Biumor a novembre. Le polemiche del Pd

Venerdì, 14 Giugno 2019 18:49 | Letto 769 volte   Clicca per ascolare il testo Biumor a novembre. Le polemiche del Pd La 30^ edizione  della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte posticipata a novembre e il Pd non ci sta.A dimostrare disappunto nei confronti del periodo scelto per uno degli eventi storici della città sono i consiglieri democrat che, dopo un’interrogazione discussa nell’ultimo Consiglio comunale in merito alla Biennale, scrivono in una nota: Il concorso artistico, ideato dal sindaco Mari, nei suoi 60 anni di storia e grazie allimpegno delle Amministrazioni che si sono succedute è riuscito a raggiungere una notorietà che di attesta a livelli internazionali. Circostanza che, quasi certamente, ne ha fatto il più importante evento del nostro Comune e ne ha fatto la ‘Città del Sorriso’. Quindi non riusciamo a spiegarci il motivo per cui l’Amministrazione Comunale abbia deciso di posticiparlo nel prossimo novembre con l’accorpamento al festival ‘Popsophia’, che si è tenuto sempre a fine agosto, la cui decisione è stata assunta con la delibera n.109 del 01.04.2019. Se si voleva dare vita alla città incentivando le presenze turistiche era sicuramente migliore il periodo estivo-autunnale invece che quello invernale.Poi i dubbi sulle dichiarazioni dellassessore alla Cultura Silvia Tatò: Lassessore ha detto che lavorano per costruire un piccolo miracolo organizzativo e culturale di cui andare fieri. Sono certi che le serate di Biumor a novembre avranno più che mai il giusto riscontro di pubblico e risonanza mediatica, per portare l’attenzione sulla vita culturale della nostra città. Quindi - prosegue il Pd - memori di precedenti inaugurazioni ed aspettando novità ci pare che l’Amministrazione si stia arrampicando sugli ‘specchi’ per mettere in secondo piano una ‘primizia’ della città, quale è la Biennale dell’Umorismo nell’Arte, a favore di un ‘contenitore’ come Popsophia. Quindi Sarebbe stato, intuitivamente, più logico anticipare al periodo estivo la Biennale, accompagnandola ad eventi paralleli che se ambientati all’aperto non solo avrebbero reso vive le vie e le piazze, facendo pensare ad eventi realmente rivolti alla collettività, e magari posticipando a novembre Popsophia, in modo da avere due eventi in distinti momenti che avrebbero attirato più pubblico. Inoltre la Biennale dellUmorismo nellArte avrebbe potuto trarre vantaggio dalla presenza di turisti richiamati anche dalla stagione lirica dello Sferisterio o da altre manifestazioni, con l’opportunità di attrarre sicuramente i turisti presenti nelle città costiere.  Infine - concludono - sembra superfluo ricordare che nel mese di settembre ricorrono a Tolentino le Festività di san Nicola e la biennale è stata tradizionalmente inserita tra le varie iniziative pubbliche programmate unitamente alla festività religiosa completando il cartellone del periodo autunnale che generalmente richiama molta gente. Anche la cifra stanziata è preoccupante per chi ha in mente il rilancio culturale della città - aggiungono - 60mila euro di cui 21mila  per la 30^ edizione della Biennale e 35mila per l’organizzazione di Popsophia, oltre a 4mila per la direzione artistica. La cultura è altra cosa rispetto a quella propagandata a Tolentino.   GS
La 30^ edizione  della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte posticipata a novembre e il Pd non ci sta.
A dimostrare disappunto nei confronti del periodo scelto per uno degli eventi storici della città sono i consiglieri democrat che, dopo un’interrogazione discussa nell’ultimo Consiglio comunale in merito alla Biennale, scrivono in una nota: "Il concorso artistico, ideato dal sindaco Mari, nei suoi 60 anni di storia e grazie all'impegno delle Amministrazioni che si sono succedute è riuscito a raggiungere una notorietà che di attesta a livelli internazionali. Circostanza che, quasi certamente, ne ha fatto il più importante evento del nostro Comune e ne ha fatto la ‘Città del Sorriso’. Quindi non riusciamo a spiegarci il motivo per cui l’Amministrazione Comunale abbia deciso di posticiparlo nel prossimo novembre con l’accorpamento al festival ‘Popsophia’, che si è tenuto sempre a fine agosto, la cui decisione è stata assunta con la delibera n.109 del 01.04.2019. Se si voleva dare vita alla città incentivando le presenze turistiche era sicuramente migliore il periodo estivo-autunnale invece che quello invernale".

Poi i dubbi sulle dichiarazioni dell'assessore alla Cultura Silvia Tatò: "L'assessore ha detto che lavorano per costruire un piccolo miracolo organizzativo e culturale di cui andare fieri. Sono certi che le serate di Biumor a novembre avranno più che mai il giusto riscontro di pubblico e risonanza mediatica, per portare l’attenzione sulla vita culturale della nostra città. Quindi - prosegue il Pd - memori di precedenti inaugurazioni ed aspettando novità ci pare che l’Amministrazione si stia arrampicando sugli ‘specchi’ per mettere in secondo piano una ‘primizia’ della città, quale è la Biennale dell’Umorismo nell’Arte, a favore di un ‘contenitore’ come Popsophia. Quindi Sarebbe stato, intuitivamente, più logico anticipare al periodo estivo la Biennale, accompagnandola ad eventi paralleli che se ambientati all’aperto non solo avrebbero reso vive le vie e le piazze, facendo pensare ad eventi realmente rivolti alla collettività, e magari posticipando a novembre Popsophia, in modo da avere due eventi in distinti momenti che avrebbero attirato più pubblico. Inoltre la Biennale dell'Umorismo nell'Arte avrebbe potuto trarre vantaggio dalla presenza di turisti richiamati anche dalla stagione lirica dello Sferisterio o da altre manifestazioni, con l’opportunità di attrarre sicuramente i turisti presenti nelle città costiere.  Infine - concludono - sembra superfluo ricordare che nel mese di settembre ricorrono a Tolentino le Festività di san Nicola e la biennale è stata tradizionalmente inserita tra le varie iniziative pubbliche programmate unitamente alla festività religiosa completando il cartellone del periodo autunnale che generalmente richiama molta gente. Anche la cifra stanziata è preoccupante per chi ha in mente il rilancio culturale della città - aggiungono - 60mila euro di cui 21mila  per la 30^ edizione della Biennale e 35mila per l’organizzazione di Popsophia, oltre a 4mila per la direzione artistica. La cultura è altra cosa rispetto a quella propagandata a Tolentino".  

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