Covid Hospital a Camerino: domani l’incontro tra i sindaci e il Presidente della Regione Francesco Acquaroli, un meeting che farà luce sugli sviluppi della gestione pandemica nelle Marche e che potrebbe coinvolgere alcuni reparti del nosocomio camerte. Una discussione che tiene banco, con alcuni pazienti Covid che potrebbero essere trasferiti nella corsia di ortopedia dell’Ospedale Santa Maria della Pietà.

Già oggi le prime schermaglie sul tema tra il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, e l’ex primo cittadino camerte e ora vicepresidente del Consiglio Regionale, Gianluca Pasqui. Sborgia ha affermato di avere garanzie sul fatto che nulla si sarebbe mosso prima della riunione di domani, ma ha recriminato sul fatto che le garanzie fossero assolute, non legate alle contingenze, come detto da "autorevoli rappresentanti regionali". Non si tratterebbe di campanilismo, secondo Sborgia, ma del rispetto del piano pandemico, della situazione post-sisma dell’alto maceratese, e logistiche.

Proprio l’accusa di campanilismo è quella che viene rivolta al sindaco camerte da Gianluca Pasqui, che sottolinea come l’eventuale conversione sarebbe una decisione legata all’assenza di strade alternative. In una nota si legge come Pasqui inviti le amministrazioni locali a evitare campanilismi, appunto, piuttosto favorendo uno spirito di unità di intenti: "C'è chi ancora trova il tempo e il modo per alimentare polemiche sterili e rancori personali con articoli di stampa nei quali si cercano ipotetici colpevoli e si individuano altrettanto ipotetici salvatori della patria. Mi è sembrato di capire, parlando con tanti sindaci dell'entroterra maceratese, che tutti abbiano condiviso il principio per il quale quella per l'ospedale di Camerino e per la salute dei cittadini non può essere una battaglia partitica o ideologica. Su questo dovremmo lavorare. Insieme".

Al vicepresidente dell’Assise regionale ha fatto eco il sindaco di Fiuminata, Vincenzo Felicioli: "Non sta sicuramente a me stabilire il piano pandemico, ma penso che oggi le esigenze siano chiare. Il Covid, come la Spagnola, come la peste, sarà sconfitto, presto sarà fortunatamente un ricordo. Per questo motivo evitiamo queste schermaglie: domani al Presidente Acquaroli chiederò non di modificare il piano pandemico, quanto di parlare di sanità in generale, di futuro, per fare in modo che il problema della sanità, esistente a prescindere dalla pandemia, venga risolto in maniera congrua alle esigenze della cittadinanza delle zone montuose. I rappresentanti di queste zone ci sono e hanno la possibilità di far sentire la loro voce, lo facciano".

Pietro Tapanelli, sindaco di Sefro, parla di un problema di fondamentale importanza. Preservare i servizi ordinari, già parzialmente compromessi dall'emergenza, è vitale: "Sul tema c'è forte preoccupazione per i servizi ordinari che l'ospedale dovrebbe garantire a un territorio già vessato da altre emergenze ben note. La sanità è di tutti e comunque dobbiamo essere a disposizione. Credo si debba essere in grado di garantire i servizi essenziali e ordinari, visto che gli ospedali di Camerino e San Severino servono un vasto territorio, quello dell'alto maceratese. Depotenziare queste strutture sarebbe un grave errore, non solo allo stato attuale delle cose, ma anche in tempo di 'pace'".

Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, come Felicioli, guarda anche al futuro: "Un sacrificio che avremmo evitato, siamo messi a dura prova dalla pandemia. Per questo chiediamo che ci sia un riconoscimento per i sacrifici dei cittadini del territorio, che già soffrono per il sisma. Evidentemente non possiamo tirarci indietro: in quei letti di ospedale potremmo vedere i nostri cari. Garantiamo i servizi essenziali comunque, il pronto soccorso, i servizi di analisi. Si resti vicini ai cittadini: questa deve essere un'occasione per guardare avanti. Domani dovremo avere un ospedale efficiente, per personale e per strutture. Impariamo a investire nel nostro futuro, l'ospedale di Camerino sia già da subito un baricentro dei servizi che salveranno le nostre vite".

