CRI Camerino, in prima linea anche nella campagna test sierologici
“Su indicazione della delegata dell’Area 1 Maria Spada, abbiamo anche noi aderito a questa campagna di screening – spiega il presidente Gianfranco Broglia-. I ragazzi si stanno occupando del call center e dunque sono impegnati a stabilire un contatto telefonico con le persone indicate dall’Istat; una volta che le persone chiamate abbiano confermata la propria adesione al monitoraggio, viene fissato l’appuntamento per il prelievo da effettuarsi nel nostro laboratorio. Siamo in grado di rispondere anche alle difficoltà di spostamento dei cittadini -aggiunge Broglia-; attraverso un mezzo dedicato con a bordo autista e infermiera, infatti il prelievo potrà essere fatto direttamente a casa e provvederemo poi a trasferire il campione in Ancona per essere esaminato”. Nel lungo periodo dell’emergenza sanitaria, i volontari della Cri di Camerino hanno supportato il Comune adoperandosi anche per la consegna dei pasti dove ve ne fosse bisogno. “La pandemia ci ha colti di sprovvista e colpiti tutti- continua il presidente del comitato locale di CRI -; da parte nostra abbiamo assicurato massimo impegno anche nel trasporto di pazienti al Covid Hospital di Camerino. Adesso ci stiamo occupando del trasferimento dei pochi malati ancora rimasti nel presidio ospedaliero e speriamo in un rapido ritorno all’ordinarietà della struttura sanitaria. Una volta sanificato, ci auguriamo che l’ospedale di Camerino possa tornare ad assolvere al più presto a tutte le sue funzioni anche perché con la ripartenza dei cantieri della ricostruzione e con la ripresa consistente del traffico veicolare e degli spostamenti sulle strade, è fondamentale e indispensabile il riferimento del Dea di Camerino come punto di prima emergenza di un ampio territorio che raccoglie tutta l’utenza della montagna”.
Camerino, Unicam e Comune presentano il progetto europeo ARCH
Un primo passo concreto verso una stabile e proficua cooperazione tra il mondo della ricerca e i soggetti che , attraverso le loro scelte, possono promuovere azioni efficaci nel proteggere i nostri territori dalle conseguenze di eventi naturali disastrosi.
Ad introdurre i lavori saranno il Rettore di Unicam Claudio Pettinari e il Sindaco di Camerino Sandro Sborgia; l'incontro vedrà coinvolti anche rapprpesentanti di Protezione Civile, Ministero dei Beni Culturali, Regione Marche e numerosi altri stakeholders. Interverranno al dibattito anche gli altri due partner nazionali di ARCH: Enea e INGV.
ARCH (Advancing Resilience of historic areas against Climate-related and other Hazards) è un progetto di ricerca selezionato dalla comunità europea all’interno del programma Horizon 2020 e prevede complessivamente un finanziamento di 6 mln di Euro. Il progetto coinvolge 15 partner, tra enti di ricerca e amministrazioni di diversi stati membri, e sarà orientato allo studio di nuovi strumenti per migliorare la sicurezza dei beni culturali e la resilienza delle città d’arte nei confronti di rischi ambientali.
Camerino, insieme a Bratislava e Valencia costituiscono situazioni di particolare interesse,in quanto accomunate da un patrimonio culturale di particolare rilevanza, esposto a rischi naturali di diversa natura. Su questi casi studio verranno sperimentate tecnologie innovative di protezione e verranno elaborati nuovi strumenti operativi per la pianificazione degli interventi di miglioramento della sicurezza e per la valorizzazione del patrimonio storico culturale.
All’interno del gruppo internazionale, gli esperti del Comune di Camerino collaboreranno con un gruppo interdisciplinare di ricercatori di UNICAM che comprende studiosi di Ingegneria Sismica, Chimica dei Materiali, Restauro, Geologia e Sistemi di Monitoraggio. Il gruppo sarà coordinato dal prof. Andrea Dall’Asta, docente di Ingegneria delle Strutture.
Dallo studio, un ulteriore riconoscimento della qualità della ricerca di UNICAM a livello internazionale, nonché la possibilità di nuove prospettive per la riduzione del rischio sismico di Camerino e di tutta l’area montana limitrofa, ricca di testimonianze storiche da proteggere e valorizzare.
C.C.
Parco dei Sibillini, pronti i nuovi rifugi provvisori a Montegallo e Arquata
Il secondo sito, collaudato il 19 maggio, è quello di Colle Le Cese, nel Comune di Arquata del Tronto. Il complesso ricettivo è stato installato in prossimità del vecchio rifugio inagibile, su proprietà del Parco, e consentirà di ospitare in mini bungalow fino a 14 persone. A breve partirà una manifestazione di interesse per individuare operatori economici interessati alla gestione. Infine, stanno per iniziare i lavori di urbanizzazione per il ripristino dell'ultimo complesso ricettivo previsto dal progetto, quello di Cupi di Visso, che ospiterà fino a 16 persone e che avrà la specificità di essere un RESP – H, ossia una struttura fruibile dalle persone diversamente abili e che prevede l’adozione di accorgimenti tali da consentire agli ospiti con disabilità di godere appieno degli spazi esterni.
Consiglio regionale, fondi per Tolentino, San Ginesio e la valle del fiume Potenza
Luca Marconi
Infine è stata modificata una legge regionale riguardante la trasformazione urbanistica degli edifici produttivi rimasti inutilizzati, il cui termine è stato spostato dall'originario 2007 all'attuale 2018. In sostanza i capannoni industriali, artigianali, commerciali, compresi nelle zone abitative, che dal 2018 non sono stati utilizzati potranno essere trasformati a richiesta in civile abitazione, esercizio commerciale, ufficio con la possibilità anche di aumentarne la cubatura fino al 30 per cento".
f.u.
Speciale Medicina e falsi miti 27-05-2020
Speciale Medicina e falsi miti 26-05-2020
Arriva Smartymenu, nel team giovani di San Severino e Tolentino
Un paio di giorni fa è stato lanciato Smartymenu, uno spazio web dedicato, una sorta di sito internet, che consente ai ristoratori ma anche ai baristi e agli albergatori e a tutti coloro che hanno un menù da presentare alla propria clientela, di caricare lì il proprio menù in versione digitale e di avere un servizio personalizzato. Un modo innovativo, funzionale e pure economico nonché rispettoso dell’ambiente, per adeguarsi alle norme anticontagio.
A svilupparlo, un gruppo di ragazzi dell’agenzia di comunicazione TBI Marketing dai 29 ai 36 anni residenti in provincia e non solo, fra i quali due ragazze originarie dell’entroterra maceratese: Rachele Cespi di Tolentino (ideatrice del logo e della grafica) e Silvia Fratini, di San Severino ma residente a Civitanova. Gli altri sono Emanuele Loiacono (che insieme a Fratini è l’ideatore del progetto) e Flavio Marra (sviluppatore).
“Durante i giorni di isolamento - racconta Loiacono - abbiamo avuto anche noi più tempo libero e con gli altri, avendo molti clienti nel settore della ristorazione e non solo, abbiamo pensato a questo servizio dedicato per gestire il post-Covid, quindi la riapertura dei locali mettendo a disposizione dei clienti i menù digitali. In questo modo non c’è un passaggio di mano in mano dei menù e il personale non è obbligato a igienizzarli ogni volta che qualcuno li tocca come imporrebbe la normativa”.
L’uso del sistema è molto semplice: basta inquadrare il QR Code che il cameriere fornisce ai clienti o la connessione ad un link e il cliente può avere il menù completo che il ristorante può personalizzare come vuole, con la descrizione dei piatti, abbinamenti consigliati, foto delle pietanze, con l’inserimento degli allergeni o altre informazioni in merito a prodotti biologici, vegani e così via.
“A pochi giorni dal lancio abbiamo avuto un bel riscontro - spiega - e stiamo cercando di diffonderlo rapidamente sia fra i nostri clienti sia fra persone che ci stanno contattando”.
Il team ha lavorato ovviamente da remoto e in smart working come imponevano le norme anticontagio ma questo non ha creato particolari disagi ai quattro giovani che erano già abituati a lavorare in questa modalità: “Lo facevamo anche prima della quarantena quindi non abbiamo avuto problemi o rallentamenti. Siamo abituati a farlo anche perché la maggior parte di noi vive nelle Marche ma c’è anche chi lavora dalla Puglia o da Milano”.
