In vista della tornata elettorale, cambia la viabilità a Cesolo: l’intersezione tra Via Don Giovanni Cruciani e Piazzale Bianconi torna a doppio senso dalle 8 del 2 alle 20 del 4ottobre. Una piccola vittoria, ma “non ancora sufficiente”, quella ottenuta da Ottavio Ottavi. Settempedano da anni impegnato per dare voce alle istanze della cittadinanza, non ha potuto fare a meno di interpellare le istituzioni per risolvere un problema che da tempo affligge la frazione di Cesolo, ma che si manifesta in maniera più marcata a causa del voto.

Il plesso scolastico di Cesolo è sede di seggio elettorale ma, ogni qualvolta ci si debba recare alle urne, l’accesso a piazzale Bianconi si fa complicato. I cittadini di Biagi, Cagnore, Serrone e Stigliano vivono ogni giorno disagi legati alla viabilità: per raggiungere la scuola debbono inutilmente allungare il proprio tragitto in auto, passando in Via della Villa, Via Santa Margherita e Via Spogna, per giungere infine sul piazzale. La tornata elettorale accentua il problema, con la massiccia affluenza degli elettori.

“Un disagio superfluo” secondo il signor Ottavi. Ha infatti accolto positivamente il provvedimento che, su sollecito dell’Ufficio Elettorale Comunale, la Polizia Municipale ha ratificato: l’intersezione tra Via Don Giovanni Cruciani e Piazzale Bianconi torna a doppio senso dalle 8 del 2 ottobre alle 20 del 4. Una soluzione che risolve il problema nei giorni delle urne. Ma Ottavio Ottavi insiste: ha scritto una mail a Giovanni Giuliani, responsabile dell’Ufficio Elettorale di San Severino, e ad Adriano Bizzarri, Comandante della Polizia Locale, per sottolineare che la sua battaglia non è conclusa.

“Nel ringraziarVi – si legge nella missiva di Ottavi – per l’applicazione delle vostre competenze in occasione della imminente tornata elettorale, Vi comunico che intraprenderò con la nuova amministrazione il superamento degli inutili kilometri inflitti ai genitori degli alunni provenienti da frazioni interne rispetto alle scuole di Cesolo”.

l.c.
Il dibattito davanti alla cittadinanza, quello che Francesco Borioni auspicava e avrebbe voluto alla presenza della stampa, alla fine è arrivato. Nella serata di ieri, al cinema San Paolo di San Severino, i candidati sindaco della città settempedana si sono incontrati per dar conto all’elettorato delle loro idee e progettualità. Una serata, quella organizzata dalle associazioni che operano nel panorama sociosanitario e assistenziale settempedano, scandita dai tempi fissi e dalle domande preparate, uguali per tutti. Tarcisio Antognozzi, Rosa Piermattei e, appunto, Francesco Borioni, hanno per la prima volta offerto i loro piani davanti a un pubblico nutrito: il teatro dello “scontro” elettorale, stanti le normative anti-Covid, era pieno.

Sanità, ricostruzione, politiche giovanili. Questi i macrotemi intorno cui hanno ruotato le parole dei pretendenti alla fascia tricolore. Visioni simili soprattutto in merito alla sanità e alla ricostruzione, sintomo che le problematiche della città siano state percepite in maniera univoca da tutti i candidati. Lo scontro, evidentemente, sarà sul metodo: sia in questi ultimi giorni di campagna, sia nei cinque anni di amministrazione per l’uno, opposizione per gli altri.

La testimonianza di questo fatto è data dai toni distesi su cui si è svolto l’intero dibattito. Solo nel finale qualche schermaglia, arrivata da Francesco Borioni:Ho sentito spesso le parole ‘confronto’ e ‘ascolto’. In cinque anni di amministrazione Piermattei, di cui anche Antognozzi ha fatto parte fino a gennaio, ho visto il contrario. I voti alle nostre proposte sono sempre stati contrari a prescindere: le mozioni possono anche essere emendate. Personalmente ho considerato le idee dell’amministrazione, votando secondo coscienza, non per partito preso. Agli altri ho visto fare il contrario. Avrei preferito un confronto senza preparazione - sottolinea Borioni -, a discrezione dei giornalisti, ma non è stato possibile”.