Domani l’incontro, dal quale dovrebbe emergere una visione più chiara su come la pandemia verrà affrontata nel maceratese e su quale, in questo quadro emergenziale, potrà essere il ruolo dell’ospedale di Camerino.

l.c.



Il comune di Camerino si impegna nel sostegno a famiglie e imprese: un programma di aiuti a chi soffre a causa del Coronavirus. In che modo? Ne hanno discusso proprio l’amministrazione camerte e le associazioni di categoria in un confronto per definire le linee di intervento.

Ne ha parlato, ai microfoni di Radio C1 inBlu, l’assessora alle attività produttive di Camerino, Lucia Jajani: “Le associazioni di categoria conoscono a menadito le problematiche che riguardano famiglie e imprese, ecco perché abbiamo ritenuto opportuno questo confronto, per destinare nel miglior modo possibile i fondi stanziati nel nostro bilancio. È fondamentale non sovrapporre i nostri aiuti a quelli statali, in modo da coprire più fasce possibili di popolazione. Un confronto proficuo, in cui abbiamo capito come essere in grado, con i nostri aiuti, di dare un valore aggiunto. Un’idea che metteremo in campo e che non è un ‘doppione’ rispetto agli aiuti previsti dallo Stato, è quella di dare sostegno a quelle attività che hanno dovuto affrontare una chiusura a causa del Covid, ma in maniera diretta, avendo titolari o dipendenti contagiati. Questa situazione non prevede ristori statali. Per quello che riguarda le famiglie, è partita la Colletta Alimentare: in questo campo avremo un occhio di riguardo per le famiglie monoreddito, in difficoltà magari per chiusure imposte dalla pandemia”.

red.
Sarà avviato un nuovo progetto per le qualità e la sicurezza dell'acqua in distribuzione e della rete idrica di Camerino. L’Amministrazione comunale si è fatta promotrice di un progetto di collaborazione tra UNICAM e ASSM per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano cui parte integrante e sostanziale è la valutazione impatti odorigeni sull’acqua in distribuzione.

Sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), al centro delle politiche comunitarie e di molte proposte di legge, negli anni, la Comunità Europea ha affrontato il tema dell’accesso all’acqua potabile sicura promulgando una serie di direttive e stabilisce gli standard di qualità per i parametri chimici e microbiologici.

“Consapevoli della necessità di migliorare il processo di gestione dell’acqua potabile, come amministrazione abbiamo cercato sin da subito di coinvolgere la nostra Università - spiega l’assessore all’ambiente Marco Fanelli – e di favorire la collaborazione con l’ASSM che è il gestore del servizio idrico integrato del comune di Camerino. Devo ringraziare il Magnifico Rettore Claudio Pettinari per la disponibilità dimostrata già al primo incontro, la referente del progetto Stefania Scuri nonchè l’amministratore Delegato dell’ASSM Graziano Natali che ha accettato di buon grado il fatto di poter partecipare ad un piano ambizioso. È una bella soddisfazione la formalizzazione della collaborazione per un progetto di ricerca sul quale abbiamo iniziato a lavorare diversi mesi fa e che non solo prevede una serie di valutazioni per minimizzare l’impatto odorigeno delle procedure di disinfezione, ma anche la valutazione e la gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo secondo il modello WPS definito, per l’Italia, “Piano di Sicurezza dell’Acqua” (PSA), in base alle più recenti linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità”.

