Notizie di spettacolo nelle Marche
Il dibattito intorno all’abbattimento del Chiosco dei giardini “Giuseppe Coletti” di San Severino Marche si arricchisce di una nuova voce: quella di Luca Maria Cristini, architetto settempedano, che ha sottolineato come le valutazioni estetiche sul chiosco, seppur legittime, non debbano essere l’unico metro di giudizio per decidere sull’abbattimento o sull’ampliamento.
Cristini sposa quest’ultima soluzione: “Non vorrei che tra cinquant’anni, come accaduto per il chiosco precedente, o per il Municipio di Porto Sant’Elpidio, qualcuno rimpianga la struttura dell’ingegner Cona – ha affermato l’architetto –, visto che perderemmo un’opera architettonica che ha le sue peculiarità e la sua rilevanza. L’edificio si può comunque ampliare per esigenze funzionali. Chi lo ha gestito per molte estati ha dichiarato chiaramente che il chiosco non ha problemi funzionali, ma di gestione: se gestito bene può ancora essere efficace. Forse, con una spesa minore rispetto a quelle che andrebbero improntate per la demolizione e la ricostruzione di uno stabile più grande e che fondamentalmente non servirebbe a nessuno, potremmo restaurarlo donandogli dignità. Con l’ingente risparmio si dovrebbero piuttosto riqualificare le essenze arboree, ormai in stato di abbandono da anni”.

l.c.
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Si getta in porto per sfuggire alla polizia, recuperato dalla Guardia Costiera di Civitanova Marche

Un immigrato clandestino di nazionalità tunisina, età 22 anni, è stato recuperato nelle acque del porto di Civitanova Marche dalla Guardia Costiera.

Al termine di uno spettacolare inseguimento della Polizia di Stato, l’uomo per sfuggire alla cattura si è gettato in mare dal molo sud del sorgitore civitanovese.

E’ riemerso subito dopo per poi tornare sott’acqua facendo perdere le proprie tracce.

Sono scattate immediatamente le ricerche in mare e in tutta l’area portuale da parte della Guardia Costiera di Civitanova Marche condotte dal Comandante del porto Tenente di Vascello Ylenia Ritucci. (sotto nella foto durante l'operazione di ricerca dell'immigrato)

La motovedetta “Search and Rescue” CP 839 ha perlustrato tutto il molo unitamente ad un mezzo navale dei VV.FF. e al personale della Capitaneria di Porto.

polizia sul mare

Dopo circa due ore di ricerche, quando ormai le speranze di trovare l’uomo si affievolivano sia per l’imbrunire che per il tempo trascorso in acqua, le unità navali hanno notato qualcosa di sospetto tra le intercapedini sotto il molo sud. Il fuggitivo si era nascosto tra le rocce sottostanti il molo sud del porto, era aggrappato ad uno scoglio e risultava in avanzato stato di ipotermia e shock.

L’uomo è stato recuperato dagli uomini della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco ed è stato trasportato presso l’ospedale di Civitanova Marche per le prime cure, scortato dagli agenti della Polizia.


M.S.
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Nasce il “Curriculum dello studente”: uno strumento essenziale per lo svolgimento del colloquio d’esame in regime pandemico, ma che nel futuro punta a creare un’identità digitale dello studente in vista del suo ingresso nel mondo accademico o del lavoro.

Il documento, una novità che riguarda oltre 13.700 studenti marchigiani, è pensato in modo che le scuole possano verificare e integrare le informazioni già presenti all’interno del sistema informativo, mentre gli studenti dell’ultimo anno di corso potranno arricchire il proprio profilo con la descrizione delle attività extrascolastiche svolte.

Nei curricola saranno riportate, oltre alle discipline del piano di studi, anche le competenze, le conoscenze e le abilità extra scolastiche, nonché le attività di alternanza scuola-lavoro e altre eventuali certificazioni conseguite. Insomma, l’intero spettro degli apprendimenti acquisiti nei diversi contesti di vita attraversati dagli studenti. Se per quest’anno il curriculum avrà valore prevalentemente, se non esclusivamente, nell’ambito dell’esame di Stato, nel prossimo futuro, esso individuerà il profilo dello studente associandolo a una identità digitale, anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro.

