Coronavirus e terremoto.
Ad accendere i riflettori sulle condizioni dei terremotati che vivono nel villaggio container di via Colombo a Tolentino, in questo periodo di emergenza sanitaria, è il Comitato 30 Ottobre che, attraverso una nota vuole richiamare l'attenzione di autorità comunali e regionali.

"Le prescrizioni previste dalle autorità sanitarie - scrivono - , dal distanziamento sociale all'isolamento, lì rischiano di non essere rispettate per oggettivi motivi fisici.

Ricordiamo che gli ospiti dei container condividono sia i bagni che la mensa con spazi comuni promiscui anche dai tanti bambini lì presenti. 

Nonostante i continui appelli - concludono - , è opportuno che si intervenga affinché venga garantita l'incolumità dei cittadini ospitati nella struttura".

GS
“E’ vero, siamo montagna: una montagna di dignità e di capacità di reagire”.
Si può concentrare in questa sola frase dell’imprenditore camerte Carlo Matteucci la sintesi della forza e dello spirito, ma anche dell’amarezza, di chi a Camerino, come anche nei comuni di tutta l’area montana della provincia, si ritrova a fare i conti con una nuova emergenza dopo il sisma. “Piangere non fa per noi - dice il ristoratore -, anche perché le lacrime, ammesso che mai le abbiamo avute, le abbiamo finite da tempo. Siamo abituati a rilanciare e lo facciamo, questa volta, attivando il servizio di consegna a domicilio di tutte le preparazioni presenti nel nostro menù”. 

Ancora una volta, quindi, l’esempio arriva da chi ha scelto di non arrendersi e, anzi, di mettersi in gioco alzando la posta. “Siamo abituati – dice Carlo Matteucci, che gestisce il ristorante pizzeria Etoile di Camerino insieme al socio Luca Sabbatini – a vivere, mi si conceda la terminologia, con una bomba sotto al sedere. Il terremoto ce lo ha fatto capire per ben tre volte in venti anni, ci ha fiaccati, ma non ci ha sconfitti. Ora apprendiamo che l’ospedale della nostra città è stato smantellato per accogliere i malati di Covid19. Non entro nel merito della decisione. Se serviva è giusto che sia stato fatto, anche se aspettiamo, noi come tante partite iva o semplici cittadini del territorio e non solo, di capire se e quali saranno le garanzie per il futuro delle nostre comunità. Ieri sera anche l’ordinanza, a livello nazionale, che impone la chiusura alle 18. Anche questa, evidentemente, ha una sua utilità - dice - e una altrettanto certa importanza. Ci adeguiamo a tutto, ma la passività non è l’atteggiamento dei camerti e della gente di montagna. Ognuno deve fare il suo, con il massimo della collaborazione. E’ per questo che sin da ieri sera ci siamo attivati per predisporre un servizio di consegna a domicilio da affiancare al normale servizio di asporto. Il ristorante sarà normalmente aperto a pranzo, nel pieno rispetto di tutte le normative e i dettami a cui sono sottoposte le attività di ristorazione, poi, dalle 18 e fino alle 22 continueremo garantendo il solo servizio a domicilio. Servizio che, comunque, sarà attivo anche durante il giorno per chiunque vorrà usufruirne”. 

È questo l'esempio di chi dal sisma ha imparato a rimboccarsi le maniche e ad attendere che spunti il sole dopo la tempesta. Certamente, queste terre attendono da tanto una boccata d'aria che di certo non arriverà in questo periodo, ma non si possono permettere di chiudere la saracinesca. Non lo hanno fatto tre anni e mezzo fa e non lo vogliono fare oggi, anzi, accettando di diventare "zona rossa" nella zona rossa vogliono dimostrare che è giusto tendere la mano a chi ne ha bisogno, ma è giusto anche che quella mano venga tesa per loro.

