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Dalla tradizione rurale alle telecamere di Sky. La Salamora di Belvedere Ostrense è stata ieri protagonista su Alice, il canale 416 della tv satellitare, con Coldiretti Ancona e l'imprenditore Pierluca Federici. Alla conduttrice della trasmissione “Casa Alice”, Franca Rizzi, il titolare dell'azienda L'Acino Verde ha spiegato come si produce questo condimento tipico della Vallesina. “La Salamora si prepara facendo macerare finocchio selvatico, buccia d'arancio e alcuni spicchi di aglio nell'olio novello per circa un mese, ed è ottima su diversi tipi di pietanze a cominciare dal coniglio in porchetta – ha raccontato Federici, che nella sua azienda di Belvedere Ostrense produce anche extravergine e cosmetici all'olio di oliva -. Fino a pochi anni fa era stata praticamente dimenticata, ma ora abbiamo avviato un progetto di recupero che sta dando i suoi primi risultati”. La trasmissione registrata ieri andrà in onda il prossimo 27 novembre, alle ore 12 e alle 19. “L'obiettivo è ora promuovere la Salamora non solo negli agriturismi di Terranostra, ma anche nel mondo della ristorazione – spiega il presidente di Coldiretti Ancona, Maurizio Monnati -, esaltando il legame col territorio di un prodotto di elevata qualità”. Domani sera, venerdì 9 novembre (ore 20.30), la Salamora di Belvedere sarà presentata alla Taverna degli Archi di Belvedere Ostrense, nel corso di una serata con cena organizzata da Comune, Provincia di Ancona, Pro Loco e circolo La Gioconda. Info allo 0731 62986. Nell'ambito del progetto attivato con la legge regionale 37, Coldiretti Marche ha realizzato anche un opuscolo sulla Salamora.

Sono stati inaugurati a San Severino gli ambulatori del Dipartimento di Salute mentale trasferiti dalla struttura di viale Eustachio, adiacente la Casa di riposo, alla nuova sede di via della Galetta, nel centro storico della città. Al taglio del nastro sono intervenuti, fra autorità locali e sanitari, il direttore generale della Zona territoriale 10 dell'Asur Marche, Pierluigi Gigliucci, il sindaco di San Severino, Cesare Martini, e il responsabile del Dipartimento, dottor Roberto Meloni (nella foto). Era presente anche il coordinatore dell'Ambito sociale, Valeriano Valeriani.

La cessione, a titolo gratuito, dei locali da parte del Comune permette al Servizio di avere spazi nuovi e più funzionali e, al tempo stesso, consentirà di ristrutturare la vecchia sede destinata poi ad accogliere un importante progetto per i bambini colpiti da autismo. “In tempi di risorse sempre più limitate – hanno detto il sindaco Martini e il direttore Gigliucci – questi modelli di sinergia e collaborazione fra enti pubblici sono senz'altro confortanti e da imitare in tutti i casi possibili”.

L'ambulatorio di Salute mentale di San Severino accoglie circa 250 pazienti all'anno provenienti, oltre che dalla città, da un territorio piuttosto vasto compreso all'interno del Distretto: da Fiuminata a Pioraco, fino a Castelraimondo. Le attività svolte riguardano la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone – purtroppo sempre più numerose, come sottolineato dagli stessi sanitari – affette dal disturbo mentale in tutte le sue espressioni: ansia, depressione, psicosi, disturbo di personalità. Un rilevante settore di attività, inoltre, è quello medico-legale. Nell'ambulatorio lavorano uno psichiatra, quattro infermieri, un'educatrice per la riabilitazione, due psicologhe e una coordinatrice del comparto che provvede all'organizzazione e alla gestione delle attività infermieristiche.

L'ambulatorio si affianca al Centro diurno e al gruppo-appartamenti, dove vengono assistiti i pazienti ormai in via di guarigione e il cui ingresso è in vicolo San Lorenzo. Complessivamente, sono a disposizione del Servizio 220 metri quadrati di questo edificio storico (ora ristrutturato) che, al suo interno, si affaccia sul chiostro della basilica di San Lorenzo.

