I risultati dell’ultima tornata elettorale hanno richiamato venti di cambiamento in casa Partito Democratico. Le disfatte alle regionali e alle amministrative maceratesi, a cui ha fatto eco il ballottaggio perdente di Senigallia, daranno il via a una stagione rivoluzionaria destinata a coinvolgere tutta la geografia interna del partito a livello regionale. Cambiamento che dovrà passare attraverso una proposta “politica, sociale, ma anche interna, di partito” dice ai microfoni di Radio C1 inBlu la responsabile del Dipartimento nazionale degli affari regionali del partito Irene Manzi.

“Lo scossone dovrà avviare e credo abbia già attivato una profonda riflessione a livello di partito – prosegue la Responsabile - L’obiettivo deve essere, non solo come dirigenti del partito, ma come iscritti, a livello regionale, provinciale e cittadino, quello di una severa autocritica e di un taglio netto ai personalismi che spesso hanno guidato le dinamiche di partito”.

Una stagione rivoluzionaria su tutti i livelli.

“Non sarà solo una questione di organigramma. La sconfitta di Mangialardi deve avviare una riflessione, ma basterebbe guardare i dati elettorali le percentuali per capire le tendenze degli ultimi cinque anni. È l’ora di una seria autocritica interna su quello che non ha funzionato. Un segnale forte che dovrà avviare la ricostruzione deve venire anche dalle dimissioni del quadro dirigente del partito, ma non è solo una questione di nomi e figure”.

Ma anche di cambio di rotta.

“Sarebbe in primo luogo una questione di cambio di mentalità, di analisi seria del come non si è interpretato il malessere sociale, dalla crisi, dal sisma e dai successivi balbettamenti sulla ricostruzione. Il PD è andato male a Macerata e provincia, ma anche in altri centri, quindi non può essere soltanto una questione legata alla ricostruzione, bisogna scavare e vanno trovate le motivazioni”.

La disfatta è un riflesso della posizione del partito a livello nazionale o è stato un voto puramente locale?

“Principalmente credo che sia un voto locale. Il partito è andato bene in altre realtà, come Toscana e Puglia. Le linee del governo hanno avviato un lavoro importante anche in sede di ricostruzione. Io credo che il risultato si spieghi a livello regionale e neanche tanto come giudizio sull’amministrazione uscente, quanto più sulle proposte che sono state avanzate all’elettorato, che evidentemente non sono state convincenti. Dovremo essere capaci di aprirci a un confronto verso le persone che, anche da non iscritte, hanno dato fiducia al partito. Sarà fondamentale non fare finta di nulla: servirà serietà, concretezza e buon senso per avviare un lungo lavoro di ristrutturazione”.

Red.
Dopo 10 anni Luca Marconi, capogruppo uscente di Popolari Marche - Unione di Centro - non siederà più sui seggi del consiglio regionale. L'esito delle elezioni amministrative, infatti, non ha fatto scattare il seggio per i Popolari e, di conseguenza, per Luca Marconi termina l'impegno amministrativo, ma non quello politico

E' lo stesso Marconi ad annunciare che continuerà la sua battaglia per i valori cristiano-popolari al centro del suo impegno politico, dopo aver ringraziato gli elettori che hanno voluto rinnovargli la fiducia.

"Grazie a tutti di cuore per il risultato dell'Udc e mio personale - scrive in una nota - Credo che questa nostra straordinaria battaglia abbia avuto dell'eroico, considerate le enormi difficoltà di partenza. Non saremmo riusciti in nulla se non avessimo avuto il sostegno di un amico sincero capace e generoso come il senatore Antonio Saccone. L'impegno politico continua nel solco dei moderati democratici liberali e cattolici, capaci solo di fare il bene del paese. Questo privilegio mi è stato concesso in 35 anni di vita in organi amministrativi e politici e di questo non posso non essere grato a tutti quelli che lo hanno permesso. Ora come responsabile del partito - conclude - continuerò la buona battaglia per i nostri valori sempre validi. Ci ho sempre creduto e sempre ci crederò".

f.u.
Una questione annosa, 'scoperta' con la pandemia ma per la quale manca ancora piena consapevolezza, è la condizione dei lavoratori dello spettacolo che, purtroppo, inglobati nel settore cultura, non vengono considerati come lavoratori.
Questa volta l'allarme arriva da SLC CGIL in vista delle prossime elezioni regionali.