Un progetto all'avanguardia che guarda al benessere della comunità, anche secondo il Rettore Unicam Claudio Pettinari: “Da tempo sostengo che non basta accedere all’acqua, ma deve essere un diritto. Dobbiamo garantirlo e il benessere di una comunità dipende anche dalla qualità dell’acqua stessa. Per questo ci muoveremo in tre fasi: attraverso il monitoraggio delle strutture deputate a distribuire l’acqua; monitorando la qualità dell’acqua stessa e trovando le soluzioni per renderla più gradevole”.Le acque destinate al consumo devono rispondere a requisiti minimi di salubrità e di qualità fisica, chimica e microbiologica nel punto in cui le acque sono disponibili al consumatore. Per garantire questi requisiti è necessario porre in essere una serie di misure che riguardano prima di tutto la salvaguardia degli acquiferi, trattamenti efficaci e sicuri volti a ridurre l’esposizione della popolazione ai potenziali rischi associati alla qualità dell’acqua in origine e alla distribuzione, garantendo il mantenimento di una qualità igienica degli impianti di distribuzione fino al rubinetto di utilizzo dell’utente.
Ricorso al Tar da parte del Comune di Camerino contro la discarica. Conferito il mandato all’avvocato Fabio Pierdominici, l’ente ha avviato le pratiche contro l’Assemblea Territoriale d’Ambito ATO 3 Macerata dopo che, nelle ultime riunioni sono stati approvatii criteri localizzativi per l’individuazione delle aree idonee per l’impianto della discarica, nonostante non siano rispettati una serie di fattori che renderebbero irrealizzabile la discarica nella città ducale e nelle zone sismiche.

A seguito dell’approvazione del documento preliminare, la problematica che principalmente si è posta nell’elaborazione del Piano d’Ambito è stata quella della localizzazione dell’impianto di discarica a servizio di tutto il territorio nella fase successiva all’esaurimento di quella attiva nel comune di Cingoli, il cui esaurimento è previsto nel 2021/2022. “Purtroppo – spiega il sindaco di Camerino Sandro Sborgia - si sono rivelati infruttuosi i ripetuti confronti, pur puntualizzando i numerosi vincoli e le esigenze di tutela di beni primari quali l’uso del suolo, la tutela della popolazione, delle risorse idriche, la prevenzione contro dissesti e calamità, la tutela dell’ambiente naturale e dei beni culturali e paesaggistici. Abbiamo ritenuto necessario contrastare questo progetto. Nel corso della riunione avevo anche esortato l'assemblea ad escludere le zone colpite dal terremoto dal novero di quelle da individuare ai fini della collocazione della discarica proprio per impedire che le popolazioni colpite dal sisma fossero ulteriormente gravate dagli effetti negativi che inevitabilmente produrrebbe la collocazione di una discarica”.

All’assemblea è stata sottoposta la metodologia seguita per la definizione dei criteri che dovranno consentire di individuare l’area sede del futuro impianto di discarica. Fatto il punto sui diversi aspetti, il Comune di Camerino ha espresso il proprio voto contrario per entrambi i provvedimenti, ritenendoli radicalmente viziati e quindi non condivisibili.

I punti in particolare del ricorso al Tar sono: il livello di sismicità tale da comportare la classificazione 1° doveva imporre un trattamento differenziato comportante l’esclusione o comunque una inclusione prettamente residuale; la considerazione delle sole aree di estensione superiore ai 30 ettari, non è imposta da alcuna norma, è del tutto illogica ed arbitraria nella sua eccessività. Una soglia di estensione così elevata ha comportato l’esclusione di numerose aree site nelle zone collinari o di pianura penalizzando i comuni montani e fra questi il Comune di Camerino. Egualepenalizzazione dei Comuni montani è stata attuata con l’alterazione dei tempi di percorrenza calcolati con Google rappresentano una metodologia non appropriata ai mezzi pesanti e alle strade di montagna. I tempi reali (sempre che il transito non risulti addirittura impossibile) avrebbero comportato una consistente decremento del connotato della baricentricità per tutti i siti individuati a Camerino.
Approvato il progetto definitivo e affidato formalmente il progetto esecutivo per la nuova sede comunale temporanea che sorgerà nel quartiere di Vallicelle a Camerino.

