda il tema del dissesto idrogeologico nelle Marche - ha detto - sarebbe stato impossibile ricostruire se non ci fosse stata anche questa parte di interventi. Le zone più colpite, si trovano vicino a torrenti e fiume, sotto a declivi con pendenze importanti, con rocce fragili e via dicendo. Era impossibile pensare alla ricostruzione se non ci fossero state queste risorse per dare sicurezza dal punto di vista idraulico e idrogeologico”. Le Marche avranno a disposizione, dei 280milioni stanziati, circa 140milioni per il rischio idrogeologico e 27milioni per l’acquedottistica.g.g.

Approvati oggi in cabina di regia l’ordinanza sulla sincronizzazione degli interventi per i terremoti precedenti e per quelli del 2016 e il primo elenco di opere finanziate sui piani di dissesto idrogeologico e sugli interventi di messa in sicurezza idraulica. La riunione tra i presidenti delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016, il commissario per la ricostruzione Paola De Micheli e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, si è tenuta oggi pomeriggio nella nuova scuola di Pieve Torina. A concludere i lavori, il premier Paolo Gentiloni.

Due le importanti misure approvate in questa sede, e domani il Consiglio dei Ministri approverà anche la proroga dello stato di emergenza.

 

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“La mia presenza qui - ha annunciato Paolo Gentiloni al termine della riunione a porte chiuse - è stata l’occasione per confermare ai presidenti delle regioni che domani il Consiglio dei Ministri prorogherà diverse norme sullo stato di emergenza. Questo ha dei risvolti sul piano economico, nei rapporti di lavoro e in interventi più mirati per la ricostruzione. Nel frattempo abbiamo anche messo a punto alcune ordinanze che servono a ottimizzare determinati aspetti della ricostruzione”. Uno, ad esempio, riguarda la sincronizzazione degli interventi tra i terremoti del passato (fino al ’97) e quelli del 2016-2017.

“Per noi - ha sottolineato il premier - è un’ulteriore occasione per dimostrare vicinanza alle comunità colpite dal sisma e mandare un messaggio, cioè che questa resta una priorità nell’agenda di questo Governo. Noi siamo pronti a fare tutti gli sforzi necessari”.

 

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A spiegare più nel dettaglio quali misure sono state approvate dalla cabina di regia, è stata il Commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli.

“Oggi - ha spiegato - abbiamo svolto un lavoro molto importante che porta a compimento un piano che ci eravamo dati a settembre. Abbiamo approvato l’ordinanza che deriva dalla norma sulle sovrapposizioni degli altri terremoti. Ci si baserà sulla prevalenza del danno e nell’ordinanza si troveranno i criteri da applicare per valutarlo”. Laddove emergesse la prevalenza del danno causato dal sisma del 2016, sarà il Commissario a provvedere a finanziare la ricostruzione di immobili, privati e pubblici. Nel caso ci dovessero essere altre prevalenze o altre procedure avviate, “faremo di tutto per evitare che ciò che è stato già fatto vada disperso”.

L’altra approvazione importante, è il primo elenco di opere finanziate dal Commissario sui piani di dissesto idrogeolico e sugli interventi di messa in sicurezza idraulica. “Anche in questo caso - ha sottolineato De Micheli - Gentiloni si è impegnato personalmente nel sostenere la norma nel decreto fiscale. Abbiamo la possibilità di finanziare tutti gli interventi che sono direttamente connessi con il sisma del 2016 o che rappresenterebbero un rischio di natura idraulica o idrogeologica nel caso si avviassero le procedure di ricostruzione. Per la prima volta la struttura commissariale affronta al 100% la sicurezza, sismica ma anche idraulica e idrogeologica”. Il piano oggi varato è di 280milioni, e le Marche avranno, in virtù dei danni subiti, una prevalenza importante nella suddivisione delle risorse. “Questo - tornata poi a dire - è il primo punto che fissiamo rispetto a un cambio di modalità di ricostruzione. Ad oggi il governo ha finanziato 2 miliardi di opere pubbliche sul cratere. Se a questi aggiungiamo i piani-stralcio per le infrastrutture arriviamo a due miliardi e mezzo. Poi si va ad aggiungere alla parte dell’emergenza che domani verrà rifinanziata con la delibera del Consiglio dei Ministri. Questo, più di tante parole, è il segnale che in due anni abbiamo lavorato seriamente”.

Un breve intervento quello di Borrelli, che ha fatto il punto sulla consegna delle soluzioni abitative emergenziali: sono circa 2.580 quelle consegnate nelle quattro regioni, vale a dire oltre il 70%. Nei prossimi giorni sono previste altre consegne e, viste le condizioni meteorologiche poco favorevoli, il Dipartimento conta di recuperare nel mese di marzo. “Ci sarà - ha poi annunciato - una norma che autorizza l’acquisto degli immobili invenduti, con risorse che saranno stanziate dalla Consiglio dei Ministri di domani”.

 

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A concludere il ciclo di interventi è stato il governatore delle Marche Luca Ceriscioli che ha tradotto quanto detto in termini regionali: “Il finanziamento della proroga dello stato di emergenza significa dare un messaggio a 30mila persone molto importante. Cas, sistemazioni in hotel, si va avanti con tutte le misure di sostegno. Per quel che riguarda il tema del dissesto idrogeologico nelle Marche - ha detto - sarebbe stato impossibile ricostruire se non ci fosse stata anche questa parte di interventi. Le zone più colpite, si trovano vicino a torrenti e fiume, sotto a declivi con pendenze importanti, con rocce fragili e via dicendo. Era impossibile pensare alla ricostruzione se non ci fossero state queste risorse per dare sicurezza dal punto di vista idraulico e idrogeologico”. Le Marche avranno a disposizione, dei 280milioni stanziati, circa 140milioni per il rischio idrogeologico e 27milioni per l’acquedottistica.
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