"L’emergenza Covid - scrivono in una nota -  ha fatto emergere la particolare condizione dei lavoratori dello spettacolo della nostra regione. Il settore, strategico a detta di tutte le forze politiche, ha messo in mostra tutta la sua fragilità strutturale.

È stato evidente a tutti come lo spettacolo si fondi ancora troppo sul lavoro instabile, precario e discontinuo, condizione che, col tempo, peggiora la qualità culturale complessiva e non consente di mantenere alti livelli professionali.

Stiamo parlando di tecnici di scena, operatori dei service, coreografi, registi, danzatori, professori d’orchestra, cantanti e attori, per i quali il precariato è una condizione abituale.  E’ vietato ammalarsi e, per le donne, una gravidanza rischia di compromettere la carriera.

Con l’emergenza covid molti, diremmo troppi, lavoratori sono stati esclusi dagli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo proprio a causa dei rapporti di lavoro poco trasparenti".

Con queste permesse, SLC CGIL si rivolge ai candidati governatori ed alle forze politiche che si presentano alle prossime elezioni regionali affinché prendano in considerazione l’opportunità di rivedere le forme di sostegno alla cultura.

"È necessario - ribadiscono - dare ristoro economico aggiuntivo, a questa lunga fase emergenziale, oltre quanto definito dai bonus che non ha coperto tutti; svolgere un ruolo di regia per coordinare la ripresa degli spettacoli; aggiornare la legge regionale dello spettacolo ferma al 2009; definire misure di sostegno strutturale, individuando delle priorità, che confermino le eccellenze marchigiane, ma anche verso quelle realtà artistiche fatte di singoli o compagnie, che non rientrano nei finanziamenti istituzionali FUS (Fondo Unico dello Spettacolo), mediante bandi per progetti o produzioni; censire gli spazi inutilizzati e da dare in uso gratuito o agevolato per attività artistico creative (danza, recitazione, spettacolo); sostenere e valorizzare gli artisti marchigiani, anche favorendo la circuitazione delle loro opere e le repliche delle produzioni finanziate; individuare forme di sostegno, attraverso borse di ricerca per le arti performative e costituire un tavolo permanente, con le OOSS, con le rappresentanze degli artisti, che diventi un osservatorio regionale permanente, per facilitare una proficua interlocuzione tra tutti i soggetti coinvolti".

GS

Ufficializzata nella sua città, Tolentino, la candidatura a consigliere regionale di Tamara Tordini con Forza Italia.

Presente il direttivo provinciale con il coordinatore Riccardo Sacchi e i due vice Alessia Pupo e Corrado Perugini ed il commissario regionale di Forza Italia il senatore Francesco Battistoni.

Per la tolentinate, tra gli obiettivi prioritari ci sono l'impegno per una ricostruzione veloce, una sanità di qualità, lontana dalla politica e accessibile a tutti, e il potenziamento delle infrastrutture per superare l'isolamento decennale delle Marche.

Tamara Tordini, mamma di una bambina di 9 anni, rappresentante farmaceutico, ha anche ricordato l'operazione Quadrilatero "voluta - ha detto - dal governo Berlusconi" e la necessità di vigilare sulla ricostruzione dell'ospedale tolentinate, "garantendo durante la realizzazione del nuovo nosocomio il mantenimento dei servizi ora esistenti in città".

A Sacchi e Pupo il compito di evidenziare l'azione del partito, "lontano dalle passerelle - hanno detto - , in favore delle zone terremotate e vicino a chi crea lavoro,  da ultimo con la battaglia vinta da Forza Italia in parlamento per  l'estensione del credito di imposta anche alle Regioni colpite dal sisma per le imprese che investiranno in sviluppo e innovazione con sgravi fiscali a partire dal 2021":

In chiusura l'intervento del senatore Battistoni che ha sottolineato "l'opportunità, dopo 27 anni, per le Marche, di cambiare il governo del territorio, con Forza Italia decisiva per vincere in una Regione dove il centro sinistra è incapace anche di spendere i fondi europei, la cui percentuale oggi non arriva al 50%".
Per Battistoni la vittoria in questa regione può costituire "l'avviso di sfratto al governo Conte".

