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Scacco alla filiera del falso. Disarticolata un’organizzazione criminale specializzata nella contraffazione di noti marchi di abbigliamento. In 35 sono stati denunciati e in 9 arrestati. Una 40ina di clienti finali sono stati sanzionati. 

Importante il risultato dell’operazione del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Macerata e della Compagnia di Civitanova. Si è trattato di una complessa indagine ad ampio raggio coordinata dal Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio, che ha consentito di sgominare un sodalizio criminoso dedito abitualmente all’attività di contraffazione dei più noti marchi di abbigliamento.

L’operazione, denominata “Tailleur”, è stata svolta dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Macerata in sinergia con la Compagnia di Civitanova che, in collaborazione con altri Reparti del Corpo alla sede di Napoli, Torino, Sesto San Giovanni e Cles, hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal Giudice per le indagini preliminari di Macerata, Claudio Bonifazi. Sui nove soggetti accusati gravano il divieto di dimora e l’obbligo di firma, in base alle diverse posizioni dei soggetti indagati, italiani ed extracomunitari. 

L’attività investigativa, condotta anche mediante l’ausilio di indagini tecniche, ha permesso di assestare un duro colpo ad esperti “artigiani del falso”, di etnia senegalese i quali ricevevano, da loro connazionali e non, abiti e accessori “anonimi”, per poi trasformarli, grazie alla propria abilità e manualità, mediante l’utilizzo di appositi macchinari, in prodotti riproducenti note griffes di alta moda, nonché capi di abbigliamento sportivo griffati.

L’organizzazione, operativa nell’hinterland del comune di Porto Recanati e nella zona sud di Civitanova e che aveva stabilito la propria base all’interno dell’Hotel House, prevedeva una precisa ripartizione dei ruoli: approvvigionatori di etichette, sarti, venditori e persino vere e proprie sentinelle. La cessione dei prodotti finiti avveniva sia mediante la classica esposizione della merce nelle zone a più alta frequentazione, sia attraverso le piattaforme messe a disposizione dai più noti social networks. 

Dalle indagini è emersa l’esistenza quindi di una vera e propria filiera del falso: nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro circa 5.700 articoli contraffatti nonché macchinari, attrezzature e materiali vari, utilizzati nell’attività illecita. 

Il fenomeno della contraffazione è un moltiplicatore di illegalità: parallelamente, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale e contributiva, del commercio abusivo, del riciclaggio e di altri gravi illeciti. Chi compra merce contraffatta, peraltro, oltre a commettere un illecito, mette a rischio la propria salute, poiché tali prodotti spesso non rispettano gli standard di sicurezza.

Gli accertamenti esperiti hanno consentito di individuare numerosi clienti “finali” (circa 40), sanzionati mediante irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie.
g.g.
È allarme raccolta differenziata a Caldarola dove, purtroppo, ancora non viene effettuata in modo ottimale dai cittadini.
È per questo motivo che il Comune ha deciso di dare inizio ad una serie di accurati controlli, anche a mezzo di strumenti audiovisivi, in prossimità dei centri di raccolta di rifiuti, cassonetti, e generalmente nel territorio, sull’attività di tutti i cittadini nello smaltimento dei rifiuti urbani. "In sostanza - scrive il Comune in una nota -  si vuole ribadire come: il rifiuto uscito dall’abitazione del cittadino è di proprietà del Comune, indipendentemente che sia stato conferito nel cassonetto o abbandonato per strada; si configura abbandono dei rifiuti ogni qualvolta questi vengono lasciati lontani dai cassonetti o dai bidoni, sia nelle strade pubbliche che su quelle private, secondo quanto previsto dalle Leggi vigenti e dalla casistica giurisprudenziale; ai fini dello smaltimento gli utenti, dovranno servirsi delle isole ecologiche dove esistono un raggruppamento di contenitori per la raccolta stradale di materiali diversi, che vengono differenziati ricorrendo a seconda della tipologia di rifiuto da conferire a colori diversi per una migliore facilitazione, secondo il calendario settimanale approntato. Tutti coloro che sono all’oscuro di tale calendizzazione settimanale , possono recarsi in Comune per prenderne coscienza e richiedere copia di tale calendario nonché di eventuali informazioni sulla tipologia e modalità dello smaltimento rifiuti urbani". 

