“Abbiamo creato delle grosse scuole popolari con 3.000 - 4.000 allievi, in due lingue, francese e inglese. Il luogo che scegliamo diventa poi un quartiere. La scuola Padre Monti, nostro fondatore, è diventata famosa in tutta la città, tanto che le persone non dicono più il luogo ma “andiamo al P. Monti”. Le nostre scuole accolgono 9.000 scolari e sono tra le migliori del Camerun. Abito in un centro che si chiama Promhadicam, cioè “promozione handicappati”. Si tratta di una scuola di integrazione tra bambini normali e handicappati fisici e mentali. Abbiamo una scuola per ciechi con produzione di qualche fascicolo in Braille. Il problema più duro con gli handicappati mentali e autistici è che non abbiamo abbastanza personale specializzato per aiutarli.”
Da oltre un anno anche le missioni di Padre Sergio fanno i conti con la pandemia, anche se in Camerun i dati sono "abbastanza buoni", registrano circa 800 morti su una popolazione di 25 milioni di abitanti. “L'anno scorso hanno chiuso tutte le scuole tra marzo e settembre, quest' anno invece continuiamo a insegnare. Secondo i dati, c'è un aumento di malati in questi mesi ma qui nessuno rispetta le misure di contenimento se non in riunioni ufficiali. Secondo me i contagi non sono aumentati, ognuno cerca di curarsi a casa con delle spezie o scorze (zenzero, aglio, citronella, papaia, miele…). Anche noi a casa facciamo uso di queste spezie e per ora nessuno si è ammalato malgrado che siamo sempre con la gente. Forse è il caldo e allora il Buon Dio, protegge gli africani che hanno già sofferto molte altre malattie.”
Le missioni di Padre Sergio si possono aiutare con le adozioni a distanza, con 300 euro l’anno si può mantenere un bambino donandogli cibo, vestiti e la possibilità di andare a scuola. Infine si può andare in gruppo in Camerun e fare poi un progetto annuale. Di seguito le coordinate bancarie per eventuali offerte intestate a Padre Sergio Janeselli IT77U0830401848000048311943.
Barbara Olmai
foto fornita da Marco Costarelli
Altri approfondimenti su "L'Appennino Camerte" in uscita giovedì prossimo
Sempre più studenti stranieri concludono con successo gli studi all’Università di Camerino. Corona d’alloro e brindisi in piazza giovedì 30 giugno per un giovane proveniente dal Camerun, che ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Chimica. “ Un ateneo sempre più internazionale”- ha affermato il Rettore Flavio Corradini sceso in piazza a festeggiare l’evento - “Siamo orgogliosi di aver consegnato a questo ragazzo il riconoscimento meritato per il suo impegno, certi che avrà una carriera brillante; in ogni paese dove andiamo, troviamo del resto ricercatori e professori universitari che hanno svolto parte della loro carriera all’Università di Camerino e questo ci rende molto felici. Mi piace essere sempre molto vicino agli studenti - ha aggiunto – perché, senza retorica, rappresentano il nostro futuro. E, in questo caso, festeggiamo dei giovani internazionali che immediatamente diventano ambasciatori dei nostri prodotti e della bellezza di questa terra, in giro per il mondo. Torneranno sicuramente i loro figli a studiare da noi. Tutti insieme dobbiamo vivere un mondo globale di maggiore conoscenza,. E’ per questo che siamo sempre molto vicini agli studenti italiani e stranieri - ha concluso- senza dimenticare mai di avvicinarli alle nostre imprese”.
“Quando sono arrivato qui, sapevo già che Camerino era una bella città e ho potuto rendermene conto di persona” – ha dichiarato il neolaureato dottore in ricerca, attorniato da amici e familiari- “Ho trovato veramente molte persone simpatiche e la mia esperienza di studio è stata molto significativa e gratificante. Non posso che incoraggiare tutti a venire in questo ateneo a studiare. Ritengo che Camerino sia il posto ideale per farlo”-.
Non è mancata una sorpresa da parte del Rettore Corradini
“ Sì- ha confermato- il rettore ci ha visto mentre stavamo semplicemente passeggiando in piazza e ci ha detto “Se venite facciamo una fotografia insieme”. E’ una persona così aperta e disponibile… Davvero positiva come lo sono l’Università e la città”.