GS
“La liberaldemocrazia ed il liberalsocialismo sono le due culture che più sono mancate al Paese negli ultimi anni, lasciando spazio a populismi e sovranismi di sorta: è dal riformismo che bisogna ripartire, e nessuno può esserne espressione meglio di Flavio e Lucia”. Con queste parole Ivo Costamagna, ex sindaco socialista di Civitanova, ha introdotto all’Hotel Grassetti di Corridonia, ieri pomeriggio, le candidature a consiglieri regionali di Flavio Corradini e Lucia Pistelli, rispettivamente in quota Italia Viva e PSI, nell’ambito della lista (di cui fa parte anche Demos, con candidata Natalia Conestà) a sostegno di Maurizio Mangialardi.

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Flavio Corradini

“È stato fatto un lavoro importante e significativo da parte dei compagni socialisti - ha esordito Flavio Corradini, ringraziando il Commissario regionale del PSI Oreste Pastorelli, presente all’incontro - credo che la dimensione dell’orientamento politico di Oreste sia stato rilevante: basti ricordare che, mentre ora parlano tutti di Zona Economica Speciale per le nostre aree, lui l’aveva già chiesta in una conferenza stampa a Roma immediatamente successiva al terremoto. L’amicizia che ci lega è prima territoriale che politica, ed ha alla base il desiderio di restituire ad un territorio che ha subìto un immane disastro la stessa dignità degli altri territori che compongono la nostra splendida Regione: dallo stesso desiderio promana questa lista fatta di partiti giovani, di partiti dalla gloriosa storia e da liste civiche, il tutto nel nome di un riformismo liberale, territoriale ed europeista che a me appassiona da morire. Le cose in questi ultimi cinque anni non sono andate proprio bene, diciamocelo chiaramente, basti pensare alla sanità, ma non diamo il nostro voto agli urlatori privi di contenuti perché il voto di protesta ha fatto danni culturali incalcolabili che saranno le future generazioni a pagare”.

Nel corso del suo intervento l’ex rettore dell’università di Camerino ha toccato diversi argomenti, su tutti “la necessità di una riforma del terzo settore, cioè dell’associazionismo e del volontariato ai quali dó un’importanza culturale enorme, e di una maggiore è migliore collaborazione tra settore pubblico e privato, indispensabile per il nostro territorio: sì ad un efficientamento della pubblica amministrazione, ma accompagnato da un proficuo rapporto negoziale col settore privato che possa tradursi ad esempio in defiscalizzazioni per chi decide di fare impresa dando così una possibilità di futuro ai nostri giovani”.

Di lavoro, soprattutto in virtù della propria competenza professionale, ha parlato anche la candidata socialista Lucia Pistelli: “Sono una donna di 48 anni che è nata, vive e lavora a Cingoli, precisamente in CNA dove mi occupo di consulenza del lavoro; sono qui a rappresentare fieramente la candidatura socialista all’interno di questa lista riformista composta da PSI, Italia Viva e Demos con la ferma convinzione che questo sia l’unico progetto politico di centrosinistra che possa permettersi di guardare al futuro. Ciò che contraddistingue la mia candidatura è la mia passione politica, il mio impegno per le pari opportunità e la conoscenza del mondo del lavoro e dell’impresa che ho maturato grazie alla mia professione: per quanto concerne le pari opportunità, ho avuto il piacere di far parte della Commissione per le pari opportunità a Cingoli, per due volte sono stata nominata nella Commissione provinciale a Macerata e dal 2009 fino al 2015 sono stata in Commissione regionale; non posso non sottolineare l’importanza di questa tornata elettorale, la prima con una legge che prevede la doppia preferenza di genere: noi donne siamo parte integrante del sistema impresa e dell’associazionismo, ma nelle istituzioni e nella società civile siamo ancora scarsamente rappresentate, ben vengano dunque le quote, un ottimo strumento per garantire il nostro diritto di essere presenti laddove si prendono decisioni che ci riguardano, inviterei anzi a scrivere sulla scheda elettorale prima il nome della donna che quello dell’uomo, sarebbe un bel segnale culturale”.

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Lucia Pistelli

Quindi la sferzata finale: “Non sopporto chi si definisce apolitico, perché ogniqualvolta ciascuno di noi decide di rispettare o meno una regola compie un’azione politica - ha sottolineato la candidata socialista - ed in questa fase molto difficile la nostra rinascita non può prescindere dal riacquistare fiducia nelle istituzioni, cosa che può avvenire solo con l’esercizio del diritto di voto: quando andiamo a votare, dunque, scegliamo le persone giuste e non permettiamo più a nessuno di dire che siamo tutti uguali e corrotti, perché non è così e lo posso dire con convinzione - conclude - io e chi si è candidato con me in questa lista ci stiamo mettendo la faccia e la nostra professionalità, dateci fiducia e vi dimostreremo che l’avremo meritata”.

Alessio Botticelli

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Nell'era delle campagne elettorali a colpi di social arriva lo scontro anche sul'hashtag.
A denunciare Forza Italia Marche è il canddato governatore Roberto Mancini di Dipende da noi che in una nota scrive: "Il partito di Silvio Berlusconi, a sostegno della candidatura di Francesco Acquaroli Presidente, sta utilizzando,  in modo più o meno consapevole, l'hashtag #dipendedanoi.  
È bene ricordare quindi a questo partito, forse disattento, che arriva tardi e male.

#dipendedanoi è una formazione politica antifascista, di sinistra etica e di impegno civile che proprio nulla ha a che spartire con il partito berlusconiano e con il mondo della destra più estrema incarnata dal candidato Presidente che presenzia alle cene celebrative della marcia su Roma.

E' l'insieme di donne e uomini - prosegue - che stanno costruendo sul territorio, da molto prima che Forza Italia si concentrasse sugli slogan elettorali, un percorso ed un movimento aperto e partecipato per prendersi cura delle Marche.

#dipendedanoi - aggiunge - è anche, ma non solo, una formazione che si presenta alle prossime elezioni regionali sostenendo la candidatura a presidente di Roberto Mancini, ben distinto e distante, evidentemente, dal candidato sostenuto dalla destra".
La richiesta è quindi quella di evitare confusione, ribadendo a Forza Italia di "smettere di utilizzare hashtag che chiaramente rappresentano altro".

GS

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“Al servizio del nostro terriorio”. E’ lo slogan scelto da Francesco Colosi, tra i candidati alle prossime elezioni regionali nella lista maceratese di Fratelli d'Italia a sostegno della Presidenza di Francesco Acquaroli.

Tra la gente e per la gente” un motto sempre valido per il trentaduenne tolentinate, attuale assessore ai Servizi Sociali del comune di Tolentino. “Ringrazio per questa opportunità che mi viene data e per condividere poi con tutti i cittadini della provincia di Macerata questa candidatura della quale non posso che ringraziare il partito di FdI per aver riposto in me la fiducia di poter competere in quella che, come recita lo slogan del candidato presidente Acquaroli, sarà scrivere una stagione nuova per le Marche- afferma Francesco Colosi-.Credo che attraverso la nostra sfida potremo sicuramente dare una svolta epocale alla regione. Sono dunque grato al mio partito e dico che siamo tutti con Francesco Acquaroli che è il candidato presidente giusto per cambiare davvero le sorti di questa regione”. Nella lista delle priorità della campagna elettorale figurano la ricostruzione e il post sisma, la sanità, l’immigrazione, la famiglia, infrastrutture e turismo Sul fronte della Ricostruzione post sisma secondo Colosi sono prioritari il concedere più poteri al commissario straordinario, l’ incremento del personale dell’ USR e degli enti locali, la semplificazione nella ricostruzione pubblica e agevolazioni per l’accesso ai fondi europei per i comuni del cratere, con l’obiettivo di raggiungere finalmente una ricostruzione rapida. “Quanto alla sanità- afferma Francesco Colosi- venendo da anni di governo di sinistra c’è bisogno di un cambio di rotta, ripartendo da un nuovo piano sanitario regionale; altri obiettivi sono una Zona Economica speciale per rilanciare l'attività economica e il lavoro nel cratere. Da assessore ai servizi sociali a Tolentino, mi sta particolarmente a cuore il discorso della povertà perché in questa regione nessuno si deve sentire abbandonato, in un periodo dove tra l'altro si sommano le due calamità del sisma e del coronavirus; massima attenzione è poi da dedicare alla sicurezza, al rilancio in grande stile del Marchio Marche per il turismo e per valorizzare le tante eccellenze del territorio. Per i giovani- continua Colosi- a Tolentino terrò a realizzare per fine mandato comunale il campetto da basket in viale Giovanni Brodolini che i ragazzi aspettano da tanto tempo e, a livello regionale, il sogno è quello di creare la possibilità per i giovani di uno spazio nel mondo del lavoro oggi sempre più complesso da trovare. Questo sarà davvero un  elemento centrale della nostra campagna elettorale viste le tante attività in difficoltà per via del Coronavirus. Tengo a precisare  la serietà della nostra campagna elettorale:noi siamo persone coerenti ed è in questo il motivo di crescita del partito di Fratelli d'Italia. Quello che noi diciamo fondamentalmente dobbiamo attuare perchè la gente è stanca delle solite promesse- conclude Colosi-. Credo che noi con Acquaroli Presidente e con tutta la coalizione, saremo sicuramente in grado di dare una svolta positiva a questa regione”.
C.C.

















Potrebbero conoscersi nella giornata di sabato i nominativi della lista il cui nome probabilmente sarà “Civica per le Marche” a sostegno del candidato del Centro destra Francesco Acquaroli. Tra i suoi componenti, anche se non ha ancora sciolto la riserva,  appare molto probabile il nome del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. Al momento, non trapelano ulteriori particolari, seppure, avvicinato dai microfoni di Radioc1...inBlu, il primo cittadino di Tolentino abbia assicurato che deciderà a breve e che  la compagine è già abbastanza ben organizzata: "Non è un mistero che due anni e mezzo orsono io cominciai a lavorare con degli amici su una lista civica per le elezioni regionali- dichiara-. L'obiettivo quello di portare il civismo anche in Regione dato che nei comuni sta andando molto bene. I cittadini hanno infatti realizzato che più che i simboli di partito valgono le persone, più i colori dei partiti sono tenui e più il civismo unisce e si concentra sugli obiettivi da realizzare e sulle occasioni da cogliere. Questo  è quello che interessa a noi sindaci che siamo diretti protagonisti del civismo. Per quel che  riguarda la mia storia ne sono investito da 8 anni;  i cittadini mi hanno riconosciuto  questo merito e la fiducia per andare avanti insieme a tutto quello che è stato realizzato. Vorremmo dunque portare questo modello anche in Regione. Come  ho già detto in altre occasioni- continua Pezzanesi- avrei preferito una moderazione ed una apicalità sicuramente di grande accoglienza per la nostra Regione Marche. Coì non è stato ma il candidato alla presidenza è comunque del territorio, ama  e lotta per il territorio per cui, semmai decidessi di onorare questo progetto per il quale ho lavorato e che ho a cuore come gli altri che ne fanno parte vorrà dire che mi schiererò per la Regione Marche e per il bene dei marchigiani. Di certo la mia decisione non sarà per qualcuno specificatamente ma in primo luogo per un progetto che comprenda questo modo di fare e di ragionare. Fare altro non è nel mio interesse ma unico obiettivo è appunto portare questo modo di amministrare in Regione, affinchè si possa ascoltare ed aprire a tutti ma nel contempo si possa far crescere i territori in maniera equa e solidale come dovrebbe essere. Non è bello che qualcuno vada a tre velocità, qualcuno a due mentre qualcun altro non riesca nemmeno a partire - sottolinea   La regione marche non è fatta di simboli politici ma di territori con problematiche diverse. E' fatta di gente caparbia, soda e con la testa a posto e che sa reagire come del resto ha dimostrato sia nel terremoto che nel Covid. La Regione è fatta tuttavia di persone che ha bisogno di servizi sul territorio  per cui ilnostro spenderci eventualmente ed il mio in particolare, va in quella direzione. Vittoria sì da perseguire -  conclude Pezzanesi- ma per fare affermare questo principio e per portare eventualmente amministratori che hanno già dimostrato  che con il civismo sanno fare la differenza anche in Regione. Diversamente, lo ripeto,non mi interessa. Pur non avendo nulla io contro i partiti e il partitismo, ritengo che  soprattutto a livello locale dove le radici delle tradizioni e dei valori della famiglia, della scuola e del lavoro sono profonde, le persone che sono espressione del territorio fanno la differenza. Roma dunque c'entra poco in questi casi e occorre che lasci un po' le briglie e faccia fare a chi è del postoe a chi nel posto ha dimostrato di saper fare. Se così sarà, credo che la parentesi potrà essere bellissima, l'apertura di una nuova era e l'ingresso di un nuovo modo di fare. Se invece prevarranno ancora le logiche partitiche delle segreterie èpolitiche, mi dispiacerà per i marchigiani e anche per me stesso. Lavorare infatti con queste ossessionanti limitazioni a livello di spazi e di programmazione, non è cosa molto soddisfacente per chi ha idee sane in testa e le vuole applicare ed è invece costretto a misurarsi con la burocrazia e i muri di gomma. Io credo pertanto che il cittadino debba entrare in Regione  dalla porta principale e non con finti soggetti, ma con coloro che in questo decennio hanno dimostrato che non sono a servizio  dei partiti ma sono a servizio dei cittadini".     
c.c.


