Notizie di cronaca nelle Marche

Felicità, abbracci, regali e anche tanta commozione per il nuovo inizio di" Flair hair stylist". Inaugurati in via Pallotta i bellissimi nuovi locali della 'storica'parrucchieria di Camerino. Un'attività che riparte grazie allo spirito coraggioso e grintoso di Sabina Pelagaggi e Tatiana Fabiani. Si lasciano alle spalle mesi e mesi difficilissimi, pieni di dubbi e pensieri pesanti le due titolari che, a malincuore, poco tempo fa hanno dovuto lasciare i locali  di via Pieragostini, da dove la loro storia era iniziata oltre vent'anni addietro. Ricordi indelebili fatti di lavoro e di bellissimi rapporti di amicizia intrecciatisi nel tempo, tra un'acconciatura e l'altra, con tante clienti, "Aver chiuso quella maledetta transenna alle nostre spalle e sapere di non poter più rientrare, è stato dolorosissimo- dice Sabina- . Ma oggi è un altro giorno, un giorno che guarda al domani con l'energia e la fiducia di chi non si è mai dato per vinto. Tante le persone che hanno voluto esserci per testimoniare affetto e trasmettere ancora più forza alle due giovani parrucchiere, visibilmente commosse di fronte a tanta partecipazione. Da quel 26 ottobre 2016 Sabina e Tatiana hanno saltuariamente continuato a lavorare utilizzando le loro abitazioni, non senza difficoltà; incontenibile la gioia di avere finalmente una sistemazione definitiva per la loro attività che, grazie a spazi adeguati e un arredamento moderno e funzionale potrà svolgersi al meglio. Accogliente e di grande impatto visivo la nuova sede di Flair, arricchita da una luminosa veranda che funge da sala d'attesa.

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Presente all'inaugurazione anche l'assesore alle attività produttive Erika Cervelli: " Per me è davvero una doppia gioia essere qui, in qualità di amica e affezionata cliente e anche nella veste di amministratrice comunale. Vedere un'altra attività che rimboccandosi le maniche è potuta ripartire è un bellissimo segnale per tutta la comunità". " Se siamo qui oggi- aggiunge Sabina- lo dobbiamo all'amore e al sostegno di tante persone, a cominciare dalle clienti e dai colleghi parrucchieri che ci hanno trasmesso davvero la forza giusta e la voglia di andare avanti. In tanti hanno creduto in noi e, forti di questa fiducia e di questo abbraccio, non possiamo che restituire energia e rinnovata passione per un mestiere che amiamo e che oggi, con ottimismo, è in grado di ripartire".

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Grave incidente questo pomeriggio, intorno alle 17, a Valcimarra, una frazione di Caldarola sopra al lago di Caccamo. A perdere il controllo della sua moto e ad andare fuori strada è stato un 45enne di Camerino. L’uomo era in sella alla due ruote e viaggiava in direzione della città ducale quando vicino al cimitero di Valcimarra, all’altezza di una curva stretta, avrebbe perso il controllo della sua moto finendo sulla strada. Pare che non siano stati coinvolti altri mezzi. Sul posto, immediatamente sono giunti i sanitari del 118 che hanno ritenuto necessario l’intervento dell’eliambulanza per trasportare il centauro all’ospedale regionale di Torrette ad Ancona. Anche i carabinieri della locale stazione sono arrivati sul luogo dell’incidente per i rilievi del caso.
g.g.

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Promozione della sicurezza, coordinamento generale dell’emergenza e organizzazione emergenziale per la salvaguardia dei beni culturali, al centro della giornata conclusiva del convegno “Patrimonio in Pericolo: sicurezza, prevenzione, rinascita. Riflessioni ed esperienze territoriali” tenutasi a Camerino nella sede del rettorato Unicam. Una giornata che ha messo d’accordo tutti gli autorevoli relatori, convinti che, intervenire sulla sicurezza, non significhi soltanto ridurre i danni di eventi futuri, ma abbia implicazioni positive sulla competitività e sulla qualità della vita dal punto di vista ambientale, culturale ed economico. Dall'incontro anche una conferma dell'importanza del Polo strategico per la conservazione e il recupero dei beni storici -culturali che è in previsione di essere realizzato dal CNR a Camerino.

