"Bisognava coinvolgere la minoranza, la cittadinanza e gli organi sovracomunali".
Il consigliere di opposizione di Valfornace, Sandro Luciani, interviene sulla chiusura della filiale di Banca Intesa San Paolo nel suo Comune e in quello di Fiastra.
Una vicenda che ha fatto molto discutere nell'entroterra, impoverito di un altro servizio importante.
Nel merito di Valfornace Luciani scrive che il capoluogo "ha perso la filiale per inettitudine dell’attuale amministrazione comunale. C’è stato un incontro tra il sindaco e il direttore regionale Emilia-Romagna e Marche dell’istituto di credito, Cristina Balbo, insieme a Pierbruno Emiliani della filiale di Fabriano.

L’incontro - specifica Luciani nella nota - doveva servire per valutare la situazione e per discutere la decisione, assunta da Banca Intesa, di chiudere la filiale di Valfornace, dopo l’assorbimento del Gruppo UBI. L’amministrazione comunale è riuscita ad ottenere soltanto un bancomat e un consulente a distanza. Si tratta di un fatto gravissimo, perché i territori comunali e le loro popolazioni hanno perso, in questo modo, un servizio fondamentale per ogni tipo di attività economica e sociale. È un altro segnale di decadenza del nostro Comune - denuncia - , che sta avvenendo nel più totale silenzio, la cui responsabilità è totalmente da attribuire agli attuali amministratori e al loro scarso dinamismo".

Secondo il consigliere di opposizione sarebbe stato necessario "coinvolgere non solo la minoranza consiliare, ma anche l’intera cittadinanza, unitamente al presidente della Regione Marche e al commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini. Soltanto attraverso un incontro pubblico, nel quale coinvolgere anche l’amministrazione di Fiastra, sarebbe stato possibile mettere in atto un’azione più incisiva per convincere Banca Intesa a lasciare aperta la filiale. Il sindaco di Valfornace, invece, non solo non ha fatto assolutamente nulla, ma ha anche accettato la decisione già presa dall’istituto di credito, facendo passare la concessione di un bancomat come una conquista di un certo rilievo. È sconfortante questo atteggiamento, che sta danneggiando tutte le attività economiche del Comune, senza contare le difficoltà alle quali andrà incontro una popolazione composta in maggioranza da persone anziane".

La minoranza ribatte, così, anche alle rassicurazioni del sindaco Massimo Citracca che ha dichiarato di "continuare a lottare per il nostro territorio e per i suoi abitanti”.

Luciani conclude infatti la nota chiedendo proprio di voler conoscere come il primo cittadino "intenda lottare dal momento che non ha fatto nulla, disinteressandosi totalmente delle sorti del suo Comune. Tutto quello di cui è stato capace è fare una foto con la Balbo al termine dell’incontro".

GS




“Speranze? Poche, ma continuiamo a insistere”. Lo ha detto Massimo Citracca, primo cittadino di Valfornace, in merito alla chiusura delle filiali che il Cda di Banca Intesa ha deliberato per il prossimo ottobre. La decisione, notificata nei primi giorni di luglio, ha immediatamente attivato i campanelli d’allarme delle amministrazioni locali dell’alto maceratese (oltre a Valfornace, anche Fiastra perderà la sua filiale, ndr), che hanno immediatamente cercato un dialogo con i direttivi dell’istituto di credito e con i vertici regionali – il Presidente Acquaroli su tutti – , per scongiurare questa nuova fuga di servizi.

“È inutile prenderci in giro. In questi contesti l’home banking non funziona – spiega Citracca – . Valfornace è stata la prima a portare la fibra nella montagna maceratese, ma il servizio è comunque di difficile accesso per la nostra cittadinanza. Non si può chiedere ai nostri anziani di imparare a utilizzare un’app che a volte è complicata anche per i non nativi digitali, né tantomeno chiedere loro di fare chilometri per avere un servizio essenziale come la banca (la chiusura rende la filiale di Pieve Torina la più vicina a Valfornace, ndr).”

Citracca ha poi sottolineato come, sin dal giorno della notizia di chiusura, abbia immediatamente cercato un incontro con le alte sfere di Banca Intesa, oltre che con il governo regionale: “Con Sauro Scaficchia (sindaco di Fiastra, ndr) abbiamo subito scritto alla Regione per chiedere un’intercessione – dice Citracca – . Poi di mia iniziativa ho cercato di trovare un abboccamento con il direttivo della banca, ma in questo senso non ci sono aperture. Hanno deliberato in consiglio di amministrazione questa decisione. Sembra proprio che a loro non interessi affatto della nostra condizione, ma noi insisteremo. Il Comune di Valfornace – conclude il sindaco – non si arrende. Stiamo cercando delle soluzioni da offrire alla banca per indurli a tornare sui loro passi. Continuiamo a lottare per il nostro territorio e per i suoi abitanti”.

Il servizio sarrà approfondito nel prossimo numero di Appennino Camerte

l.c.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo