“C’è chi preferisce informarci sull’esito delle finali delle gare di ginnastica ritmica, piuttosto che avvertire capillarmente la popolazione che non si può utilizzare l’acqua dei rubinetti”.

È quanto denuncia il capogruppo di minoranza del comune di Sarnano Giacomino Piergentili.

I fatti si riferiscono all’esito dei prelievi di acqua eseguiti lo scorso 9 maggio dai tecnici del servizio idrico di Macerata presso la “Fontana Pubblica in Piazza della Libertà”, ravvisando la presenza di sostanze che altererebbero i parametri di legge, rendendola non idonea all’uso umano. La nota viene trasmessa al comune e al gestore della rete idrica, la società Tennacola s.p.a, per l’adozione dei necessari provvedimenti. Viene così emanata l’Ordinanza Sindacale con la quale si vieta il consumo di utilizzo dell’acqua fino al ripristino della qualità della stessa.

Purtroppo – prosegue il capogruppo Piergentili – il comune si è dimenticato di divulgare capillarmente la notizia alla popolazione, con l’ordinanza che è stata pubblicata soltanto all’Albo pretorio senza darne adeguata diffusione alla popolazione, venuta a conoscenza del fatto soltanto grazie al passaparola. Fortunatamente la situazione è tornata alla normalità – conclude – ma resta il fatto che la maggior parte della popolazione di Sarnano non è stata raggiunta, in alcun modo, dalla notizia di non potabilità. E’ possibile che tali comunicazioni di fondamentale importanza per la tutela della salute pubblica non vengano divulgate tra la popolazione in maniera opportuna e repentina, ma si costringe un normale cittadino ogni mattina a collegarsi al sito del Comune per spulciare l’Albo online? Assurdo!”.
Consiglio comunale straordinario a Sarnano con un unico punto all’ordine del giorno: la mozione presentata dal gruppo di minoranza che chiedeva l’annullamento in autotulela delle Delibere di proroga e Concessione degli impianti scioviari.

Una mozione presentata a seguito della nota che l’Anac aveva inviato al comune nella quale si evidenziava “un operato della stazione appaltante non conforme alla normativa di settore nelle proroghe contrattuali disposte nell’affidamento diretto, che, di fatto, ha consentito alla Sassotetto s.r.l. di beneficiare di un prolungamento di circa 12 anni della durata iniziale della Concessione”.

Co la suddetta mozione l’opposizione chiedeva, oltre all’annullamento in autotutela delle suddette Delibere, di adottare tutti gli opportuni provvedimenti per l’immediata indizione di apposito bando di gara ad evidenza pubblica al fine dell’assegnazione della gestione degli impianti scioviari non appena terminata la stagione sciistica al fine di evitare danni e ricadute alle attività economiche legate direttamente o indirettamente allo sport invernale presso la stazione sciistica di Sassotetto.

Mozione che è stata bocciata con voto contrario dalla maggioranza sulla base della risposta inviata dal comune all’autorità di vigilanza secondo cui l’amministrazione ha agito nel rispetto della normativa legata alla possibilità di proroga delle concessioni a seguito del sisma del 2016 e ha provveduto al rinnovo della Convenzione avvalendosi della possibilità di bilanciare lo squilibrio economico-finanziario di oltre un milione e mezzo di euro che il Concessionario aveva richiesto al Comune.

“Se nemmeno in sede di Consiglio vi è possibilità di confronto su certe tematiche, e i cittadini di Sarnano pretendono che si faccia chiarezza, dove affrontare la questione? – chiede con vena polemica il capogruppo Giacomino Piergentili - Il settore degli impianti di Sassotetto è di fondamentale importanza per l’indotto e l’economia del territorio, pertanto ci saremmo aspettati un confronto aperto che potesse chiarire la questione e rassicurare i cittadini. Non possiamo concederci che gli impianti pubblici restino chiusi e senza un gestore, ne tantomeno che vengano gestiti dal Comune, ma è giusto che vengano fatte rispettare le regole di trasparenza, concorrenza e normativa di affidamento degli contratti pubblici, al fine di individuare la soluzione migliore per Sassotetto, i suoi impianti e le sue strutture”.
"È comprensibile che per l'opposizione sia un momento difficile...". Queste le parole con cui il sindaco di Sarnano Luca Piergentili risponde alle recenti questioni sollevate anche dal consigliere regionale dem Romano Carancini in merito ai finanziamenti relativi al progetto per la montagna di Sassotetto.