Conclusa anche l’indagine archeologica preventiva, iniziata lo scorso maggio, subito dopo la riapertura dei cantieri a seguito della quarantena. La Soprintendenza ha dato il via libera al progetto, non avendo rilevato elementi di interesse artistico, insieme al parere favorevole della Regione Marche.

Un progetto che prevede lavori per oltre due milioni, completamente finanziato dalla Protezione civile nazionale, con i fondi dell'emergenza sisma 2016.

“È un progetto a cui teniamo tanto – ha ammesso il sindaco Sandro Sborgia – nonché il primo che abbiamo proposto appena ci siamo insediati, un anno e cinque mesi fa. Dopo appena 28 giorni dalla proclamazione approvammo l’individuazione della nuova sede degli uffici comunali e portammo tutto alla Protezione civile ottenendo il finanziamento”.

La nuova struttura ospiterà tutti gli uffici comunali, attualmente dislocati in tre diversi edifici, garantendo una migliore logistica e maggiore funzionalità. “L’opera – concludeSborgia -consentirà un importante risparmio di risorse, dal momento che il Comune non dovrà più affrontare la spesa relativa all’affitto dei locali destinati agli uffici (svariate decine di migliaia di euro l’anno). Inoltre la struttura rimarrà a disposizione della cittadinanza anche una volta terminati i lavori di ricostruzione e tornati nella sede comunale definitiva”.

A breve saranno affidati i lavori.

“Nel leggere il comunicato stampa “istituzionale” del Sindaco di Camerino, con il quale esprime i suoi rallegramenti al neo Consigliere Regionale Pasqui, pubblicato sulla homepage del sito istituzionale dell’Ente (che dopo poche ore è stato rimosso) restiamo al quanto disgustati, prima di tutto da cittadini e poi da Consiglieri Comunali”. Così Antonella Nalli, Roberto Lucarelli e Stefano Falcioni del Gruppo Radici al Futuro replicano alla nota del Sindaco Sandro Sborgia. Citando le parole di Oscar Wilde: “ A volte è meglio tacere e sembrare poco intelligenti, piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio”, in un comunicato a loro firma I consiglieri della minoranza scrivono al primo cittadino: “Che lei non sappia neanche cosa stia facendo ormai è chiarissimo a tutti, ma che diventi pericoloso per questa Città non glielo possiamo permettere né noi né siamo certi glielo possono permettere i nostri colleghi di maggioranza. Il nostro non è, e non vuole essere una difesa del nostro capogruppo Gianluca Pasqui, il quale nei suoi confronti non ne ha assolutamente bisogno, ma la nostra è una vera preoccupazione per chi in questa Città ci è nato, ci cresce e ci è cresciuto, ci vive e ci lavora- continua la nota- Comprendiamo che a Sborgia questo risultato straordinario e vanto di un intero territorio deve aver fatto molto male, tanto da indurlo a dichiarazioni tanto avventate quanto gravi. Con le sue affermazioni, il Sindaco, offende pesantemente una città intera e un popolo che dopo tantissimi anni torna ad essere rappresentato in Regione da un camerte DOC.