Nel dettaglio, la piattaforma è composta da tre sezioni: la prima, a cura della scuola, illustra la carriera scolastica dello studente, mentre la seconda, a cura della scuola ma anche dello studente, dà conto delle certificazioni conseguite. La responsabilità della compilazione dell’ultima sezione è invece interamente affidata ai ragazzi, che parleranno del valore formativo delle esperienze condotte in ambito extrascolastico, anche ai fini dello svolgimento del colloquio in cui, a causa dell’emergenza epidemiologica, si sostanzia anche quest’anno l’esame di Stato. L’ordinanza ministeriale sulla maturità 2021 invita proprio a valorizzare il percorso personale dello studente: il colloquio si aprirà con la discussione di un elaborato integrato dagli apporti di altre discipline o competenze presenti nel curriculum dello studente e l’argomento sarà assegnato tenendo conto del percorso personale del candidato. Il colloquio proseguirà con la discussione di un testo di letteratura già oggetto di studio durante il quinto e con l’analisi del materiale predisposto e assegnato dalla sottocommissione. Anche nella conduzione del colloquio la sottocommissione dovrà tenere in considerazione le informazioni contenute nel Curriculum dello studente: in definitiva i curricula saranno fondamentali per indirizzare il colloquio d’esame.
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Al via la digitalizzazione dell’Archivio storico di Recanati, un patrimonio documentario che grazie allo scanner innovativo “BookKeeper”  studiato e creato appositamente dall’Università di Camerino, verrà messo in sicurezza e reso facilmente  fruibile agli studiosi e alla popolazione.

Il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari ha consegnato al sindaco di Recanati Antonio Bravi, il nuovo potente scanner nella Biblioteca comunale M.A. Bonacci Brunamonti, alla presenza dell’Assessore alla cultura Rita Soccio, del  vice segretario e dirigente del Comune Giorgio Foglia, di un gruppo di studenti dell’Università di Camerino della laurea magistrale in computer science che, diretti dal Prof. Andrea Polini docente di Informatica, ha progettato e realizzato lo strumento: Federico Valeri, Melania Fattorini, Francesco Casoni.

“Ringrazio il Rettore Claudio Pettinari per la preziosa collaborazione nata da tempo e che oggi ci ha portato a dotarci di un importante strumento per la digitalizzazione del nostro Archivio storico -– ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – un  patrimonio documentario ricco e  importante  che  conserva atti membranacei e cartacei di notevole interesse storico  dal 1202 al 1940 e  ricostruisce la storia sociale e istituzionale della città, molto apprezzato da studiosi italiani ed internazionali e che grazie alla digitalizzazione presto potrà essere consultato comodamente sul web da tutti.”


“Il progetto nasce da un’idea integrata dove abbiamo unito il passato con il futuro - ha spiegato il Rettore dell’Università di Camerino Claudio  Pettinari - Una tecnologia innovativa sviluppata nei nostri laboratori dai nostri docenti con la collaborazione degli studenti degli ultimi anni, in un’attività di ricerca applicabile immediatamente nella realtà.  Un importante progetto di Unicam che ha  sviluppato un macchinario adatto a digitalizzare libri soprattutto antichi per mettere in sicurezza il patrimonio culturale italiano e farlo fruire agli studiosi e al pubblico a distanza, cosa  che in altri tempi non sarebbe stato possibile.”

La workstation di BookKeeper  permette di digitalizzare testi antichi preservandone l’integrità grazie ad un piano di scansione a ‘V’ che non danneggia la rilegatura, uno scanner in plexiglas che tiene aperte le pagine evitando che vengano distese con le dita, due fotocamere Canon che acquisiscono le immagini prive di curvatura, la camera oscura con illuminazione a led e foto su sfondo nero per una  perfetta resa fotografica. Grazie all’innovativo software le scansioni non hanno bisogno di post produzione, scatti e ritagli automatici permettono la messa on line  diretta  delle pagine del libro.




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Una complessa attività di indagine da parte degli agenti della Polizia Locale di Tolentino, svolta attraverso i sistemi di videosorveglianza, ha portato all’individuazione dell’autore di furti a danno della Assm Spa, cui sono stati rubati diversi metri di cavi elettrici. Durante le festività pasquali un ignoto si è introdotto, in più serate, furtivamente, eludendo il sistema di allarme, in un deposito della Multiservizi sottraendo alcune matasse di cavi con l’intento di rivenderne successivamente il rame.  