 

Un evento concepito per valorizzare il territorio utilizzando i suoi “gioielli”, partendo proprio da un tesoro del sottosuolo, il prezioso tartufo, un dono del quale la natura ha copiosamente beneficiato l'intero territorio della Marca di Camerino.

Questo, in sintesi, l'obiettivo perseguito dalla Comunità Montana di Camerino attraverso l'organizzazione de Le terre del tartufo, una suggestiva vetrina delle specialità enogastronomiche e dei manufatti dell'artigianato di tradizione della Marca di Camerino.

Giunta quest'anno alla terza edizione, la manifestazione è programmata per sabato 10 e domenica 11 novembre a Maddalena di Muccia, nell'area della Distilleria Varnelli. Caratterizzata da un palinsesto ricco di iniziative ruotanti intorno al Festival del tartufo d'autunno e dei prodotti tipici della Marca di Camerino (orario 10:00-19:00), una variopinta rassegna allestita su una grande superficie coperta, rappresentativa delle produzioni del territorio montano: salumi e formaggi, miele e frutti di bosco, legumi e cereali, funghi ed erbe spontanee, dolci e frutta ed anche creazioni degli abili artigiani della zona.

Al centro dell'attenzione sarà, com'è logico aspettarsi, il tartufo di stagione, e cioè l'uncinatum (nero) ed il magnatum pico (bianco), il profumato fungo ipogeo che il sottosuolo della Marca di Camerino racchiude in quantità stupefacenti. Sotto i riflettori di questa terza edizione saranno, tuttavia, anche il ciauscolo, un prelibato salume a pasta molle che s'impone come esclusiva specialità di questo lembo d'Appennino, ma anche il “pesce di montagna”, al quale è dedicato Dolce & Salato! Autentico “evento nell'evento”, si concretizza in un surreale “viaggio” attraverso lo stuzzicante mondo della cucina ittica tradizionale dell'entroterra, il pesce d'acqua dolce autoctono accanto ai pesci conservati, giunti da mari lontani per fondersi con i penetranti aromi delle erbe appenniniche: piatti di trota e gamberi di fiume, fianco a fianco con pietanze a base di baccalà, stoccafisso, aringa ed acciughe.

La “gustosa due giorni” della Marca di Camerino contempla anche convegni, momenti di studio ed animazioni. In un'aula attrezzata si svolgeranno degustazioni guidate da esponenti dell'Accademia Italiana della Cucina e dell'Associazione Italiana Sommelieres (info e prenotazioni  0737/647184-6175206), incentrate su: Tartufo della Marca e Pesce di Montagna.

Sono inoltre previsti spazi animati dai personaggi legati alla tradizione locale, i quali si cimenteranno in dimostrazioni dal vivo della produzione di specialità gastronomiche, che saranno poi offerte al pubblico in degustazione. Sarà così possibile seguire in “diretta” la preparazione della mitica “acquacotta” dei pastori, del gustoso formaggio pecorino sopravissano, del celeberrimo ciauscolo e di tante altre prelibatezze della Marca di Camerino.

Infine è prevista anche un'area dedicata alla gastronomia di altre realtà rappresentative di territori interni: la “Comunità Montana della Murgia Barese Sud Est”, nonché “Spazio Olmedo&Olmedo”, una superficie espositiva dedicata a due centri che si fregiano dello stesso nome, Olmedo appunto, ma situati in due diversi Paesi europei: il primo è sardo, l'altro spagnolo.

Esclusivi pacchetti promozionali, confezionati per l'occasione, propongono ai gourmets un'offerta basata sulle specialità tipiche della Marca di Camerino, tartufo compreso, nonché sulle altre rilevanti attrattive storico-artistiche e naturalistiche dell'area.

Tuttavia il tempo propizio per visitare il territorio non finisce con la “due giorni” di Muccia! Infatti, i locali appartenenti al circuito Marca di Camerino presenteranno, in tutti i fine settimana di novembre e dicembre, speciali pacchetti week-end e particolari proposte di menù a tema.

La manifestazione - realizzata con il contributo di Regione Marche, Provincia e Camera di Commercio di Macerata - si avvale del patrocinio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, del Consiglio Regionale delle Marche e delle Università di Camerino e Macerata.

