Doppio grave incidente ieri sera. con intervento dell'eliambulanza.  Il primo è avvenuto a Canepina di Camerino sulla Strada Provinciale 256 all'altezza della stazione di rifornimento carburanti. Si è trattato di uno scontro tra un'auto e una moto la cui dinamica è al vaglio dei Carabinieri intervenuti sul posto insieme ai soccorsi del 118 e ai Vigili del fuoco. Ad avere la peggio il giovane centauro di Castelraimondo trasportato in eliambulanza a Torrette. Alle 23 e 45 il secondo incidente, verificatosi in contrada Cardinali ad Apiro nelle vicinanze del lago. Qui il personale del 118 è intervenuto in soccorso di un 38enne per il quale è stato richiesto il trasporto in eliambulanza all'ospedale regionale.
Un incidente mortale, invece, è avvenuto lungo la statale Adriatica a Porto Potenza. Un 43enne di Ancona che stava anadando a trovare un suo amico al camping Regina, dopo aver parcheggiato la sua auto sul bordo della strada, è stato travolto da un giovane a bordo di una Seat Ibiza che sopraggiungeva in quel momento.
Inutili i soccorsi, l'uomo non ce l'ha fatta.

C.C.
Una stanza del Palazzo delle Marche di Ancona alla memoria dell'avvocato Emanuele Grifantini.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale delle Marche ha accolto all'unanimità la proposta avanzata dal Vice presidente Gianluca Pasqui di intitolare una delle due aule istituzionali dedicate alle riunioni delle commissioni consiliari alla memoria dell'avvocato. Emanuele Grifantini.
Scomparso nel 2007, a seguito di una inesorabile malattia, l'avvocato Grifantini fu per diversi anni sindaco di Camerino e poi assessore regionale alla Sanità. "Uomo di vastissima cultura e politico di grande spessore - si legge nella nota di Gianluca Pasqui - , è stato negli anni un vero e proprio punto di riferimento per quel territorio montano verso il quale nutriva un amore profondo e un fortissimo attaccamento e per il quale ha combattuto fino all'ultimo battaglie importantissime come, ad esempio, quella per il mantenimento del tribunale.
Ringrazio il presidente del Consiglio regionale Dino Latini e i colleghi dell'Ufficio di presidenza - ha detto il vice presidente - per aver accolto questa proposta con la quale, in primo luogo si rende omaggio a una delle figure più importanti del panorama politico regionale recente. Inoltre, con questo atto, si conferma l'attenzione verso la popolazione dell'entroterra maceratese che ormai da troppi anni vive una situazione di grande disagio per una serie di situazioni che ben si conoscono".

GS
Strati di storia della città di Camerino che riemergono. Nel corso dei lavori di scavo che si stanno eseguendo in questi giorni nell'area a verde della Rocca Borgesca, in vista della realizzazione della nuova scala di sicurezza, proprio in corrispondenza del Belvedere Maria Grazia Capulli è riaffiorata dalla terra la presenza di un'antica muratura.
Alla Rocca non è la prima volta che accade; anche in passato, operazioni di scavo eseguite per altro scopo, avevano fatto riemergere tracce significative di cunicoli e sotteranei in un luogo che, al di là dell'indiscusso fascino paesaggistico, evidentemente conserva insieme a molte delle radici antiche e nobili della città i segni di tanti passaggi succedutisi nelle più varie epoche. Ora l'amministrazione comunale si sta confrontando con i funzionari della Soprintendenza della Regione Marche, deputata ad approfondire le indagini per fare chiarezza sul rilievo di quanto riaffiorato. Bisognerà comprendere bene l'interesse e le implicazioni del rinvenimento, affinchè venga autorizzata la prosecuzione dei lavori.
c.c.
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Ripartire dalle ferite per impreziosirle. Nasce un po’ con questo intento il progetto che a Camerino vedrà in mostra le opere dell’artista contemporaneo Ettore Frani e il ballerino del Balletto di Roma Valerio Longo. La mostra d’arte contemporanea, che sarà inaugurata il 23 luglio al polo Venanzina-Pennesi, è stata presentata nella conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore alla cultura Giovanna Sartori, Barbara Mastrocola direttrice delle collezioni civiche e diocesane, il performer Valerio Longo, l’artista Ettore Frani e Claudio Calari della Fondazione Lercaro.