GS





Anche a Pioraco sembra essere arrivato il Coronavirus con una prima persona contagiata. A confermare l'indiscrezione trapelata in paese nelle ultime ore è il primo cittadino Matteo Cicconi.

"Nulla di ufficiale - spiega - . Abbiamo contattato le autorità sanitarie che si stanno occupando di tutto e li ringrazio perchè in questo momento stanno lavorando sodo e con professionalità.
Da sindaco mi sento di fare un appello e chiedere di rispettare tutte le misure cautelative. Ci dobbiamo comportare come se ognuno di noi e chi abbiamo intorno fossimo tutti contagiati.
Nei casi positivi che vengono registrati - precisa - sono le autorità competenti che mettono in atto le prescrizioni per il paziente e per le persone per cui risulta necessario l'isolamento fiduciario".

Si tratterebbe di un uomo che è stato ricoverato all'ospedale di Camerino che da ieri è stato convertito in Covid-Hospital.

GS

(Servizio in aggiornamento)



La solidarietà di chi è nato in una terra ferita e, nonostante la vita l'abbia portata lontano, non dimentica l'entroterra maceratese.
Chiara Antonelli, una matelicese trasferita in Emilia Romagna da qualche anno, ha lanciato una comapgna di raccolta fondi online per l'ospedale di Camerino.
Non appena ha saputo della conversione del nosocomio camerte a Covid-Hospital, la giovane ha pensato di poter mettere insieme le forze per la sua terra di origine.
"Ho pensato di organizzare una raccolta fondi per poter aiutare la struttura sanitaria di Camerino a fronteggiare l'emergenza del Covid-19 - ha scritto nell'appello della raccolta fondi - . Entrambi i miei genitori lavorano negli ospedali e so purtroppo la situazione qual è. Sono in contatto con ospedale e provveditorato al momento per cercare di avere coordinate più specifiche per quanto riguarda la donazione e soprattutto a cosa serviranno i fondi. Insieme cercheremo di capire dove sia meglio destinarli. Vi chiedo di non avere timore e di fidarvi insieme possiamo farlo! Vi prego - l'appello accorato della matelicese -. Bastano anche pochi euro ma facciamolo tutti Questo è il mio contributo per abbracciarvi e sostenervi da lontano! Siamo tutti una grande famiglia!".
Anche nella conferenza stampa di questo pomeriggio, il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni ha confermato i movimenti di solidarietà in favore della sanità locale: "C'è una corsa di donazioni e posso essere testimone di tante associazioni ed imprese che si complimentano con il presidente Ceriscioli per lo sforzo che sta facendo per le direttive date. C'è chi sta facendo la raccolta in denaro, ma anche la Cassa Edile di Macerata che ci donerà un umidificatore attivo con generatore di flusso integrato dal valore di 13mila euro. Hanno messo in contatto le ditte e domani arrivano. Sono strumenti che aiutano il paziente che non ha necessità dell'intubazione a respirare. Donati sempre dalla Cassa Edile anche otto respiratori con maschere facciali. Questi sono esempi tangibili di come sta rispondendo il territorio".

GS
Si corre ai ripari per limitare il più possibile le uscite dei cittadini in questo periodo di emergenza.
Il Comune di Tolentino ha attivato un servizio per rispondere ai bisogni essenziali delle persone più anziane o comunque impossibilitate ad uscire da casa o con ridotta mobilità, come fare la spesa o comprare farmaci o effettuare ricariche telefoniche oppure per essere di ausilio per affrontare ansia e paura dovuta all’emergenza sanitaria.
"Telefonando al numero 0733.901324, da oggi a venerdì prossimo - si legge in una nota del Comune - , dalle ore 9 alle ore 13 e nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 si potrà prenotare la consegna a casa propria della spesa o dei farmaci o le ricariche telefoniche".

Si tratta di un servizio gratuito escluso, ovviamente, il costo dell'acquisto, e che si protrarrà se lo stato di emergenza dovvesse essere prorogato oltre il prossimo 15 marzo.