Al riguardo non si fa attendere la replica del gruppo di minoranza “Il paese che vogliamo” con una nota del capogruppo Giacomino Piergentili.

“Occorre constatare che il sindaco, come un disco rotto, continua a ripetere, quasi che verrebbe da pensare che debba anche convincere se stesso o qualcuno della sua maggioranza, che il progetto va avanti – si legge nella nota - Il progetto va avanti azzoppato in sole 2 opere (sostituzione sciovie Sassotetto ed ampliamento impianto innevamento) del secondo stralcio, dopo la cancellazione dello slittino su rotaia da parte della Soprintendenza e il secondo lago alla Maddalena ed il Kinder snow park, persi anch'essi per strada, nell'iter di approvazione. Per il primo stralcio ancora non è dato sapere come procedere.  Questi sono i fatti che il sindaco non vuole ammettere”.

Annuncia anche lo svolgimento di una prossima assemblea pubblica il capogruppo Piergentili, che si dichiara in possesso di documenti chiarificatori sullo stato di fatto del progetto. 

“Inoltre il sindaco con le sue affermazioni disprezza politicamente l'opposizione, dimostrando di non avere nessun rispetto per i cittadini che rappresentiamo – prosegue - Noi fin dall’inizio abbiamo chiesto una rimodulazione del progetto, affinché parte dei contributi venissero impiegati per altri settori strategici del nostro paese e soprattutto per il rilancio del turismo termale. Poi, a seguito di contestazioni di altri sindaci riguardanti la progettazione CIS,  analizzando il progetto,  abbiamo evidenziato delle anomalie sulle procedure, sui vincoli, sul rispetto della normativa. E non abbiamo mai sperato che venisse tagliato il contributo, tant’è che in tutti i modi abbiamo cercato di far rimodulare il progetto presentato e  depositato una nostra ipotesi progettuale proprio per evitare lo sperpero di denaro, indirizzandolo per opere più necessarie per il rilancio del nostro territorio. Ho posto delle domande al sindaco riguardanti il progetto; risponda invece di tergiversare con discorsi di circostanza. Nel frattempo le parole volano, il comprensorio di Sassotetto è deserto e Pintura di Bolognola e Frontignano hanno fatto il pienone tutta l'estate”. 

Un esposto all’Anac relativo al progetto riguardante l’area montana di Sarnano e la frazione di Rubbiano nel comune di Montefortino è stato presentato dal gruppo consiliare di minoranza “Il paese che vogliamo”.

Presentato lo scorso 20 aprile, il progetto ““Sistema integrato per lo sviluppo dell’entroterra”, finanziato con i fondi del Cis sisma e di cui il comune di Sarnano è ente capofila, finisce sul tavolo dell’autorità nazionale anti corruzione.

“Tale esposto - precisa il capogruppo Giacomino Piergentili - è stato inviato in quanto vi sono delle potenziali ipotesi di anomalie relativamente alla procedura amministrativa di attuazione del partenariato pubblico - privato con contributo finanziario prevalentemente pubblico, assenza di trasparenza delle procedure per l’affidamento della progettazione e dei lavori in base al codice degli appalti, sulla disponibilità delle aree su cui si interverrà, sull’assenza di una progettualità definitiva, limitata soltanto a semplici tavole indicative”.

