“Stiamo ancora aspettando 680mila euro dal GSE, rischiamo di perdere i finanziamenti del Miur”. Sono parole di Vincenzo Felicioli, sindaco di Fiuminata, preoccupato dai ritardi nell’arrivo dei fondi per la ricostruzione della scuola nel centro storico del paese. I lavori di abbattimento e di ricostruzione della struttura dovranno partire entro il prossimo 31 marzo, costeranno 3milioni e 680 mila euro. Se i primi tre milioni arrivati dal Miur sono già in cassa, l’attesa per gli ulteriori 680 mila euro dal Gestore dei Servizi Energetici del ministero dello Sviluppo Economico sembra essere interminabile. La risposta del GSE era attesa per fine novembre, ma a oggi il Comune non ha ancora ricevuto risposta. “La documentazione per l’accesso al finanziamento è stata consegnata lo scorso 24 settembre, le integrazioni che ci sono state richieste il 30 – spiega il primo cittadino Vincenzo Felicioli –. Stando al calendario e alle scadenze, avremmo dovuto avere un riscontro entro il 30 novembre, a 60 giorni dalla presentazione della domanda. Siamo ancora in attesa”.

Le preoccupazioni dell’amministrazione comunale sono legate alle scadenze. Se il cantiere non partisse entro aprile, la pena sarebbe la perdita del finanziamento da tre milioni arrivato dal Miur. Il ritardo del GSE nel fornire una risposta sull’accesso ai 680mila euro rischia dunque di pregiudicare l’intero programma. Felicioli spiega: “Il decreto ‘Semplificazioni’ ha dato la possibilità ai sindaci di ricoprire il ruolo di commissari per questo tipo di opere pubbliche. Noi saremmo pronti a partire con il cantiere e probabilmente, non fosse per questi ritardi, i lavori sarebbero già iniziati. L’opera è consistente e molto rilevante anche a livello sociale. Non possiamo restare senza scuola: il vecchio edificio ha un indice di sicurezza sismica molto basso. Il nostro progetto è già pronto, il decreto ‘Semplificazioni’ mi permetterà di procedere con l’affidamento diretto dei lavori. L’unico impedimento resta il forte ritardo del GSE nel farci conoscere l’esito delle nostre richieste”.

l.c.
Rientrata la preoccupazione sorta per la sospensione del trasporto scolastico a Monte San Martino. Sollecitato dalla minoranza, il sindaco Matteo Pompei ha fatto sapere ieri, in Consiglio comunale, di aver risolto la questione che coinvolgeva una famiglia i cui figli usufruiscono del servizio per raggiungere le scuole di Montefalcone. Il trasporto verso quel plesso scolastico è fornito dal Comune di Smerillo, che non è ancora convenzionato con quello di Monte San Martino. Sollecitato dalla famiglia, Pompei si è attivato e ha fornito le autorizzazioni necessarie: ora il trasporto è di nuovo in servizio.

“La normativa prevede che il trasporto scolastico fornito da un Comune in un territorio fuori dai suoi confini sia possibile solo attraverso l’autorizzazione del sindaco di quel territorio – spiega il primo cittadino di Monte San Martino –. Il Comune di Smerillo ha dunque bisogno del nulla osta di questa amministrazione per prelevare gli studenti dal nostro territorio comunale e trasportarli. La famiglia si è attivata, basandosi su una sentenza successiva: in sostanza è nostro diritto autorizzare o meno il trasporto per un Comune non convenzionato, come nel diritto della famiglia appellarsi ad una sentenza del 2003 che depone a favore della loro posizione. Il tutto si è risolto attraverso un’autorizzazione firmata dalla nostra amministrazione e ora il servizio è ripreso”.