Per realizzare questo servizio, il gruppo ha cercato di capire quali potessero essere le necessità anche memori delle esigenze dei clienti già acquisiti del mondo del food: “Da qui siamo partiti, immaginandoci anche gli utenti dei ristoranti che non sono tutti giovani e che non hanno praticità con strumenti digitali. Quindi abbiamo cercato di renderla semplice. Per il futuro - aggiunge - stiamo lavorando per fare in modo che gli utenti possano acquistare e quindi fare asporto o spesa (per negozi alimentari) senza creare un sito di e-commerce da zero”. Questa modalità di presentare il menù è peraltro rispettosa non solo delle norme igieniche ma anche del rispetto dell’ambiente ed è anche economica visto che evita di utilizzare menù usa e getta, o prodotti di sanificazione che rappresentano in ogni caso dei costi.
“La nostra proposta ha dei costi molto bassi perché si parte da un costo di 94 euro per sei mesi, fino a 124 annuali e poi abbiamo il piano personalizzato se il cliente ha delle necessità particolari”.
Gaia Gennaretti
Bisonni: "Bene esito inceneritore. Ora non si faccia il forno crematorio"
Bisonni ritiene che questa vittoria sia frutto di una solida collaborazione costruita con l’apporto di tanti cittadini che hanno inteso opporsi ad una scelta che fin dall’inizio è apparsa penalizzante per la città di Tolentino e, forte di questa posizione dei cittadini prosegue la sua battaglia contro il forno crematorio annunciato dall'amministrazione: “L’amministrazione Pezzanesi – conclude – è davvero convinta di percorrere questa strada? Ora che abbiamo bloccato l’inceneritore, farebbe bene a prendere atto della volontà della popolazione e tornare sui propri passi, garantendo ai cittadini un ambiente sano e vivibile, evitando pressioni e ricadute importanti sul territorio. La città ha altre importanti esigenze che attendono da tempo una risposta e merita ben altro che un forno crematorio.”
GS
Scuole chiuse per il Covid, ma l’ultimo giorno si chiude in cortile
“Oltre ai gravissimi danni del contagio da Coronavirus, vanno tenuti in considerazione anche i danni che il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria ha causato ai ragazzi nel lungo periodo e non sono certo meno importanti - ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi -. Dopo tre mesi di didattica a distanza con la prospettiva che speriamo sia scongiurata, di proseguire le lezioni on line anche a settembre, ci è sembrato assolutamente necessario non privare i nostri alunni della possibilità di rivedersi e ripristinare, seppure a debita distanza, un contatto reale con i compagni di classe e con gli insegnanti”. Gli studenti di urta Italia sono chiusi in casa e costretti a seguire le lezioni davanti ad un computer dal 25 febbraio e hanno dovuto trasformare le loro relazioni sociali con i compagni, normalmente basate anche sul linguaggio del corpo e sull’interazione fisica, come i giochi, le battute, le risate, le corse o gli abbracci, fondamentali nel periodo della crescita, in relazioni totalmente virtuali. Tutto questo ha alimentato nei bambini e nei ragazzi distacco e solitudine.
“Da assessore, insegnante e genitore fin da subito ho perorato l’iniziativa di organizzare il ritrovo delle alunne e alunni delle classi terminali per un ultimo saluto – ha dichiarato Rita Soccio –. A conclusione di un anno scolastico che chiude un percorso di studi in cui le ragazze e i ragazzi sono cresciuti, hanno studiato, scoperto e costruito nuove amicizie alcune della quali rimarranno per tutta la vita, un ultimo anno in cui la seconda parte è stata vissuta didatticamente in maniera così diversa e traumatica, ritengo sia significativo regalare loro un momento solenne ma anche di svago e soprattutto un segnale importante di apertura e di speranza verso un futuro di normalità”.
Il prossimo 6 giugno allo scoccare dell’ultima campanella, tutti gli studenti delle classi terminali delle scuole recanatesi, della scuola primaria e secondaria di primo grado, si ritroveranno con i loro insegnanti nei cortili delle rispettive scuole e finalmente si potranno guardare di nuovo negli occhi e salutarsi.