Info: 0737.647184; E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Internet: www.marcadicamerino.it

Da giovedì 8 a domenica 11 novembre, la Confcommercio di San Severino organizza la 4^ Fiera di San Martino nel complesso monumentale di San Domenico. Parteciperanno all'evento oltre 20 attività commerciali, nonché una serie di associazioni e istituzioni impegnate in alcune iniziative a carattere benefico, culturale, ambientale, sportivo. Fra queste, il Rotary Club di Tolentino, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, la Cooperativa “Il Girasole”, la Fondazione “l'Anello della vita”, la Pro loco, l'associazione “I Tesori di San Severino” e il Comune che, oltre a dare il patrocinio alla manifestazione, promuove alcuni appuntamenti sia all'interno del Chiostro, sia in relazione alla Fiera.

Il programma e le finalità della rassegna sono stati illustrati in una conferenza stampa, svoltasi in municipio, presenti il presidente della Confcommercio, Maria Cristina Cristini, gli assessori comunali Cadia Carloni e Alessandra Aronne, il consigliere comunale Fernando Taborro, la presidente del Rotary Club di Tolentino, Maria Teresa Cristini, la vice presidente di Confcommercio, Raffaella Ferrara, e la rappresentante dell'Airc, Cere Cochran. Hanno partecipato anche Emanuela Eutizi, in rappresentanza della Cooperativa “Il Girasole”, e Marco Moscatelli, promotore della sfilata di moda di sabato sera (10 novembre), cui interverrà anche Miss Marche 2007, Francesca Scattolini. La cerimonia inaugurale della Fiera è prevista per giovedì prossimo alle ore 17, alla presenza delle autorità locali; seguirà il debutto ufficiale dell'associazione “I Tesori di San Severino” con i suoi prodotti d'eccellenza e con il suo nuovo logo. Dopo il taglio del nastro, si susseguiranno nei quattro giorni di esposizione oltre 40 iniziative: una media di dieci al giorno per richiamare al San Domenico il pubblico delle grandi occasioni e affiancare all'aspetto commerciale anche la valorizzazione di importanti realtà locali, impegnate nei diversi settori del sociale. In questo contesto, il Rotary club di Tolentino lancia il progetto per la Casa di riposo Lazzarelli, “Ci vuole molto, molto tempo per diventare giovani”, che prevede la creazione di un istituto di bellezza all'interno della struttura, munito di attrezzature all'avanguardia e di moderni arredi. Ogni lunedì, si recheranno lì un parrucchiere e un barbiere per svolgere gratuitamente il loro servizio agli anziani. L'auspicio è che questo ambiente possa divenire anche luogo di socializzazione e ricreazione. In Fiera il Rotary distribuirà delle magliette – con la frase di Picasso “Ci vuole molto, molto tempo per diventare giovani” – e il ricavato sarà devoluto a tale iniziativa. L'Ascom pure sostiene il progetto attraverso una lotteria di beneficenza. L'Associazione italiana per la ricerca sul cancro propone invece l'iniziativa “E' l'ora del the…”. Tutti i pomeriggi, da giovedì a domenica, verranno offerti all'interno del Chiostro the e dolci preparati da famiglie di San Severino che hanno dimostrato sensibilità verso il problema: il ricavato sarà destinato all'Airc. Infine, la cooperativa “Il Girasole” distribuirà prodotti fatti dai suoi ospiti e i fondi raccolti serviranno per l'acquisto di attrezzature e doni natalizi.

Venerdì 9 novembre alle ore 16 nella Sala degli Stucchi del Palazzo comunale Bongiovanni si terrà l'incontro tra i docenti e gli iscritti della sede Uteam di Camerino per presentare i corsi del nuovo anno accademico.

L'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Camerino e Coordinatore dei corsi UTEAM Giulio Mancinelli comunica che le lezioni avranno inizio lunedì 12 novembre. “Nel corso dell'anno accademico verranno proposte varie attività – dice l'assessore e vicesindaco Giulio Mancinelli - incontri con personalità della cultura aperti alla cittadinanza, visite guidate a mostre e musei, gite culturali a città d'arte e attività ricreative. Venerdì 9 novembre, dopo la presentazione dei corsi del nuovo anno accademico continua l'assessore - andremo a visitare la nuova sede Uteam di Camerino in via Vergelli 31, struttura accogliente che presenta maggiore disponibilità di spazi con varie aule per un migliore svolgimento dei corsi”.