Il sindaco si è poi soffermato sulle ragioni che hanno portato inizialmente alla mancata autorizzazione: “Le nostre scuole sono state ammodernate e ristrutturate con alti indici di sicurezza. Questo addirittura prima del sisma del 2016. I numeri degli iscritti sono buoni e cerchiamo di incentivare la permanenza dei più giovani nel nostro territorio. Abbiamo comunque risolto la questione prima del Consiglio di ieri e, nonostante questo, abbiamo ascoltato le posizioni dei consiglieri di minoranza che hanno presentato l’interrogazione in merito (Raffaele Anselmi e Massimiliano Anselmi, ndr), in un’ottica di collaborazione. Un’ottica non condivisa dalla minoranza – conclude il sindaco con una stoccata –: non appena conclusa la risposta dell’amministrazione  su questa questione, i consiglieri hanno abbandonato l’aula. Credo che sia un atto di mancato rispetto e di disinteresse: i temi da trattare erano quelli del bilancio e del PNRR, fondamentali per il nostro futuro”.

l.c.
Si torna in classe. Alla fine della seconda estate di pandemia, i giovani marchigiani sono pronti a ripartire in presenza: sarà il terzo anno scolastico con alle spalle l’ombra del Covid, ma l’augurio delle istituzioni è quello che questo 2021-2022 possa essere quello di una “semi-normalità”. Tante regole, anche stringenti, ma una parvenza di epoca pre-pandemica. Anzitutto a partire da un fatto: il ritorno in aula è al 100%, dopo una stagione di trattative che sembrava infinita. Regole che sembrano essere chiare, su cui il Governo ha discusso a lungo e che hanno spaccato anche l’opinione pubblica. Green pass, campagna vaccinale, mascherine, ricambio dell’aria, disinfezione dei locali, trasporti rafforzati: queste le strategie che sono state imbastite per la sicurezza dei ragazzi.

Ma non tutto fila liscio. Il Green pass e il vaccino continuano a dividere e a sollevare polemiche: l’ultima arriva da Fabriano. Un’insegnante di una locale scuola media sembra essere destinata alla sospensione, dopo aver comunicato al collegio docenti la sua intenzione di non vaccinarsi e di non sottoporsi al tampone ogni 48 ore. Insomma, nella sua visione non avrebbe senso il provvedimento del Green Pass, in quanto anche “i vaccinati potrebbero contrarre il virus e contagiare, il tampone non sempre è veritiero”. Continuano i dibattiti, quindi.

Nel frattempo però, casi particolari come questo restano delle eccezioni. La campagna vaccinale procede spedita e i numeri sono confortanti. Se lo scorso autunno l’inizio dell’anno scolastico significò l’aumento dei contagiati, questo primo scorcio di settembre porta con sé la crescita della popolazione immunizzata. Allo stato attuale il 68,8% dei ragazzi in età scolare ha ricevuto la prima dose, il 46,6% è immunizzato con due dosi, il 31,2% non ne ha invece ricevuta neanche una. Rispetto a una settimana fa la crescita dei primi due parametri è stata rispettivamente del 3% e del 6%, mentre la diminuzione dei non vaccinati è di circa il 3%.

Sembrano comunque evidenti dei fatti. La frattura tra la fascia 12-15 anni e quella 16-19 è piuttosto netta. Nei dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche viene sottolineata questa spaccatura. A livello regionale la differenza è ben marcata: un solco del 15% tra chi ha ricevuto le prime dosi (61,4% contro 76,4) e addirittura 27% (33,4% contro 60) per i cicli completi. La tendenza però sembra essere di buon auspicio: gli stessi dati, paragonati a quelli della settimana scorsa, evidenziano un aumento della popolazione immunizzata con una dose del 4% per la fascia 12-15 e del 2% per quella 16-19. I cicli completi sono aumentati rispettivamente dell’8 e del 5%.

Tra le province, la “bandiera nera” spetta a Macerata. I dati tendono a ricalcare quelli dell’aumento dei contagi registrato da Ferragosto in poi. Macerata è infatti ultima, in percentuale sulla popolazione, tra i cinque capoluoghi marchigiani. Questo sia per le adesioni alle prime dosi (59,1% contro la media regionale di 68,8%), sia per cicli completi (35,5% su 46,6) e, conseguentemente, prima per non vaccinati (40,9% contro 31,2%).