La risposta del sindaco uscente Piermattei è arrivata puntuale: “Non è esatto quello che dice Borioni: il confronto c’è stato, nelle frazioni e nei quartieri, con i comitati e con le associazioni. Se la cittadinanza lo vorrà continueremo a fare lo stesso. Il nostro metodo ha funzionato: sono stati fatti passi avanti importanti nelle discussioni sulla sanità, sulla scuola, sulla ricostruzione. Non tutto è stato portato a termine: è il motivo per cui mi ricandido. Rigetto le accuse, non sono una donna sola al comando: le divergenze con Antognozzi sono questioni normali nell’arco di una legislatura”.

Per quanto riguarda proprio il candidato del centrodestra unito, Antognozzi non ha mancato di marcare l’appartenenza politica della sua coalizione. “La vicinanza con il governo regionale – ha detto – non può che essere una freccia al nostro arco. Nella sanità e nella ricostruzione le corsie privilegiate con l’amministrazione Acquaroli potranno essere armi decisive. Abbiamo le garanzie della Regione Marche: i provvedimenti ci sono, dovremo farli rispettare dialogando e presentando le nostre istanze. Vogliamo un cambio di passo, su giovani, confronto, sanità”.

Qualche scontro, ma per la maggiore si è vista grande condivisione sulle tematiche. L’incontro, patrocinato da Caritas, Croce Rossa, Help S.O.S Salute e Famiglia, Avis e altri numerosi comitati, non ha potuto che vertere per la maggiore sul tema sanitario (approfondito nell’edizione di Appennino Camerte in uscita oggi). Sulla viabilità Antognozzi ha detto: “L’intervalliva è un fatto, guardiamo avanti: la 502 verso Cingoli ci può dare uno sbocco sull’aeroporto, la 361 un’apertura verso la pedemontana”; sul futuro dell’area SAE, invece Borioni: “Si è investito molto, attenzione al recupero: l’edilizia popolare è una soluzione percorribile, così come l’housing sociale. Di sicuro si dovrà pensare al futuro di quella zona”. La Piermattei ha concluso sul fattore demografico: “Giovani e anziani: chi governa la città deve saper pensare a ogni cittadino. Le politiche dei sindaci devono tener conto di tutte le istanze. Coinvolgere le associazioni, come abbiamo fatto, sarà fondamentale. Intanto, in cinque anni, abbiamo garantito grande trasparenza. Se vincessimo, continueremo in questo modo”.

Lorenzo Cervigni
“Ricostruzione post sismica, ma anche visione e prospettive future”. Sono gli obiettivi di San Severino Futura che, nel tardo pomeriggio di oggi, ha ospitato il vicepresidente del Parlamento Europeo, Fabio Massimo Castaldo, per parlare di fondi europei, PNNR e potenziali progettualità legate alla città settempedana. “Siamo a buon punto per il post sisma – dice Francesco Borioni, leader della neonata coalizione progressista – per questo è il momento di occuparsi anche della San Severino che verrà. Il futuro del nostro Paese e, di conseguenza, quello delle piccole realtà, è legato a doppio filo alle opportunità che bandi e fondi europei potranno offrire ai piccoli Comuni. Il nostro è un tessuto socio-economico gravemente vessato dal sisma – spiega Borioni –, ma che deve necessariamente guardare oltre la sola ricostruzione fisica. C’è bisogno di attività di rete, collegandoci con enti sovracomunali fino ad arrivare a Bruxelles. È assolutamente necessario”.