L'Università della Terza Età di Camerino per l'anno accademico 2007–2008 prevede l'attivazione dei seguenti corsi: Ballo - Sergio Micozzi; Chiesa e cultura nei secoli – Gabriella Barbarossa; Chimica quotidiana – Claudio Pettinari; Cinema e musica – Sonia Cavirani; Conversazioni letterarie: dal futurismo all'ermetismo – Rita Betti; Cucina – Anna Secondari; Appunti artistici – Fiorella Paino; Decoupage e tecniche decorative – Alessia Barboni; Diritti & doveri – Fabio Trojani e Fabio Fede; Modellare con la pasta di mais – Lorella Pettinari; Informatica – Gabriella Cavallaio; Istituzioni civili e culturali del territorio – Pier Luigi Falaschi; Disegno e pittura – Patrizia Tardelli; La nostra salute – Maria Grazia Pellegrini e Rajniero Palma; Lingua inglese I – Francesca Magni; Lingua inglese II – Margherita Lacchè; Lingua spagnola – Nancy Biraschi; Manualità – Marisa Pennesi e Giulia Menichelli; Canto e operetta – Frederique Willem; Guida all'ascolto della musica classica – Francesco Rosati.

“Venendo qui, stavo pensando che il compito del vescovo è come quello del direttore del coro, mettere insieme armonicamente persone, idee e progetti”, sono state queste le prima parole con cui l'arcivescovo mons.Francesco Giovanni Brugnaro, ha salutato i presenti al concerto per i venticinque anni del coro polifonico S.Cecilia. Il vescovo, a soli otto giorni dal suo insediamento ufficiale, ha accolto l'invito dell'amministrazione comunale, di intervenire al concerto, che si è svolto domenica scorsa nel salone delle feste del castello di Lanciano. “Abbiamo invitato il vescovo, perchè la sua presenza è stata fortemente voluta da tutta la comunità locale – ha detto il sindaco Luigi Bonifazi – auguriamo a mons.Brugnaro di svolgere con serenità e pienezza il suo ministero pastorale, a cui va il saluto di tutta la cittadinanza”. “Nella musica basta una croma, per stonare – ha continuato il vescovo – ciascuno deve poter dare secondo il proprio talento, ma deve dare tanto e bene, il direttore così come il vescovo deve mettere insieme armonicamente, senza perdere di vista l'obiettivo finale”. Al termine del concerto, sono state donate al vescovo pubblicazioni e materiali su Castelraimondo, e una pergamena ricordo da parte del coro polifonico S.Cecilia.

Per il secondo anno consecutivo Fileni partecipa a “Scuola dei Sapori”, fiera dedicata alla ristorazione scolastica e all'educazione alimentare organizzata a Genova dal 29 al 31 ottobre. L'azienda avicunicola, primo produttore in Italia di carni avicole bio e membro del consorzio Almaverde Bio, è tornata a Genova dopo il grande successo dell'edizione precedente. Nello stand che allestirà all'esposizione, Fileni presenterà le sue Crokette Bio, preparazione panata a base di carne di pollo di agricoltura biologica.

“Il nostro impegno nella produzione biologica è iniziato nel 2000, quando abbiamo ricevuto la certificazione per l'intera filiera produttiva dal Ccpb, Consorzio per il controllo dei prodotti biologici, ”, dichiara Roberta Fileni. Direttore Marketing, “e dal 2001 siamo entrati nel consorzio Almaverde Bio. Una scelta”, continua la Fileni, “che abbiamo voluto fare perché in linea con il nostro impegno verso la qualità e il gusto e che crediamo fondamentale garantire anche ai nostri bambini”.