In questo quadro, le maggiori istituzioni regionali hanno oggi inviato messaggi di saluto e di augurio agli studenti. Spicca quello del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che ha richiesto “la massima attenzione da parte di tutti: per vincere la sfida sulla pandemia bisogna restare concentrati, rispettare le regole e pensare che ognuno possa essere l'elemento fondamentale. Speriamo tutto vada per il meglio – ha commentato in occasione del Consiglio Regionale –: siamo convinti che questa stagione possa riportare alla scuola in presenza senza interruzioni. Il ritorno in classe – conclude Acquaroli – è una delle sfide più importanti per trovare risposte che speriamo siano positive”.

l.c.
Il patrimonio di edilizia scolastica di Treia si arricchirà di una nuova scuola materna. Dopo l’approvazione dell’iter di costruzione dei nuovi poli scolastici nel capoluogo comunale e nella frazione di Passo di Treia, il Comune si è aggiudicato un bando per 2,4 milioni di euro ora stanziati per la costruzione di un nuovo asilo.

La struttura, chiamata a sostituire l’attuale scuola materna “Elettra Caracini” in via dell’Asilo a Passo di Treia, si inserirà nel nuovo complesso che sorgerà nell’area adiacente alla chiesa della frazione. All’inizio del 2022 partiranno i lavori che porteranno all’abbattimento dell’ex consorzio comunale, della succursale della scuola media “Egisto Paladini” e del palazzetto dello sport, oltre a due edifici di edilizia popolare di proprietà comunale.

Al loro posto la nuova palestra, la scuola elementare e appunto il nuovo asilo. Il sindaco Franco Capponi ha parlato, riferendosi al bando, di “una grande opportunità per completare il piano di edilizia scolastica comunale. I cittadini – spiega il primo cittadino – hanno scelto questa amministrazione: era un atto dovuto nei loro confronti portare avanti uno dei punti cardine del nostro programma. Oltre alle scuole elementari e medie, che si inseriscono nell’assetto normativo e nelle procedure tipiche della ricostruzione post sisma (da fine luglio la questione è passato in mano al Commissario Straordinario Giovanni Legnini e alle sue Ordinanze, ndr), ora abbiamo colto questa occasione. Costruire una nuova scuola materna era comunque necessario: il suo indice di sicurezza sismica è di 60 punti su 100. Per quanto riguarda gli stabili destinati all’uso residenziale i parametri sono sufficienti, mentre per l’edilizia scolastica non lo sono. Con questo bando – conclude Capponi – abbiamo la possibilità di costruire una nuova struttura assolutamente antisismica e in linea con la normativa attuale, mentre il vecchio stabile, patrimonio culturale di Passo di Treia, verrà destinato per altri fini, come per esempio un centro sociale per anziani o come sede per associazioni culturali che vorranno usufruirne”.

l.c.
Giornata importante, quella di ieri, per le scuole a Treia. Il Consiglio comunale ha approvato definitivamente il programma di recupero del patrimonio scolastico treiese che tanto aveva fatto discutere, prima in campagna elettorale e, successivamente, nel primo biennio dall’insediamento dell’amministrazione Capponi. L’iter burocratico per la realizzazione passa ora in mano al Commissario straordinario Legnini.

Come da programma di mandato, l’amministrazione ha optato per la delocalizzazione e per la costruzione di poli nelle frazioni per quanto concerne scuola dell’infanzia e primaria e per un polo unico, a Treia capoluogo, per le secondarie di primo grado. Il passo avanti deciso, impresso dalla decisione dell’assise treiese, è quello sulle procedure da seguire per le fasi di progettazione e di realizzazione. Se, fino a oggi, la questione era affidata alla giurisprudenza ordinaria, con la delibera di ieri la responsabilità passa nelle mani del Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini: sarà il funzionario del Governo, tramite specifiche ordinanze speciali, a gestire l’iter.

“Un passo avanti importantissimo – fa sapere l’amministrazione comunale – che, oltre a snellire drasticamente i tempi burocratici, legittima anche le scelte fatte da questa giunta sotto il profilo del diritto dopo le molte polemiche sorte negli ultimi tempi. È realistico credere che queste ordinanze possano essere firmate a stretto giro di boa, nei primi giorni di agosto”.

Astensione da parte della minoranza, da sempre avversa alla soluzione scelta dalla giunta Capponi e più orientata al polo unico comunale: durante la votazione i consiglieri Vittorio Sampaolo – capogruppo dell’opposizione – e Gianluca Gagliardini sono usciti dall'aula. Assente Andrea Mozzoni. La consigliera Edi Castellani ha preferito, invece, astenersi.

l.c.
"Sembra che da noi i giovani e le famiglie non manchino: è un buon segno per il futuro, è giusto investire in questa direzione". Il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti ha commentato così la presentazione dell'esecutivo per un nuovo asilo nido in paese. La giunta comunale caldarolese ha infatti approvato il progetto per la realizzazione di un nuovo immobile destinato a diventare il "nido" della città. Passi avanti importanti, dunque, sul tema della ricostruzione e dell'edilizia scolastica.