Si dice sconcertato il consigliere di minoranza dal fatto che “sindaco e giunta hanno avallato un progetto che va addirittura a finanziare un centro benessere privato previsto nella ricostruzione della Capannina, in concorrenza a quello della struttura termale, di cui l’amministrazione possiede oltre l’87% del capitale sociale. Appare, inoltre, ingiustificabile non aver inserito nel Cis sisma il piano industriale della società termale, che necessita da anni di importanti investimenti per il suo rilancio. Il nostro esposto – conclude Piergentili – ha solo l’intento di portare alla luce eventuali irregolarità procedurali e, di conseguenza, attuare i provvedimenti necessari. E’ solo un primo passo a difesa dell’interesse pubblico”.
Un’assemblea pubblica, questo venerdì 18 alle ore 21.15 all’hotel Eden di Sarnano per discutere sui temi del progetto Cis e dei fondi complementari del Pnrr. Cittadini e operatori economici sono stati convocati dal gruppo consiliare di opposizione “Il paese che vogliamo” dopo che il consiglio comunale straordinario, convocato su iniziativa dello stesso gruppo, ha bocciato la mozione che chiedeva una rimodulazione del progetto.

“La nostra intenzione è quella di rendere pubblico il progetto e, soprattutto, discutere su quelli che possono essere gli sviluppi futuri – spiega il capogruppo Giacomino Piergentili – Dopo il consiglio comunale nel quale è stata respinta la mozione che abbiamo presentato diversi cittadini e operatori economici ci hanno contattato chiedendoci di rendere pubblica questa progettazione. Da qui l’idea di organizzare questo incontro”.

Nel merito quello che l’opposizione chiede è una rimodulazione del progetto che “presenta alcuni punti da chiarire – conclude Piergentili – Quello che dispiace è i fondi riconosciuti, pari a circa 40 milioni di euro, non vengano spalmati su tutto il territorio, ma riservati soltanto alla montagna di Sassotetto. Questo il nostro pensiero e non, come affermato in consiglio dal vice sindaco Ceregioli, il non volere che questi fondi vadano a Sarnano”.

Voto contrario della minoranza consiliare “Il paese che vogliamo” alla convenzione tra i comuni di Sarnano e Montefortino per il Contratto Istituzionale di Sviluppo Sisma.

“Ci siamo trovati ancora una volta di fronte ad un consiglio comunale di notevole valenza convocato con poco preavviso e con l’impossibilità di approfondire un argomento così importante – motiva il voto contrario il capogruppo Giacomino Piergentili – Con riferimento alla suddetta convenzione non abbiamo gli elementi utili per entrare nel merito dello schema, che risulta, inoltre, poco dettagliato e specifico”.

Dopo aver ancora una volta sottolineato il diniego della maggioranza ad un confronto sul tema, il capogruppo Piergentili prosegue: “Viste le ingenti somme finanziate, non vorremmo che anche questa volta si commetta l’errore di creare qualcosa senza una visione d’insieme, o si speculi solamente per il tornaconto di pochi facendo credere che si stia facendo il bene di tutti. Chiediamo pianificazione e programmazione.Ben vengano nuove strutture integrate al contesto montano – conclude Piergentili - ma crediamo che questo finanziamento si debba focalizzare su una visione a 360° di Sarnano, proprio per una pianificazione futura del settore montano come propulsore del turismo e dell’economia del nostro territorio”.

Integrazione ambientale degli investimenti, cooperazione e partecipazione con tutti i settori del territorio, interventi che abbiano una ricaduta economica per le aziende locali, creare il futuro senza dimenticare il passato, lavorare per la fruibilità e il potenziamento dei collegamenti, avere la garanzia e la certezza del funzionamento di quanto realizzato durante tutto l’arco dell’anno, i capisaldi della minoranza consiliare sarnanese in merito alla visione dell’utilizzo del Cis Sisma.

f.u.
La miccia innescata dal gruppo di maggioranza di Sarnano in merito a quanto avvenuto nell’ultimo consiglio comunale, con una nota nella quale si invitava il capogruppo di opposizione Giacomini Piergentili a “chiedere scusa per aver prospettato la chiusura delle Terme”, ha provocato un’autentica deflagrazione, con il consigliere Gicamoni Piergentili che non ha mancato di far sentire la propria voce attraverso la nota che di seguito pubblichiamo.