Al convegno, promosso nell’anno europeo del Patrimonio Culturale, dal ministero dei Beni e delle attività culturali, dalle Università degli Studi di Macerata e Camerino, in collaborazione con la Regione Marche, i Comuni di Macerata e Camerino, il CNR e Casa Italia, presente ad Unicam anche l’eurodeputata on. Silvia Costa. “Il Mibac –ha sottolineato Antonia Pasqua Recchia, consigliere del ministro alla Cultura - in questi ultimi anni si è concentrato molto sulla prevenzione, caratterizzata da studi su interventi preliminari al fine di superare le emergenze. Ovvero emergenza e rinascita attraverso la ricerca, quale strumento di analisi”. Ma la riflessione è su come, di fronte a disastri naturali, si possa ripartire con metodi e strumenti facendo leva proprio sul patrimonio culturale.

Parlando di come si è affrontata l’emergenza del sisma nel centro Italia,  Mauro Dolce del Dipartimento di Protezione civile, ha evidenziato come l’operazione sia avvenuta attraverso un metodo organizzativo realizzato in tempo di pace e diviso in quattro fasi: previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, gestione dell’emergenza e suo superamento.

“ Il Mibac – ha ricordato il prefetto Fabio Carapezza Guttuso coordinatore Uucn Mibac- si è ben integrato con le funzioni espletate dalla protezione civile costruendo una struttura a rete sul territorio con le unità di crisi regionali che, in occasioni emergenzial,i si attivano per il coordinamento e il monitoraggio delle diverse fasi d’intervento connesse alla salvaguardia del patrimonio culturale. E- ha aggiunto- un’efficace promozione della sicurezza ha necessariamente bisogno del coinvolgimento di cittadini e comunità, non solo per motivi normativi, ma anche per l’efficacia stessa degli interventi.

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” Due giornate di un evento unico –ha dichiarato Antonia  Pasqua Recchia- che cerca di giungere a risposte per i territori, facendo cose concrete e prefigurando azioni concrete. Il fatto che qui a Camerino, legato all’università, verrà istituito un centro di ricerca del CNR connesso al patrimonio culturale, è importantissimo. Nelle Marche non c’era; il CNR non aveva nulla del genere e, adesso ci sarà. E’ questa un’occasione significativa per la ricerca e per il patrimonio culturale, e, un’occasione importante per lo sviluppo di questo territorio e il recupero di quella ricchezza straordinaria che, purtroppo, è stata così ferita dal terremoto”.

Al termine, il prorettore vicario di Unicam Graziano Leoni ha guidato la visita in “zona rossa” dei partecipanti al convegno. “ E’ stata una giornata bella e intensa- ha affermato- Ha rimarcato la vicinanza, non solo delle istituzioni locali ma anche a livello nazionale del Ministero e, il fatto che ci sia stata la volontà di svolgere una giornata di studio come questa a Camerino, significa per noi un riconoscimento che cercheremo di non disattendere. Noi abbiamo dei progetti che saranno finalizzati alla salvaguardia dei beni culturali. Sono attività che già facciamo , ma da oggi ci sentiamo più valorizzati”.

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Viabilità riorganizzata in via D’Accorso a Camerino con la realizzazione di aree parcheggi, zone carico e scarico e fermate autobus.Così come avvenuto in precedenza in via Le Mosse, dove erano stati attivati anche dispositivi per il rilievo della presenza di pedoni, anche ai fini di una maggiore sicurezza degli automobilisti e dei pedoni, l’intera sede stradale che dalla rotonda di Madonna delle Carceri risale fino a raggiungere la sede del Contram, è stata adeguata.

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” L’area – spiega il Comandante della Polizia municipale Andrea Isidori- attualmente è frequentata da un maggior numero di persone rispetto a quanto avveniva in passato ; chiuso e devastato il centro storico a causa degli eventi sismici, tutti si sono riversati in questa zona dove ci sono servizi, uffici, negozi e la stessa sede provvisoria comunale Quella strada di via D’Accorso in particolare- prosegue Isidori -è una strada la cui carreggiata è larga circa 11 metri e, senza nessuna regolamentazione, invitava alla velocità e con l'aumento di utenza anche pedonale è diventata estremamente pericolosa. Tra l’altro c'era bisogno comunque di disciplinare la sosta, diventata ultimamente abbastanza selvaggia, pertanto abbiamo deciso di fare questo tipo di segnaletica. Dal momento che la larghezza della carreggiata lo consentiva, sono stati ricavati dei parcheggi sia a destra, sia a sinistra della viabilità; con zone di carico e scarico merci e fermate autobus; abbiamo inoltre ristretto volutamente la carreggiata (che non è proprio così limitata, misurando 3 metri per ogni corsia), anche con lo scopo di rallentare la velocità. Stessa identica soluzione è stata adottata in  via Le Mosse. Ultimamente ricordiamo che in via D’Accorso si erano verificati anche due incidenti ; è pur vero che magari uno dei due era dovuto anche ad uno stato di alterazione psicofisica del conducente però, è altrettanto vero che, in una strada che invita alla velocità, che è comunque strada urbana e zona di sosta non disciplinata, chiaramente il rischio di incidenti è maggiore. Con la realizzazione anche di passaggi pedonali nuovi opportunamente evidenziati e una segnaletica ben fatta, riteniamo di aver posto in essere un’azione necessaria per la sicurezza stradale”. Via via un disegno diverso alla circolazione della città, sarà dato dalla viabilità nuova a servizio delle SAE “Una volta che verranno infatti  conclusi i lavori di urbanizzazione- continua Isidori- tutte le strade di accesso alle 'casette' saranno dotate di segnaletica e, naturalmente, prima che il comune le prenda in carico e prima di aprire alla circolazione dei veicoli, controlleremo che tutto sia a posto. Quanto al sottopasso sovrappasso nell’area del Campus universitario, sulla scelta- conclude il Comandante Isidori-  tutto è ancora ancora da verificare; sembra ci siano comunque delle  buone possibilità anche di finanziamento e con Anas ed altri enti si potrà finalmente realizzare anche il necessario attraversamento che colleghi il Campus e l’area a monte “.

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CAMPOROTONDO - <<Il pagamento del contributo di autonoma sistemazione va a chi ne ha fatto richiesta, senza nessuna variazione a partire dal primo febbraio>>.

È la decisione del sindaco di Camporotondo, Emanuele Tondi, dopo la richiesta inviata dal responsabile amministrativo di un Comune del cratere, relativa all’applicabilità del CAS a seguito dell’articolo 8bis, denominato “salva Peppina”, ai terremotati sistemati autonomamente su container, roulotte e case mobili.

Il primo cittadino di Camporotondo non ci sta e su Facebook scrive: <<Visto che c'è poca burocrazia, inventiamocene altra per stressare i cittadini terremotati e per far perdere tempo a Comuni e uffici vari. Dovessimo andare troppo veloci nella gestione dell'emergenza e ricostruzione>>.

Con una ordinanza, infatti, il Comune ha annunciato il pagamento del CAS a tutti i cittadini che ne hanno fatto richiesta, senza distinzione.

Decisione scaturita dalla considerazione che: <<la rinuncia al CAS è prevista per chi chiede la regolarizzazione della struttura installata autonomamente in base all’articolo 8bis. Articolo che però non regolarizza container, roulotte o case mobili e per questo non esiste alcuna relazione tra la norma che regolamenta il Cas e la tipologia dell’abitazione scelta dai cittadini terremotati>>.

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Nei guai due giovani, una settempedana e uno di Urbisaglia. Ieri pomeriggio, nel corso di un’attività mirata alla prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri di San Severino, in collaborazione con i militari di Urbisaglia, hanno controllato due giovani all’interno dei giardini pubblici. Entrambi sono maggiorenni.
Dopo la perquisilezione personale e poi quella veicolare e domiciliare, i militari hanno rinvenuto 10 grammi di hashish divisi in dosi, 2 grammi di Cocaina, divisa in dosi, 1 grammo di marjuana e 4 semi di cannabis.
Le indagini sono l’ancora in corso, ma il materiale è stato sottoposto a sequestro e i giovani denunciati per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. 
g.g.
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All'incontro dei sindaci con il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni tenutosi a Muccia venerdì 13 mancava all'appello il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli, che ha declinato l'invito per protesta. "E' ora di farla finita con le solite passerelle e parate e non dare niente al territorio – dichiara amareggiato, ma anche arrabbiato il sindaco Cecoli – Bisognava intervenire quando c'era il governo con una legge ad hoc per sanare la situazione delle strutture provvisorie cui hanno provveduto i privati cittadini sui loro terreni fino alla completa ristrutturazione delle proprie abitazioni. Così facendo questi cittadini hanno, di fatto, permesso allo stato di risparmiare migliaia di euro sui costi dell'ospitalità alberghiera o del contributo di autonoma sistemazione. Invece è intervenuta la Procura della Repubblica e questa è un'autentica vergogna. Ora che il governo non c'è tornano a fare parate nei nostri territori. Questo non lo condivido".