L’attività di controllo esercitata nei modi e nei tempi previsti dalle leggi e regolamenti in materia, sarà effettuata dalla Polizia municipale che provvederà direttamente alle dovute contestazioni.

GS
Continuano i controlli dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Recanati lungo il fiume Musone. Questa volta sono stati individuati un fabbricato artigianale abusivo di 500 mq.,  a poche decine di metri dalle sponde del fiume Musone e, in un'altra proprietà, altri manufatti edili e un pozzo di recente costruzione, tutto in zone a rischio inondazioni e ad elevato rischio sismico. 

I Carabinieri Forestali hanno effettuato alcuni sopralluoghi nei terreni privati, insieme ai titolari, accertando, quindi, la presenza di alcune strutture abusive, pavimentazioni e fabbricati in cemento armato, nonché un cospicuo cumulo di rifiuti urbani abbandonati.

Dopo le verifiche negli uffici del Comune di Recanati, è stata attestata la totale assenza di autorizzazioni secondo la normativa edilizia, sismica e paesaggistica. Due le denunce per abuso edilizio e violazione della disciplina paesaggistica.

GS
Taglio del nastro oggi per l’Orto sul Colle dell’Infinito. Stamattina a presenziare è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro della Cultura Dario Franceschini. Oggi pomeriggio il taglio del nastro ufficiale con il primo cittadino Antonio Bravi, il vice presidente esecutivo del Fai Marco Magnifico, l’assessore alla cultura Rita Soccio e l’assessore regionale Moreno Pieroni, Barbara Gabrielli, vicepresidente dell’omonimo gruppo, Fabio Corvatta, presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il presidente del Fai Andrea Carandini. 

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L’Orto è il primo bene Fai nelle Marche. Proprio in concomitanza con il bicentenario della stesura dell’Infinito, i lavori di restauro dell’antico orto-giardino dell’ex convento di Santo Stefano in cui l’idillio è ambientato si sono conclusi: è stato un importante progetto di valorizzazione culturale unico, la sfida più inconsueta e affascinante che il Fai abbia affrontato. Riaperti al pubblico quindi non solo l’Orto ma anche il Centro Nazionale Studi Leopardiani. “Esisterebbe l’Italia senza Dante, Petrarca, Leopardi e altri geni? Leopardi ha fatto un miracolo, ha unito gli italiani - ha detto il presidente del Fai Carandini -. L’Infinito per la prima volta viene resa perfettamente comprensibile grazie a questo luogo che diventa epicentro straordinario di cultura. Recanati è un lembo di patria infatti anche grazie ai recanatesi stessi, è merito loro se oggi possiamo rendere alla città questo straordinario luogo”. 




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Fra alberi da frutto, cipressi, ortaggi, fiori, Leopardi 200 anni fa aveva pensato L’Infinito e oggi sarà di nuovo usufruibile grazie a un progetto Donato al Fai dall’architetto Paolo Pejrone, realizzato insieme al Comune di Recanati. L’Orto aggiunge all’ itinerario Leopardiano di Recanati un altro luogo fondamentale che va a integrare e completare la conoscenza dell’autore restituendo la complessità del suo pensiero, la sensibilità della sua anima e il conflitto della sua giovane vita trascorsa tra la biblioteca paterna e l’Orto vicino casa. 

G.G.

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Il conte Leopardi

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Dividi et impera sembra il motto per questo Centro Italia terremotato e intanto all’Ufficio Speciale Ricostruzione sono costretti ad interpretare le norme per la ricostruzione. Insomma, un classico tutto italiano, poiché le norme non sono spesso chiare e quindi a chi deve applicarle si lascia la facoltà di interpretarle, talvolta andando addirittura contro la legge. A segnalarlo è sempre il sindacato Inarsind Marche, degli ingegneri e architetti liberi professionisti, presieduto da Roberto Di Girolamo. 

