Fabrizio Barca ad UniCamFest: " Visione e scrupolo per uscire dal congelamento"

Sabato, 08 Giugno 2019 14:59 | Letto 1377 volte   Clicca per ascolare il testo Fabrizio Barca ad UniCamFest: " Visione e scrupolo per uscire dal congelamento" Poesia e passione civile insieme, per lavorare e immaginare un Futuro sul territorio. E lo spiraglio che lo scrittore poeta e paesologo Franco Arminio, ha inteso offrire con le tre giornate di eventi di UniCamFest. E una carica innovativa quella che muove lintenso festival paesologico che, con ospite finale Brunori Sas si concluderà domani pomeriggio nellAgorà del Campus di Unicam.  Filo conduttore sono le storie incrociate, spazi di dialogo e confronto, in un continuo intersecarsi di esperienze condivise tra ospiti e comunità. Rotto il silenzio del centro storico dalla giornata inaugurale, animata da artisti, poeti, musicisti e danzatori, ci si è trasferiti nella sala del rettorato per una conversazione sullItalia interna guidata dallleconomista e politico Fabrizio Barca, il cui nome è legato all aver dato impulso alla Strategia Nazionale delle Aree interne, quando era  Ministro per la Coesione Territoriale del governo Monti.  Strategia che, sostenuta sia da fondi europei che nazionali, mira a contrastare  il declino demografico che caratterizza le aree più lontane dai servizi di base. Unoccasione di cambiamento che necessita di tecnostrutture territoriali e di movimenti, intesi come portatori di positivo fermento propulsivo. E così che dopo lintroduzione poetica affidata ai pensieri dedicati a Camerino, seguita da un liberatorio canto corale stimolato dallo stesso paesologo, la gremita platea si è fermata a riflettere sul senso dellabbandono e, sul da farsi per immaginare una via alternativa. Uno stimolo urgente a vincere la rassegnazione; il rischio concreto è che prevalga la sfiducia e che mentre lavoriamo per fare una sceneggiatura, il film non abbia mai inizio. Morale della favola, una volta rifatte le case, potremmo aver ricostruito un bel contenitore, ma vuoto di anime. Ricchissimo dunque il dibattito instauratosi nellarco di circa due ore, grazie agli interventi del Rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, Franco Arminio e lex Ministro Fabrizio Barca. Utopia e scrupolo le due parole che sono uscite fuori chiaramente- ha detto il prof. Fabrizio Barca-. Utopia significa che senza una visione non si va avanti e finora, ad andare  avanti sono sate solo quelle aree progetto interne che hanno osato guardare lungo sui 30 anni e non sommando progetti. Ci sono pezzi del territorio italiano dove stanno succedendo buone cose che riguardano la scuola, la salute, lagricoltura. Sta dunque andando avanti chi ha guardato a utopia, ma poi anche a scrupolo, nel senso di tecnica e capacità di progettare e quindi alle tecnostrutture. Ce la stanno facendo quelle aree le cui Regioni hanno investito in tecnostrutture. Di contro, molti comuni importanti delle aree interne presentano forti debolezze, faticano ad avere un segretario comunale che magari si trovano a dover dividere con altri. Avere una tecnostruttura vuol dire che dopo che hai avuto una visione devi sapere fare lappalto e scriverlo anche bene disegnando il progetto. Sfruttare bene queste due parole chiave è fondamentale e guardando lItalia dallalto del Piemonte fino alle Madonìè è interessante vedereche i territori che appunto ce la stanno facendo, sono quelli che hanno visione e scrupolo. Quello di Camerino è un territorio che aveva iniziato a lavorare bene da prima del sisma. Una catastrofe come il terremoto non ci voleva ma, per questi territori che sono bloccati, oggi occorre una fase di ripensamento e di scongelamento perchè cè un  pezzo grosso di cittadinanza che sta congelata nel senso che non crede più che si possa cambiare  e dunque, si accontenta di poco, non alza la voce e non scommette. Il territorio di Camerino era su una strada- conclude Barca- Il terremoto ha sconvolto questo ma la preswenza di un centro importantissimo che è lUniversità, specie in una situazione di questo tipo può rappresentare un forte centro di propulsione, ovviamente in sensibile collegamento con le organizzazioni centrali. Oggi abbiamo bisogno che le aree interne tornino ad avere un forte coordinamento nazionale che in questo momento non cè.  LItalia profonda sarà in serata il tema della conversazione tra Franco Arminio e lil cantautore e scrittore  Giovanni Lindo Ferretti,  noto per aver fatto parte come cantante e paroliere della  band CCCP - Fedeli alla Linea, poi reincarnatisi nelle successive  formazioni CSI e PGR  Il futuro è cominciare a mischiare le terre - ha detto Arminio- Bisogna cominciare a stare più vicini, per pensarle in un modo nuovo. Se siamo onesti e coraggiosi, attenti alle cose prossime e a quello che accade nei luoghi, facciamo terapia dei luoghi. Curando i luoghi, i luoghi ci curano.  E bello cominciare a farlo da Camerino,che con la sua Università può essere un luogo di pensiero e un laboratorio di nuovo umanesimo.C.C.