"Sono d’accordo con il sindaco. Chiedo scusa. Chiedo scusa ai miei concittadini sarnanesi per non essere riuscito due anni fa a mandare a casa l’attuale sindaco e la sua maggioranza, politicamente incapaci di amministrare un paese. Di solito è l’opposizione che attacca con critiche il gruppo di maggioranza. A Sarnano accade esattamente il contrario. Consapevoli di questa loro incapacità politica, la migliore difesa diventa l’attacco, per nascondere le tante anomalie e lagnanze che affliggono il nostro territorio, nel pieno di una stagione turistica che si sta dimostrando fallimentare.

Veniamo ai fatti. Sono stato accusato di volere la chiusura delle terme. Questo sarebbe accaduto durante la discussione di apposito ordine del giorno per l'approvazione dell'acquisto dell’ex mercato coperto in largo Manara di proprietà della Società Terzo Millennio. Tale transazione è solo una parte di un’acquisizione di immobili di proprietà della società termale da parte del comune, per un ammontare di 760.000,00 euro, beni conferiti dallo stesso comune all’atto della costituzione della società termale.

L’Opposizione è stata sempre molto critica su tale operazione, perché attuata senza una strategia di risanamento della società termale, soprattutto in assenza di un piano industriale.

Lo stesso revisore dei conti del comune dichiara nel parere al rendiconto 2020: - "LO SCRIVENTE NON CONDIVIDE A PIENO LA POSIZIONE PRESA DALLO STESSO ENTE IN MERITO A QUESTA COMPRAVENDITA SOPRATTUTTO CONSIDERANDO: LA SITUAZIONE DI DISEQUILIBRIO ECONOMICO E FINANZIARIO; LA MANCANZA DI REDDITIVITÀ DELLA STM E IL FATTO CHE LA STESSA NON ABBIA PRESENTATO UN PIANO INDUSTRIALE O DI RUSTRUTTURAZIONE AZIENDALE, DAL QUALE RISULTI COMPROVATA LA SUSSISTENZA DI CONCRETE PROSPETTIVE DI RECUPERO DELL'EQUILIBRIO ECONOMICO DELLE ATTIVITA SVOLTE."

In tale contesto riporto quanto da me esternato in consiglio comunale il 14 luglio e trascritto nel comunicato del sindaco: "E' da troppi anni che la Società Terzo Millennio non riesce ad avere un quadro, una situazione di rilancio messa nero su bianco in modo da capire se vale la pena rifondarla (ma rifondarla anche nel senso economico finanziario magari creando una società nuova, creando un'altra strategia) oppure CHIUDERLA PERCHÉ QUANDO UN QUALCOSA CHE NON FUNZIONA È DESTINATA A MORIRE È INUTILE CHE GLI SI DÀ L'OSSIGENO, allora bisogna avere il coraggio di decisioni forti."

Considerata l’espressione di criticità anche del revisore, si discuteva se sarebbe stato il caso di studiare forme radicali di rilancio della società termale, tramite magari la ristrutturazione della stessa società o la rifondazione tramite altro organismo che poteva prevedere anche la chiusura dell’attuale società termale.

Nella replica, il vice-sindaco Ceregioli, accusa il capogruppo di opposizione di volere la chiusura delle terme.

E’ ovvio che la mia affermazione sia stata strumentalizzata ed adattata per scopi prettamente politici da parte del Sindaco e della sua maggioranza. Invito i cittadini ad andare ad ascoltare l’audio del consiglio per capire bene i contenuti di quanto affermato.

Infatti, il sottoscritto non ha mai parlato della chiusura delle terme, ma eventualmente della società termale. Ben altra cosa rispetto a quanto dichiarato dal sindaco.

È ovvio che, in casi estremi, si può prevedere la costituzione di un nuovo organismo gestionale su diverse basi di opportunità economiche e finanziarie, anche chiudendo quello in crisie non più strategico per il raggiungimento dei fini aziendali prefissati.

Per rendere ancora meglio l'idea, cito un esempio ancor più chiaro e di facile comprensione; la ristrutturazione dell'Alitalia, diventata ITA, con la chiusura dell'originaria storica società di bandiera nazionale.