Anche il Comune di Sarnano ha esteso il servizio "Pronto Farmaco" che prevede la consegna a domicilio dei medicinali, anche per i beni di prima necessità, non solo alimentari. I cittadini che ne vorranno usufruire potrenno rivolgersi al numero 0733/658355.

GS
Sulla scelta di destinare l'ospedale di Camerino a centro di riferimento provinciale per il Coronavirus interviene il vicepresidente del comitato a difesa e tutela dell'ospedale Eustachio di San Severino, Marco Massei.
"Una decisione - dice - che è stata presa in piena autonomia da Asur e Regione senza condividerla con il territorio, in nome della tutela della salute pubblica, obiettivo da tutti condivisibile, che spinge la popolazione della zona montana ad un gesto di grande solidarietà.
Al tempo stesso però si mettono a rischio tanti residenti nella zona montana dell'entroterra, perché si tolgono tutti i servizi di emergenza garantiti sino a ieri dall'ospedale di Camerino, di cui resta operativo solo il pronto soccorso per l'emergenza, con un percorso differenziato rispetto a chi risulta affetto da Covid 19. All'ospedale di San Severino - prosegue - torna a riempirsi di pazienti il quarto piano, dove si trovava il punto nascita chiuso ormai quattro anni fa. Negli ultimi anni l'ospedale Bartolomeo Eustachio ha subito tantissimi tagli, perso servizi, ma è rimasto un punto di riferimento per le sue eccellenze, fatte della professionalità del personale tutto. Ad oggi a causa dell'emergenza diviene il primo presidio ospedaliero di riferimento per i residenti della zona montana. A loro si deve garantire la medesima risposta sanitaria di chi vive sulla costa o nella stessa Macerata, ma a San Severino mancano servizi essenziali - denuncia - ". Poi la richiesta per il ripristino della terapia intensiva nel nosocomio settempedano. "Come comitato chiediamo che sia ripristinato a San Severino un reparto di rianimazione in grado di far fronte ad emergenze e criticità che si dovessero presentare nel territorio, per chi non è affetto da Coronavirus, visto che tutti i pazienti di questo tipo saranno dirottati a Camerino. Gli altri dove dovrebbero curarsi? Per chi vive in zone troppo distanti da Macerata, potrebbero crearsi seri problemi. Per questo chiediamo con forza che i sindaci del territorio, uniti, pretendano che a San Severino sia inserito un reparto di rianimazione, almeno fino a quando non rientra questa emergenza".

GS



Primo caso di Coronavirus a Sassoferrato.
A renderlo noto è il primo cittadino, Maurizio Greci che in una nota scrive: "Il Servizio Sanitario Nazionale ha prontamente attivato la necessaria profilassi per garantire il corretto trattamento del caso.

A priori, si invita la cittadinanza a collaborare, senza preventive esternazioni dettate dal panico, né tantomeno con esecrabili gogne mediatiche, non solo inutili bensì dannose in circostanze come questa, dove il senso civico di comunità è l'unico veicolo di buone prassi.
Ricordiamo che le indicazioni date a livello ufficiale, come già ampiamente ricordato e riportato sui canali del Comune, sono da ritenersi le uniche armi preventive valide in questo momento: atteniamoci scrupolosamente ad esse. La prevenzione e l'attenzione alle regole sono da considerarsi importantissime per noi, per chi ci sta attorno e per i soggetti a rischio.
Abbiamo già provveduto ad attivare il Centro Operativo Comunale - prosegue - e la situazione è attualmente sotto controllo. Si invita, quindi, la cittadinanza a rispondere con grande senso di responsabilità".