Le opere in esposizione sono parte del progetto Le dimore del pittore, ideato da Paola Feraiorni ed Ettore Frani, che nasce nel 2017 quale riflessione intima sul senso della pratica pittorica, sui “luoghi” della pittura e sugli “oggetti” adoperati dal pittore nel suo lavoro quotidiano, i quali divengono, attraverso il suo sguardo, metafore dell’uomo e del suo rapporto ancestrale con il mistero dell’esistenza. Accolto e promosso nel 2019 dalla Raccolta Lercaro, già interlocutrice preferenziale negli anni dei contenuti della ricerca di Frani, il progetto, si è avvalso anche della curatela di Andrea Dall'Asta ed è accompagnato da un testo di Roberto Diodato. Un progetto sui generis che sviluppa uno dei nodi essenziali della poetica di Frani: la pratica della pittura come luogo di un’autentica e profonda esperienza spirituale. L’opera e il suo farsi divengono, per l’artista - come per il fruitore -, occasione di esplorazione introspettiva e momento privilegiato nell’esperienza dell’invisibile.

Le opere che compongono il quarto capitolo de Le dimore del pittore, presentate negli spazi del nuovo polo museale “Venanzina Pennesi”, rappresentano una sintesi della naturale evoluzione del percorso di ricerca di questo ciclo - ancora in fieri -  e sono state selezionate con l’intento di creare un dialogo con il patrimonio artistico dei Musei civici e le Collezioni diocesane di Camerino, ora custodito in questa “dimora temporanea”, e per accostarsi, in punta di piedi, all’esperienza traumatica subìta dalla città a causa del terremoto del 2016.

Queste opere, che si fanno soglie dischiuse sul mistero, invitano a sostare in una sorta di interregno, un confine posto tra visibile e invisibile, tra immanenza e trascendenza.

Il tema del “dimorare” diviene qui, non solo una profonda metafora ontologica ed esistenziale, ma anche una riflessione fortemente simbolica perché calata nella realtà del vissuto della comunità.

Per questa mostra Ettore Frani ha realizzato espressamente un’opera dal titolo Nella dimora, che vuole essere testimonianza di tenacia e resistenza, qualità che i curatori hanno ritrovato nella città di Camerino. Il dipinto sarà donato ai Musei di Camerino quale segno di vicinanza alla comunità e alla sua profonda ferita. Dall’esperienza de Le dimore del pittore è nata poi, in occasione di Art City White Night 2020, la performance Nella Notte del performer Valerio Longo che ha realizzato un dialogo, in forma di danza, con i contenuti della ricerca poetica di Frani. Questa esperienza sarà proposta al pubblico il 19 agosto 2020 alle 21.30 in Piazza Caio Mario in occasione della 35esima edizione del Camerino Festival.

Il progetto, prodotto dalla Raccolta Lercaro in collaborazione con Ettore Frani, Paola Feraiorni e Performazioni Cinetiche, è a cura di Claudio Calari e viene presentato in una forma inedita ed esclusiva per la città di Camerino.

A causa delle nuove norme restrittive Covid-19, Valerio Longo danzerà su un palco e non all’interno dello spazio espositivo. Quel palco è idealmente lo spazio “Pennesi” dove Ettore Frani espone le sue opere, semplicemente traslato all’interno della piazza. Diventerà quindi una galleria virtuale che prenderà corpo attraverso una proiezione, nella quale le opere di Ettore Frani prenderanno dimora e dialogheranno con i gesti e i movimenti di Valerio Longo.

Questa performance ha anche un valore simbolico per la città di Camerino ancora così violata e disabitata che apre idealmente le porte del museo e raggiunge, attraverso un’esperienza corale e collettiva, gli spazi ora silenti e spopolati del centro storico con la speranza di poterli rivedere presto nuovamente abitati.

Longo ha dimorato e interagito con i luoghi “sacri” del pittore, facendosi estensione corporea della genesi creativa e traducendo, attraverso la gestualità del corpo, in modo mai didascalico, la sublime e delicata tensione che l’atto della pittura custodisce.

La performance ha messo in relazione, inoltre, arte, danza e musica, quest’ultima inedita e composta per l’occasione dal M° Claudio Calari e M° Antonello Sabatini i quali hanno interpretato, attraverso rarefatte e sospese atmosfere sonore, le istanze più intime che la ricerca pittorica tenta di far emergere. Le musiche sono state infine impreziosite dalla voce di Paola Feraiorni il cui un intervento traspone in suono e parola uno dei temi nodali della poetica di Frani: la poetica della luce.