Sborgia, evidentemente è stato così scosso dal risultato ottenuto da Pasqui da dimenticare qual è il ruolo istituzionale che ricopre: anziché fare quello che qualsiasi altro sindaco avrebbe fatto, ovvero le congratulazioni per una elezione storica, si lancia in un attacco frontale gratuito, scomposto e immotivato. Qualsiasi altro sindaco, oggi per prima cosa cercherebbe di trovare subito una sinergia fondamentale per la città di Camerino invece di lanciare invettive e sproloqui. In realtà, poi, la rabbia del Sindaco è comprensibile: i cittadini hanno votato in massa Pasqui, nonostante dall’attuale amministrazione giungessero inviti più o meno espliciti a votare candidati di “colore politico” contrario ad essa, pur di non votare un cittadino e consigliere comunale di questa Città. Ora, il sindaco di Camerino può fare soltanto una cosa: chiedere scusa alla Città e al territorio montano- concludono Antonella Nalli, Roberto Lucarelli e Stefano Falcioni- Ci appelliamo, inoltre, al buon senso della maggioranza consiliare: si dissocino pubblicamente dalle vergognose dichiarazioni di Sborgia e contribuiscano a creare un clima di serenità e collaborazione che potrà solo essere utile alla crescita della nostra città. Limitino, inoltre, una persona che, anteponendo il suo ego personale ai doveri istituzionali, ha, anche questa volta, inequivocabilmente dimostrato la sua inadeguatezza per la Città che è stato chiamato ad amministrare. Noi come sempre, insieme al nostro concittadino Consigliere Regionale, siamo a disposizione per i camerinesi e per Camerino”.
c.c.
Saranno allestiti al palazzetto dello sport comunale, in località le Calvie a Camerino, i seggi delle prossime elezioni regionali e del referendum in programma il 20 e 21 settembre.
Nella città ducale questa volta non saranno, dunque, le aule dell'Ipsia Gilberto Ercoli ad ospitare gli elettori. Per consentire il normale svolgimento delle attività scolastiche che riprenderanno lunedì (14 settembre) si è deciso per lo spostamento di quella che negli ultimi anni era stata la sede per votare. Una scelta dettata anche dalla necessità di avere spazi più ampi, garantendo la sicurezza e il rispetto delle norme imposte dall'emergenza sanitaria.

"Abbiamo cercato di muoverci già da diverse settimane e ci siamo organizzati per trovare una sede alternativa all'istituto professionale che così non dovrà sospendere le elezioni in quei giorni - ha spiegato il sindaco Sandro Sborgia - Ringrazio anche gli uffici per il lavoro svolto. Voteremo alle Calvie e questa soluzione consentirà ai nostri studenti di tornare a scuola senza ulteriori stop, dopo gli ultimi mesi che hanno costretto anche loro ad affrontare una situazione nuova e non semplice". 