Sulla falsariga del modello nazionale, massicciamente rispettato nel caso del centrodestra, anche San Severino ha presentato un’intesa giallo-rossa, con riferimenti diretti al Governo Conte II. La presenza del vicepresidente del Parlamento Europeo, esponente pentastellato, ne è un esempio. La proposta, arrivata in maniera congiunta sia da Castaldo che dalla lista guidata da Borioni, è quella di aprire un “Ufficio Europa”: un nuovo dipartimento legato all’amministrazione comunale, la cui prerogativa è quella di seguire puntualmente bandi europei che l’Unione metterà a disposizione dei Comuni. Una proposta che Fabio Massimo Castaldo giudica “assolutamente necessaria: il PNNR è l’ultimo treno disponibile per riuscire a dimostrare la credibilità del Sistema Italia in seno all’Unione Europea. Con il secondo Governo Conte siamo riusciti a ottenere un nuovo strumento: il debito condiviso. Ora è il momento di agire, sconfiggendo le logiche attendiste e miopi che hanno spesso contraddistinto il nostro Paese. La proposta di un Ufficio Europa era stata fatta anche al sindaco Piermattei, con una mia disponibilità a formare professionalità pronte a quei ruoli – spiega Castaldo –: purtroppo non abbiamo avuto risposta. Ora è il momento di agire”.

“San Severino deve avere un ufficio di questo tipo – prosegue ancora Castaldo, a cui ha poi fatto eco Borioni –, ed è uno dei punti cardine di questa lista. Dovrà essere uno strumento operativo che monitori tutti i bandi lanciati dall'UE, programmando e anticipando le progettualità legate a questi fondi. Ma dovrà essere anche un'interfaccia per il territorio. I cittadini che vogliono investire in questi luoghi devono sapere quali opportunità possono cogliere per trasformare le loro idee in realtà, portando reddito in città. L’Università di Camerino – chiude Castaldo – ha attivato un Master in Europrogettazione con la possibilità, per gli studenti, di attivare contatti privilegiati a Bruxelles. Questo ufficio dovrà rappresentare una risorsa e un metodo di lavoro di riferimento per un'amministrazione che intende guardare al futuro”.

“Il PNNR è l’ultimo vagone dell'ultimo treno per rilanciare il Paese – ha affermato Borioni in chiusura –. Crediamo in questo ‘Ufficio Europa’, è un punto cardine del nostro programma. Siamo pronti a governare con una squadra capace e dai grandi appoggi. Se dovessimo essere eletti, saremo pronti a partire subito. Ci sono tante opportunità, bisogna solo coglierle. Bisogna accelerare in tutti gli ambiti, guardando oltre la sola ricostruzione, che resta comunque fondamentale”.

l.c.
Un pestaggio in piena regola, seguito da una rapina. Il tutto per “impartire una dura lezione”. È quanto accaduto nella notte dello scorso 28 agosto a San Severino, quando un gruppo di giovani ha avvicinato un coetaneo, picchiandolo ripetutamente e lasciandolo tramortito. Solo le grida dei passanti hanno interrotto il pestaggio, evitando il peggio. Dietro alla rappresaglia, il cui movente è stato ricostruito dagli inquirenti, il mancato rispetto di accordi legati allo spaccio.

Stando a quanto riportato dai Carabinieri, l’aggressione nasce appunto per un regolamento di conti. Non un atto estemporaneo, ma un’azione premeditata, studiata a tavolino: prima l’appuntamento in un luogo appartato, poi l’aggressione. Un colpo di spranga alla testa per tramortire la vittima, prima di una serie di calci e pugni interrotta soltanto dalle grida di chi è capitato sul posto. Gli aggressori si sono dispersi prima che potessero intervenire i Carabinieri della Stazione di San Severino, dell’Aliquota Radiomobile e quelli delle Stazioni di San Ginesio e Penna San Giovanni. Non prima, però, di aver ripulito le tasche della vittima. I militari hanno rintracciato il giovane aggredito poco lontano dal luogo dei fatti; ferito e sporco di sangue lo hanno portato al pronto soccorso dell’ospedale Bartolomeo Eustachio.

Per rintracciare gli aggressori, invece, i Carabinieri hanno immediatamente attivato la macchina investigativa. Dalle indagini è emerso come i responsabili fossero alcuni ragazzi del posto, già noti alle Forze dell’Ordine, velocemente rintracciati e perquisiti. Le perquisizioni domiciliari e, prima ancora, quelle personali hanno permesso il recupero di tutti gli oggetti sottratti al giovane, oltre a stupefacenti, un proiettile, un coltello a serramanico e un manganello telescopico, arma con cui il gruppo aveva agito nel corso del pestaggio. Le indagini hanno inoltre permesso di ricostruire il ruolo di ciascuno degli aggressori nel corso della vicenda, attestandone le responsabilità grazie alle testimonianze e ai circuiti di video sorveglianza.

