Ha riunito a Camerino autorità, cittadini, famiglie intere e tanti ragazzi, la Festa della Liberazione celebrata in viale Oberdan e al Monumento ai caduti di viale Giacomo Leopardi. Valori che andrebbero celebrati ogni giorno, sono risuonati in tutti gli interventi, a partire dalle parole introduttive della vicepresidente ANPI Rosella Paggio, nel sottolineare il significato di una festa che mai deve dividere anzi riunire tutti sotto la bandiera di una libertà conquistata a prezzo del sacrificio e del sangue. A 74 anni dalla nascita della Costituzione, la memoria è un dovere, per ribadire i principi della democrazie e della libertà; lo ha ricordato anche Mario Mosciatti, presidente della locale sezione ANPI, da sempre impegnata nel perpetuare i valori del 25 aprile 1945, e trasmetterli nella loro attualità alle nuove generazioni.
Alla cerimonia, conclusasi con la deposizione della corona, hanno preso parte numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine, Carabinieri, Finanza, Polizia. I vari momenti della manifestazione sono stati sottolineati dalle note della banda musicale di Camerino, diretta dal M° Vincenzo Correnti, presenti labari e gonfaloni dell’Anpi, dei Carabinieri in Congedo e dell’associazione Nazionale Combattenti e Reduci.
In rappresentanza del Comune, l’assessore al bilancio Roberto Mancinelli, ha inteso evidenziare l’attualità di una ricorrenza che è festa di tutti, festa di resistenza, di libertà e democrazia, da ricordare sempre, per continuare a difendere i valori della nostra Costituzione. Nella lotta di liberazione, Camerino ha pagato un altissimo numero di vittime.
Toccante l’orazione del dottor Enrico Verdolini, incentrata sulla figura di Lelio Basso, padre dell’articolo 3 della Costituzione, per le sue idee antifasciste, confinato nel campo di concentramento dell'Altopiano di Colfiorito.
Frasi tratte dal discorso di Piero Calamandrei tenuto all'Università di Milano nel 1955, sono state riportate anche dai ragazzi dell’Istituto Betti- Boccati, che hanno partecipato alla cerimonia con i loro insegnanti. Ai loro pensieri, i ragazzi delle scuole medie di Camerino hanno aggiunto anche la lettura di brani di autori vari. Emozionante il momento dedicato alle lettere scritte da Achille Barilatti, partigiano e martire della Resistenza e quelle indirizzate ai loro familiari da altri partigiani e militari antifascisti condannati a morte. La Costituzione, “non è una carta morta- scriveva Calamandrei - è un testamento, un testamento di centomila morti”, perché si muova, è necessario metterci dentro ogni giorno l’impegno, lo spirito e la volontà di mantenere le promesse che sono state fatte.
C.C.
Sotto, l'intervento della vice presidente ANPI Camerino, Rosella Paggio