Una pattuglia della Polizia Locale, nel corso di un servizio di controllo, ha riconosciuto l’autovettura utilizzata per gli stessi furti, tra l’altro ricercata perché da due anni risultava sprovvista di assicurazione. Gli agenti hanno proceduto all’identificazione del conducente e dopo averlo accompagnato in ufficio gli hanno contestato anche il reato di furto con circostanze aggravate. L’uomo, originario di Camporotondo di Fiastrone e domiciliato a Tolentino, 53 anni, dopo l’interrogatorio, si è subito dichiarato spontaneamente colpevole dei furti.

Successivamente è stato accompagnato al proprio domicilio al fine di impedire la dispersione delle prove. All’interno della casa sono stati ritrovati il giubbotto e le scarpe indossate durante i furti, riconosciuti anche attraverso le immagini registrate dalle telecamere e soprattutto sono stati rinvenuti i cavi, a cui era stato tolto il rame, con i numeri di serie sottratti impropriamente all’Assm spa. Sequestrati anche i due telefoni cellulari.

L’uomo è stato segnalato all’autorità giudiziaria.

f.u.
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Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, ha fatto visita stamani alla sede della Compagnia dei Carabinieri di Camerino. È la prima volta che l’alto ufficiale, nominato a gennaio 2021, si reca sul territorio camerte. Accompagnato dal Comandante della Legione Marche dell’Arma, Generale di Brigata Fabiano Salticchioli e dal Comandante provinciale di Macerata Tenente Colonnello Nicola Candido, presente anche il prefetto Flavio Ferdani, accolto dal Capitano della Compagnia dei Carabinieri Roberto Nicola Cara, il Generale Luzi ha voluto rivolgere il suo personale saluto ai militari dell’Arma che da quattro anni e mezzo vivono ancora il disagio di una sistemazione provvisoria nei container di via Madonna delle Carceri. Sostegno, vicinanza e solidarietà sono stati espressi dal Comandante Generale ai militari e rispettivi nuclei familiari, nonché alla comunità di Camerino duramente colpita dal sisma, rappresentata dal sindaco Sandro Sborgia.
Al termine della visita il Generale Teo Luzi ha sottolineato che trascorsi quasi cinque anni di condizioni difficili di lavoro la nuova Caserma è quanto mai necessaria.
Ci vuole lo sforzo di tutti - ha dichiarato - ; la Caserma è della collettività ed è necessario garantire una soluzione dignitosa a chi svolge un servizio, a fianco e nell’interesse dei cittadini. Così si lavora male”.
La visita dei locali provvisori di via Madonna delle Carceri, ha rappresentato anche l'occasione di un cordiale colloquio con il Capitano Cara e con lo stesso primo cittadino di Camerino.
"È una grande testimonianza dell'affetto e della vicinanza che il Comandante Generale Luzi ha voluto riservare all'Arma dei Carabinieri di Camerino e al lavoro che essa svolge quotidianamente sul territorio- ha commentato il sindaco Sandro Sborgia-. È proprio consapevoli delle difficoltà che ciascuno dei militari affronta ogni giorno per garantire la nostra sicurezza, che dobbiamo fare ogni sforzo possibile per porli nelle migliori condizioni di poter assolvere ai loro compiti e, la caserma rientra appunto in questo nostro dovere. Noi abbiamo un dovere che è quello di mettere queste persone nelle condizioni di adempiere al meglio al loro lavoro che è fatto nell'interesse della collettività. Noi come istituzioni abbiamo pertanto l'obbligo, prima ancora che giuridico, anche morale di impegnarci al massimo per cercare di garantire condizioni favorevoli per lo svolgimento di una importante, delicata e assolutamente irrinunciabile attività".

sborgia e Generale
Grato della vicinanza e delle sentite parole pronunciate dal Generale Luzi, il primo cittadino Sborgia ha aggiunto: 
"Mi pare ormai evidente e non più procrastinabile la realizzazione della nuova caserma. Sono trascorsi quasi 5 anni dal terremoto e, come tanti altri cittadini, i Carabinieri della Compagnia camerte sono ancora ospitati nei moduli abitativi provvisori - ha detto Sborgia-. Così come dobbiamo pensare ad una ricostruzione degli immobili danneggiati per far sì che i camerinesi possano tornare nelle abitazioni, altrettanto dobbiamo sforzarci affinché le istituzioni più importanti della nostra collettività possano ritrovare una sede e poter funzionare al meglio. Credo che, così come per tante altre istituzioni, anche l'Arma debba essere destinataria di una sensibilità maggiore. Lo dobbiamo ai servitori dello Stato e del cittadino. Credo davvero che ognuno di noi abbia l'obbligo morale di concorrere a che le persone che danno la loro vita per la nostra sicurezza e per il nostro benessere siano in qualche modo messe nelle condizioni migliori di lavorare". 
Più tardi, accolto dal Capitano De Carlinis, il Generale Luzi ha fatto visita anche alla sede provvisoria della caserma dei Carabinieri di Caldarola.