Gli aggressori, tre in totale, sono stati denunciati dai militari all’Autorità Giudiziaria. Viene loro contestato il reato di rapina aggravata dall’utilizzo di un’arma impropria e in più persone. Il PM, Rosanna Buccini, ha chiesto pertanto al Gip del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti, l’emissione di misure cautelari nei confronti degli aggressori: due dei ragazzi sono ora ai domiciliari con braccialetto elettronico, mentre per il terzo è stato stabilito l’obbligo di firma.

Lorenzo Cervigni

“Accettiamo la sfida di Borioni, siamo pronti al confronto”. Non si è fatta attendere la replica di Tarcisio Antognozzi al guanto di sfida che il candidato sindaco della lista progressista San Severino Futura ha lanciato ai suoi avversari. Un invito a “uscire allo scoperto”, a dibattere pubblicamente davanti alla cittadinanza i temi di maggiore importanza per il futuro della città di San Severino. Immediata la risposta positiva della coalizione del centrodestra unito, pronta al confronto con i progressisti. Poi il rilancio, invitando implicitamente anche Rosa Piermattei, sindaco uscente, a partecipare al tavolo.

“Ho appreso da L’Appennino Camerte di questa proposta – commenta Antognozzi –. Noi di Insieme per San Severino accettiamo volentieri la sfida di Francesco Borioni: c’è necessità di chiarezza e lo vediamo mano a mano che la campagna elettorale procede. Corrono voci imprecise, a volte persino diffamatorie, ed è per questo necessario attivare un dibattito che faccia luce sulle varie questioni. Assem, viabilità, sanità, turismo, sport, ricostruzione, investimenti: non si parla mai di visione strategica in relazione alla città. Noi accogliamo con grande piacere questa proposta – conclude Antognozzi –, e speriamo che il resto dei candidati (Rosa Piermattei, sindaco uscente, ndr) facciano lo stesso. È giusto che i cittadini possano ascoltare le progettualità dalla loro voce, dal vivo, e i loro chiarimenti su tutti gli aspetti nodali della città”.

l.c.
Un dibattito aperto, faccia a faccia, tra i tre candidati sindaco. È la proposta di San Severino Futura, la coalizione progressista guidata da Francesco Borioni. A pochi giorni dalle urne, Borioni rilancia le sue ambizioni, sfidando gli avversari su quello che ha sempre considerato il suo terreno: il confronto aperto. In una nota diramata alla stampa, Francesco Borioni e il suo sodalizio invitano Rosa Piermattei, sindaco uscente e leader di San Severino Cambia, e Tarcisio Antognozzi, candidato sindaco per il centrodestra di Insieme per San Severino, a sedere a un tavolo aperto, davanti alla cittadinanza, per dare voce alle loro posizioni sui temi più spinosi della città.

Nel comunicato si apprende come “gli ultimi giorni, nei quali il contatto e il dialogo con i cittadini si sono fatti più intensi, hanno fatto maturare in noi la convinzione che sia necessario un confronto diretto tra i candidati sindaci e sulle tematiche che interessano più da vicino la nostra comunità – scrivono –. È importante che i diversi punti di vista siano chiariti, rapportati e posti in relazione alle rispettive visioni e valori. Per questo proponiamo un incontro a tre, in cui discutere e fornire proposte e progettualità sulle strategie da mettere in campo per Assem o sul ruolo che si intenderà avere nell'ambito del perfezionamento e della realizzazione della "bretella". I cittadini meritano che sia chiarito anche il disegno di città che i candidati intendono realizzare, loro idea di gestione del verde urbano, in particolar modo della valorizzazione del giardino pubblico Coletti, e degli altri spazi verdi della città. Ultimo, ma non per importanza, come e dove sarà la nuova scuola, fulcro attorno a cui si dispiegherà la vita dei cittadini per decenni a venire.
Siamo certi – concludono – che Rosa Piermattei e Tarcisio Antognozzi non mancheranno di aderire a questo invito, in un'ottica di trasparenza che vada a beneficio di tutti i cittadini”.

