Notizie di politica nelle Marche
Viabilità e rilancio delle imprese del territorio. Sono questi i temi cardine del programma di mandato del nuovo presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli. Da sindaco sogna una Macerata come “Atene delle Marche”, da presidente della Provincia, invece, un forte rilancio economico del territorio. Questo con le importanti partite della viabilità e della ricostruzione post sisma, in un’ottica di collaborazione a 360 gradi.

Aveva detto di voler diventare il sindaco della provincia e c’è riuscito Sandro Parcaroli che, dopo la sua elezione commenta: “Credo fermamente nel potere del dialogo, le porte saranno sempre aperte a Calamita (Mariano, candidato sconfitto per il centrosinistra, ndr). Non solo, tutti i 55 sindaci della provincia dovranno essere uniti per portare avanti progetti di ampie vedute, intercettando quanti più fondi possibili dall’Europa. Il nostro territorio è bellissimo e merita un’amministrazione che sappia portarlo tra i primi in Italia. Calamita è una brava persona – Parcaroli torna sul rivale –, lo conosco da molto. Sicuramente avremo dei contrasti, ma insieme potremo fare molto. Lo stesso vale per Ricotta (Narciso, già candidato sindaco per il Pd a Macerata e ora consigliere provinciale, ndr), ma le discussioni dovranno essere costruttive e non ideologiche”.

La chiusura di Parcaroli è per il passaggio di consegne e per il testimone raccolto dalle mani di Antonio Pettinari, le cui competenze “non dovranno essere sprecate – conclude il neoeletto presidente –: Pettinari è una persona di grande esperienza che potrà continuare a dare molto al territorio. I suoi consigli, seppur dall’esterno, potranno essere molto utili a questa amministrazione provinciale”.

l.c.
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Rientrata la preoccupazione sorta per la sospensione del trasporto scolastico a Monte San Martino. Sollecitato dalla minoranza, il sindaco Matteo Pompei ha fatto sapere ieri, in Consiglio comunale, di aver risolto la questione che coinvolgeva una famiglia i cui figli usufruiscono del servizio per raggiungere le scuole di Montefalcone. Il trasporto verso quel plesso scolastico è fornito dal Comune di Smerillo, che non è ancora convenzionato con quello di Monte San Martino. Sollecitato dalla famiglia, Pompei si è attivato e ha fornito le autorizzazioni necessarie: ora il trasporto è di nuovo in servizio.

“La normativa prevede che il trasporto scolastico fornito da un Comune in un territorio fuori dai suoi confini sia possibile solo attraverso l’autorizzazione del sindaco di quel territorio – spiega il primo cittadino di Monte San Martino –. Il Comune di Smerillo ha dunque bisogno del nulla osta di questa amministrazione per prelevare gli studenti dal nostro territorio comunale e trasportarli. La famiglia si è attivata, basandosi su una sentenza successiva: in sostanza è nostro diritto autorizzare o meno il trasporto per un Comune non convenzionato, come nel diritto della famiglia appellarsi ad una sentenza del 2003 che depone a favore della loro posizione. Il tutto si è risolto attraverso un’autorizzazione firmata dalla nostra amministrazione e ora il servizio è ripreso”.

Il sindaco si è poi soffermato sulle ragioni che hanno portato inizialmente alla mancata autorizzazione: “Le nostre scuole sono state ammodernate e ristrutturate con alti indici di sicurezza. Questo addirittura prima del sisma del 2016. I numeri degli iscritti sono buoni e cerchiamo di incentivare la permanenza dei più giovani nel nostro territorio. Abbiamo comunque risolto la questione prima del Consiglio di ieri e, nonostante questo, abbiamo ascoltato le posizioni dei consiglieri di minoranza che hanno presentato l’interrogazione in merito (Raffaele Anselmi e Massimiliano Anselmi, ndr), in un’ottica di collaborazione. Un’ottica non condivisa dalla minoranza – conclude il sindaco con una stoccata –: non appena conclusa la risposta dell’amministrazione  su questa questione, i consiglieri hanno abbandonato l’aula. Credo che sia un atto di mancato rispetto e di disinteresse: i temi da trattare erano quelli del bilancio e del PNRR, fondamentali per il nostro futuro”.