L’intento di questa fruttuosa e ispirata collaborazione è stato quello di far entrare lo spettatore ancor più in contatto con i lavori di Frani e condurlo, attraverso un’esperienza sensoriale di grande impatto emotivo, alla ricerca di “un oltre”. 
Oltre mille partecipanti da tutta Italia e da altre quattro nazioni hanno riempito la città ducale per la dodicesima edizione della Gran Fondo Terre dei Varano organizzata dall’Avis Frecce Azzurre di Camerino.

“È stata una giornata esaltante per la nostra città – commenta il presidente dell’associazione Sandro Santacchi - . Tutto è andato per il meglio: c’è stata una grande partecipazione corale da parte di tutti i nostri collaboratori, considerando che attorno all’evento ruotano circa 250 persone che si danno da fare affinché questo possa essere un evento degno di nota.

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Siamo giunti alla dodicesima edizione e ci inorgoglisce l’aver annoverato oltre mille iscritti alla gara.

Questo dà il senso di quanto l’immagine dell’evento riesca a raggiungere gli appassionati del ciclismo in tutta Italia e all’estero.

Si tratta, infatti, di una manifestazione sempre in crescita che, anche dopo gli eventi sismici del 2016, ha saputo riconquistarsi la sua fetta di popolarità e ne siamo contenti”.

Grandi nomi anche sul podio che è stato rappresentato dagli stessi atleti che la scorsa settimana hanno conquistato la vittoria alla Maratona della Dolomiti.

“A Camerino, però, si sono invertiti i ruoli – commenta Santacchi - . Fabio Cini ha lasciato il primo posto a Vincenzo Pisani e lui è sceso al secondo”.


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Ma il successo di un evento di questa portata si deve sicuramente alla sinergia tra tante realtà del territorio: “Il grande ringraziamento lo rivolgiamo a tutti i nostri collaboratori – dice Santacchi - , in primis al Comune di Camerino con le sue maestranze che si sono adoperate in maniera infaticabile per la preparazione delle strutture. La Croce Rossa e l’Avis Camerino sempre al nostro fianco. Tutti gli sponsor che ci hanno assecondato in questa avventura. Continuiamo così – conclude - per far essere questa gara e trasformarla in uno dei biglietti da visita con cui Camerino si può presentare”.

GS
“È precisa responsabilità della Regione garantire che la sanità sul territorio risponda alla logica del principio di equità, il diritto alla salute deve essere preservato”. Lo ha detto il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, in occasione della donazione di un bracciale emostatico al reparto di Ortopedia del nosocomio camerte. Iniziativa di Cia e ASeS. “Una gara di solidarietà ha coinvolto il nostro ospedale – ha sottolineato Sborgia – . Sono lieto che molti ricordino l’importanza del nostro presidio ospedaliero”.
Tra le istituzioni, presente anche lo stesso Presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Il Governatore ha ribadito il suo impegno a garantire una sanità trasversale, senza favoritismi politici. Non senza, però, rivendicare quanto portato avanti dal suo governo.

“La sanità deve tornare sul territorio – ha detto proprio il Presidente Acquaroli – , ma ricordiamoci che ci portiamo dietro dei dati e delle decisioni prese da amministrazioni precedenti, punti poi aggravati dalla pandemia. Ci tengo a sottolineare che lo Stato si sta muovendo per ‘salvare’ la sanità di alcune Regioni, che erano leader e ora faticano a far quadrare il loro bilancio in materia. Noi siamo diventati benchmark in questo senso, i nostri conti sono a posto”.

Poi il Presidente quieta gli animi, rispondendo e acconsentendo agli appelli del sindaco Sborgia: “Zero polemiche, la parola d’ordine è sinergia. È nostro dovere migliorare il sistema sanitario senza cadere in favoritismi. La pandemia ha esaltato le nostre risposte, serie e oneste. Questi gesti – Acquaroli torna sulla donazione del bracciale emostatico – sono fondamentali. Il nostro operato deve essere all’altezza dei gesti che abbiamo visto. Dovremo rifondare il sistema sanitario, basandolo sugli insegnamenti della pandemia e su un’oculata gestione delle risorse. Il nostro sarà un ‘buon governo’ se farà il bene della popolazione, in maniera paritaria. È il nostro dovere istituzionale”.