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TOLENTINO - <<Le accuse di svendere la sanità pubblica a quella privata attraverso le disposizioni della proposta di legge 145 sono solo polemica politica>>.

A dirlo sono i consiglieri di minoranza del Comune di Tolentino, Gianni Corvatta, Anna Quercetti e Bruno Prugni dopo il consiglio comunale aperto che si è svolto giovedì scorso in seguito ad una mozione presentata dal Movimento cinque stelle.

Al centro del dibattito la proposta di legge regionale n.145 sulle sperimentazioni in materia sanitaria.

<<Facciamo presente - scrivono i consiglieri - che si sta montando una polemica assurda in quanto la normativa sulle sperimentazioni gestionali in sanità che andrà in aula il 24 aprile, delinea un quadro più restrittivo di quello previsto, già da 25 anni, a livello nazionale. Sorprende che ad agitare le acque sia, insieme ai grillini, lo schieramento di Centro Destra che, in molte regioni in cui governa la sanità è stata fortemente privatizzata>>.

I consiglieri democrat ricordano così<<l’impegno della Regione per il rafforzamento della sanità pubblica attuato in questa legislatura.

Con la proposta di legge 145 - prosegue la nota - si mettono paletti più stretti, in modo che quando si avvierà una sperimentazione, si dovrà essere più sicuri di ottenere maggiori servizi con costi più contenuti.

Si mantiene la natura della nostra sanità fortemente pubblica, aprendo spazi ma lasciando al privato un ruolo complementare a quanto già offriamo ai cittadini.

Si ridurranno le liste di attesa>>.

Giulia Sancricca

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“ Abbiamo rifatto il punto di quelli che sono i tempi di realizzazione delle Sae nelle varie aree. Il maltempo e le condizioni non proprio favorevoli dell’ultimo periodo, sono essenzialmente causa dei ritardi, ma c’è la disponibilità a recuperare” Così iIl Capo della protezione civile nazionale Angelo Borrelli, dopo aver incontrato a Camerino il sindaco Pasqui e i responsabili tecnici e amministrativi impegnati nella gestione delle SAE e i responsabili delle ditte e dei cantieri. “ Abbiamo chiesto alle ditte di rafforzare maggiormente la presenza delle maestranze nei cantieri, magari facendo dei doppi turni e – ha aggiunto Borrelli- area per area, abbiamo rifatto un cronoprogramma delle consegne che sarà reso noto dal sindaco. Seguiremo tutti insieme le tempistiche che sono state indicate; il mio compito e quello della Protezione civile, è quello di accelerare e risolvere la situazione e, ogni volta che ce ne sarà bisogno, sarò qui e in tutti gli altri comuni nei quali dovessero presentarsi analoghe problematiche”.

Presente anche David Piccinini, geologo responsabile della protezione civile marchigiana, in mattinata la delegazione si è recata nelle aree Sae, per rendersi conto di persona della situazione. L’incontro segue alla determinata richiesta del sindaco Gianluca Pasqui, dopo che il monitoraggio e i sopralluoghi effettuati nelle varie aree, hanno evidenziato situazioni di stallo, i lavori intermittenti ed inefficaci o, manodopera insufficiente . A Camerino sono in tutto 13 le zone di collocazione delle 311 ” casette “ richieste, delle quali ad oggi abitate sono soltanto le 7 della frazione di Morro, consegnate lo scorso 24 marzo.