Cittadini marchigiani alle urne domenica 20 e lunedì 21 settembre per eleggere il nuovo Governatore ed il Consiglio Regionale. Il governatore Luca Ceriscioli, dopo le decisioni prese dal Consiglio dei Ministri, ha comunicato al presidente della Corte di Appello di Ancona la volontà di indire le elezioni in tale data, dandone comunicazione anche al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e ai presidenti delle Regioni italiane in cui sono previste le consultazioni elettorali. Il decreto di indizione dei comizi sarà emanato dallo stesso Governatore entro la prossima settimana.

Nelle stesse date si svolgeranno il referendum popolare confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari, come indicato dal Consiglio dei Ministri del 14 luglio, e le consultazioni per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli Comunali, come stabilito con decreto del Ministro dell’Interno del 15 luglio.

“Le nostre priorità – afferma Ceriscioli - erano di poter individuare una data che non interferisse con la ripresa dell’attività scolastica e al contempo garantisse la concentrazione delle scadenze elettorali, che anche io avevo a suo tempo richiesto al Ministro. Dal Governo è arrivata l’indicazione di queste date, a cui ho ritenuto di aderire per rispettare il principio dell’election day, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa e delle misure precauzionali per la tutela della salute degli elettori e dei componenti del seggio”.

f.u.
“Oggi abbiamo aperto un confronto con gli alleati per costruire una candidatura unitaria della coalizione di centro sinistra, capace di avere consenso oltre il nostro campo e aprire una nuova fase per le Marche. Ci rivedremo a stretto giro - Così  Giovanni Gostoli, segretario regionale Pd dopo gli incontri di oggi pomeriggio, avuti  insieme al vicesegretario Alessandrini, con gli alleati delle forze politiche e civiche: Socialisti, Verdi e Civici di “Uniti per le Marche”, Articolo Uno, Italia Viva, Azione, Più Europa, la lista civica “Presenza Popolare” e la lista civica “Le Nostre Marche” con Demos, Popolari e Italia in Comune.
Nei giorni scorsi Gostoli ha incontrato anche Alessandro Seri, coordinatore Diem25 Marche, l'associazione transnazionale, che ultimamente ha promosso insieme ad altre realtà la lista “Emilia-Romagna Coraggiosa” di Elly Schlein.
 
“Negli incontri bilaterali con le forze politiche e civiche - afferma Giovanni Gostoli- prima di tutto è emerso uno spirito unitario e la volontà di arrivare in tempi brevi ad una sintesi sulla candidatura, dopo un lavoro nei mesi scorsi sui programmi, sulle idee e sulle priorità per migliorare la qualità di vita delle marchigiane e dei marchigiani Sono emerse da più parti ipotesi di personalità che potrebbero rappresentare la coalizione, competitive e autorevoli, alcune delle quali è possibile verificare solo con una larga convergenza dell’alleanza. In questa fase interlocutoria - precisa Gostoli - ciascuno ha provato a mettere in campo possibili soluzioni e proposte, anche con valutazioni diverse ma ognuna con pari dignità rispetto alle altre e, soprattutto, senza veti. Il confronto che si è svolto con serenità continuerà anche nelle prossime ore nelle quali potrebbero emergere altre valutazioni e ipotesi. C’è la consapevolezza che la sfida delle elezioni regionali è aperta. Si può vincere con una proposta unitaria e un campo di centro sinistra più largo possibile che si costruisce attorno al Pd. In questo senso - conclude Gostoli - stiamo raccogliendo anche l’appello delle Sardine che, ieri a piazzale Lazzarini a Pesaro e nei giorni scorsi con una lettera sulla stampa, chiedono un cambio di passo, una convergenza e cooperazione del campo progressista, democratico e civico per aprire una nuova fase nelle Marche. Prima degli interessi di parte o del partito viene l’interesse della comunità marchigiana”.

C.C.



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