Gaia Gennaretti
Cose fatte e cose da fare. Radici al futuro interroga la maggioranza
” Il giorno 27 maggio 2020 corrisponde al primo anno di mandato del Sindaco Sandro Sborgia- scrivono i consiglieri di Radici al futuro,, sollecitando notizie certe e dettagliate sul rispetto degli impegni assunti dalla lista Ripartiamo. Nel prendere quindi in esame il programma elettorale dell'attuale Sindaco Sandro Sborgia e l’elenco di tutte le azioni da compiere entro il primo anno di mandato, il Capogruppo Pasqui e i consiglieri Nalli Lucarelli e Falcioni, evidenziano tutte le opere segnalate nel programma alla pagina 14 e da portare a compimento: - “Predisposizione di un piano logistico per la ricostruzione post-sisma, evitando per quanto possibile l'accesso al centro con automezzi pesanti, favorendo l'installazione di piattaforme fisse noleggiabili da parte dei vari aggregati edilizi che si andranno a costituire, attrezzate allo stoccaggio, al tiro in alto dei materiali e al tiro in basso delle macerie.” - “Individuazione delle possibili vie di fuga e relative aree di ammassamento in zona piazza Umberto I/Via Costanza Varano e zona Pincetto – ex Palazzo di Giustizia. E' l'irripetibile occasione per rendere la Città più sicura”. - “Quartiere Vallicelle: avvio di una progettazione specifica in grado di riconnettere il luogo alle altre parti della Città attraverso la razionalizzazione della viabilità esistente e di nuova realizzazione, garantendo un collegamento diretto con il Campo Boario e fino a San Venanzio. Realizzazione dell'interramento dell'elettrodotto Enel ai fini della tutela della salute pubblica”. - “Alle Mosse, Montagnano, Madonna delle Carceri e Borgo San Venanzio, dove si riscontra un sostanziale scollamento urbano, si darà attuazione al riassetto funzionale della viabilità, anche pedonale, che attualmente versano in situazioni di scarsa sicurezza” - “Favorire la demolizione dell'immobile di via d'Accorso ricompreso tra Lujano e l'agriturismo La Finestrella, in quanto, trovandosi sulla principale via d'accesso alla Città, non ne è il migliore biglietto da visita”. - “Impianti sportivi: dare avvio a una progettazione per la razionalizzazione e riqualificazione dell'area e della viabilità di collegamento San Paolo-Le Calvie per riconnettere gli impianti sportivi alla Città, così da restituire anche dignità urbana alle aree Sae di nuova localizzazione”. - “Predisposizione, nelle vicinanze delle Sae (sia di quelle cittadine che delle frazioni), dei cosiddetti ORTI DI VICINATO” da assegnare con regolamento comunale”. - “Frazioni: da una prima analisi ricognitiva dei danneggiamenti si individuano tre tipologie di frazioni con differenti problematiche e differenti approcci, sempre tuttavia garantendo il diritto dei residenti a rientrare a casa prima possibile e valorizzando l'interesse storico e turistico del tessuto edilizio. Nelle frazioni completamente inagibili la priorità sarà quella di favorire e velocizzare la ricostruzione, previa verifica della necessità delle perimetrazioni; in quelle parzialmente inagibili si dovrà affrontare un discorso integrato di ricostruzione e valorizzazione con scelte che massimizzino la ripresa socio-economica; in quelle agibili invece si darà, sin da subito, impulso alla valorizzazione come volano di una economia territoriale. Per tutte le frazioni si affronterà seriamente il tema della viabilità e dei servizi, attualmente molto carenti”. Nelle premesse dell’interrogazione, si ricorda anche che a pagina 26 dello stesso programma al capitolo “I luoghi della cultura” si parla della Biblioteca Valentiniana dicendo testualmente “ Una volta riaperta, pratica da completare entro l'estate 2019”.
Tutto ciò premesso quindi i Consiglieri del Gruppo Consiliare Radici al Futuro, interrogano il Sindaco e la giunta al fine di conoscere quali delle opere citate nel programma siano state portate a compimento, quali le opere iniziate e quali le tempistiche per vederne la realizzazione, quali le opere da iniziare e con quale tempistica verranno consegnate alla Città, così come promesso.
In particolare- conclude l'interogazione- si vuole conoscere, considerato il finanziamento ottenuto dall'amministrazione Pasqui per fare i lavori necessari, lo stato delle cose in riferimento alla Biblioteca Valentiniana".
C.C.