Furti nel cratere: scoperta la rete di fiancheggiatori, arrestati due albanesi

Giovedì, 07 Dicembre 2023 13:02 | Letto 735 volte   Clicca per ascolare il testo Furti nel cratere: scoperta la rete di fiancheggiatori, arrestati due albanesi Due albanesi di 38 e 23 anni sono stati arrestati a Monterotondo e Siena dai carabinieri in esecuzione di unordinanza emessa dal Gip di Macerata a seguito di indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Camerino.La notte del 17 novembre 2022 avevano imperversato nell’area del cratere, svaligiando appartamenti a Castelraimondo e Matelica ed una volta individuati -dopo un folle inseguimento a bordo di un’Audi A3 - non avevano esitato a speronare la vettura dei carabinieri per poi darsi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti abbandonando lauto nella quale i militari avevano trovato la refurtiva ed attrezzi da scasso. Le indagini hanno poi stabilito che la notte dei furti i responsabili, attraversando i campi che circondano Camerino si erano portati lungo la statale e avevano atteso nascosti nei pressi di un distributore di benzina un complice che tornasse a prelevarli. Una volta caricati a bordo erano partiti alla volta di Roma. L’ Alfa Romeo Giulietta – che da successivi accertamenti risultava rubata nella Capitale - tuttavia non aveva completato l’intero percorso ma aveva lasciato gli occupanti nei pressi di una farmacia alla periferia dell’Urbe per poi essere recuperati da un’altra Audi A3 risultata anche questa rubata.  La velocità con la quale erano avvenuti i furti, unita alle modalità nel recupero dei malviventi, hanno fatto fin da subito pensare ad una organizzazione articolata dedita a tali reati. I successivi accertamenti hanno poi condotto a scoprire la rete di fiancheggiatori che avevano garantito il recupero ed il rientro alla base operativa dei malviventi. Così i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Camerino hanno eseguito le ordinanze emesse dal GIP del Tribunale di Macerata. facendo scattare le manette ai polsi dei responsabili, arrestati a Monterotondo e Siena, prima che facessero perdere le loro tracce riparando all’estero. I due responsabili sono stati tradotti rispettivamente presso il carcere di Rieti e presso il “Santo Spirito” di Siena
Due albanesi di 38 e 23 anni sono stati arrestati a Monterotondo e Siena dai carabinieri in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip di Macerata a seguito di indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Camerino.

La notte del 17 novembre 2022 avevano imperversato nell’area del cratere, svaligiando appartamenti a Castelraimondo e Matelica ed una volta individuati -dopo un folle inseguimento a bordo di un’Audi A3 - non avevano esitato a speronare la vettura dei carabinieri per poi darsi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti abbandonando l'auto nella quale i militari avevano trovato la refurtiva ed attrezzi da scasso.

Le indagini hanno poi stabilito che la notte dei furti i responsabili, attraversando i campi che circondano Camerino si erano portati lungo la statale e avevano atteso nascosti nei pressi di un distributore di benzina un complice che tornasse a prelevarli. Una volta caricati a bordo erano partiti alla volta di Roma. L’ Alfa Romeo Giulietta – che da successivi accertamenti risultava rubata nella Capitale - tuttavia non aveva completato l’intero percorso ma aveva lasciato gli occupanti nei pressi di una farmacia alla periferia dell’Urbe per poi essere recuperati da un’altra Audi A3 risultata anche questa rubata. 

La velocità con la quale erano avvenuti i furti, unita alle modalità nel recupero dei malviventi, hanno fatto fin da subito pensare ad una organizzazione articolata dedita a tali reati.

I successivi accertamenti hanno poi condotto a scoprire la rete di fiancheggiatori che avevano garantito il recupero ed il rientro alla base operativa dei malviventi.

Così i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Camerino hanno eseguito le ordinanze emesse dal GIP del Tribunale di Macerata. facendo scattare le manette ai polsi dei responsabili, arrestati a Monterotondo e Siena, prima che facessero perdere le loro tracce riparando all’estero. I due responsabili sono stati tradotti rispettivamente presso il carcere di Rieti e presso il “Santo Spirito” di Siena

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