A tal proposito il sindaco Giuseppetti ha commentato: "Sarà un punto di riferimento importante per il nostro sistema istruzione, ma anche per le nostre famiglie e le loro esigenze. Tramite un bando abbiamo trovato la possibilità di lavorare per costruire un asilo nido a Caldarola. Abbiamo aderito con entusiasmo, presentando il progetto. Ora cercheremo di capire quali potranno essere gli sviluppi: speriamo che il tutto possa andare a buon fine. È davvero qualcosa di rilevante per Caldarola – prosegue Giuseppetti – , anche se ci sono diversi asili nido nei Comuni vicini, come per esempio a Belforte del Chienti. In tal senso vedremo poi come gestire il nostro nido: ovviamente secondo le esigenze del nostro Comune – conclude il sindaco – , ma anche inserendolo in maniera congrua con le strutture che sono già presenti qua vicino".  

l.c.
Nasce il “Curriculum dello studente”: uno strumento essenziale per lo svolgimento del colloquio d’esame in regime pandemico, ma che nel futuro punta a creare un’identità digitale dello studente in vista del suo ingresso nel mondo accademico o del lavoro.

Il documento, una novità che riguarda oltre 13.700 studenti marchigiani, è pensato in modo che le scuole possano verificare e integrare le informazioni già presenti all’interno del sistema informativo, mentre gli studenti dell’ultimo anno di corso potranno arricchire il proprio profilo con la descrizione delle attività extrascolastiche svolte.

Nei curricola saranno riportate, oltre alle discipline del piano di studi, anche le competenze, le conoscenze e le abilità extra scolastiche, nonché le attività di alternanza scuola-lavoro e altre eventuali certificazioni conseguite. Insomma, l’intero spettro degli apprendimenti acquisiti nei diversi contesti di vita attraversati dagli studenti. Se per quest’anno il curriculum avrà valore prevalentemente, se non esclusivamente, nell’ambito dell’esame di Stato, nel prossimo futuro, esso individuerà il profilo dello studente associandolo a una identità digitale, anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro.

Nel dettaglio, la piattaforma è composta da tre sezioni: la prima, a cura della scuola, illustra la carriera scolastica dello studente, mentre la seconda, a cura della scuola ma anche dello studente, dà conto delle certificazioni conseguite. La responsabilità della compilazione dell’ultima sezione è invece interamente affidata ai ragazzi, che parleranno del valore formativo delle esperienze condotte in ambito extrascolastico, anche ai fini dello svolgimento del colloquio in cui, a causa dell’emergenza epidemiologica, si sostanzia anche quest’anno l’esame di Stato. L’ordinanza ministeriale sulla maturità 2021 invita proprio a valorizzare il percorso personale dello studente: il colloquio si aprirà con la discussione di un elaborato integrato dagli apporti di altre discipline o competenze presenti nel curriculum dello studente e l’argomento sarà assegnato tenendo conto del percorso personale del candidato. Il colloquio proseguirà con la discussione di un testo di letteratura già oggetto di studio durante il quinto e con l’analisi del materiale predisposto e assegnato dalla sottocommissione. Anche nella conduzione del colloquio la sottocommissione dovrà tenere in considerazione le informazioni contenute nel Curriculum dello studente: in definitiva i curricula saranno fondamentali per indirizzare il colloquio d’esame.
Un libro per valorizzare la memoria. “Visso e le sue valli” scritto oltre cinquanta anni fa da Don Ansano Fabbi, è stato ristampato dall’associazione “Visso Futura” e donato agli studenti dell’Altonera.