Il tema sarà approfondito nel prossimo numero di Appennino Camerte.

l.c.
Giovani del territorio ed eccellenze internazionali. Musica classica che si fonde con quella etnica. Le piazze di Camerino che tornano a riempirsi e a riecheggiare note. Questo quello che Camerino Festival, la rassegna promossa dal Comune di Camerino in collaborazione con le associazioni Adesso Musica, Gioventù musicale d’Italia e Musicando, porterà per la 35esima volta – tante sono le edizioni del festival – nel centro storico camerte.

“Musica e arte come strumenti di rinascita e ripartenza, la cultura è pronta a rianimare la città”. Queste le parole che l’assessore comunale alla cultura, Giovanna Sartori, ha speso stamane in conferenza stampa: “Una grande emozione presentare questa 35esima edizione – ha proseguito Sartori – , che torna a collocarsi nel centro storico. I palcoscenici delle nostre tre piazze, Cavour, Caio Mario e Garibaldi, finalmente libere dalla zona rossa, torneranno ad animarsi. Grazie alle associazioni vedremo tanti giovani della zona protagonisti del cartellone del festival. Un festival dei ‘luoghi ritrovati’ – prosegue l’assessore – , con artisti di fama internazionale e di grande caratura: avremo concerti davvero unici in Italia. Speriamo che sia una rassegna di grande appeal per i nostri territori”.

A fare eco all’assessore alla cultura anche il primo cittadino, Sandro Sborgia: “Tornare nelle piazze di cui l’anno scorso non avevamo potuto godere è molto bello. Riportare le esibizioni degli artisti in questi luoghi è simbolico e deve essere un messaggio: significa che torniamo a riappropriarci dei luoghi che ci erano stati tolti. Ora queste piazze tornano a essere vissute dopo tanta fatica”.

l.c.
La nuova veste dell'Università di Camerino: l’ateneo camerte ha svelato in conferenza stampa la nuova campagna di comunicazione che lo proietta verso il prossimo anno accademico, dopo un biennio difficile, contraddistinto dal Covid, e un quinquennio con gli strascichi del sisma.

Ma "non è una rinascita – ha detto il Rettore, Claudio Pettinari – perché l’Università di Camerino non è mai morta. Il luogo che abbiamo scelto per questa presentazione, questo giardino, è emblematico: sarà un rinascimento per l’ateneo". Il Rettore sottolinea l’importanza della nuova campagna di comunicazione, poiché "è quello il primo contatto che l’Università ha con l’esterno e la prima immagine che Unicam offre di sé. Nel video di presentazione e nei nostri slogan le parole ‘sicura’, ‘unica’, ‘libera’, ‘creativa’ e molte altre si uniscono a ‘mente’. Si creano avverbi, ma la scelta non è casuale: uniamo le parole alla mente, le utilizziamo per vivere, creare, crescere. La mascherina è stato un simbolo della pandemia, ma non ci ha tolto né le parole, né la possibilità di usare la mente".

"Gli studenti sono al centro della nostra attenzione" sottolinea ancora Pettinari. Una posizione suffragata dalla scelta di aumentare le borse di studio e di offrire un esonero sui contribuiti studenteschi del 40% dedicato alle matricole. Pettinari ha spiegato: “Implementiamo il numero delle borse di studio. Uno sforzo importante, che speriamo sia accompagnato dall'Erdis, che purtroppo non ci assiste come vorremmo ora che siamo fragili. Ma anche da soli ce la stiamo facendo. Continuiamo a offrire opportunità e aiuto ai nostri ragazzi. Sono loro il nostro futuro".

l.c. 
La dodicesima edizione della Granfondo Terre dei Varano significa due graditi ritorni: quello della rassegna in sé che, a causa del Covid, lo scorso anno era stata annullata, e quello dell’arrivo nel centro storico della città di Camerino. La partenza è in programma per domenica 11 luglio al Sottocorte Village, mentre la linea del traguardo della gara ciclistica sarà posta proprio in Piazza Cavour, sotto alla targa che ricorda il trionfo di Michele Scarponi nell’arrivo camerte della Tirreno Adriatico di qualche anno fa.

