Marcolini: "La ricostruzione richiede norme straordinarie".

Lunedì, 26 Agosto 2019 23:11 | Letto 1369 volte   Clicca per ascolare il testo Marcolini: "La ricostruzione richiede norme straordinarie". Riprendere una centralità del problema della ricostruzione post-sismica e non lasciarlo da parte indifferente. Consentire alle normative di realizzazione, quello che è stato consentito a Genova per il ponte Morandi o ai terremoti di Ischia e Catania. A tre anni dal sisma e dopo il passaggio di tre governi e tre Commissari straordinari, è quanto si augura Pietro Marcolini, presidente dell’Istao ( Istituto di Alta Formazione economica Adriano Olivetti di Ancona) al quale la Giunta Regionale ha affidato l’impegno di un’assistenza tecnica nella strategia del Piano per lo sviluppo e la ricostruzione post sisma delle Marche. Trasformare gli eventi sismici che hanno colpito tanti comuni, da emergenza a opportunità, l’obiettivo del patto che firmato ad aprile scorso, non ha trovato azioni politiche per potersi attuare. Circa un centinaio i progetti previsti per un miliardo e settecento milioni di euro di investimenti possibili e, cantierabili per una buona metà. “ Su questo piano -afferma Pietro Marcolini- noi abbiamo lavorato per la Giunta regionale e abbiamo potuto vedere risposte positive e volontà di fare delle popolazioni, degli imprenditori, degli artigiani e degli industriali. Molte purtroppo le difficoltà di carattere normativo e burocratico, di personale e di carattere anche urbanistico e territoriale che si sono incontrate, per cui si stanno affinando delle proposte. Io penso che il fatto grave della recente crisi di governo- aggiunge il presidente di Istao- è che nelle dichiarazioni del presidente del consiglio uscente ma anche nel dibattito dei maggiori protagonisti politici e aldilà delle coloriture, il terremoto non sia stato ricordato. Noi abbiamo gli studi delle 4 università delle Marche con il ruolo illuminante dell’ateneo di Camerino per la parte urbanistica e territoriale e poi c’è un consistente numero intelligente di progetti realizzabili che sono a disposizione. Spero che diventi lundicesimo punto del nuovo governo su cui si sta lavorando o comunque nel governo che ci sarà. Il terremoto è in regime straordinario e la ricostruzione non può avvenire in termini ordinari - conclude Marcolini-. Personale, normative, risorse nazionali e comunitarie, debbono essere un programma in cima alle preoccupazioni anche del nuovo governo e personalmente mi auguro che le cose possano rimettersi in moto più velocemente di quello che è avvenuto nei tre anni passati”. C.C.
Riprendere una centralità del problema della ricostruzione post-sismica e non lasciarlo da parte indifferente. Consentire alle normative di realizzazione, quello che è stato consentito a Genova per il ponte Morandi o ai terremoti di Ischia e Catania.
A tre anni dal sisma e dopo il passaggio di tre governi e tre Commissari straordinari, è quanto si augura Pietro Marcolini, presidente dell’Istao ( Istituto di Alta Formazione economica Adriano Olivetti di Ancona) al quale la Giunta Regionale ha affidato l’impegno di un’assistenza tecnica nella strategia del Piano per lo sviluppo e la ricostruzione post sisma delle Marche. Trasformare gli eventi sismici che hanno colpito tanti comuni, da emergenza a opportunità, l’obiettivo del patto che firmato ad aprile scorso, non ha trovato azioni politiche per potersi attuare.
Circa un centinaio i progetti previsti per un miliardo e settecento milioni di euro di investimenti possibili e, cantierabili per una buona metà.
“ Su questo piano -afferma Pietro Marcolini- noi abbiamo lavorato per la Giunta regionale e abbiamo potuto vedere risposte positive e volontà di fare delle popolazioni, degli imprenditori, degli artigiani e degli industriali. Molte purtroppo le difficoltà di carattere normativo e burocratico, di personale e
di carattere anche urbanistico e territoriale che si sono incontrate, per cui si stanno affinando delle proposte. Io penso che il fatto grave della recente crisi di governo- aggiunge il presidente di Istao- è che nelle dichiarazioni del presidente del consiglio uscente ma anche nel dibattito dei maggiori protagonisti politici e aldilà delle coloriture, il terremoto non sia stato ricordato. Noi abbiamo gli studi delle 4 università delle Marche con il ruolo illuminante dell’ateneo di Camerino per la parte urbanistica e territoriale e poi c’è un consistente numero intelligente di progetti realizzabili che sono a disposizione. Spero che diventi l'undicesimo punto del nuovo governo su cui si sta lavorando o comunque nel governo che ci sarà. Il terremoto è in regime straordinario e la ricostruzione non può avvenire in termini ordinari - conclude Marcolini-. Personale, normative, risorse nazionali e comunitarie, debbono essere un programma in cima alle preoccupazioni anche del nuovo governo e personalmente mi auguro che le cose possano rimettersi in moto più velocemente di quello che è avvenuto nei tre anni passati”.

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