GS
Si definisce lui stesso "bastian contrario" il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, esprimendo il suo disappunto nei confronti della riunione in programma domani pomeriggio a Camerino con gli amministratori e il nuovo commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

“Da tutte le parti le raccomandazioni sono univoche - esordisce Giuseppetti - , le parole d'ordine sono: evitate ogni forma di contatto, restate a casa, se potete non frequentate posti affollati e limitate il più possibile luoghi di aggregazione. A cosa serve, allora - si chiede il sindaco -, la riunione che con tutti i sindaci coinvolti dal sisma del 2016? 

Sono passati quasi 4 anni dagli eventi sismici e poco è stato fatto - aggiunge - , le riunioni convocate non hanno portato a decisioni determinanti, quindi qual è l’utilità della convocazione di domani, in piena emergenza coronavirus, se non mettere a rischio i primi cittadini che poi potrebbero diffondere il contagio nei loro paesi. Oltretutto - prosegue - alla riunione è prevista la presenza del presidente Ceriscioli, proveniente da Pesaro, zona arancione, dove i residenti non possono uscire se non per motivi urgenti di salute. Anche il commissario per la ricostruzione in questi giorni praticamente sta girando mezza Italia ed è a contatto diretto anche con cittadini a rischio contagio. 

Non mi tiro indietro - conclude - , non l'ho mai fatto e non lo farò in futuro, ma trovo irresponsabile, nonostante le tante raccomandazioni, convocare questa riunione assolutamente non urgente. Mi aspettavo un rinvio, com'è logico che fosse, visto che sono state rimandate cose molto più impellenti, non capisco come mai questa conferenza sia ancora confermata e non posticipata di qualche settimana, e soprattutto mi stupisce come mai nessuno fino a questo momento abbia sollevato il problema". 

Il sindaco di Caldarola, che più volte ha minacciato di restituire la fascia a causa della lentezza della ricostruzione, stupisce alla vigilia di un incontro che riguarda proprio il sisma e le difficoltà per ripartire. Da giorni, infatti, il timore dei terremotati è che il coronavirus possa essere l'ennesimo motivo per surclassare la situazione del Centro Italia e, forse, sapere che il nuovo commissario voglia andare avanti, nonostante l'emergenza sanitaria, potrebbe essere motivo di rassicurazione.

GS

Caso di positività al tampone del Coronavirus ad Apiro dove sarebbe risultato positivo un operaio di 52 anni che lavora all’azienda Elica di Serra San Quirico e che ora si trova ricoverato all’ospedale di Torrette. E’ in quarantena volontaria anche il medico che ha visitato l’uomo e che, secondo protocollo, si trova in isolamento nella propria abitazione insieme alla sua famiglia. In paese comunque l’atmosfera appare tranquilla come testimonia la grande affluenza di persone al mercato settimanale della domenica.
Intanto questa mattina la Sod Virologia dell'ospedale di Torrette ha comunicato gli ultimi risultati dei test sui tamponi: sono 272 i campioni positivi, su un totale di 1028 testati. All'ospedale di Torrette è avvenuto anche il settimo decesso, si tratta di un 83enne.

FU
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C'è anche Pesaro Urbino tra le 11 province a cui il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri obbliga di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita.
La Bozza di Decreto parla, infatti di ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e in alcune province italiane tra cui quella marchigiana più colpita.

"Nello specifico - dice il governatore Luca Ceriscioli - si prevede l’obbligo di evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, dal territorio e all’interno del territorio, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.   

Riteniamo corretto intensificare le misure di contenimento vista la forte diffusione del contagio. Abbiamo tuttavia avuto poco tempo a disposizione per elaborare un giudizio su un provvedimento di tale portata. 

Come prima istanza chiediamo particolare attenzione soprattutto su tre punti - precisa Ceriscioli -  è necessario aggiungere una previsione che consenta l’attività delle imprese di qualunque natura e qualsiasi in forma costituite, aventi sede legale e/o operativa nel territorio della Provincia; occorre consentire alle persone almeno il rientro presso il proprio domicilio/abitazione o residenza situato nel territorio della Provincia; è necessario consentire spostamenti per motivi di salute".

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