I seggi nella giornata di domenica resteranno aperti dalle ore 07 alle ore 23, mentre nella giornata di lunedì dalle ore 07 fino alle ore 15.
Per lo scrutinio si darà precedenza al referendum e successivamente alle regionali. Alle ore 09 del martedì prenderà invece il via lo spoglio relativo al primo turno delle amministrative.
c.c.
Successo a Camerino per la Fiera d'Estate, un appuntamento che era diventato una piacevole tradizione e che, sospeso a causa del sisma, l'amministrazione comunale ha voluto ripristinare per dare la possibilità alla cittadinanza di parteciparvi. Dopo i lunghi mesi di stretta emergenza sanitaria, l'evento ha rappresentato anche per gli stessi commercianti una delle prime occasioni di ritorno alla 'normalità' nel loro lavoro, seppure con una modalità condizionata dalle normative tuttora vigenti. Sin dal primo mattino, indossata la mascherina obbligatoria, in tanti hanno approfittato della calda giornata agostana per farsi un giro tra le bancarelle, cogliendo l'occasione per qualche acquisto. Variegata e molto qualificata l'offerta merceologica proposta dagli ambulanti per un appuntamento che ha richiamato in città anche dai comuni limitrofi. Lunga la carellata di banchi posizionati lungo viale Giacomo Leopardi fino a raggiungere la piazza di San Venanzio. Impegnata nelle operazioni di vigilanza e controllo dell'osservanza delle misure di sicurezza la polizia locale. Contenti gli avventori di tutte le età per un evento che ha rappresentato un'occasione d'incontro in serenità. Un ritorno gradito e molto apprezzato dagli stessi ambulanti.
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"Ogni volta che siamo venuti a Camerino siamo sempre rimasti contenti- afferma Mario Armuzzi, presidente commercio su aree pubbliche della Confartigianato Ascoli Piceno- Fermo-.Camerino  è una cittadina che ci vuole e diciamo che questa testimonianza d'affetto è reciproca. Noi arriviamo e portiamo una bella varietà di merci e non possimao che apprezzare lo sforzo del comune nel venirci incontro. Sono tanti anni che veniamo qui e, sentire che gli abitanti ci vogliono bene, non può che rallegrarci. A farci contenti è anche la collaborazione che c'è con questa amministrazione e l'impegno che ci hanno messo tutti, in primo luogo la polizia locale che non si è davvero risparmiata". Soddisfatto e molto felice di essere tornato a Camerino anche Ivo Mazza, arrivato da Montegranaro con le sue calzature.
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"Siamo sempre venuti con piacere in questa città. Gli anni passati eravamo in centro poi cè stata un'interruzione dopo gli eventi del terremoto del 2016 ma debbo dire che questo viale è molto adatto ad ospitare le bancarelle Siamo davvero felici che il comune e la polizia locale si siano impegnati per riprendere questo appuntamento al quale partecipiamo con immenso piacere perchè i camerinesi lo meritano e ritrovare un po' di normalità è stato bello per tutti  E' anche da questi bei momenti che si trae maggiore forza e coragggio per andare avanti".
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Tra le bancarelle anche il sindaco Sandro Sborgia, la vice sindaco Lucia Jajani e il consigliere Riccardo Pennesi i quali  hanno voluto portare il loro saluto di benvenuto ai numerosi commercianti che hanno aderito alla Fiera d'Estate ringraziando tutte le forze impegnate per controllare il rispetto delle prescrizioni di sicurezza, dagli agenti della polizia locale, alla Protezione civile, ai giovani volontari in azione per tutta la giornata.
"Siamo molto soddisfatti per due ordini di motivi- dice il vice sindaco Lucia Jajani-. In primo luogo per aver dato una prospettiva positiva agli ambulanti che avevano bisogno di tornare a vivere la normalità del loro lavoro e che ci hanno fatto partecipi della loro gioia, ringraziandoci davvero con tanto affetto. D'altro canto siamo stati contenti di aver dato questa opportunità alle tante persone che dalla fiera hanno tratto un motivo per rivedersi. Abbiamo avuto anche il piacere di incontrare tanti camerinesi che si sono dovuti trasferire fuori città a causa del sisma e che proprio in questa occasione sono tornati a fare una passeggiata in viale Giacomo Leopardi, un viale che tra l'altro ben si presta per questo tipo di eventi. Una fiera che dunque ha fatto bene al commercio ma anche al cuore delle persone".  
c.c.


Aule pronte per il nuovo anno scolastico a Camerino. In vista della riapertura delle scuole, fissata per il 14 settembre, si sono susseguiti diversi incontri tra l’Amministrazione comunale, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Betti e i relativi tecnici per stabilire le modalità con le quali poter iniziare il nuovo anno scolastico nel rispetto delle norme imposte dall’emergenza sanitaria che ha costretto gli studenti alla didattica a distanza lo scorso marzo.

All’ultima riunione ha partecipato anche il dottor Massimo Iavarone della direzione scolastica regionale per le Marche. “Con lui – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – abbiamo avuto modo di chiarire alcun aspetti e condiviso i parametri che le linee guida del Centro territoriale di supporto (CTS) e quelle regionali stabiliscono affinché possano essere verificate le idoneità degli ambienti scolastici. Dopo questi chiarimenti e aver svolto tutte le verifiche in ogni aula degli edifici scolastici di Camerino, possiamo dire che, con i lavori che andremo a fare, tutte le aule sono adeguate alle linee guida Covid. Sarà necessario realizzare alcuni interventi interni, per i quali il Comune si è già attivato proprio per essere pronti alla prima campanella.