Carla Campetella

sborgia parla col generale Luzi

generale

generale e sindaco a colloquio



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Romano Carancini rispedisce al mittente le accuse di "bluff politico" mosse dall'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, in merito alla realizzazione del nuovo ospedale di Macerata.
Dopo che la Regione ha bocciato l'idea del project financing e chiarito la necessità nazionale di modificare il decreto Balduzzi per rivedere la sanità territoriale, l'ex sindaco di Macerata e attuale consigliere regionale di minoranza vuole dire la sua: "Io credo che una premessa vada fatta - precisa - , altrimenti si rischia di utilizzare strumentalmente termini impropri. Non esiste alcuna definizione di 'ospedale nuovo o vecchio' nel decreto ministeriale Balduzzi; non esiste l'ospedale di Macerata, ma ospedale di base di primo livello o di secondo livello e l'ospedale destinato all'Area Vasta 3 è l'ospedale di primo livello.
Il project financing è uno strumento, non l'obiettivo principale. Se la Regione ritiene che la collaborazione pubblico-privato non sia idonea, noi non abbiamo pregiudizi. Se vogliono realizzarlo con un appalto lo facciano, tenendo conto però che ricominciare da capo significa perdere anni di lavoro fatti".
Una posizione diversa da quella dell'attuale giunta regionale che sabato scorso, in conferenza stampa, ha ribadito come al momento non ci sia nulla di concreto fatto dall'amministrazione precedente.

"Purtroppo per Saltamartini - affonda Carancini - le carte parlano. Non sa che la conferenza di Area Vasta 3, il 27 ottobre 2017, dopo un percorso partecipato (tutti i Comuni hanno potuto presentare una loro candidatura) è stato scelto il luogo per la sede. Lui non sa che il Comune ha fatto una variante per individuare la Pieve come sede dell'ospedale. Noi siamo partiti dal 2016 e in quella scelta l'Area Vasta 3 scelse già di mantenere l'ospedale di Camerino come presidio del territorio montano. Fu Gianluca Pasqui, in quella occasione, ad illustrare la necessità di mantenere l'ospedale di Camerino e tutta la conferenza dei sindaci accolse la richiesta senza alcuna riserva. Dentro la razionalizzazione delle strutture sanitarie rientrava già in quel momento la valorizzazione degli ospedali territoriali come quello della città ducale".

Carancini ribadisce, poi, la differenziazione degli ospedali in base alla legge: "Quello che dovrà sorgere a Macerata sarà un ospedale di primo livello. Non esiste un ospedale unico o nuovo, come Saltamartini e altri tentano di confondere. È da sempre stato chiaro che non ci sarà solo quello di primo livello, ma anche altri ospedali che seguono e rispettano le norme della legge. La legge dice che sono tre le categorie di ospedali: quello di base rispetto a un bacino di utenza tra 80mila e 150mila abitanti; quello di primo livello del territorio provinciale tra 150mila e 300mila (quello dell'Area Vasta 3); quello di secondo livello tra 600mila e 1 milione di abitanti (Ospedali Riuniti). 

A ogni tipo di ospedale - precisa - si allinea una serie di specialità sanitarie che cresce con l'articolazione territoriale. Ospedali Riuniti avrà specialistiche molto importanti, quello di primo livello sarà di minore importanza, quello di base avrà una serie di specialistiche di base che non le decidono né i sindaci né la Regione, ma la legge. Sono principi dai quale non ci si può spostare, ecco perchè sostengo che l'ospedale dell'Area Vasta 3 sia un diritto e non la concessione di qualcuno che d'un tratto decide di farlo o non farlo o chiamarlo come fa comodo per confondere le persone. È un criterio di onestà intellettuale e serietà politica". 

GS
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Lunedì, 12 Aprile 2021 08:44

Beve candeggina, 64enne a Torrette

È stato portato d'urgenza all'ospedale di Torrette, ad Ancona, un 64enne di Matelica che questa mattina, intorno alle 7, avrebbe ingerito della candeggina.
Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118 che, viste le condizioni dell'uomo, hanno deciso di allertare Icaro.
Da appurare se si sia trattato di un gesto volontario o di un errore.
Per chiarire l'accaduto sono intervenuti anche i carabinieri.