Da qualche anno tra i settori strategici dell'azienda, infatti, c'è il Canale Ristorazione, in particolare il segmento ristorazione scolastica. Al momento i prodotti biologici Fileni sono distribuiti in 140 mense scolastiche e le Crokette Bio, presentate in anteprima proprio nel corso dell'ultima edizione di “Scuola dei Sapori”, hanno riscontrato un tale apprezzamento da ricevere come riconoscimento, da parte della Commissione Scolastica del Comune e delle Società di Ristorazione, l'inserimento del prodotto nel menù 2007/2008 in tutte le scuole ed alcuni comuni della provincia di Milano.

Oggi sono diventate una case history di successo per l'azienda, da cui ripartire per allargare ulteriormente la presenza nelle mense delle scuole italiane.

“Il nostro obiettivo”, continua Roberta Fileni, “è quello di diffondere la cultura e l'educazione ad un'alimentazione sana, nel rispetto dell'ambiente e degli stessi animali. Un insegnamento importante da trasmettere ai nostri figli, non solo a casa ma anche a scuola.”

Il Canale della Ristorazione rappresenta uno degli obiettivi strategici dell'azienda confermato, da una crescita di fatturato significativa nel bilancio 2007 (stima) con circa 19,5 milioni di euro contro i 12,7 del 2006. “L'azienda ha investito e continua a investire”, conclude Roberta Fileni, “nello studio, negli impianti, nella formazione dei dipendenti e della rete commerciale, perché il nostro obiettivo è la ricerca costante di nuovi canali di vendita e lo sviluppo di nuovi prodotti, che rispondano sempre più alle esigenze degli italiani e ai loro nuovi stili di vita preservando la genuinità della tradizione”.

Innovazione, qualità e tradizione, i tre punti di forza Fileni, azienda fondata da Giovanni Fileni nel 1978, oggi leader nelle Marche e tra le prime quattro aziende in Italia per il settore avicunicolo, con i marchi Fileni, Magic, La Gastronomia coi Fiocchi e Almaverde-Bio. L'azienda, con un fatturato 2006 di 134 mln di €, 2000 dipendenti tra diretti e indiretti, realizza 4 linee produttive, tradizionale, elaborati crudi, panati e prodotti cotti. Nel 2004 ha ottenuto la certificazione di prodotto per 200 referenze.

Domenica 28 ottobre, alle due e mezzo del pomeriggio, mons. Brugnaro ha fatto il suo ingresso nell'Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche per insediarsi ufficialmente come Arcivescovo e dove è stato accolto con entusiasmo e partecipazione.

Il primo centro visitato dall'Arcivescovo è stato Serravalle di Chienti, uno dei paesi più colpiti dal sisma del 1997; mons. Brugnaro ha voluto fortemente iniziare il suo ingresso in diocesi da questa località proprio per essere vicino alla popolazione provata dal terremoto. Qui l'incontro con il sindaco Rinaldo Rocchi, con il vicario mons. Nello Tranzocchi, e con il parroco don Mario Minnicucci, il più anziano della diocesi, al quale, mons. Brugnaro, ha riservato un saluto speciale.

Dopo Serravalle il corteo Arcivescovile, accompagnato dalla scorta d'onore dei Carabinieri, è giunto a San Severino Marche. L'Arcivescovo è stato accolto in piazza del popolo dal sindaco Cesare Martini, dall'Arcivescovo di Ancona – Osimo mons. Edoardo Menichelli, dal vicario don Aldo Romagnoli, dai sacerdoti, dalle autorità civili e militari e dalla popolazione festante.

Mons. Brugnario, venerate le reliquie di San Severino vescovo, patrono dell' arcidiocesi insieme a San Venanzio martire, è partito alla volta di Camerino.

Alle cinque del pomeriggio l'Arcivescovo è giunto a Camerino, precisamente d'avanti alla basilica di San Venanzio. Ad accoglierlo il sindaco prof. Enzo Fanelli, il rettore dell' Università di Camerino prof. Fulvio Esposito e altre autorità civili e militari presenti. A colpire è senza dubbio la moltitudine di persone che gremiva la basilica del santo patrono di Camerino, fra questi anche i rappresentanti delle confraternite della diocesi e i ministri istituiti. L'arcivescovo accompagnato da mons. Giuseppe Scuppa, parroco della basilica, ha venerato le reliquie del Santo martire patrono di Camerino e successivamente, in solenne processione, si è diretto verso la Cattedrale.