“Alcuni sindaci si incontrano ad Ancona - ha scritto in un post sui social, altri si incontrano ad Amatrice, alcuni comitati incontrano Conte, altri non lo incontrano; le quattro regioni chiedono senza una voce comune; ogni USR è un mondo a parte; ogni comune adotta una sua procedura autorizzativa e adesso i sindaci, in forza delle assurde e stupide scadenze, fanno litigare i cittadini con i professionisti. Tutti contro tutti, tutti divisi, il governo, il commissario e anche i presidenti delle regioni pascolano tranquilli ridendo della nostra divisone, ridendo della nostra incapacità di fare massa critica, essendo consapevoli, forti della nostra divisione, di poter continuare a fare quello che gli pare”.

Piacerebbe poter pensare che non sia così, eppure è di fatto la triste verità. Ma con i microfoni di Radio C1 abbiamo sentito l’ingegner Di Girolamo per capire meglio la situazione: “Interpretare le norme - spiega - purtroppo è essa stessa una norma. Le leggi non sono chiare e devono quindi essere interpretate o aggiustate. Non ce l’ho con gli uffici dell’Usr che si trovano di fronte a norme scritte male e dove addirittura alcune fattispecie che sono all’interno delle nostre costruzioni non ci sono. Quindi bisogna arrampicarsi sugli specchi per poter dare una linea”. Questo fa sì che ad esempio l’Usr di Ascoli interpreti diversamente una norma rispetto all’Usr di Caccamo. Perché questo non accada dovrebbero essere riviste alcune ordinanze, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti tecnici. Alcuni danni non sono contemplati, “come per esempio la muratura a sacco. Questo incide sul contributo, di conseguenza sulla qualità del progetto o sull’accollo che i proprietari delle abitazioni dovranno sostenere per avere una casa restaurata a regola d’arte”.

g.g.
“Toccherà a voi cambiare questo mondo malato”. Così Gianpietro Ghidini, della fondazione Ema Pesciolino Rosso nata a seguito della tragica morte di suo figlio Emanuele a causa della droga, ha parlato agli studenti della scuola secondaria di primo grado Leopardi e alle classi prime dell’istituto Gentili nel Loggiato di Sarnano, durante l’incontro fortemente voluto dalla dirigente Maura Ghezzi.
Non ha parlato di droga, ma di vita papà Gianpietro, per condividere con i giovani l’idea che non solo si può sopravvivere al dolore, ma che le sofferenze e le difficoltà della vita possono rendere migliori. 

Nel raccontare la sua storia, Gianpietro Ghidini ha detto ai giovani di “avere il coraggio di non mettere la testa sotto la sabbia, di combattere le ingiustizie, di difendere i compagni vessati. Il mondo sbagliato - ha detto rivolgendosi agli studenti - non è il vostro, ma il nostro. Quello degli adulti. Toccherà a voi cambiare questo mondo malato. Solo un pesce morto segue la corrente”.

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la preside con il genitori di Emanuele

Un incontro emozionante, che è arrivato dritto al cuore dei ragazzi e degli insegnanti.
“Quando mi chiedono come faccio a raccontare ogni volta la mia storia - ha concluso papà Gianpietro - dico che mi basta l’abbraccio di un genitore, di un insegnante, di un ragazzo che alla fine delL’incontro mi saluta con gli occhi lucidi e io mi rendo conto che un pezzettino di Emanuele è entrato nel suo cuore. Così io raccolgo la forza per andare avanti un giorno in più”.


La storia di papà Gianpietro e di suo figlio Emanuele sarà approfondita in una interessante intervista pubblicata nella prossima edizione de L’Appennino Camerte, con le foto dell’incontro a Sarnano.


GS
Arrestato all’alba di oggi dai carabinieri della compagnia di Macerata un albanese. È accusato di spaccio ed ora è ai domiciliari. Ad illustrare l’operazione è stato il comandante di compagnia, maggiore Roberto De Paoli e il comandante del nucleo operativo e radiomobile, sottotenente Massimiliano D’Antonio.

A coadiuvare, il gruppo dei Cinofili di Pesaro. 