l.c.
“Il coraggio di questa amministrazione è stato quello di opporsi alla svendita dell’Assem”. Il sindaco uscente di San Severino Marche, Rosa Piermattei, risponde a Tarcisio Antognozzi nel contesto di una delle vicende più rilevanti del 2021 settempedano. La trattativa per il contratto di rete con la Odoardo Zecca S.p.a che ha spaccato la maggioranza lo scorso gennaio, portando alle dimissioni di Antognozzi come assessore, è ora uno dei temi cardine della campagna elettorale ormai entrata nel vivo.

La Piermattei sottolinea l’importanza della questione che riguarda la municipalizzata, definendola “un fiore all’occhiello della città. L’amministrazione – sottolinea la leader di “San Severino Cambia” – ha la responsabilità della società e delle famiglie che vivono grazie al lavoro che offre. Nel 2030 scadranno le concessioni, mentre entro il 2025 dovremo raggiungere il numero di 25 mila utenze. Ora ne abbiamo 8 mila. È chiaro che bisognerà trovare quanto prima una soluzione. Quella offerta da Antognozzi non era percorribile ed è giusto che la cittadinanza lo abbia saputo nel corso del consiglio comunale dello scorso luglio. Di certo sarà una delle priorità in caso di conferma di questa amministrazione”.

È arrivata la risposta anche all’altro candidato alle amministrative, Francesco Borioni. Il leader progressista ha sottolineato come le decisioni che riguardano temi così importanti debbano “essere affrontate di concerto, coinvolgendo tutti gli attori politici del consiglio e, di riflesso, tutta la cittadinanza”. Rosa Piermattei si è detta “allineata a questa visione, visto che temi come l’Assem non sono legati al breve periodo interessano la città per un arco temporale molto più lungo. L’Assem è una società privata – afferma il sindaco uscente –, il cui ‘proprietario’ è il Comune. Sono d’accordo ancora con Borioni quando dice che la priorità deve essere data ai partner pubblici. A gennaio ci sono state diverse assunzioni a tempo indeterminato: l’azienda sta lavorando molto bene e deve continuare a funzionare con grande serenità da parte dei dipendenti e da parte di tutta la cittadinanza. È nostro dovere difenderla, non svenderla”.

l.c.
“Non condivido assolutamente la gestione che l’amministrazione ha scelto per la vicenda Assem”. Lo confessa Francesco Borioni, candidato sindaco alle elezioni per la lista progressista “San Severino Futura”. L’occhio di chi è stato anche presidente dell’Assem (carica ricoperta da Borioni durante l’amministrazione Martini, ndr), avrebbe “potuto offrire una visione ulteriore, di aiuto per dirimere la questione – sostiene proprio Borioni –. Ritengo che la politica portata avanti dall’amministrazione, al netto degli esiti che si sono visti, sia stata inappropriata. Alcuni temi che riguardano il futuro della città trascendono la dimensione temporale di una legislatura. Credo che un attivo coinvolgimento di tutti i gruppi consiliari, quindi indirettamente di tutta la cittadinanza, sia la giusta chiave per trovare soluzioni di lungo periodo su tematiche come quella dell’Assem, appunto, ma anche per l’ospedale e la viabilità. Il confronto è la ricetta per ottenere i migliori risultati”.