Poesia e passione civile insieme, per lavorare e immaginare un Futuro sul territorio. E' lo spiraglio che lo scrittore poeta e paesologo Franco Arminio, ha inteso offrire con le tre giornate di eventi di UniCamFest. E' una carica innovativa quella che muove l'intenso festival paesologico che, con ospite finale Brunori Sas si concluderà domani pomeriggio nell'Agorà del Campus di Unicam.  Filo conduttore sono le storie incrociate, spazi di dialogo e confronto, in un continuo intersecarsi di esperienze condivise tra ospiti e comunità.
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Rotto il silenzio del centro storico dalla giornata inaugurale, animata da artisti, poeti, musicisti e danzatori, ci si è trasferiti nella sala del rettorato per una conversazione sull'Italia interna guidata dalll'economista e politico Fabrizio Barca, il cui nome è legato all' aver dato impulso alla Strategia Nazionale delle Aree interne, quando era  Ministro per la Coesione Territoriale del governo Monti.  Strategia che, sostenuta sia da fondi europei che nazionali, mira a contrastare  il declino demografico che caratterizza le aree più lontane dai servizi di base. Un'occasione di cambiamento che necessita di tecnostrutture territoriali e di movimenti, intesi come portatori di positivo fermento propulsivo.
E' così che dopo l'introduzione poetica affidata ai pensieri dedicati a Camerino, seguita da un liberatorio canto corale stimolato dallo stesso paesologo, la gremita platea si è fermata a riflettere sul senso dell'abbandono e, sul da farsi per immaginare una via alternativa. Uno stimolo urgente a vincere la rassegnazione; il rischio concreto è che prevalga la sfiducia e che "mentre lavoriamo per fare una sceneggiatura, il film non abbia mai inizio". Morale della favola, una volta rifatte le case, potremmo aver ricostruito un bel contenitore, ma vuoto di anime.
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Ricchissimo dunque il dibattito instauratosi nell'arco di circa due ore, grazie agli interventi del Rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, Franco Arminio e l'ex Ministro Fabrizio Barca.
" Utopia e scrupolo le due parole che sono uscite fuori chiaramente- ha detto il prof. Fabrizio Barca-. Utopia significa che senza una visione non si va avanti e finora, ad andare  avanti sono sate solo quelle aree progetto interne che hanno osato guardare lungo sui 30 anni e non sommando progetti. Ci sono pezzi del territorio italiano dove stanno succedendo buone cose che riguardano la scuola, la salute, l'agricoltura. Sta dunque andando avanti chi ha guardato a utopia, ma poi anche a scrupolo, nel senso di tecnica e capacità di progettare e quindi alle tecnostrutture. Ce la stanno facendo quelle aree le cui Regioni hanno investito in tecnostrutture. Di contro, molti comuni importanti delle aree interne presentano forti debolezze, faticano ad avere un segretario comunale che magari si trovano a dover dividere con altri. Avere una tecnostruttura vuol dire che dopo che hai avuto una visione devi sapere fare l'appalto e scriverlo anche bene disegnando il progetto. Sfruttare bene queste due parole chiave è fondamentale e guardando l'Italia dall'alto del Piemonte fino alle Madonìè è interessante vedereche i territori che appunto ce la stanno facendo, sono quelli che hanno visione e scrupolo. Quello di Camerino è un territorio che aveva iniziato a lavorare bene da prima del sisma. Una catastrofe come il terremoto non ci voleva ma, per questi territori che sono bloccati, oggi occorre una fase di ripensamento e di scongelamento perchè c'è un  pezzo grosso di cittadinanza che sta congelata nel senso che non crede più che si possa cambiare  e dunque, si accontenta di poco, non alza la voce e non scommette. Il territorio di Camerino era su una strada- conclude Barca- Il terremoto ha sconvolto questo ma la preswenza di un centro importantissimo che è l'Università, specie in una situazione di questo tipo può rappresentare un forte centro di propulsione, ovviamente in sensibile collegamento con le organizzazioni centrali. Oggi abbiamo bisogno che le aree interne tornino ad avere un forte coordinamento nazionale che in questo momento non c'è". 
L'Italia profonda sarà in serata il tema della conversazione tra Franco Arminio e lil cantautore e scrittore  Giovanni Lindo Ferretti,  noto per aver fatto parte come cantante e paroliere della  band CCCP - Fedeli alla Linea, poi reincarnatisi nelle successive  formazioni CSI e PGR 
" Il futuro è cominciare a mischiare le terre - ha detto Arminio- Bisogna cominciare a stare più vicini, per pensarle in un modo nuovo. Se siamo onesti e coraggiosi, attenti alle cose prossime e a quello che accade nei luoghi, facciamo "terapia dei luoghi". Curando i luoghi, i luoghi ci curano.  E' bello cominciare a farlo da Camerino,che con la sua Università può essere un luogo di pensiero e un laboratorio di nuovo umanesimo".
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