Si è chiusa la società in crisi gestionale, ma non l’attività che svolgeva la società, che verrà svolta da un’altra, risanata, con nuove strategie aziendali e non gravata finanziariamente.

Questo era il senso del mio intervento ed è quello che avrebbe fatto il mio gruppo, grazie agli accordi con una cordata di imprenditori, che avrebbe costituito un nuovo contenitore societario riducendo drasticamente la quota di partecipazione pubblica e liquidato l’attuale società termale.    E’ ovvio che coloro che potrebbero investire nelle nostre terme non possono avere le mani legate data dalla presenza ingombrante del comune.

Perché tali imprenditori non si fanno avanti? Chiede la maggioranza. Perché non ci sono i presupposti che noi avremmo garantito. E per la scarsa fiducia politica in chi governa Sarnano?

Si adducono le tragedie degli ultimi anni quali cause della crisi societaria termale. Ma nessun sisma ne pandemie si sono verificate dal 2009 al 2016 e la gestione termale è sempre stata disastrosamente deficitaria. Prima della pandemia in pochi mesi abbiamo assistito alle dimissioni di ben due presidenti e relativi cda con l’attuale sindaco e giunta, che nella quasi totalità dell’esecutivo governa Sarnano da 12 anni. Ed attribuiscono colpe a chi c’era prima di loro. Questi amministratori, politicamente incapaci, hanno il coraggio di parlare al sottoscritto di “aria fritta”.

Invece di attribuirmi cose mai dette, il sindaco risponda alle seguenti domande:

-       E’ vero che la Società termale è in forte ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti?

-       E’ vero che è stata acquistata una macchina imbottigliatrice, costata migliaia di euro, che giace nei sotterranei delle terme per adempiere al vincolo imposto dalla delocalizzazione che prevedeva la riapertura dell’imbottigliamento delle acque minerali? La riapertura dell’imbottigliamento sarà realizzata?

-       Quali sono gli indirizzi strategici che il sindaco, socio di maggioranza nella società termale, ha dato al cda della stessa? Soprattutto, sono stati mai dati tali indirizzi?

-       Per quali motivi non viene redatto un piano industriale della società termale, basilare per una buona gestione aziendale ed il raggiungimento dei fini societari?

-       La gestione della società termale viene svolta in base a principi economico finanziari con specifici fini aziendali o sono prevalenti principi gestionali di carattere politico?

E’ giunto il momento di fare chiarezza in molti procedimenti amministrativi, anzi il tempo e la pazienza sono scaduti e le conseguenze saranno colpa dell’arroganza politica di chi governa.
“Le Terme sono un bene ed un patrimonio di tutti i sarnanesi ed è inaccettabile che qualcuno accosti anche come mera ipotesi la parola "Terme" alla parola "chiusura". Ancora più inaccettabile che questo qualcuno sia un consigliere comunale che si era candidato a fare il sindaco di Sarnano”.

Una dura nota quella del gruppo consiliare “La buona amministrazione – Piergentili sindaco” dopo che nel consiglio comunale dello scorso 29 luglio il consigliere di minoranza Giacomino Piergentili non ha rettificato le affermazioni fatte nella precedente seduta dell’assise che, con riferimento alle Terme, parlavano della necessità di “avere il coraggio di decisioni forti. E' da troppi anni che la società Terzo Millennio non riesce ad avere un quadro, una situazione di rilancio messa nero su bianco in modo da capire se vale la pena rifondarla (ma rifondarla anche nel senso economico finanziario magari creando una società nuova, creando un'altra strategia) oppure chiuderla perché quando un qualcosa che non funziona è destinata a morire è inutile che gli si dà l'ossigeno”.