l.c.
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Nel Consiglio comunale matelicese del 16 dicembre sono state presentate dal gruppo di minoranza Per Matelica due mozioni, la prima per fare abbassare la retta della mensa scolastica (aumentata di 90 centesimi a pasto con adeguamento del 27 febbraio scorso per un totale di 4,60 euro), la seconda per intitolare il nuovo plesso scolastico alla memoria di Marco Ferracuti, scomparso lo scorso 5 dicembre. “Si chiede alla Giunta comunale di deliberare nel prossimo bilancio un nuovo adeguamento delle tariffe comunali per le mense scolastiche per riportare la quota a carico delle famiglie a livello del 2019, cioè a 3,70 euro per ogni pasto” – così il capogruppo di Per Matelica Alessandro Delpriori nel presentare la prima mozione - il bilancio dev’essere in equilibrio ma i soldi del Comune non servono per fare cassa bensì per erogare servizi”. La mozione è stata respinta per le motivazioni sintetizzate dal sindaco Massimo Baldini e dell’assessore Rosanna Procaccini: “Sarebbe prematuro impegnare la Giunta non sapendo cosa ci riserverà il 2022 in tema di normativa finanziaria – dice il primo cittadino - prima si dovrà costruire il prossimo bilancio, se poi esso lo consentirà si potrà intervenire sulla retta della mensa, magari abbassandola per certe fasce di reddito”; l’assessore Procaccini ha poi aggiunto che “facendo un raffronto con i costi nei Comuni limitrofi siamo piuttosto in linea, ciò non significa che non si valuterà l’ipotesi di un ribasso”. Quanto alla seconda mozione, con essa “non si vuole bypassare l’iter normativo per l’intitolazione di beni pubblici a persone scomparse – spiega lo stesso Delpriori - ma s’impegna la Giunta a convocare una riunione del Consiglio d’Istituto per chiedere la ratifica di questa decisione: sarà il Consiglio d’istituto – conclude il capogruppo di Per Matelica - a decidere se Marco meriti o meno tale intitolazione, ed io credo con tutto il cuore che la meriti”. La mozione è stata però ritirata dalla votazione in quanto nel corso dell’assise consiliare è stato concordato tra sindaco e capigruppo di portarla da parte dello stesso sindaco all’attenzione del preside Boldrini per proporre l’inizio dell’iter che porterà Consiglio d’Istituto e Collegio Docenti all’eventuale intitolazione.

Alessio Botticelli
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Trentacinque milioni di euro, frutto del risparmio della Camera dei deputati, da destinare al cratere sisma 2016. La commissione Bilancio di Montecitorio ha infatti approvato un emendamento al decreto PNRR: l’avanzo cumulato nel 2021 sarà reinvestito per le popolazioni colpite dal terremoto. L’Onorevole Simone Baldelli, vice presidente dei deputati di Forza Italia e primo firmatario dell’emendamento parla di una “pagina di buona politica, che fa seguito a un provvedimento varato ormai ogni anno dal sisma in avanti – spiega l’Onorevole –. Dal 2016 ad oggi, per le popolazioni che hanno sofferto le conseguenze del terremoto, sono stati stanziati oltre 380 milioni di euro. Non solo: l’emendamento prevede una parte che permetterà al Commissario Giovanni Legnini di utilizzare questi fondi con maggiore semplicità. Ci auguriamo che queste somme vengano spese presto e bene in favore delle persone che vivono nel cratere”.

Il Commissario Legnini, intanto, ha manifestato soddisfazione e ha ringraziato Montecitorio per lo stanziamento. Lo ha sottolineato ancora l’On. Baldelli: “Il Commissario ci ha ringraziato, come ha sempre fatto negli ultimi anni. La Camera dei deputati ha sempre mostrato attenzione al tema del sisma e ai terremotati: riducendo il più possibile i costi, da Montecitorio è stata restituita una cifra davvero importante. Iniziative legislative e finanziare che possono contribuire a un ritorno alla normalità. Da eletti nella zona del terremoto – conclude Baldelli – è nostro preciso dovere impegnarci nel tenere alta l’attenzione sul Centro Italia”.

l.c.
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Guardie mediche in Consiglio regionale, “bene l’impegno dei consiglieri di centrodestra”. Così le associazioni di Tolentino sull’attenzione che la sospensione delle guardie mediche notturne ha ricevuto a Palazzo Raffaello. La Rete Associazioni Tolentino si accoda al centrodestra cittadino e rilancia, dopo che proprio le associazioni avevano spinto fortemente per portare il problema all’attenzione delle istituzioni. L’idea del raggruppamento è quella di “chiedere un incontro istituzionale con i promotori della mozione in Consiglio regionale – spiegano in una nota – e di continuare a tenere alta l’attenzione sul disagio provocato ai cittadini, coinvolgendoli in una petizione che poi invieremo alle istituzioni competenti”.