(Servizio in aggiornamento)


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La Polizia di Macerata ha arrestato un gruppo criminale composto da quattro giovani extracomunitari, tutti senza fissa dimora e clandestini sul territorio nazionale, rintracciati all’interno di un’abitazione sita nel centro storico della città.
La banda aveva aveva allestito una vera e propria centrale di spaccio di sostanze stupefacenti eroina e cocaina destinata a rifornire il mercato locale.

L’operazione, condotta dai poliziotti della Squadra Mobile diretta dal Commissario Capo Matteo Luconi e delle “Volanti” agli ordini del Commissario Emanuele Ciccarelli, ha avuto inizio alcune settimane fa con una intensa attività di indagine sviluppata attraverso numerosi servizi di appostamento e pedinamento, effettuati nei confronti di alcuni soggetti extracomunitari di origine africana.
Uno dei quattro giovani, di nazionalità nigeriana, era destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Macerata, per la violazione reiterata del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e fino ad oggi era riuscito a sottrarsi alla cattura.

I poliziotti, non senza difficoltà dovuta alla resistenza opposta dai quattro, si rifiutavano di aprire la porta, con uno stratagemma gli agenti riuscivano comunque ad entrare all’interno dell’abitazione.
In un primo momento i quattro hanno cercato di reagire e hanno opposto resistenza a due poliziotti  che riportavano  lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.
I poliziotti procedevano quindi alla perquisizione dell’appartamento disposto su due piani collegati da una scala. All’interno del bagno, in prossimità dello scarico del lavabo e del collo di scarico del water, da cui erano risalite in superficie per galleggiamento, venivano recuperate 19 (diciannove) dosi contenute in involucri termosaldati, che successivamente analizzate dalla Polizia Scientifica, risultavano contenere eroina.
Non si esclude che durante la fase di ingresso nell’abitazione, uno degli arrestati possa aver avuto il tempo per disperdere all’interno del water del bagno ulteriore sostanza stupefacente, avendo i poliziotti udito azionare lo scarico dello sciacquone nel momento dell’ingresso.
Durante la prosecuzione della perquisizione, venivano altresì rinvenute altre 7 dosi di eroina pronte allo spaccio, sparpagliate a terra in prossimità del bagno dove uno dei quattro stranieri era riuscito ad entrare prima dell’intervento dei poliziotti.
Altra cocaina, contenuta in due distinti involucri, veniva rinvenuta all’interno dello scaffale di una credenza della cucina, occultata fra alcuni barattoli di alimenti.

Tutto lo stupefacente è stato posto in sequestro insieme al materiale utilizzato per il taglio, consistente in una confezione parzialmente consumata di bicarbonato di sodio ed a quello per il confezionamento, consistente in numerosi rotolini di pellicola di cellophane trasparente, rinvenuto in grande quantità, nonché da una busta in plastica da cui erano state ritagliate porzioni di forma circolare tipicamente usate per il confezionamento delle dosi.
Rinvenuti anche 15 telefoni cellulari, verosimilmente utilizzati per tenere i contatti con i “clienti”.
Tutti e quattro gli arrestati, due di origini nigeriane di 23 anni e due di origine ghanese, rispettivamente di 25 e 26 anni, sono stati tratti in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Uno dei due nigeriani è stato tratto in arresto anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’altro anche in forza della misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Macerata per reati dello stesso tipo.
Tutti gli arrestati sono stati associati al carcere di Ancona Montacuto.

M.S.



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Doveva sottostare agli obblighi di quarantena, ma esercitava tranquillamente la propria attività di libero professionista. Per questo i carabinieri di Caldarola hanno multato un abitante del luogo di circa 50 anni.
L'uomo, convivente con un familiare risultato positivo al Covid 19 e che per questo avrebbe dovuto trovarsi a casa in isolamento fiduciario, era invece tranquillamente al proprio posto di lavoro, con la macchina parcheggiata all'esterno del proprio ufficio.
La pattuglia dei militari, in servizio di perlustrazione, ha notato la vettura bussando poi alla porta dell'ufficio e sorprendendo, come detto, l'uomo intento a svolgere il proprio lavoro.
Così è scattata la multa di 400 euro come previsto dalla normativa.

M.S.
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Radioc1inblu

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