In piazza Cavour, l' Arcivescovo ha ricevuto l'omaggio dei rappresentanti dei comuni della diocesi, poi ha varcato solennemente la porta della sua chiesa cattedrale, qui, ad attenderlo, mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano – Matelica e Amministratore Apostolico dell'Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche, e dall'Arcidiacono del Capitolo della Cattedrale mons. Pietro Paolo Ferretti.

Circa alle sei del pomeriggio ha avuto inizio la solenne celebrazione alla quale hanno partecipato il Metropolita Arcivescovo di Fermo mons. Luigi Conti, Mons. Piergiorgio Silvano Nesti , Arcivescovo emerito di Camerino – San Severino Marche, mons. Domenico Crescentino Marinozzi Vescovo di Giocondiana, mons. Giancarlo Vecerrica Vescovo di Fabriano – Matelica, mons. Armando Trasarti Vescovo di Fano – Fossombrone – Cagli – Pergola, mons. Angelo Fagiani arcivescovo emerito di Camerino – San Severino Marche e i sacerdoti dell'Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche.

Durante la celebrazione mons. Vecerrica ha salutato il nuovo Arcivescovo affidandogli l'arcidiocesi che lui, come amministratore apostolico, ha guidato fino a quel momento. Mons. Brugnaro ha poi consegnato al cancelliere arcivescovile don Gianfranco Gabriele Cossu la Lettera Apostolica con la quale il Santo Padre lo ha nominato arcivescovo di Camerino – San Severino Marche. Il cancelliere ha letto all'assemblea dei fedeli il documento e l' Arcivescovo Metropolita di Fermo mons. Luigi Conti ha annunciato l'insediamento del nuovo vescovo e ha invitato mons. Brugnaro a sedere sulla sua Cattedra.

Nella sua prima omelia come Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche mons. Brugnaro ha sottolineato l'importanza della gratitudine verso le cose che Dio ci dona “Non mi lamenterò mai di ciò che non abbiamo, ma ringrazierò sempre per ciò che abbiamo”, poi si è soffermato sull' importanza della Parola Dio “è accogliendo la Parola, che diventiamo comunità autenticamente cristiana, […] tutto il nostro cammino di uomini ci fa incontrare la Parola di Dio che ci riscatta e alimenta la Fede […]. Il primato che dobbiamo alla Parola consiste nel fatto che Essa rovescia la nostra mentalità , mette in discussione il nostro modo di risolvere la vita, rende vivibili i rapporti tra noi, apre le coscienze, soprattutto quelle scettiche, quelle autosufficienti, quelle prive di prospettiva, apre la speranza che il mondo cambierà”. L'Arcivescovo parla anche della famiglie come il nucleo in cui si rivela “il disegno creatore di Dio” e aggiunge “è nostro compito aiutare i giovani a formare delle buone famiglie. […] La famiglia è la chiesa domestica dove viene anche insegnato a sentire la vita come vocazione chiamata a spendersi per il Regno di Dio e per il bene comune. […] Cari genitori, insegnate ai figli, ai ragazzi e alle ragazze, ad amare la vocazione sacerdotale, la consacrazione religiosa femminile, maschile, missionaria. Il Vangelo ha bisogno di gente che si dona a tempo pieno”. L'omelia si conclude con un pensiero ai giovani, prendendo spunto dall' agorà dei giovani di Loreto dello scorso 1 e 2 settembre; “I giovani vanno capiti nelle delusioni, ma vanno anche illuminati sui falsi miraggi, sulle effimere promesse di una vita non autentica”.

Radio C1 inBlu ha seguito tutto l'evento con frequenti collegamenti in diretta, è possibile riascoltare le parti salienti dell' insediamento e l'omelia nella sezione “Contributi Audio”.