Il provvedimento varato Dino Latini, Giacomo Rossi, Gianluca Pasqui e Jessica Marcozzi rappresenta secondo la Rete “un atto ufficiale da vedere come un primo passo verso la soluzione di un problema che abbiamo sollevato – proseguono –. Non abbiamo connotazioni politiche o partitiche, ma esclusivamente la volontà di orientare le scelte sulla politica sanitaria, assistenziale e sociale verso la tutela dei cittadini. La guardia medica è un servizio su cui nessuno vuole speculare – conclude la Rete Associazioni –, ma non vogliamo che il servizio sanitario pubblico delle aree interne venga ulteriormente penalizzato da tagli ai servizi, per i quali non basta la giustificazione della pandemia”.

l.c.
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I tagli alle guardie mediche arrivano in Consiglio regionale. L’appello lanciato da diverse associazioni attive a Tolentino per il ripristino del servizio di guardia medica all’ospedale cittadino ha suscitato l’interesse della politica, arrivando fino all’assise regionale. Una problematica che si allaccia con la crisi pandemica e la grave carenza di medici riscontrata nell’ultimo periodo. Ad aggravare la situazione, inoltre, il costante regime di precarietà del servizio sanitario nell’entroterra. Per questo Gianluca Pasqui, Dino Latini e Jessica Marcozzi hanno presentato una mozione che chiede al Consiglio il massimo impegno e l’assunzione di “tutte le misure necessarie volte a rimediare le gravi carenze in corso – si legge nella mozione –, utilizzando ogni strumento possibile compreso l’accordo sindacale con i medici di medicina generale in attesa di soluzioni definitive con personale da inserire a tempo indeterminato”. Questo oltre a dare “priorità assoluta alla copertura dei posti di guardia medica”. Un servizio che Latini, Pasqui e Marcozzi ritengono “insopprimibile”, soprattutto nelle aree interne.

La posizione dei medici di base di Tolentino è chiara: la carenza di personale rende impossibile, per i pochi professionisti in servizio, coprire anche i turni notturni. Il movimento partito in Regione ha comunque incontrato parere positivo da parte della politica cittadina, in particolar modo quella del centrodestra. Henry Orici, coordinatore comunale di Forza Italia e Ilenia Sabbatini, pari ruolo per Udc, hanno parlato di “soddisfazione per un segnale importante. Non è chiaro quali saranno le strategie che la Regione vorrà adottare per risolvere il problema – commentano –, ma senza dubbio è un primo passo verso il ripristino di un servizio essenziale, in particolar modo nelle aree interne. Per Tolentino è una buona notizia, che si unisce ai fondi stanziati per l’ospedale e che fa ben sperare per il futuro”.

Proprio il centrodestra unito di Tolentino era stato tra le forze politiche che si erano attivate per sottolineare il problema e per portarlo all’attenzione delle istituzioni insieme alle realtà associative cittadine.

l.c.
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“C’è bisogno di maggiore senso di responsabilità da parte dei sindaci dei Comuni vicini al Cosmari”. È questo il commento del presidente del consorzio, Giuseppe Pezzanesi, all’indomani dell’assemblea che ha deliberato la proroga della discarica di Fosso Mabiglia a Cingoli fino a settembre del 2023. “Non possiamo fare altro che ringraziare il sindaco Michele Vittori per aver dato l’ok alla proroga” ha sottolineato Pezzanesi. Oltre a questo si è discusso e deciso per l’annullamento del bando di concorso per il nuovo direttore tecnico del consorzio.

Due punti “di fondamentale importanza – spiega Pezzanesi –, a cominciare dal bando. Ci siamo resi conto che i requisiti e i parametri fissati per individuare i candidati al ruolo di direttore tecnico non erano abbastanza definiti. I quattro professionisti risultati idonei non rappresentavano, per ragioni anagrafiche, titolo di studio o esperienze curriculari, profili adatti al ruolo. La decisione più consona è stata quella di appellarsi all’articolo 10 del bando, che ne prevedeva l’annullamento”.

Per il nuovo direttore tecnico bisognerà attendere almeno l’estate del 2022: Pezzanesi ha infatti annunciato una nuova assemblea, chiamata a pronunciarsi sulla proroga di Giuseppe Giampaoli per i prossimi sei mesi. Prima della fine dell’anno dovrebbe esserci l’incontro in cui verrà presentato anche il nuovo bando per individuare il sostituto. Intanto il problema della discarica è stato ammortizzato per i prossimi 21 mesi: Michele Vittori, primo cittadino di Cingoli, ha dato l’ok per una proroga del sito fino a settembre del 2023.