Si tratta di un 32enne albanese di professione muratore. Le indagini sono iniziate a maggio a seguito di una segnalazione di una attività di spaccio di cocaina all’interno delle mura di Macerata. Sporadicamente vendeva dosi anche a Piediripa. Il 30 maggio 2018 era stato persino colto in flagranza dai Carabinieri della Sezione Operativa dopo appositi pedinamenti e osservazioni e grazie anche alla segnalazione di un assuntore. I militari avevano proceduto alla perquisizione personale e in casa ed erano state rinvenute, in quell’occasione, altre dosi pronte ad essere cedute. Questo non era bastato a far scattare subito l’arresto ma per i mesi successivi si è proseguito con le indagini con le quali si è potuto accertare che il muratore cedeva lo stupefacente nel centro storico a studenti e giovani del posto. Concordava gli appuntamenti con wattsapp per eludere i controlli ai tabulati o intercettazioni. L’albanese ha spacciato, per quanto i militari hanno potuto accertare, 400grammi di cocaina per introiti di oltre 33mila euro. Era solito svolgere questo secondo lavoro dopo la giornata trascorsa a fare il muratore, solitamente intorno alle 18. Talvolta pare facesse consegne a domicilio e ogni dose veniva venduta a circa 80 euro, segno questo, secondo i Carabinieri, che la droga potesse essere di buona qualità.
Gaia Gennaretti
Perde il controllo del mezzo e si ribalta. È accaduto questa mattina, alle 7.10, lungo la strada Muccese tra Castelraimondo e Matelica, in zona Collelepre. A ribaltarsi una Lancia Y alimentata a Gpl. I vigili del fuoco hanno estratto il conducente dalle lamiere e messo in sicurezza il mezzo. Le condizioni del ferito non dovrebbero essere gravi: i sanitari del 118 avrebbero disposto il trasferimento all'ospedale di Camerino.