Entusiasmo e crescente attesa non solo a Camerino e San Severino, ma nell'intero territorio della diocesi per l'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Francesco Giovanni Brugnaro che domenica 28 ottobre ha preso possesso della sua nuova sede arcivescovile. Il presule è arrivato alle 14.30 a Serravalle di Chienti, paese simbolo del terremoto del 1997, dove, ad accoglierlo, insieme alle autorità locali c'erano volontari della protezione civile giunti da varie parti d'Italia nonché una delegazione di alpini. Dopo una breve cerimonia mons. Brugnaro, percorrendo l'intera Val di Chienti, è giunto a San Severino Marche, la città più popolosa dell'arcidiocesi. In piazza del popolo ha incontrato le autorità, con in testa il sindaco Martini e l'arcivesvoco di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli, e i fedeli settempedani prima di partire alla volta di Camerino. Nella città ducale mons. Brugnaro è arrivato alle 17 nel sagrato della basilica di San Venanzo martire. Ad accoglierlo il sindaco Fanelli, il magnifico rettore Esposito e i rappresentanti del mondo istituzionale, militare e civile dell'intera provincia maceratese. Quindi, nella basilica, l'incontro con i ministri istituiti e le confraternite della diocesi che, in processione, hanno accompagnato il vescovo in cattedrale dove ha avuto luogo luogo la solenne celebrazione eucaristica di insediamento, presieduta da Mons. Luigi Conti, vescovo metropolita di Fermo. Presenti, oltre a mons. Giancarlo Vecerrica, anche il predecessore di brugnaro, mons. Angelo Fagiani, il cui arrivo in cattedrale è stato salutato con un fragorosissimo applauso. Nella sua prima omelia mons. Brugnaro ha avuto parole cariche di fede e speranza: "Non mi lamenterò mai per quello che non abbiamo - ha detto - ma ringrazierò sempre il Signore per quello che ci ha dato".

Una delegazione del popolo Azteco è stata ricevuta in Provincia dal presidente del Consiglio provinciale, Silvano Ramadori, dall'assessore Giulio Pantanetti e dal segretario generale, Piergiuseppe Mariotti. La delegazione, accompagnata dal referente dell'Associazione Italia - Messico, Karl Wolfgruber, è impegnata in questo periodo in Italia nella quarta Campagna di solidarietà con il popolo Azteco. Come nelle precedenti edizioni delle stesse iniziative di solidarietà, avviate nel settembre del 1993 dal maceratese Mario Pianesi, fondatore e presidente dell'associazione “Un punto macrobiotico” a seguito di un incontro casuale con un gruppo di Aztechi, la delegazione tenta di diffondere, attraverso gli incontri con le istituzioni ma anche, e soprattutto, con i giovani delle scuole, i tratti salienti della tradizione azteca, quali le danze tradizionali e l'artigianato. Questa mattina, anche in Provincia, la delegazione si è esibita in un canto nell'idioma tradizionale azteco, il Nahuatl, una lingua che sta oramai scomparendo. Ulteriore scopo delle campagne di solidarietà è quello di raccogliere fondi da destinare alla costituzione di spazi e strutture nelle quali poter preservare e divulgare la cultura nativa azteca. “Già nel 1994 – ha ricordato l'assessore provinciale Giulio Pantanetti, all'epoca sindaco del Comune di Urbisaglia – il nostro territorio ha avuto modo di conoscere, nell'ambito di un'altra campagna di solidarietà, la popolazione azteca. La stessa esperienza si è poi ripetuta con il ricevimento di una delegazione in Provincia già nel 1999. Siamo ben lieti di incontrare popoli e culture diverse dalle nostre e sostenerne i diritti”. Anche dal presidente del Consiglio provinciale, Silvano Ramadori, oltre al saluto di benvenuto sono state espresse parole di incoraggiamento per le campagne avviate e sentimenti di affetto nei confronti del popolo Azteco “che – ha assicurato Ramadori – troverà sempre pieno appoggio nella Provincia di Macerata”. Con i fondi raccolti nelle precedenti campagne di solidarietà, l'Associazione Italia – Messico ha potuto acquistare tre ettari di bosco e terreno seminativo, nella quale poter iniziare la coltivazione dei cibi più sani della loro tradizione originale. La nuova campagna, invece, servirà per acquistare un'area edificabile di circa 1.000 metri quadrati sulla quale costruire una struttura per l'insegnamento delle tradizioni originali azteche e dell'idioma Nahuatl.

 

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