Perplessità restano sull’atteggiamento dei sindaci: “Nessuno ha fatto un passo avanti per la discarica, sembra che nessuno sia disposto a vederla sorgere sul proprio territorio comunale – prosegue Pezzanesi –. Per questo dobbiamo ringraziare il Comune di Cingoli. Il dovere del Cosmari è garantire un servizio di smaltimento a un costo competitivo per i cittadini. Se non dovessimo individuare un nuovo sito per lo stoccaggio, potremmo dover portare i rifiuti fuori provincia. Gli aggravi potrebbero spingersi fino al triplo dei costi attuali. C’è bisogno di maggior senso di responsabilità da parte dei sindaci dei Comuni vicini al Cosmari, con la consapevolezza che la discarica rispetterà vincoli ambientali e paesaggistici. Oltre a questo – conclude Pezzanesi – occorre migliorare ancora sotto il profilo del riciclo. Oggi ricicliamo il 70 percento dei nostri rifiuti, migliorare significherebbe ridurre il bisogno di una discarica”.

l.c.
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Giornata di lavori sul Pnrr ad Ascoli con il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, l’assessore regionale Guido Castelli, e il governatore, Francesco Acquaroli, in streaming. Presenti anche la Struttura di Missione Aquila 2009, le Regioni, i sindaci, tecnici e Uffici speciali della ricostruzione sullavanzamento dellattuazione del Fondo complementare al Pnrr.

Giovanni Legnini ha illustrato lo stato di avanzamento della programmazione del miliardo e 780 milioni di euro che Governo e Parlamento hanno destinato allo sviluppo dei due crateri. La gestione di queste risorse è in capo alla Cabina di coordinamento integrata tra le governance dei due sismi e le Regioni, che in queste settimane ha già approvato i primi 478 milioni di euro di interventi articolati in 175 milioni per infrastrutture stradali statali, 60 milioni per recupero e rifunzionalizzazione degli alloggi temporanei realizzati a LAquila dopo il 2009 (Progetto Case); 33,5 milioni per la riqualificazione delle stazioni ferroviarie di alcuni centri dei crateri, 60 milioni per le strade comunali e infine 200 milioni destinati alla rigenerazione urbana dei centri dei due crateri. A questi fondi per la rigenerazione urbana, se ne aggiungeranno ulteriori, finalizzati a dare soluzione alle esigenze di ripristino dei sottoservizi e infrastrutture urbane, che saranno ripartiti in base allentità dei danni post sisma: 300 milioni per il sisma 2009, con i fondi della Struttura di Missione, e 400 milioni provenienti dalla contabilità speciale del Commissario straordinario per i territori colpiti dal sisma 2016.

Queste iniziative - ha affermato Legnini - devono essere attuate in modo unitario e coordinato, sulla base delle decisioni collegiali assunte in Cabina di coordinamento con il pieno coinvolgimento delle Regioni, della governance 2009 e dei Comuni, comprese quelle che saranno assegnate con bandi pubblici. Bisogna spendere presto e bene le importanti risorse, considerando il loro carattere aggiuntivo rispetto sia ai fondi dedicati alla ricostruzione che a quelle delle misure generali del PNRR”.