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“Nel rifare il punto area per area- ha riferito il primo cittadino Gianluca Pasqui- abbiamo capito le varie problematiche che possono ancora essere presenti e che vanno sanate. Il percorso inizia a vedere una luce che non è più nemmeno tanto lontana ; sensibile a risolvere la situazione, il dott. Borrelli ha chiesto alle ditte di intervenire con i doppi turni e la Regione, rappresentata dal capo della protezione civile Piccinini, si è addirittura impegnata nel coprire eventuali costi . Mi auguro dunque che si acceleri ulteriormente – ha dichiarato il sindaco- anche perché, dopo tutto questo tempo, è ora di vedere i nostri cittadini rientrare a casa e ridare una vita alla città. Nel giro effettuato in mattinata in tutte le aree, mi sono ancora di più convinto che la scelta fatta dei terreni per le ‘casette’, è assolutamente giusta; constatare che iniziano a muoversi i lavori nelle aree delle frazioni che necessitano delle soluzioni abitative provvisorie, poter rivedere lì la popolazione residente al momento della consegna, significherà aver restituito una vita dignitosa alla nostra comunità. Ritengo che sia stata l’unica soluzione giusta per riportare gente anche nelle frazioni e restituire una socialità a quei luoghi”. Il sindaco ha anche evidenziato che il cronoprogramma approntato nel corso della riunione con il Capo della Protezione civile nazionale, può essere considerato come definitivo. “ Sottolineate le problematiche del percorso –ha spiegato –ormai si è capito come poterle sanare e con quali tempi; mi auguro dunque che le date fornite rispecchino la verità e, se si considerano gli ultimi 25 giorni di maltempo, parliamo di tempi di consegna che non si discostano di molto da quelli dell’ultimo cronoprogramma. Tutto si sposta pertanto di circa 30 giorni , dovuti alle sfavorevoli condizioni metereologiche e, già questo, ci fa ben sperare

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Accelerare la ricostruzione privata, ridisegnare il cratere, risolvere la questione delle casette provvisorie considerate “abusive”. Queste le principali richieste rivolte dai sindaci del cratere al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni durante l'incontro svoltosi a Muccia e sulle quali il premier uscente ha manifestato unità d'intenti. “Ho visto da parte dei sindaci una grandissima responsabilità e voglia di collaborare con le istituzioni – le parole pronunciate da Gentiloni dopo l'incontro – Sono stati segnalati alcuni problemi che cercheremo di far risolvere al Parlamento nei prossimi mesi. Bisogna accelerare la ricostruzione privata – ha continuato il premier - cercare di capire se per i comuni più gravemente colpiti ci possono essere impegni normativi particolari. La cosa più importante di tutte, però, credo sia quella di dare un messaggio di fiducia a questo territorio. E' un territorio meraviglioso, pieno di risorse culturali, naturali, gastronomiche e nella quale c'è molto turismo. Un territorio che non può essere abbandonato e non sarà abbandonato. Siamo accanto ai sindaci e ai loro concittadini in questo momento così difficile”.

 

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Sulla stessa lunghezza d'onda il Commissario straordinario alla ricostruzione Paola De Micheli. "Il Presidente Gentiloni è molto affezionato a questi territori, che conosce meglio di chiunque altro, ed è anche molto consapevole della fase nella quale stiamo vivendo. Ce la stiamo mettendo tutta e anche in questa particolare fase della politica il mio ruolo è quello di assicurare una continuità amministrativa. Mi sembra che ci sia una certa consonanza con i sindaci sia negli obiettivi che nelle modalità con le quali raggiungerli. Riguardo i cosiddetti abusi ho interessato della questione tutti i gruppi parlamentari con i quali costantemente mi confronto e che dimostrano una grande sensibilità rispetto alle tematiche che abbiamo posto. Non appena ci saranno le condizioni per legiferare ritengo possano generarsi su tali questioni modifiche legislative, anche se ribadisco che serve una concreta proposta da parte degli stessi sindaci".

 

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La necessità di rivedere il cratere è confermata dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. "Per ridare futuro e dignità a questi territori noi come sindaci abbiamo posto in prima linea la problema della riperimetrazione di questo cratere all'interno del quale sarebbe auspicabile creare una zona rossa che riguarda i comuni che sono stati catastroficamente colpiti. È evidente che i nostri cittadini hanno bisogno di risposte alle loro priorità, la prima delle quali si sostanzia nella necessità di avere immediate risposte a quelle che sono le esigenze di un territorio che non vuole perdere se stesso. Sulla scorta di questo è necessario ridare dignità ai cittadini attraverso questo tipo di percorso di identificazione di una zona rossa all'interno del cratere, attraverso deroghe normative sulla scuola e sul numero degli studenti necessari per la formazione delle classi, attraverso una sorta di sburocratizzazione per quelle che sono le piccole difformità che, comunque, rallentano la ricostruzione, attraverso la costituzione di una zona franca che non ponga i cittadini che hanno attività commerciali in condizioni negative rispetto a coloro che decideranno di investire".

 

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(Paolo Gentiloni con il sindaco di Muccia Mario Baroni)

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