GS

Aggiornare la cittadinanza sui numeri del post sisma e informare su pianificazione e strategia del percorso di ricostruzione da portare avanti con i cittadini. E' lo scopo della prima affollatissima assemblea pubblica tenutasi nell'aula magna del Polo d'Informatica. L'amministrazione comunale di Camerino guidata da Sandro Sborgia, ha voluto organizzare l'incontro soprattutto per spiegare la metodologia dei consorzi e degli aggregati che servirà a portare avanti percorsi più organizzati e condivisi nella ricostruzione degli edifici del centro storico  Il sindaco Sandro Sborgia ha anticipato che, per la gestione della fase della ricostruzione,  all'ufficio tecnico del comune di  Camerino sono state assegnate 5 unità in più di personale da assumere a tempo determinato. Si aggiungono altre 2 unità, sempre  assegnate al comune ma destinate all'Università.  
L'assessore Marco Fanelli ha snocciolato i numeri del sisma, aggiornati allo scadere dei tre mesi del mandato dell'amministrazione. Ad oggi il Contributo di autonoma sistemazione raggiunge 2242 persone delle quali circa 500 sono studenti universitari. All'appello mancano 1170 abitanti non più domiciliati a Camerino, mentre negli ultimi due mesi,  hanno fatto rientro in città 23 persone. Contano 634 abitanti le 304 soluzioni abitative di emergenza a fronte di 47 persone tuttora ospitate nelle strutture alberghiere; altri 20 cittadini abitano nei 9 appartamenti dell'ERAP.   
Illustrato dall'ing. Marco Orioli  il Piano generale delle messe in sicurezza. Quelle censite in centro storico sono in totale 316 di cui ultimate134; attualmente sono in corso 24 interventi. All'interno della zona rossa del centro storico, sono censiti 136 interventi dei quali 52  eseguiti e 82 ancora da appaltare. Tre gli interventi che sono  in esecuzione mentre sono scaduti ieri i termini per la presentazione delle offerte del maxi lotto di appalto relativo a tutto il blocco di via Massei fino al Circolo cittadino, intervento al quale si conta di dare avvio nel giro di 15 giorni.
L'intesa raggiunta due mesi fa con i funzionari della Sovrintendenza e in accordo con la protezione civile, ha portato ad instradare una metodologia finalizzata alla possibilità di interventi anche di tipo definitivo per certe situazioni e per edifici non vincolati; per essi vi sarà la possibilità di valutare degli interventi di smontaggio controllato di  demolizione,procedura che consente di selezionare, recuperare, censire e accatastare tutto il materiale di pregio di un edificio. In questo senso, quattro sono gli interventi che hanno già ottenuto l'autorizzazione  e, sono stati identificati anche altri edifici da attenzionare in quest'ottica per verificare se sia possibile attuare tali procedure. Ulteriore novità, la disponibilità dell'Esercito ad intervenire per determinati interventi censiti di demolizione radicale e per edifici isolati. Sei edifici della parte alta di Borgo san Giorgio saranno demoliti dal Genio dell'Esercito che si occuperà anche di altri due edifici fuori dal centro storico e isolati. 
 Ultimati l'intervento di messa in sicurezza del palazzo delle Segreterie studenti e la bonifica dell'intera Piazza di Santa Maria in via, per cui, a metà della prossima settimana si prevede la nuova delimitazione della zona rossa e la riapertura di tutta la zona di Piazza Umberto I e del tratto iniziale di via Pieragostini. Sul versante opposto, prossimo appalto con procedura in corso, sarà l'affidamento di un altro maxi lotto comprendente palazzo Macchiati ed edifici adiacenti e si andrà avanti anche lungo il corso. Su via Lili già in corso la prima tranche di messe in sicurezza che procederanno in seguito in direzione della piazza e in via XX settembre, corso Vittorio Emanuele. Proocede in maniera puntuale il lavoro di messa in sicurezza anche nelle frazioni79 gli interventi  eseguiti su un totale di 176.
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Argomento clou della serata quello dei consorzi e degli aggregati, illustrato nelle linee generali dal consigliere Luca Marassi e, di seguito, più nel dettaglio dalla referente del sindaco per la ricostruzione, consigliere Anna Ortenzi.
In primo luogo l'accenno alle aree perimetrate che riguardano 5 frazioni, parte del centro storico e il quartiere di Vallicelle. Alla scelta dell'amministrazione di togliere le perimetrazioni in alcune zone, è seguito l'invito al comune da parte dell' USR, a procedere per una ricostruzione che favorisca il più possibile degli interventi unitari di ricostruzione, in luogo di interventi singoli.  Il motivo è che molti degli edifici sono interconnessi tra di loro e, l'azione del sisma su un immobile, crea o potrebbe creare interazioni con l'edificio a fianco. Intervento unitario e progettazione unica dell'intero aggregato, realizzano una ricostruzione più sicura e, la garanzia che quell'aggregato risponda nella stessa maniera ad un eventuale sisma futuro, evitando che si verifichino risposte separate. Altro motivo è che l'azione unitaria permette di ottimizzare i costi e la logistica della cantierizzazione degli interventi, potendosi  condividere gru e  strutture necessarie per la ricostruzione, come anche la progettazione dei cantieri degli aggregati, invece che avere singoli cantieri sparsi.  Altro vantaggio di una ricostruzione che procede con aggregati, la maggiorazione negli incentivi da parte dello Stato sia nei riguardi del progettista che del privato cittadino che avrà a disposizione maggiori fondi per ricostruire meglio. La perimetrazione degli aggregati obbligatori verrà al più presto portata all'esame del Consiglio comunale. Si tratta pertanto di aggregati che per forza di cose dovranno procedere con intervento unitario. Al fine di accelerare il tutto, l'invito ai cittadini che, o in forma volontaria o comunque obbligata, abbiano intenzione di  formare dei consorzi e degli aggregati, è a presentare al comune la loro proposta di aggregato, in modo tale da poterla poi confrontare con quella che sarà poi la perimetrazione degli aggregati definitivi. Aggregati sono dunque più edifici connessi;  consorzi sono i gruppi di persone che si uniscono allo scopo di attuare una ricostruzione unitaria. All' architetto Barbara Mattei, responsabile del servizio urbanistica, il compito di spiegare infine i particolari della modulistica, disponibile già da oggi sul sito del comune di Camerino.
cc 
Prosegue l’impegno di Fratelli d’Italia al fianco delle popolazioni colpite dal sisma del 2016, con una serie di azioni in aula e sul territorio, per cercare di risolvere le tante problematiche che vanno dalla burocrazia 'alienante' alla fitta rete di norme e procedure che impedisce la concreta ripartenza socio- economica dei territori. Nel tentativo di sciogliere diversi  nodi e  problemi, attraverso una nota, Fratelli d'Italia porta a conoscenza che negli ultimi giorni diversi atti sono stati presentati in Consiglio Regionale dal Capogruppo Elena Leonardi, chiedendo conto alla Giunta su diverse tematiche emerse anche e soprattutto dal confronto con i territori 