Mi sento di ringraziare il dottor Iavarone– aggiunge Fanelli - per la disponibilità dimostrata e per aver chiarito puntualmente ogni dubbio rappresentato dai tecnici del Comune e dell’Istituto scolastico. Ciò ci ha permesso di ottimizzare le soluzioni ed indirizzare il lavoro per evitare che gli studenti fossero costretti a nuovi traslochi o spostamenti. È un grande impegno per i nostri uffici – spiega Fanelli – è un'altra emergenza che si aggiunge alle altre che vengono affrontate quotidianamente da dopo il sisma. I tempi per la realizzazione degli interventi sono strettissimi, ma i stiamo già lavorando ai progetti, al termine dei quali avremo aule tutte a norma che consentiranno di iniziare l’anno scolastico senza grandi sconvolgimenti”.

C.C.
No forte di Camerino alla discarica. È il sindaco Sandro Sborgia a ribadire il suo dissenso con forza, visto che la città ducale è stata inserita tra i siti idonei per la realizzazione: “In particolare le popolazioni colpite dal sisma non possono subire anche questo disagio. Ribadiamo il nostro no nei confronti della discarica su questi territori – afferma – Mi sono già espresso in merito all’ultima riunione ATO 3 Macerata. All’assemblea, si possono leggere i documenti e le delibere, abbiamo espresso il nostro voto contrario e manifestato la necessità di escludere i Comuni del cratere dai luoghi idonei per la realizzazione della discarica, ma questa richiesta non è stata minimamente considerata dall’assemblea che ha bocciato, purtroppo, l’emendamento. Già nel 2011 la Provincia aveva spiegato la necessità di individuare un Comune dell’entroterra, scegliendo Cingoli, dopo Potenza Picena (in cui era stata realizzata una discarica di 90mila metri cubi) e Tolentino (con una discarica da 125mila metri cubi). A Cingoli la discarica è di 450mila metri cubi. Una volumetria che potrebbe soddisfare le esigenze dell’entroterra per 30 anni se non fosse che lì vengono smaltiti i rifiuti di tutta la Provincia,e non solo, perché arrivano anche quelli di Loreto. Non si può non notare che 5 Comuni in Provincia generano più rifiuti indifferenziati rispetto agli altri 50. I criteri sui quali si basa l’individuazione dei siti idonei alla realizzazione della discarica sono privi di base scientifica – prosegue Sborgia - A partire dai tempi di percorrenza dall’impianto Cosmari che sono quelli che incidono maggiormente sui costi sia in termini economici che d’inquinamento ambientale prodotto dai mezzi in movimento. Ebbene, i tempi di percorrenzasono calcolati con l’applicazione GoogleMap ipotizzando di percorrere la strada in auto, quando invece sono utilizzati bilici con decine di tonnellate a bordo. I tracciati presi in considerazione spesso non sono percorribili dai mezzi utilizzati per trasportare i rifiuti. Si dà, inoltre, peso alla forma geometrica e alla grandezza dell’area di discarica arrivando a privilegiare aree superiori a 130 ettari: altro parametro del tutto inventato perché per una discarica come quella di Cingoli bastano 10 ettari. Ciò fa pensare che si voglia fare una gigantesca discarica o che sia un trucco per favorire aree meno popolate, come le nostre, dove gli spazi sono più ampi. In ultimo non è stato tenuto in considerazione che le discariche non possono essere realizzate in aree sismiche in categoria 1, secondo la legge 64 del 1974. Anche in questo caso abbiamo inviato un resoconto completo perché le carte di pericolosità sismica non sono state aggiornate dopo il terremoto del 2016 quindi ci sono le condizioni affinchè molti Comuni dell’entroterra non dovrebbero più risultare in seconda categoria. Inviata una nota all’assemblea che riguarda il Comune di Camerino, non è stata minimamente presa in considerazione. A questo punto – conclude il sindaco Sborgia – siamo disposti a ricorrere anche all’autorità giudiziaria pur di non far realizzare la discarica”.

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