Parole che, a detta della maggioranza, rendevano necessarie le scuse del capogruppo di opposizione che, invece, ha taciuto sull’argomento. Così la dura presa di posizione degli amministratori di maggioranza.” Le Terme rappresentano una delle componenti essenziali dell'economia sarnanese; negli anni hanno subito una serie di vicissitudini che avrebbero abbattuto un colosso: un fardello iniziale di quattro miliardi di vecchie lire di mutuo che genera ancora una montagna di interessi passivi, un terremoto che ha reso inutilizzabile la storica sede, una pandemia che ha azzerato il settore termale. Nonostante tutto questo le Terme sono ancora lì, e sono lì grazie al lavoro che hanno portato avanti negli anni, con sacrificio e dedizione, il personale dipendente ed i Consigli di Amministrazione, in stretta sinergia con le Amministrazioni Comunali. Almeno per rispetto di chi lavora alle Terme, il consigliere Piergentili faccia quello che non ha avuto il coraggio di fare in consiglio comunale, prenda carta e penna e scriva la sola cosa accettabile in questa situazione: le sue scuse”.


f.u.
Terremoto in consiglio comunale a Sarnano dove la discussione sulla variazione di bilancio “spacca” la minoranza consiliare. Al termine del suo intervento il capogruppo de “Il paese che vogliamo – Ripartiamo insieme” Giacomini Piergentili annuncia che la minoranza per protesta abbandonerà l’aula. Accade, invece, l’imprevedibile con il solo consigliere Giorgio Eleuteri a seguire il proprio capogruppo, mentre gli altri due consiglieri di opposizione, Fabio Fantegrossi e Fabio Rocci, dissentono dalla posizione assunta da Piergentili e restano in aula fino al termine della seduta.

“Una brutta pagina della storia del consiglio comunale di Sarnano – scrive in una nota il gruppo consiliare di maggioranza “La buona amministrazione”, che incalza - Forse il consigliere Giacomino Piergentili non ha gradito che durante l'illustrazione della variazione di bilancio è stato ricordato che 21mila euro dello stesso bilancio (quindi di tutti i cittadini) dovranno essere utilizzati per pagare spese legali derivanti da un procedimento penale ed uno contabile (conclusisi con l'assoluzione degli imputati) che ha avuto impulso da un esposto dello stesso Piergentili e che questi 21mila euro si sommano ai circa 60mila che il comune ha dovuto già sborsare per spese legali derivanti da esposti e ricorsi (tutti finiti con un nulla di fatto) dell'attuale capogruppo di minoranza durante la sua ultraventicinquennale militanza di consiglio comunale. Evidentemente, quando non si hanno argomenti validi, si preferisce fuggire e, di fronte a questo comportamento poco commendevole, va doverosamente riconosciuto il senso di responsabilità e la serietà dei consiglieri Fantegrossi e Rocci che invece hanno onorato fino in fondo il mandato conferito loro dagli elettori”.

f.u.
A Sarnano la neve divide. Le presenze registrate a Sassotetto nella giornata di domenica sono state "occasione" per un botta e risposta social tra il consigliere di minoranza Giacomino Piergentili, che ha pubblicato foto di un piazzale pressochè deserto, e il sindaco Luca Piergentili, che smentisce la veridicità degli scatti riferiti, a suo dire, alla giornata di sabato.

"Sinceramente non riesco più a capire il consigliere Giacomino Piergentili - dichiara il primo cittadino - Ormai si tratta di preconcetti perchè dire che a Sarnano nella giornata di domenica c'era poca gente documentandolo con foto risalenti al giorno prima rasenta il limite dell'assurdo. Sarnano, al contrario, è una meta turistica di assoluto rilievo e bisogna che il capogruppo di opposisione se ne faccia una ragione. Pur dicendo di voler lavorare per il bene del paese in realtà dimostra di fare esattamente il contrario. Di questo sono molto amareggiato".

Soddisfatti turisti e gestori delle strutture nonostante la chiusura degli impianti di risalita, come testimonia lo stesso sindaco. "C'è grande voglia di uscire dopo i lunghi periodi di chiusura - conclude Luca Piergentili - per cui anche scivolare sulla neve con attrezzature quasi di fortuna può essere perdonato, purchè fatto nel rispetto della normativa vigente. Da parte nostra cerchiamo di fornire servizi e attrattive che consentono al nostro territorio di essere un punto di riferimento turistico. Questo deve essere lo stimolo per andare avanti".



M.S.

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