“Da sempre sono attenta alle circostanze delle collettività marchigiane che sono state colpite dal sisma – ha affermato il capogruppo Elena Leonardi – ho presentato 28 atti in questi anni per cercare di attenzionare numerose problematiche che quotidianamente si trovano a dover affrontare normali cittadini, ma anche professionisti tecnici e partite iva che resistono e non vogliono abbandonare questo territorio. Anche se sono passati tre anni, basta recarsi per qualche ora nei paesi distrutti del nostro entroterra per rendersi conto che la ricostruzione è ferma al palo e che servono necessariamente uno shock burocratico e delle politiche economiche mirate per dare un impulso reale a questi territori. Continuerò quindi ad interessare il Consiglio Regionale e a chiede risposte e impegni alla Giunta, senza dimenticare anche le questioni “ordinarie” che vanno affrontate, come quella relativa all’Unione Montana di Camerino, per la quale ultimamente si sta parlando di ingresso di alcuni Comuni che in precedenza avevano deciso di non farne parte: una procedura sulla quale serve chiarezza da parte della Regione che è competente in materia”.

Nelle richieste rivolte dal consigliere Leonardi alla Giunta e al presidente Ceriscioli, vicecommissario alla ricostruzione, quelle di impegnarsi a riaprire le domande per la certificazione del danno indiretto delle attività economiche e professionali, necessaria a seguito delle modifiche introdotte dal Mef, che introduce anche le annualità 2019 e 2020 e che elimina il limite massimo entro il quale erano ammissibili i costi di produzione (che dal 30% passa al 100%).

“Chiediamo alla Regione di impegnarsi per modificare le istanze per il calcolo dell’agevolazione – ha aggiunto Elena Leonardi – calibrando il contributo su altri costi e quindi cambiando la modalità di determinazione del contributo; ossia, scollegarne il calcolo dai costi e calcolarlo solo in base alla effettiva riduzione del fatturato, in modo da non creare discriminazioni tra chi ha potuto riaprire dopo il sisma, e che spesso ha potuto farlo solo sostenendo dei costi in prima persona, e chi invece non ha più riaperto, poiché il danno indiretto si calcola sui costi di gestione, anche correnti, sostenuti a seguito del sisma"

All’attenzione del capogruppo di Fratelli d’Italia- scrive la nota-  anche il mancato pagamento dei professionisti che hanno redatto le Schede AeDES con esito “A”, ossia per le strutture risultate agibili, e le procedure di delocalizzazione delle attività economiche e professionali, molte delle quali attendono ancora il rimborso delle spese sostenute, dopo 3 anni dal sisma, e sono attanagliate da un accanimento burocratico da parte delle istituzioni che invece dovrebbero fare di tutto per facilitare la ripresa post-sisma.

Altra questione sul tavolo,  quella dell’Unione Montana di Camerino. A fronte delle recenti richieste di tre Comuni, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Valfornace, di entrare a far parte dell’ente e di fronte al recente ingresso del Comune di Ussita- si specifica- è necessario che la Regione, intervenuta tramite l’assessore Angelo Sciapichetti, nel tentativo di gestire la vicenda, chiarisca le modalità e le iniziative che intende mettere in campo per favorire l’ingresso dei Comuni richiedenti e quali condizioni si intendono applicare, alla luce dei termini recentemente concordati per l’ingresso di Ussita. Non da ultimo- conclude il comunicato-  quali iniziative intende adottare per favorire lo stesso percorso anche nelle altre Unioni Montane marchigiane che ad oggi non ricomprendono tutti i Comuni.

cc da comunicato

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