Lo sport come veicolo di ripartenza dopo il Covid e dopo il sisma. Il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, ha voluto paragonare il tortuoso percorso di rinascita della sua città proprio a una gara in bicicletta, poiché “il percorso in salita che affronta un ciclista è faticoso, dispendioso, difficile, ma una volta terminato dona grande soddisfazione e la consapevolezza di aver compiuto un’impresa. La gara, giunta alla sua dodicesima edizione grazie alla sapiente organizzazione, è ormai un marchio di fabbrica del nostro territorio, capace di attrarre tanti appassionati. Il gesto agonistico che i corridori compiono - sottolinea Sborgia - si fonde così con il piacere di visitare le nostre splendide zone”.

Sandro Santacchi, presidente dell’Avis Frecce Azzurre di Camerino, nelle sue vesti di organizzatore, ha posto l’accento sul ritorno della Granfondo dopo un anno molto difficile, con il Coronavirus che “ci ha messo un po’ in disparte, ma siamo voluti fortemente tornare. L’anno scorso era tutto pronto, ma le condizioni non ci hanno permesso di partire. Siamo pronti: il numero di iscritti sta tornando a essere quello del pre-sisma, sono quasi mille. Questo a testimonianza della rilevanza che la manifestazione sta assumendo e della voglia che c’è di ricominciare”.

Poi Santacchi parla dei due percorsi, uno dedicato agli agonisti, con l’ascesa a Sassotetto - tra le più dure dell’Appennino e probante anche per i professionisti - , e l’altro per cicloamatori. Santacchi confessa che è questo secondo percorso quello più importante, perché “dà spazio ai panorami e agli spazi che il territorio camerte sa offrire: non sempre il ciclismo è ‘testa bassa e pancia a terra’ ma anche poter godere delle strade che si attraversano. A Camerino - conclude Sandro Santacchi - vale la pena anche immergersi nella natura e nell’ambiente che circondano il percorso”.

l.c.
Assegnato ieri sera alla Rocca Borgesca di Camerino il premio Camerte dell’anno relativo agli anni 2019 e 2020. La cerimonia di conferimento, svoltasi nell’ambito del Premio Internazionale Massimo Urbani, è stata organizzata dalla Pro Loco Camerino in collaborazione con l’Amministrazione comunale della città ducale.

Vincitore del premio Camerte dell’anno 2019, è Daniele Massimi presidente dell’associazione MusiCamDo. "Nonostante le difficoltà seguite al sisma che ha colpito la nostra città, è riuscito a continuare a promuovere la cultura e a portare qualche attimo di spensieratezza con musica di qualità. Il suo amore per Camerino è tangibile”, si legge nella motivazione.

“Per me è stato un grande onore, un piacere e, soprattutto, una vera sorpresa – racconta Massimi –. La motivazione che è stata espressa credo sia significativa. Questo premio non lo considero mio, ma assegnato a MusiCamDo, realtà che dal 2002 svolge un’attività importante a Camerino e non solo, con proposte di grande qualità. Appena dopo il terremoto ci siamo messi subito al lavoro per organizzare eventi musicali che permettessero di alleviare quelle che erano le difficoltà vissute della comunità. Ricordo i primi concerti organizzati all’auditorium Benedetto XIII a pochi mesi dal sisma grazie alla disponibilità di artisti di grande rilievo come Gino Paoli, Raphael Gualazzi, Francesco Cafiso e Linda Valori. La nostra presenza è stata simbolo di forza e di socialità, fattori fondamentali per la comunità, donando qualche ora di spensieratezza ai nostri spettatori. Nonostante tutto, la nostra associazione non si è mai fermata”.

Ed è stata l’esperienza della pandemia ad evidenziare il ruolo essenziale ricoperto dagli operatori sanitari del presidio ospedaliero di Camerino cui è stato conferito il premio Camerte dell’anno 2020 “per aver affrontato con coraggio, abnegazione, sacrificio e grande professionalità questo periodo così difficile, con un impegno senza precedenti. Oltre al dramma della morte, infatti, avete dovuto fare i conti con la solitudine e la sofferenza dei malati dando sollievo e speranza a tutti”, reca la motivazione.

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“I sanitari del nostro nosocomio hanno affrontato l’emergenza con estrema competenza, facendo sentire a casa tutte le persone che sono state colpite dal Covid. A loro il profondo ringraziamento di tutta la città”, riferisce Delfina Benedetti, organizzatrice eventi della Pro Loco Camerino. A ricevere il premio una delegazione proveniente dal locale ospedale insieme al Direttore dell’Area Vasta 3 Carlo Di Falco.

Marco Morosini

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