“Con questa mia ulteriore fatica, presento ai cercatori di memorie e di bellezze artistiche, l'alta Valle del Nera, con al centro Visso e intorno gli estremi confini delle Valli di Ussita e di Castelsantangelo, l'altipiano di Macereto e la zona montuosa di Mevale e Fematre. Essa at­tualmente appartiene alle Marche, ma storicamente per due millenni, ha fatto parte della stirpe e della Regione Umbra. L' Umbria ha formato il carattere forte e costante della genie vissana, ma la vicina Marca lo ha ingentilito con un'arte briosa e piacevole.”

Con queste parole Don Ansano Fabbi raccontava in premessa ai “cercatori di memorie e bellezze artistiche” cosa lo spinse a scrivere un libro su questi territori. Era il 1964. Il sindaco Silvio Sensi nella sua premessa parlò di saggezza delle rubriche scritte da Fabbi capaci di suscitare ammirazione e riflessione.

( nella foto alcuni bambini con il loro libro )

alcuni bambini con il loro libro

Il libro "Visso e le sue valli" di Don Ansano Fabbi, grazie alla volontà dell’associazione “Visso Futura”, è stato ristampato per le edizioni “Il Formichiere” di Marcello Cingolani con l’introduzione alla stampa anastatica del critico e curatore indipendente Maurizio Coccia e donato, lo scorso 18 dicembre a tutti gli alunni delle elementari e medie dell’Istituto Pietro Capuzi di Visso, in cui ci sono anche studenti provenienti da Ussita e Castelsantangelo sul Nera.

“Stiamo seminando un po' di Visso. Forse tra vent'anni nascerà qualcosa.” Così il presidente dell’associazione “Visso Futura” Roberto Flammini che, lontano dalla cittadina vorrebbe che i 36 bambini presenti oggi nel plesso scolastico, possano conoscere e amare questi luoghi, di cui ora purtroppo si fa fatica ad immaginarne il futuro e probabilmente anche il passato. Alcuni di loro sono molto piccoli e non ricordano lo splendore di uno dei borghi più belli d’Italia, non ricordano come era Visso prima che un sisma così forte nel 2016 ne distruggesse la sua bellezza e con essa una parte della storia, della cultura e della socialità. Azioni come questa sono importanti anche per onorarne la memoria. “In queste occasioni tragiche c’è una rottura tra passato e presente. Dopo le prime settimane di scoraggiamento, c’è stato bisogno di uno scatto rappresentato dallo sguardo verso il futuro per cercare di progettarlo – prosegue Flammini – Nell’ottobre 2018 abbiamo fondato questa associazione,  tra i cui  scopi tra l’altro c’è quello di agire per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale, storico – artistico, ambientale, sociale ed economico dei territori dell’Altonera, di elaborare studi e ricerche, avanzando suggerimenti e proposte all’opinione pubblica ed alle amministrazioni pubbliche su temi che riteniamo importanti per la sua conservazione e la sua rinascita. Per noi si tratta di un dovere civico ineludibile come cittadini vissani in uno dei momenti più difficili della storia dei nostri paesi dell’Appennino, in un periodo in cui si debbono prendere decisioni e formalizzare provvedimenti che segneranno il futuro delle nuove generazioni. Noi abbiamo l’obbligo di consegnare delle idee, proporre progetti affinché quelle scuole possano essere ripopolate grazie a delle strategie a lungo termine che possano consentire di aumentare la popolazione come era prima, in quegli anni in cui il libro prendeva forma. Allora 250 bambini della valle frequentavano la scuola.  Oggi senza una strategia che accanto alla ricostruzione materiale affianchi quella socio economica, andremo incontro alla creazione di “gusci vuoti” come li ha giustamente chiamati il Commissario Straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini. Spetta anche ai cittadini fare la loro parte e contribuire a far conoscere la storia e la cultura dei nostri luoghi, fatta anche di tramandi orali che grazie all’opera di Fabbi abbiamo la fortuna di possedere e l’onere e l’onore di valorizzare e far conoscere. Anche con questi obiettivi “Visso Futura” ha voluto riprodurre in stampa anastatica questo testo organico sulla storia di Visso e le sue valli che dovrà essere nelle case di chi ama questi paesi,
perché siamo convinti che il futuro non si progetta se non si guarda al passato”.