Poi Borioni entra nello specifico: “Quello che si è visto nella seduta consiliare dello scorso luglio (il dissenso della Piermattei nei confronti della posizione di Antognozzi, culminata nelle indagini portate avanti sugli atti, ndr) è emblematico di come il contratto di rete sia stato gestito male. Personalmente ho una visione diversa da quella di Tarcisio Antognozzi: credo fermamente che la pubblicità della società vada preservata. Prima di coinvolgere i privati cercherei dei contatti con tutte le aziende pubbliche di servizi, anche fuori regione – spiega Borioni –. L’influenza del privato nei servizi di acqua, luce e gas la stiamo già vedendo: in questo momento una parte dell’illuminazione pubblica è in mano a società private. Questo significa che in caso di guasti ci si dovrebbe rivolgere a un numero verde, con tempi di intervento decisamente più lunghi. Noi crediamo in un servizio di prossimità, Assem lo può garantire e la vogliamo preservare. Sarà uno dei primi fascicoli che tratterò, qualora dovessimo essere scelti dai cittadini”.

l.c.
“Dovessimo trionfare alle elezioni, sarò io stesso a riprendere in mano la questione Assem”. Sono parole di Tarcisio Antognozzi che, a pochi giorni dalle urne, parla della questione che a gennaio portò alla spaccatura dell’amministrazione Piermattei e alle sue dimissioni. Antognozzi ha spiegato come la trattativa con la Odoardo Zecca S.p.a., naufragata in dirittura di arrivo, sia stata “un grave errore. Il progetto, se dovessimo avere un esito felice alle elezioni, verrà ripreso esattamente da dove era stato interrotto, cercando di recuperare il tempo perduto – sottolinea il candidato –. Non abbiamo alcuna intenzione di perdere altre opportunità per garantire un futuro alla società. Il blocco delle progettualità legate al contratto di rete è una decisione inappropriata, le cui motivazioni sono inconsistenti. Penso alla questione delle elezioni imminenti, usata come scudo: lo ritengo addirittura offensivo per la città. I motivi tecnici sono invece semplici ripensamenti”.

Poi le precisazioni e le accuse respinte al mittente: “Non voglio svendere l’Assem – spiega il candidato – , ma darle una continuità e un futuro. Il progetto che si è interrotto all’inizio di quest’anno è stato condiviso da tutti i dirigenti dell’azienda, in maniera molto concorde dopo un lavoro e uno studio durato tre anni. Chi governa ha la responsabilità di dare alla società le possibilità di sopravvivere alle sfide del mercato. Ho avuto la sensazione di una vera e propria campagna di diffamazione: si è parlato di interessi privati all’interno della trattativa. Gli atti sono pubblici, la questione si è svolta nella massima trasparenza. Gli attacchi personali – conclude Antognozzi – denotano la scarsità di argomenti per giustificare l’incapacità di portare avanti una scelta coraggiosa”.

l.c.
Dopo Tarcisio Antognozzi, anche Francesco Borioni si è presentato alla cittadinanza settempedana in vista della prossima tornata elettorale. Il candidato sindaco della coalizione progressista “San Severino Futura” ha scelto il Chiostro di San Domenico per quella che, più che una conferenza stampa, è stato un “salotto”. Nel giro di poco più di un’ora, Borioni ha presentato la sua squadra e il suo programma di mandato. Una formula più “informale”, che Borioni ha scelto per “ridurre le distanze e rendere la presentazione più piacevole e più semplice da seguire per gli elettori”. Pochi punti, ma ben chiari. Quelli che da sempre animano la discussione politica a San Severino. La bretella con Tolentino, la sanità, il turismo. Il tutto declinato nell’ottica dell’ascolto e del confronto che Borioni ha sempre sottolineato come “strada da seguire per tornare a coinvolgere attivamente la cittadinanza”.

Il candidato sindaco ha spiegato: “Avremo un occhio di riguardo alla dimensione delle associazioni e dei quartieri, interlocutori privilegiati in un territorio vasto come quello di San Severino, per risolvere le questioni più urgenti, su tutte proprio l’ospedale che dovrà tornare a essere un punto di riferimento per l’entroterra. San Severino dovrà essere un faro per l’alto maceratese”.

Per farlo il fronte progressista si affida a una rinnovata rete viaria: “Saranno decisivi i collegamenti verso la valle del Chienti e anche con la Pedemontana – ha spiegato Borioni, concludendo con una presa di posizione politica – : noi siamo l’unica, vera, lista di centrosinistra e progressista, gli elettori di quell’area sapranno a chi rivolgersi”.

l.c.

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