Acquaroli, da parte sua, ha concordato con il Commissario nella necessità di spendere ‘subito e bene le risorse, ancora più se si pensa che questi fondi potranno essere utili per rendere competitivo un territorio e per restituire normalità e speranza al cratere sismico costretto da ormai cinque anni a vivere in emergenza senza riuscire a programmare quotidianità e futuro. Sono due i temi fondamentali: quello della proroga del Superbonus 110% per il sisma e del credito dimposta, temi molto sentiti da privati e dal mondo delle imprese. Chiedo al Commissario, insieme a Regioni, Comuni e associazioni di categoria, di farsi portatore nei confronti del governo di questo appello affinché nelle prossime settimane si possa arrivare alla soluzione di questi temi nevralgici per dare ulteriore spinta alla ricostruzione”. Acquaroli ha poi fatto riferimento al Cis, il contratto istituzionale di sviluppo, le cui progettazioni non sono state inserite nella prima fase del finanziamento da parte del ministero. “Credo che questa possa essere unoccasione per valorizzare tutti i progetti validi per i territori, che avevano visto anche i Comuni lavorare in maniera aggregata, e cercare di capire come poter dare risposte a chi aveva partecipato con entusiasmo. Altro elemento quello del Soggetto attuatore: il ruolo delle Regioni su questa partita deve essere importante soprattutto per quello che concerne la parte economica del Pnrr. Credo che la regia debba essere unica per evitare che ci possano essere accavallamenti e misure che non coprono tutti i settori. In questo senso un coinvolgimento importante delle Regioni va preso seriamente in considerazione perché riteniamo che proprio in virtù del fatto che già le Regioni gestiscono Por e Fesr, in continuità con quelle misure, si possa arrivare a una gestione più completa e che possa coinvolgere maggiormente tutti i territori comunali e tutte le categorie presenti.Il Pnrr – ha concluso il Presidente - è unoccasione fondamentale che deve dare risposte rispetto non solo alla rigenerazione urbana ma anche alla capacità economica del territorio intero, in questo senso la filiera istituzionale si sta stringendo in maniera seria e responsabile. Struttura commissariale, Regione e Comuni possono fare squadra per cercare di dare risposte nel più breve tempo possibile. Finire nei meandri della burocrazia può rappresentare un ostacolo che vogliamo evitare. Chiedo al Commissario di rivederci presto per fare sintesi ed essere pronti per il nuovo anno a dare ulteriore spinta e rilancio a questa fase di ricostruzione”. 

gg
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Riapre al traffico dopo la lunga chiusura la strada provinciale “Rocchetta - Rambona”.

Larteria era stata interrotta nello scorso mese di aprile per consentire i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte che aveva bisogno di interventi di potenziamento e di ammodernamento, sia della parte superiore che in quella delle spalle di sostegno, finanziati con le risorse del sisma 2016.

«La riapertura della provinciale rappresenta una bella notizia per gli utenti - afferma il Presidente della Provincia, Antonio Pettinari - dei territori interessati: San Severino, Tolentino e Pollenza. La strada collega la statale 361 con la provinciale “Gioacchino Murat”, in località Rambona. Tuttavia resta il rammarico dei disagi causati in particolar modo ai residenti per il prolungarsi dei lavori».
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Una lezione particolare e piacevole quella che ha visto impegnati, in occasione del “Fibonacci day”, gli studenti della scuola secondaria di primo grado del comprensivo “Paoletti” di Pieve Torina, una scuola che privilegia la centralità dello studente e dove “si impara facendo”.

Le classi si sono “aperte” con le insegnanti di matematica, educazione artistica e tecnologia, che attraverso il matematico che nel XIII secolo riuscì ad unire i procedimenti della geometria greca euclidea agli strumenti matematici di calcolo elaborati dalla scienza araba, hanno fatto conoscere il perché dell’introduzione dello zephirum, cioè lo zero, l’origine delle cifre arabe, il sistema di numerazione posizionale, la famosa successione numerica, la cosiddetta “Serie di Fibonacci” e la divina proporzione, detta sezione aurea, cioè il numero decimale illimitato: 0,6180339......

I ragazzi si sono divertiti a risolvere enigmi pubblicati sul Liber abbaci, il trattato con cui il grande matematico pisano racconta come comprese che lo zero avrebbe cambiato il mondo e introdusse in Europa il sistema numerico decimale. Sono quindi entrate in gioco anche le insegnanti di ed. artistica e tecnologia che, attraverso l’osservazione di opere del passato e odierne, hanno portato gli studenti a riflettere su come la sezione aurea non è solo una formula matematica, ma è stata applicata fin dall’epoca dell’antica Grecia per creare armonia nelle arti figurative e nell’architettura o come la tecnologia, imitando la natura (spirali delle conchiglie, numero dei petali e nelle foglie, ecc.) la utilizza per la costruzione di centrali ad energia solare.

fibonacci

La parte più accattivante poi è stata quella in cui gli alunni, collegandosi dai vari plessi, hanno partecipato ad una gara con domande, enigmi e giochi relativi a quanto avevano appreso. I ragazzi del Paoletti sono molto abili nell’utilizzo della piattaforma digitale che consente agli alunni di appropriarsi consapevolmente delle tecnologie, allontanandosi dal rischio di essere “contenitori” passivi per poter diventare “saggi digitali”.

L’Istituto comprende i tre ordini di scuola, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, e accoglie alunni dell’entroterra montano del maceratese. I numeri sono piccoli, ma è una “ grande” scuola dove i ragazzi sono seguiti con scrupolosità nel loro percorso di apprendimento: una piccola scuola tra le montagne , ma che non ha niente da invidiare alle “grandi” scuole.
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