( nella foto alcuni componenti dell'associazione Visso futura)

alcuni componenti lassociazione Visso futura

Nel corso della distribuzione avvenuta all’esterno della scuola, il libro è stato consegnato ad ogni alunno. Nella pagina finale del libro è stato riportato il giorno della consegna e il nome dello studente a cui l’opera è stata destinata. Un segno dell’importanza che ogni piccolo cittadino riveste per il futuro del paese. La professoressa Maura Antonini, che ha contribuito all’organizzazione dell’evento, ha ricordato: “Per volare verso il futuro, occorre stare con i piedi ben piantati a terra, attaccati alle radici, rappresentate anche dal nostro passato”.  

Don Fabbi nella premessa al libro cita i versi dell’idillio “Alla luna” di Leopardi: «Oh come grato occorre il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l’affanno duri”. Del poeta recanatese oltre all’originale di “Alla luna”, Visso conservava numerosi manoscritti, su tutti L’Infinito. Don Fabbi allora si augurava “Ho la speranza che queste “rimembranze” siano utili allo sviluppo turistico di questa altrimenti poverissima zona, alla conservazione del suo patrimonio artistico e della pittoresca ambientazione medievale della città.” Un augurio ripreso dall’associazione Visso Futura.

 
Grande partecipazione al concorso natalizio per i giovanissimi studenti dell’Istituto “Don Bosco” di Tolentino. La giuria di “Santa Claus is coming…”, questo il nome del concorso, ha premiato i vincitori.

Per gli alunni dell’ultimo anno Scuola dell’Infanzia e delle classi prime della Scuola Primaria sono stati premiati come vincitrice Elenia Tedesco e hanno ricevuto una menzione speciale Giorgia Santi ed Emily Zarka. Per le classi seconde ha vinto Lucia Baroni, con menzioni a Christian Marinsalda e Sofia Saracchini. In terza vince Margherita Della Ceca, con le menzioni per Giulia Damiani e Francesco Losavio. Francesco Svampa, Emiliano Rita Speranza e Lorenzo Marcolini sono rispettivamente il vincitore e i menzionati speciali per le classi quarte, infine in quinta elementare ha vinto Ilaria Feliziani e le menzioni sono andate ad Azzurra Gentili e Alessandro Antonucci.

Nella mattinata di ieri il Dirigente scolastico, Giuseppe Calenzo, ha consegnato a tutte le alunne e a tutti gli alunni che hanno partecipato un attestato di partecipazione, mentre ai vincitori e alle menzioni speciali anche premi in libri.

Clima festoso in cui i bambini premiati, felici ed orgogliosi, hanno ricevuto i complimenti per i loro elaborati, oltre che dal Dirigente, anche dagli insegnanti e dai compagni. “Siamo particolarmente soddisfatti - ha dichiarato Calenzo - di aver trasmesso ai nostri alunni e alunne un po’ di atmosfera natalizia seppur in queste condizioni difficili.

Soddisfazione anche per il livello degli elaborati: “Molto alto – ha proseguito il Dirigente Scolastico – e la scelta dei vincitori combattuta. Un ringraziamento speciale va al corpo docente, ai membri delle giurie e al personale amministrativo, che hanno lavorato intensamente per la realizzazione del concorso”.

Red.

Bambini e mascherine: un tema delicato che preoccupa i genitori. Molte ore con la mascherina sul viso sono un pericolo per la salute dei più giovani? Il Garante Andrea Nobili parla di equilibrio: attenzione massima per il contenimento del contagio, ma un occhio di riguardo per i minori. Per questo è fondamentale il parere tecnico degli specialisti del settore. Molte le perplessità sul tema espresse dai genitori e giunte sul tavolo del Garante, che ha parlato della questione ai microfoni di Radio C1 inBlu: “Segnalazioni dei genitori che esprimono preoccupazioni molto vive: per un bambino che magari è a scuola a tempo pieno sono molte le ore con la mascherina indosso. Questo crea senz’altro ansie nei genitori, e magari anche nei bambini stessi: ricordiamoci che la tutela della salute deve essere sul piano fisico, ma anche su quello psicologico. Abbiamo sottoposto il tema all’associazione di Pediatria e all’Ordine dei Medici di Ancona. Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le ripercussioni nella salute dei bambini, senza alcun tipo di opinione o posizione preconcetta, piuttosto tentando di tutelare sia la salute della collettività, sia i diritti dei più giovani”.

Red.
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