“Dire che Belforte è morto è una offesa nei confronti dei paesi che non esistono più dopo il sisma”. Così il sindaco di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni comincia la sua campagna elettorale dopo il post dell’avversario Alessio Vita pubblicato sui social una settimana fa. Il sindaco uscente presenta con soddisfazione la sua squadra in attesa del primo incontro pubblico in programma domani sera alla biblioteca “Ciocchetti” alle 21.15. Ad appoggiare il sindaco uscente nella lista Belforte Insieme sono Mario Antinori, Francesco Losego, Alessia Sampaolo, Catia Cappellacci, Lorenzo Del Vecchio, Federica Gili, Luciano Luciani, Maicol Moretti, Vittoria Pettinari, Giovanni Pieroni. “Sono molto soddisfatto della lista che abbiamo composto - commenta Paoloni - , è composta da quattro donne su dieci perché vogliamo cercare di portare più donne possibile in consiglio. Una lista formata dalla presenza di esperti amministratori, come Antinori, Losego e Sampaolo, insieme alla presenza del mondo delle associazioni come Pettinari, una maestra di scuola primaria che è Gili. Il tiro con l’arco storico è presente con Pettinari e ci sono due giovani come Moretti, laureato in informatica e Del Vecchio che nonostante l’età ha già una sua attività ed è laureando in scienze dell'amministrazione. Catia Cappellacci si è sempre impegnata per l'organizzazione di eventi nel campo della moda. Accanto alla freschezza dei più giovani, poi, l’esperienza di un pensionato come Pieroni. Tutte persone - spiega - che possono dare tanto, messe insieme ad un gruppo di esperti che hanno già amministrato. E’ una bella squadra, affiatata, l’ho già vista lavorare insieme e sono ottimista”. Poi l’idea di come sarà impostata la loro campagna elettorale: “Lo spirito con cui faremo la campagna elettorale - dice Paoloni - è quello di dire ciò che è stato fatto e quello che faremo. Non ci interessano le polemiche sugli altri candidati, siamo aperti a critiche e suggerimenti ma ci posiamo sui piedi forti che sono quelli di aver amministrato e aver dimostrato che questo paese non è morto, ma vivo più che mai”.
GS
